Film > Le 5 Leggende
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Autore: Tinkerbell92    01/12/2014    3 recensioni
E' passato più di un anno da quando Jack è diventato un Guardiano.
Il Natale si avvicina, ma l'atmosfera sta per essere rovinata dall'imminente ritorno di Pitch.
Per evitare una situazione difficile come quella dell'anno precedente, Nord affida a Jack il compito di stringere un'alleanza con quattro creature leggendarie, prima che Pitch le trovi e le convinca ad unirsi a lui.
Una ragazza che viaggia attraverso gli specchi, un astuto irlandese capace di ingannare chiunque, una romanticona dal cuore spezzato ed un cane nero che si sposta alla velocità della luce formano il gruppo di creature ambite dall'Uomo della Luna e dal Re degli Incubi.
Ad aiutare Jack nell'impresa saranno il piccolo Jamie Bennett e la sua affascinante sorella maggiore.
Chi riuscirà a convincere i nuovi "Aspiranti Guardiani" a passare dalla sua parte?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Quindi tu e Coop vi conoscete da parecchio tempo" balbettò Jack, ancora scosso per il tremendo racconto "Voglio dire, hai incontrato prima lei di Mary..."
"Mary è nata quasi un secolo e mezzo dopo di me. Coop, invece, era già una creatura leggendaria da un pezzo quando sono venuto al mondo..." mormorò Jay, sfiorandole la guancia pallida col dorso della mano "La mia vecchia romanticona... non è mai riuscita a spiegarmi perchè, nonostante abbia avuto molte donne, non mi sia mai innamorato sul serio. E' strano... ogni volta che mi mettevo con una nuova ragazza alla fine era solo una questione di attrazione fisica, al massimo mista ad affetto... come se... fossi stato privato della capacità di amare per davvero... come se stessi aspettando un'altra..."
Gli occhi verdi del ragazzo indugiarono per qualche secondo sul volto immobile di Coop. Ne studiarono i lineamenti, i dettagli, i colori, come se fosse la prima volta, come se non l'avessero mai guardata prima di allora. O meglio, come se non l'avessero mai guardata sul serio...
"Che idiota..."
Jack sgranò gli occhi, sobbalzando quando Shucky gli leccò una guancia: "Che hai detto?"
Jay esitò per qualche secondo, le labbra piegate in un sorriso scaltro e allo stesso tempo incredulo. Infine, scoppiò a ridere: "Che idiota che sono! Mary non ha torto nel dire che ragiono solo con le parti basse! Non me ne sono mai reso conto! Ho sempre guardato altrove... eppure tu eri qui" si chinò, appoggiando la fronte su quella bollente della ragazza, scostandole un ciuffo rosso dal viso "Tu sei sempre stata qui..."
Frost si alzò in piedi, sentendosi improvvisamente a disagio: "Tu... non avevi mai pensato di provare qualcosa per Coop?"
"Io..." balbettò Jay, con la voce un po' rotta per l'emozione "Io ero attratto da lei, certo... ma pensavo che fosse sempre una questione fisica... e andando avanti col tempo sono diventato sempre più cieco... e idiota..."
L'atmosfera della stanza cambiò di nuovo, diventanto quasi più calda. Jack arrossì parecchio, accarezzando la testa di Shucky per contenere l'imbarazzo, osservando l'amico ormai preda dei propri pensieri.
"Così tante persone cercano 'L'Amore'... io l'ho avuto accanto per più di duecento anni e non me ne sono mai accorto... Coop... scusami... scusami per tutto..."
Il tempo sembrò rallentare all'interno della vecchia locanda.
Jay accarezzò un'ultima volta la guancia di Coop, poi posò appena le labbra sulle sue.
"Scusami... ti amo"
Il tempo si fermò, ma solo per un attimo. Poi, un fortissimo fascio di luce illuminò a giorno il locale cadente.
Shucky abbaiò allarmato, mentre Jack dovette coprirsi gli occhi con la mano per non restare abbagliato. Per qualche secondo, non vi fu altro che luce e calore, poi, quando l'intensità dell'atmosfera diminuì, il Guardiano riuscì a dare una sbirciata: Coop era sospesa a mezz'aria, in piedi, le palpebre ancora serrate. Due grandi ali bianche, le stesse che Jack aveva visto nella stanza di Jamie, spuntavano dalla sua schiena.
Fu questione di pochi istanti, dopodichè, Coop aprì gli occhi di scatto. La luce rosata si spense di colpo e la ragazza cadde sul materasso in ginocchio, sostenuta da Jay. Le ali sulla sua schiena erano sparite, ma in compenso le cicatrici parevano molto meno evidenti.
