Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: __Mary__06    03/12/2014    2 recensioni
Ran aspetta una telefonata.
Shinichi non ha telefonato.
Ran vorrebbe piangere.
Conan è la sua spalla.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I ricordi che sembrano lame
fanno male, ma forse li cerco io
per rivivere, per ricordare,
ogni istante accanto a te,
una vita accanto a te.
(
Max Pezzali - L'universo tranne noi)
 
Conan fece il suo ingresso nella camera di Ran.
La porta emesse qualche fastidioso cigolio nell’aprirsi e i piedini scalzi del bambino producevano un tenero ticchettio sul pavimento.
“Conan-kun.” sussurrò la ragazza appena accortasi di quella piccola presenza. Ran, con il cellulare in mano, fece segno al suo falso fratellino di avvicinarsi.
Conan si accomodò sul letto dove la ragazza era sdraiata da fin troppo tempo. Il bambino mutò la sua espressione serena in preoccupata.
“Tutto bene?” ma Ran abbassò lo sguardo sul cellulare che avrebbe dovuto squillare già da un po’ di giorni. “Ran-neechan.” continuò a chiamare Conan.
La ragazza emesse dei singhiozzi.
“Ran…Ran…!” Conan si avvicinò ancora di più . “Perché piangi?”
E lei lo abbracciò cercando consolazione. Conan arrossì, ma presto l’imbarazzo fu completamente nascosto dal senso di colpa. Sapeva benissimo il motivo dei suoi pianti: settimane prima le aveva promesso di telefonarle, ma non l’aveva più fatto. Ai glielo aveva impedito per non continuare a illudere Ran sul fatto che sarebbe tornato presto.
“Conan-kun, non voglio addossarti il mio dolore…e poi cosa ne puoi sapere tu dell’amore? Sei solo un bambino.” singhiozzò la castana stringendo ancor di più quel corpicino a lei.
E invece quel bambino ne sapeva tanto sull’amore. Viveva con la ragazza che amava sotto copertura, la vedeva piangere per lui e non poteva fare più di tanto. Farla soffrire gli avrebbe permesso di salvarle la vita, forse.
“Ran-neechan, c’entra Shinichi? Di solito è per lui che piangi, vero?” quelle parole furono pronunciate con frustrazione dal falso bambino.
“Sì…vorrei tanto riuscire a dimenticarlo per sempre, per sempre! Tutte le volte che ci provo mi tornano in mente i momenti passati con lui e poi mi dico ‘Ma sì, vale la pena aspettarlo anche per l’eternità!’”
“Quali sono stati i momenti più belli?” chiese Conan curioso. Il piccoletto si stava rincuorando dopo le ultime parole della sua amata.
Ran sorrise facendo sedere Conan di fronte a lei e, con le gambe incrociate, cominciò a raccontare.
“Beh, indimenticabili sono stati i primi tempi durante i quali ci siamo conosciuti. A pensare che, già dalla tua età, si vedeva che era nato per investigare. Si sarà beccato chissà quante sgridate da mia madre giacché mi trascinava sempre in ‘avventure’ pericolose! Shinichi è sempre sembrato così freddo e anche un po’ vanitoso, ma in fondo è dolce e farebbe di tutto per salvare una vita. Tra i momenti migliori posso inserire la litigata pazzesca tra noi alle medie. Per una stupidaggine eravamo arrabbiatissimi l’uno con l’altro, ma tornavamo lo stesso a casa insieme” e qui le scappò una risatina “Arrivati vicino a un laghetto sentimmo una donna cantare una canzone lirica bellissima e ci scordammo di tutto. Poi, mi piaceva molto andare a casa sua: ha una libreria piena zeppa di libri, quasi tutti sono dei gialli…e di Holmes! Parlava continuamente di Sherlock Holmes: a scuola, per strada, sull’autobus, al telefono…” qui fece una pausa evidente e parte del sorriso scomparve “E anche al Tropical Land, sulle montagne russe. Lì ha risolto un caso e poi…basta.”
Delle lacrime sgorgarono nuovamente dagli occhi della ragazza. Conan le asciugò con le sue piccole dita, anche se avrebbe preferite asciugarle con le dita di Shinichi.
“Ran, tutto qui? Non è successo altro con Shinichi che ti ha resa felice?” domandò, tentando di restituirle il sorriso.
La ragazza ci pensò su e, arrossita, decise di parlare.
“Sei come un caso complesso. Mescoli così tanti sentimenti contrastanti che nemmeno se fossi Holmes riuscirei a capirti. Chi mai potrebbe decifrare accuratamente il cuore della ragazza che ama?”
Conan sorrise e anche Ran. Allora aveva fatto anche qualcosa di buono dopo il Tropical Land!
“Londra!” pronunciò la ragazza felice.

 
Sì, me lo ricordo.” confessò Conan scendendo dal letto e dirigendosi verso la porta.
  
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