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Autore: jamesguitar    01/12/2014    5 recensioni
Raccolta di tre One Shot su James McVey
Maddie armeggiò con le sue manine e porse al bambino una caramella verde, quella in cima al pacchetto, quell’orsetto gommoso. E lui lo afferrò, afferrò quella caramella sporca del sudore della bimba, ma buona comunque a suo parere. La afferrò e poi guardò quella bambina, che aveva spostato lo sguardo. Guardava un punto a lui sconosciuto con i suoi occhi di un marrone scuro, simile al nero, e pensava a chissà cosa.
In quel momento, nonostante l’estremamente giovane età, James pensò che fosse davvero bella.
[...]
La ragazza gli appoggiò la testa sulla spalla, al suo migliore amico, colui che c’era sempre. Non ci fece molta importanza, ma il ragazzo abbassò lo sguardo sui suoi capelli bagnati; e poi giù, sui suoi occhi di un marrone così bello da cadere nel banale, sul suo naso che sembrava scolpito e sulle sue labbra divenute viola per il freddo.
[...]
«Sai, forse sarebbe potuta andare in modo diverso»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James McVey, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un semplice sorriso.

Prima One Shot: Una caramella verde.
 

Dorset, 4 Aprile 2001.
 
Maddie sorrideva alla sua mamma, le aveva appena comprato un pacchetto di caramelle e la aveva resa felice, erano le sue preferite, quelle gommose a forma di orsetto di mille colori e sapori diversi. La bambina di cinque anni evitava sempre quelle verdi, sapeva che non le piacevano, aveva imparato a riconoscere quelle buone da quelle cattive.
«Piccola, che ne dici di andare a giocare?» le suggerì la madre Katy, si era portata una rivista di moda dietro e voleva rilassarsi un po’, fare la mamma a tempo pieno era faticoso.
La bimba annuì e si avviò correndo ai giochi del parco con i codini che le penzolavano dietro alle orecchie, un dentino in meno in bocca e le piccole manine pronte ad arrampicarsi sullo scivolo.
 
Ne appoggiò una sui pioli, con l’adrenalina che scorreva nelle sue vene, come sempre eccitata di salire così in alto e poi di lasciarsi cadere giù, sicura che non le sarebbe successo niente di male. Il cielo era azzurro quel giorno, il pacchetto di caramelle era al sicuro nella sua tasca, lo aveva nascosto così bene che si vedeva a malapena, nessuno gliel’avrebbe rubate, erano sue e di nessun altro. Gli occhi marroni di Maddie splendevano sotto il sole che quasi la accecava, erano luminosi e belli in quella giornata di primavera.
«Vuoi che ti aiuti?» un bambino la costrinse a girarsi. Era poco più grande di lei, sembrava avesse almeno sette anni; aveva i capelli biondi e un paio di occhi che Maddie considerò bellissimi, non avevano un colore preciso, ma erano chiarissimi e le sembravano belli come il cielo che li sovrastava.
La bambina sbuffò. «No, sono grande» la sua voce acuta fece sorridere James, quel bambino piccolo ma allo stesso tempo più grande di lei, in apparenza così prepotente, chi era per ridere di lei? Maddie si arrabbiò e tornò a guardare lo scivolo. Salì qualche piolo, quando le caramelle le caddero dalla tasca. Iniziò a piangere, voleva che sua madre la aiutasse a scendere e a prendere le caramelle prima che il bambino astuto le rubasse, ma lei era distratta da un articolo che stava leggendo. Le lacrime correvano sulle guance soffici di Maddie.
 
«Non piangere, ti aiuto io.» disse il bambino, e Maddie avrebbe voluto girarsi a guardarlo, ma era bloccata a metà tra il terreno e lo scivolo.
«No!» urlò. «Adesso scivolo giù, ti picchio se mangi le mie caramelle!»
La bimba si affrettò a salire ancora e poi a cadere, desiderando di sbrigarsi e di correre a prendere ciò che era suo e che non voleva condividere con nessuno. Nel momento esatto in cui i suoi piedi toccarono le foglie sul terreno si alzò in piedi e si mise a correre presso le scalette, dove le caramelle la aspettavano a terra e James le sorrideva in modo strano, come se si stesse prendendo gioco di lei.
Maddie afferrò il pacchetto ancora chiuso e osservò il bambino di fronte a sé con aria di sfida. «Sono mie, le caramelle!» disse, per poi mostrargli la linguaccia e farlo ridere, cosa che la fece imbestialire.
«Lo so che sono tue, e comunque a me piacciono solo quelle verdi. Volevo aiutarti, se non ti va non importa»
 
