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Autore: Rosmary    02/12/2014    5 recensioni
{Seconda classificata al contest per edite "Hit me with your best fastest shot!" indetto da Giuns}
L'ultimo scontro di Evan Rosier.
Lui, tra i primi Mangiamorte, tra i più pericolosi, potenti, devoti.
La patetica minaccia di Alastor Moody t’era arrivata sfocata, senza importanza. Col cappuccio calato e la maschera a terra, riuscivi a guardare bene in volto quegli omuncoli che s’erano eletti tuoi avversari. Non sapevi se continuare a detestarli o compatirli – così ciechi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alastor Moody, Evan Rosier
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
il racconto è scritto senza alcuno scopo di lucro.





 
Soldato di libertà
 

 
 
“Ti chiederò di combattere per me, di mentire per me, di uccidere per me. Per me, per me solo, ti chiederò anche di morire.”
 
“Marchiami.”
 
 *
 
Il primo fra tutti eri stato. Il primo. Tra i pochi ad aver assistito alla nascita e alla maturazione del Signore Oscuro, ad aver avuto l’onore di rivolgerti a lui con l’amichevole tu, come fossi un suo pari.
Tutte vivide nella memoria le immagini dei primi passi mossi, delle prime sconfitte, e delle paure e delle soddisfazioni e dell’orgoglio e della cieca devozione. Vivide.
V’erano stati momenti in cui t’eri chiesto perché, perché offrire la tua vita in sacrificio a un mezzo dio come Tom Riddle e non a un dio puro, che non aveva il sangue contaminato. Le labbra a sangue t’eri morso in quelle circostanze, reo d’aver peccato coi tuoi pensieri di tradimento.
 
“Rosier, giù la bacchetta. Arrenditi, non hai scelta.”
 
La patetica minaccia di Alastor Moody t’era arrivata sfocata, senza importanza. Col cappuccio calato e la maschera a terra, riuscivi a guardare bene in volto quegli omuncoli che s’erano eletti tuoi avversari. Non sapevi se continuare a detestarli o compatirli – così ciechi.
 
“Sei in errore, Moody: si ha sempre una scelta.”
 
T’eri concesso una misera manciata di istanti per sogghignare e dedicare un ultimo sguardo al te stesso riflesso nella pozzanghera che t’insudiciava i piedi. Poi avevi colpito. Colpito con rabbia, forza, determinazione. Colpito in nome della scelta che anni addietro avevi compiuto, servo non dell’ambizione, ma della ferrea convinzione ch’era giunto per voi nobili maghi il momento di riprendervi ciò che quei Babbani v’avevano portato via: la libertà. La libertà di muovervi nel mondo, di mostrarvi senza alcun timore, di esistere ovunque e sempre.
Tom, il tuo compagno di studi, aveva avuto abbastanza coraggio, intraprendenza e carisma per indicare a voialtri la strada da seguire per compiere la grande opera. Spalleggiarlo, offrirgli la tua magia, ingoiare il disappunto d’essergli un sottoposto t’erano parsi compromessi accettabili, inevitabili per un fine più grande di te, di lui, di chiunque altro.
Ora ch'eri lì, al cospetto dei nemici, eri pervaso dalla furia figlia della frustrazione: quei ciechi non avrebbero mai compreso.
E ne avevi ucciso uno, due, tanti, lavando via la stoltezza delle loro convinzioni bugiarde. Forse, Tom era oramai cadavere e la grandezza del Signore Oscuro con lui, ma il vostro sogno di libertà no.
 
Per quello avresti combattuto, mentito, ucciso.
Per quello saresti morto.






 
NdA: dalla cronologia della Rowling sappiamo che Evan Rosier è tra i primi Mangiamorte, poiché è tra coloro che aspettano il ritorno di Tom da Hogwarts quando si reca lì per chiedere a Silente la cattedra di Difesa. Ho dunque immaginato che Evan fosse coetaneo di Voldemort e che avessero quindi condiviso il percorso scolastico, ecco perché Evan nella storia allude al tu e a Tom. La flashfic segue la traccia del mio contest Soldati. Grazie a chiunque è giunto sin qui, spero che il racconto abbia saputo meritare il vostro tempo!
{La storia ha partecipato come edita al contest Hit me with your best fastest shot! indetto da Giuns.}
   
 
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