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Autore: cold_fire    03/12/2014    2 recensioni
"Era autunno inoltrato e un vento pungente le sferzava il viso, facendole venire le lacrime agli occhi
Già, il vento. Oppure erano i ricordi?"
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"Appoggia lo zaino sul sedile accanto e scende alla fermata. Lo lascia lì, da solo.
Ha ancora il suo odore.
Zucchero e sale."
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"Troppa gente. Meglio."
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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AND WE FELL DOWN LIKE AUTUMN LEAVES


Aveva lasciato casa sua al solito orario dei giorni scolastici.
Si portava in spalla anche lo zaino di scuola.
Si era vestita in modo normale.
La tradiva, forse, lo zaino più pesante del solito.

Era autunno inoltrato e un vento pungente le sferzava il viso, facendole venire le lacrime agli occhi
Già, il vento. Oppure erano i ricordi?
Non lo sapeva.
Forse erano entrambi. Forse, nessuno dei due.

Vento. I bagni della scuola. Vento.
Un gruppo di persone la mette all’angolo.
Vento. Dolore. Vento. Persone che ridono di lei.
Vento. Sangue. Vento.
A pallavolo manca il pallone. Gli avversari ridono, i compagni le urlano contro.
Vento. Dolore. Lacrime.

Spera che il vento soffi via quei ricordi, o che la faccia tornare indietro.
Le sue gambe non cambiano direzione.
Lei è una guerriera. Non scappa, combatte. Solo che non lo sa.

Arriva alla fermata degli autobus. Sale su uno qualunque.
Cerca di non pensare.

È quasi vuoto. Cosa? L’autobus o il suo cuore un tempo pieno di speranze e sogni?
Non si ricorda di quel tempo.

Appoggia lo zaino sul sedile accanto e scende alla fermata. Lo lascia lì, da solo.

Uno zaino pieno di fotografie, lettere per i (pochi) cari, di racconti.
Uno zaino pieno del suo passato. Pieno di lei.
Ha ancora il suo odore. Zucchero e sale.
Che odore hanno lo zucchero e il sale? Felicità, lacrime, nostalgia, pentimento, risate.
Ecco di cosa odora lei.

Si chiede se qualcuno troverà mai lo zaino. Cerca di non pensarci.

Conosce la zona. Non ci sono controllori a chiederle il biglietto. Non ci sono mai.
Si dirige verso la stazione. Treno di sola andata.
Anche per quello non ha il biglietto. Non l’ha mai nessuno.

“prendi un autobus qualsiasi. Se porta alla stazione sali sul treno. Altrimenti, scappa” così si era detta quella mattina, lasciando la sua vita al volere di un autobus.

Entra in stazione.
Troppa gente. Meglio.

In un campo di rose, chi si accorge se una cade?

“si muore solo in due modi: distruggendo o costruendo. Io voglio morire costruendo”.
Ripensa a quel libro.
Legge tanto, non ricorda i titoli, ricorda i pensieri.

Sono tutti troppo occupati per notare un’adolescente accovacciata accanto ai binari.
Si sente un fischio. Il treno sta per arrivare, il suo sta per partire. Si stende.
La gente inizia a notarla. Qualcuno urla. Il treno sta già arrivando. Occhi aperti. Lei è una guerriera, ma non lo sa.

Due pensieri.

“non avreste potuto fare niente”
Non sa se parla o pensa. Forse sono le sue ultime parole. nessuno lo saprà.

Poi un libro, un dizionario

“AVVENTURA: IMPRESA PIENA DI PERICOLI E RISCHI MA AFFASCINANTE”

La morte è un’avventura.

Non urla. Vento di un treno che arriva, che spazza via i ricordi
Occhi aperti. Dolore.

Poi, più niente.


 
Ecco qua la mia nuova flashfiction... eh già sono tornata. Questo in pratica è il mio prima tema delle superiori (in qui sono fiera di aver preso la bellezza di un dieci, con ben 50 punti su 50)
Okay lo so, lo so. Evviva la depressione, yeeeeeeeeeeh. Perdonatemi, ma quando la tua profe di italiano viene a dirti che hai una grande dote di scrittura un po' ti esalti. *mi sto vantando?* *un pochino* *sono esaltata, cazzo*
Okay scusatemi davvero ahah
Ora vado rintanarmi in un buco fino al prossimo tema!
Un bacione
<3
  
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