Maddie arrossì e si sentì in colpa, perché aveva pensato male di quel bimbo così bello e premuroso, e lei odiava le caramelle verdi e forse avrebbe davvero potuto offrirgliele, invece di darle al suo papà come al solito. Magari poteva chiedere scusa e giocare con lui, anche se era più grande, perché non aveva altri amici con cui farlo.
«Io sono Maddie, tu?» si avvicinò a lui e sorrise mostrando lo spazio tra un canino e un incisivo, poi risero insieme. «Mi chiamo James- disse il bambino -E scommetto che non ti piacciono le caramelle verdi»
Lei spostò il peso da un piede all’altro, affondando le sue scarpine rosa nel mare di foglie sotto di loro.
«Sono cattive, hanno un sapore strano. Quelle rosse sono molto meglio!» si giustificò, gesticolando con le manine e muovendo i braccialetti che circondavano le sue braccia piccole.
«Bleah – James fece una smorfia di disgusto – Quelle rosse sanno di sciroppo. Quelle verdi invece sanno di mela e pera insieme, quindi sono buonissime!» era un bambino con tanta voglia di crescere e allo stesso tempo il desiderio di restare piccolo per mangiare caramelle, andare al parco e conoscere bambine come Maddie, con i codini, quelle simpatiche che ti rallegrano la giornata.
 
«Ecco perché non mi piacciono, io odio le pere – Maddie fece finta di vomitare, e James rise – ti va se mangiamo le caramelle insieme? Tu prendi quelle alla pera, io le altre.»
Il bimbo dagli occhi chiari annuì e gli occhi gli si illuminarono, aveva fame e sua madre non gli comprava mai quelle caramelle, non voleva che mangiasse schifezze. Per una volta avrebbe potuto disobbedirle, ed era così eccitato all’idea.
«Certo! Andiamo a sederci sull’altalena?» la bambina annuì contenta a quella richiesta, e si mise a correre verso il gioco. Sbuffò perché come sempre non riusciva a salire da sola sul seggiolino, era troppo in alto e di solito era la mamma ad aiutarla.
«Mi aiuti?» chiese a malincuore, preferiva abbassare la cresta che chiamare sua madre, stava facendo amicizia con quel bambino e non voleva che rovinasse tutto. Lo avrebbe fatto sicuramente.
 
James alzò le sopracciglia. «Avevi detto di essere grande»
Lei lo fulminò con lo sguardo. «Lo sono, stupidino! È solo che non ci arrivo»
Il bambino sorrise e si trattenne dallo scoppiare a ridere, Maddie era dolcissima, comica e anche un po’ maldestra, ma la adorava. La prese per la vita e con un po’ di fatica riuscì a poggiarla sull’altalena, era più grande di lei ma comunque un bambino, perciò si fermò un secondo a riprendere fiato. Poi si sedette sull’altalena accanto alla sua e la incitò ad aprire il pacchetto.
Maddie armeggiò con le sue manine e porse al bambino una caramella verde, quella in cima al pacchetto, quell’orsetto gommoso. E lui lo afferrò, afferrò quella caramella sporca del sudore della bimba, ma buona comunque a suo parere. La afferrò e poi guardò quella bambina, che aveva spostato lo sguardo. Guardava un punto a lui sconosciuto con i suoi occhi di un marrone scuro, simile al nero, e pensava a chissà cosa.

In quel momento, nonostante l’estremamente giovane età, James pensò che fosse davvero bella.




 
#ANGOLOAUTRICE
Ciao, miei cari lettori, sono di nuovo di qui!
Probabilmente non vi aspettavate tutto questo, così a caso, boom, una nuova raccolta di One Shot su James. Vi devo confessare che è da un bel po' che mi frulla in testa quest'idea, scriverne tre che riconducano alla stessa storia. Posso anticiparvi che nelle prossime due i protagonisti, James e Maddie, non saranno più bambini. Spero che come inizio non sia noioso, ma sapete, non è proprio facile entrare nella testa di una bambina capricciosa di cinque anni e tirarne fuori dei pensieri del tutto sensati ahah. Spero si sia capito che in alcuni passaggi un po' strani, in cui magari manca una virgola che ci sarebbe stata, ho usato di proposito quello stile, per far capire meglio che è una bambina piccola a pensare, nonostante il racconto sia in terza persona.
Nulla, spero che qualcuno sia qui a leggere, altrimenti sarebbe molto deprimente! Non vi mangio mica se lasciate una recensione, dai <3.
Posterò se tutto va bene la seconda One Shot questo venerdì, il 5 Dicembre, mentre la terza sarà online il 10, a meno che non ci sia qualche imprevisto, ma non credo ce ne saranno.
Ringrazio Rainagain che ha creato il banner meravoglioso di questa raccolta!
Ci vediamo presto, gente.

Jamesguitar
  
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