Shucky, dopo aver scosso il muso un paio di volte, cominciò a scodinzolare e a saltare in giro per la stanza, mentre Jack, ancora un po' sconvolto, fece un passo in avanti: "Coop?"
La ragazza serrò i pugni sulla canottiera di Jay, scostandosi appena: "Jay? Ma cosa... che è successo?"
L'irlandese soffocò a stento una risata di gioia e le accarezzò una guancia: "Sei caduta in coma, Amore, come ottant'anni fa... eravamo così preoccupati... io ero così preoccupato..."
Coop aggrottò la fronte con aria confusa, guardandosi intorno: "Dove accidenti siamo? Perchè mi trovo in questa specie di catapecchia? E dov'è Mary?"
"E' sparita dopo aver ferito Yuki" spiegò Jack, rigirandosi distrattamente il bastone magico tra le dita "La stava inseguendo... ci ha detto di venire qui... tu eri svenuta, perciò..."
La rossa aprì la bocca per rispondere, quando all'improvviso si bloccò. I suoi occhi si posarono su Jay, che aveva serrato delicatamente le mani sui suoi fianchi.
"Jay..." mormorò incerta "Tu prima... cioè, poco fa... magari ho capito male, probabilmente deliravo, ma mi è sembrato che tu avessi detto..."
"Ti amo" sussurrò lui, piegando le labbra in un sorriso.
"Sì, esatto" continuò Coop, senza rendersi conto della situazione "E' buffo, sai? Mi è sembrato di sentirlo davvero..."
"Ti amo, Coop" ripetè Jay, posandole i palmi delle mani sulle guance "Ti amo come non ho mai amato nessuno, Tesoro. E scusa se c'ho messo tanto a capirlo."
Per qualche secondo, il silenzio rengò sovrano. Jack si schiarì la voce imbarazzato, mentre la ragazza cercava invano di realizzare le parole del compagno.
"Tu... cioè, intendi..."
"Intendo proprio quello, Coop. E tu, mi ami?"
Finalmente, il dubbio sparì dal volto della giovane, che, dopo aver soffocato a stento una risatina isterica, scosse la testa con fare rassegnato: "Jack O'Lantern... tu sei il più incredibile idiota di tutti i tempi."
"Questo lo so" sorrise Jay, appoggiando la fronte su quella della compagna "Quindi non mi sorprenderei, forse, se tu mi rispondessi che non..."
"Ma certo che ti amo anch'io, Idiota!" esclamò la ragazza, gettandogli le braccia al collo "Più di qualunque altra cosa al mondo!"
Jay aprì la bocca per replicare, ma le labbra di Coop si serrarono con forza sulle sue, bloccandogli quasi il respiro. Non ci volle molto prima che le due creature cominciassero ad approfondire il bacio in modo decisamente passionale, come si fossero dimenticati di avere per spettatori un alquanto imbarazzato Jack Frost ed uno Shucky festoso e scodinzolante.
"Ehm..." Frost indietreggiò di qualche passo, librandosi poi a pochi centimetri dal pavimento "Suppongo vogliate stare soli, adesso... vado a fare un giretto di sopra... chiametemi pure se... se avete bisogno di me..."
Più rosso del cappotto extra large di Nord, lo Spirito dell'Inverno volteggiò fino alle scale, seguito da un ingenuo Shucky, che, a quanto pareva, era l'unico a non rendersi effettivamente conto dell'imbarazzante situazione.
"Non penso avranno bisogno di noi" sussurrò Jack, rivolto al cane, mentre raggiungevano il piano superiore "Ti confesso che, in questo momento, un po' invidio la tua ignoranza canina..."
La stanza in cui era comparsa per la prima volta Baba Yaga continuava ad emettere un sinitro bagliore smeraldino, che si allungava sul pavimento del corridoio come una sottile lama verde.
Jack si trascinò fino alla soglia, sbirciando l'interno attraverso la fessura lasciata dalla porta socchiusa. Alcune piccole ombre sfrecciarono sui muri illuminati, scomparendo in un battito di ciglia.
"Niente domande sui Servi Invisibili" mormorò a sè stesso il giovane Guardiano, contraddicendo la curiosità che lo tormentava. Fece per entrare, desideroso di scoprire qualche segreto in più della misteriosa strega russa, quando l'abbaiare di Shucky lo scosse bruscamente dai propri pensieri.
Il cane stava puntando una stanza chiusa, situata a destra del corridoio, strisciando le unghie contro il legno scuro della porta.
"Che succede, Shuck?" domandò Frost, leggermente allarmato "Perchè vuoi entrare qui?"
