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Autore: Bec Hale    02/11/2008    11 recensioni
Amava tutte le feste: Natale, con i regali, la neve e le risate.
Ma Halloween no.
Sentiva che la riguardava troppo.
Tutti si travestivano da mostri per fare paura. Lei non ne aveva bisogno.
Per metà era già un mostro.
Spoiler Breaking Dawn
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Esme Cullen, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A monster~ Renesmee

Era Halloween.
I bambini di Forks correvano allegramente per la piccola cittadina, travestiti da mostri, da mummie, da vampiri.
Nessie Cullen, invece, era seduta rigida su una sedia, a fissare il vuoto. Halloween non le piaceva.
Amava tutte le feste: Natale, con i regali, la neve e le risate.
Ma Halloween no.
Sentiva che la riguardava troppo.
Tutti si travestivano da mostri per fare paura. Lei non ne aveva bisogno.
Per metà era già un mostro.
Per questo non era lì, con gli altri della sua età. Renesmee era nata da pochi anni, ma già ne dimostrava dieci.
Nessie appannò il vetro della sua camera e disegnò il suo nome.
Renesmee. Anche il suo nome era strano, come lei.
Una fusione, come lei.
Né carne né pesce, lei.


Carlisle e Esme erano appena tornati dalla loro battuta di caccia. Si sentivano in famiglia,ora.
Erano diventati persino nonni- cosa che non si sarebbero aspettati mai e poi mai.
Bella era sul divano a leggere un libro, gli occhi dorati che vagavano sulle pagine.
“Dov’è Nessie?” domandò Esme, apprensiva come una madre.
“E’ di sopra” sospirò Bella, chiudendo il libro. “Ho insistito per ore per farla andare a divertirsi con gli altri bambini di Forks, ma nulla.”
Carlisle aggrottò le sopracciglia, poco convinto che la cosa riguardasse un semsemplice ‘Voglio-Non voglio’.
Seguito da Esme, salì al piano di sopra.
Nessie era ancora lì, in contemplazione, con quegli occhi così maturi e intelligenti.
Lei non era mai stata bambina.
“Renesmee, tesoro. Perché non vai a divertirti un po’?”
La bambina volse il suo sguardo color cioccolato verso i nonni. Quello sguardo, così maturo sul viso di una bambina, metteva a disagio tutti.
Solo quando Nessie era seria, però. Altrimenti il suo sguardo era allegro, e i suoi occhi si illuminavano quando sorrideva.
“Perché dovrei travestirmi? Sono già mezzo mostro, no?” chiese la bambina, la voce incrinata, seppur matura. Carlisle sospirò.
Mostro.
Era così che si era definito lui, alla luce della sua trasformazione.
Era così che si era definito Edward.
Che fosse una cosa ereditaria?
Esme prese in braccio Nessie senza sforzo, accarezzandole i capelli bronzei.
“Nessuno di noi è un mostro, Nessie. Noi non uccidiamo le persone. Solo chi decide di essere un mostro lo diventa” disse dolcemente Esme, materna come sempre.
“Già. Il nostro destino, cosa dobbiamo fare, come comportarci, che farne della nostra essenza, lo decidiamo noi” continuò Carlisle, guardando affettuosamente la nipote.
Era come vivere un sogno ad occhi aperti, per lui, che aveva sempre immaginato di non poter mai vedere i suoi nipotini nascere e crescere.
Renesmee annuì, sciogliendosi dall’abbraccio della nonna.
“Grazie.” sussurrò, sorridendo.

Renesmee.
Né carne né pesce, lei.
Incrocio, fusione.
Matura, lei.
Intelligente, lei.
Mostro, lei?
No.
La piccola Nessie non sarebbe mai stata un mostro.


  
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