Un pensiero improvviso gli balenò in mentre, proprio nell'istante in cui i grandi occhi cremisi di Shucky incontrarono i suoi. Senza perdere tempo, il Guardiano serrò la mano attorno alla maniglia impolverata e tirò con forza verso il basso, facendo scattare il meccanismo di apertura.
La stanza, all'interno, era quasi completamente vuota, conteneva soltanto un grosso armadio in legno, abbandonato tristemente lungo la parete opposta alla soglia.
Shucky si fiondò direttamente verso l'unico oggetto presente nella camera, spalancando  una delle ante con l'aiuto di muso e zampe.
"La situazione è parecchio strana" commentò Jack, avvicinandosi "Ma riconosco che il tuo intuito è sicuramente migliore del mio, quindi suppongo non ci sia nulla di cui..."
Gli occhi celesti del giovane Guardiano si spalancarono non appena realizzò cosa fosse contenuto all'interno dell'armadio impolverato: la parete principale, una volta, doveva essere stata composta da un unico grande specchio, i cui frammenti ora giacevano sul fondo del mobile.
"Specchi..." mormorò senza fiato il ragazzo, afferrando una delle schegge riflettenti che il tempo non aveva ancora reso del tutto opache.
Shucky scondinzolò soddisfatto, per far capire all'amico di trovarsi sulla giusta strada.
"D'accordo" rispose Jack, come fosse in trance "Tentare non nuoce, no?"
Il silenzio che li circondava aveva un che di opprimente, ma il giovane non ci fece caso. Schiarendosi la voce, mormorò per tre volte due semplici parole: "Bloody Mary... Bloody Mary... Bloody Mary..."
Per un attimo, il vetro dello specchio rotto gli restituì il riflesso confuso del proprio sguardo ansioso, poi, la superficie cambiò all'improvviso, mostrando il volto della diciannovenne dagli occhi viola.
Jack rimase pietrificato per qualche secondo: non era del tutto sicuro che avrebbe funzionato. Fu la voce di lei a farlo scuotere dallo stupore: "Jack, dove siete?"
"S-siamo alla locanda che ci hai indicato" balbettò lui, un po' incerto "Io ho trovato dei frammenti di specchio e..."
"Hai fatto bene a chiamarmi" il tono della ragazza traspariva una certa tensione "Non posso raggiungervi, sono bloccata..."
"Che significa? Dove ti trovi?"
Mary si guardò attorno circospetta, poi fissò di nuovo lo sguardo sul giovane Guardiano: "Sono nel covo di Pitch. Mi trovo in una specie di tunnel sotterraneo dove non passa mai nessuno. Lui non sa che sono qui, sto cercando un modo per infiltrarmi. Il problema è che non ci sono superfici riflettenti, credo le abbia rimosse apposta, temendo che sarei arrivata. Quel bastardo sa che ho bisogno di minimo due specchi per spostarmi..."
"Possiamo raggiungerti?"
Mary sembrò rifletterci su: "Siete tutti pronti e collaborativi?"
"Penso di sì" rispose Jack, cercando di non arrossire pensando a Jay e Coop "E siamo aumentati di numero, c'è anche Baba Yaga... ma immagino tu lo sapessi..."
"Baba Yaga, certo!" esclamò la ragazza "Se riuscite, portate anche lei. Quella donna sa essere maledettamente utile quando ci si mette. Ora devo andare, non posso intrattenermi a lungo in questa condizioni."
"Cerca di resistere allora, appena possibile ti raggiungeremo" disse Jack, sorridendo non appena Shucky leccò il frammento che teneva in mano "E... Mary... sono contento che tu stia bene..."
L'espressione, di solito dura, della ragazza cambiò all'improvviso, mentre gli angoli della bocca si piegavano verso l'alto. La sua mano pallida si protese, uscendo dalla superficie riflettente e posandosi sulla guancia di un incredulo Jack Frost. Shucky scodinzolò, leccando anche le dita fredde della padroncina, che si scosse all'improvviso, ritirando la mano all'interno dello specchio: "Beh, posso fare solo questo quando qualcuno mi evoca... sai, per ficcare le unghie in faccia ai disturbatori..."
Il Guardiano emise una sottile risata: "A tra poco, Mary."
La superficie si increspò e l'immagine della diciannovenne scomparve, lasciando il posto al riflesso degli occhi celesti del giovane spirito.
"Jack!"
Una voce femminile e molto famigliare scosse Frost dai propri pensieri, portandolo a voltarsi. Un sorriso affiorò spontaneo sulle sue labbra non appena vide il viso allegro di Emma fare capolino dalla porta socchiusa.
"Siete tornati!" esclamò il Guardiano alzandosi in piedi, mentre Shucky correva a fare le feste alla ragazza.
"Sì e abbiamo visto che Coop si è ripresa" rispose la bionda, allargando il sorriso "Sai, Baba Yaga mi ha spiegato che Jay era l'unico a poterla guarire e non si capacitava che non ci arrivasse da solo. Penso dubitasse di lui, ma alla fine ha avuto torto."
"Già" Jack arrosì un po', mentre le immagini piuttosto intime a cui aveva assistito gli tornavano in mente "Ehm... possiamo scendere da loro, ora? Hanno ancora i vestiti addosso?"
Emma scoppiò in una limpida risata, poi lo prese per mano e lo condusse al piano di sotto.
C'era un qualcosa di diverso all'interno del gruppo, qualcosa che fece aggrottare non poco la fronte del giovane Guardino: Jay e Coop, grazie a Dio, avevano smesso di sbaciucchiarsi e parlavano tranquillamente con Sandy ed una persona che non gli sembrava aver mai visto prima.
Sulle prime esitò, un po' dubbioso, poi vide Shucky ed Emma avvicinarsi senza timore alla sconosciuta, così provò ad imitarli, squadrandola con attenzione.
Era una donna attraente, di età compresa tra i trenta e i quarant'anni, dalla carnagione chiara e di altezza media. I lunghi ricci color rame le scendevano lungo la schiena fino a lambire la vita sottile, mentre un abito nero ed attillato, lungo fino ai polpacci, le esaltava piacevolmente le forme ben modellate.
Fu solo quando incontrò i suoi occhi, blu e profondi, che Jack capì con chi aveva a che fare.
"B-Baba Yaga?"
La strega studiò divertita lo stupore che rigava il suo volto, dopodichè scoppiò a ridere, facendo luccicare le file dritte dei denti di ferro: "Jack Frost! Forse dovevo dire a Emma di avvertirti che avevo assunto mio vero aspetto..."
Il Guardiano si sentì in qualche modo sollevato nel sentire che almeno l'accento russo della donna era rimasto uguale, dopodiché lanciò uno sguardo interrogativo in direzione dell'amica umana: "Lei può cambiare aspetto?"
"E' una strega, Jack" rispose Emma, strizzandogli l'occhio "Credo che incantesimi del genere siano all'ordine del giorno per lei..."
"Perchè allora ti sei presentata a noi con l'aspetto di una vecchia dagli zoccoli di legno?" domandò Jack, tornando a fissare la strega "Insomma, così sei molto più... beh... carina.."
Leggemente divertita dal rossore che aveva vivacizzato le guance pallide del ragazzo, Baba Yaga diede un'alzata di spalle: "Faccia di Vecchia Megera fa più effetto, e poi è divertente vedere confusione su tuo volto."
Jack aprì la bocca per ribattere, ma Emma lo interruppe all'improvviso: "Ho sentito che parlavi con Mary nella stanza di sopra. Ci sono novità?"
"Oh, giusto!" esclamò il Guardiano, raccontando agli amici della chiacchierata avuta con la Strega dello Specchio (omettendo, naturalmente, il dettaglio della carezza).
"Quindi dobbiamo recarci al Palazzo di Pitch" concluse Jay, incrociando le braccia muscolose "Temo non sarà facile..."
"Io ci sono già stata" s'intromise Baba Yaga, sorridendo poi in direzione di Coop "Ormai sono qui, tanto vale che vi aiuti..."
"Sapevo che avremmo potuto contare su di te" disse Coop, stringendola in un abbraccio.
Un lampo improvviso attraversò la mente di Jack, insinuando nella sua testa un curiosissimo dubbio: ora che Baba Yaga aveva assunto il suo vero aspetto, ora che la vedeva così vicina a Coop, forse non era stupido pensare che forse...
Prima ancora che aprisse la bocca per domandare, Jay notò il suo stupore e gli venne spontaneo sorridere: "Si somigliano solo fisicamente, amico."
Coop realizzò la situazione e si lasciò sfuggire una risatina: "E' vero, non ho avuto il tempo di dirtelo visto che... beh, ero svenuta..."
"Dirmi che voi..." balbettò il Guardiano.
"Sì, Jack" il sorriso di Coop si allargò "Lei è Valentine. Lei è mia sorella."

***
Angolo dell'Autrice: Come al solito è passato un secolo dalla pubblicazione del capitolo precedente a questo. Ho provato a farvi un regaluccio con questa rivelazione che magari qualcuno aveva già capito.
Spero di non metterci una vita a pubblicare il prossimo pezzo, anche perchè siamo vicini ad un punto importante della storia.
Intanto, ringrazio Marina94 che ha realizzato questo manip!
Tinkerbell92

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