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Autore: jungkookitty    05/12/2014    1 recensioni
||Tratto dalla storia||
Dovete sapere che Johanne Clifford, la famosa sorella di Michael Clifford, era conosciuta nel quartiere per le sue continue scappatelle sempre con ragazzi diversi, e in poche parole, ogni ragazzo di Sydney l'aveva sognata almeno una volta. Forse era il fatto di vederla ubriaca, ma Calum non la riconobbe subito, ed ebbe bisogno dell'aiuto di Zayn.
"E se vado a parlarle?" chiese, insicuro.
Zayn prese un sorso del suo cocktail e lo guardò dritto negli occhi. "Hood, se non ci vai tu, ci vado io".
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"Cal, dov'eri? Sei stato via due ore, stavo iniziando a preoccuparmi" disse il moro, che non sembrava poi tanto ubriaco quanto Calum credeva che fosse. Quest'ultimo si sedette vicino al riccio, incrociando le braccia al petto.
"Beh, diciamo che mi sono divertito con la ragazza dal vestito nero" sorrise.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Little black dress

"Luke, penso che sia meglio che tu la smetta" rise Calum prendendo dalle mani del biondo l'ennesimo bicchierino di vodka. Se lo scolò tutto d'un fiato davanti agli occhi del biondo, che mise il broncio sbattendo i piedi a terra. "Non è giusto, te lo sei bevuto tu!" protestò, incrociando le braccia al petto. 
"Sì, perchè io sono ancora sobrio e mi merito uno shot, ma tu, amico, sei partito" rise l'altro mettendogli un braccio intorno alle spalle. Luke sbuffò e appoggiò la testa sulla spalla di Calum, con fare assonnato. 
"Ho mal di testa" 
"Siamo in un locale dove sparano musica a palla, è normale" rise il moro, facendo sedere il biondo in un angolino del locale.
"Mi porti a casa?" chiese Luke, facendo leva sui suoi grandi occhi azzurri. Sapeva che erano il debole di Calum, ma quella sera lui aveva solo voglia di divertirsi. "No, Luke, stasera no. Aspetta che tornino Ashton e Zayn dal bagno e magari ti portano a casa loro" lo rassicurò, facendolo sorridere. 
Aspettarono qualche minuto, e tra l'ammasso di gente videro la bandana rossa di Ash.

"Finalmente!" esclamò il moro, facendo ridere il riccio. "Pensavamo foste morti o svenuti" continuò, facendo ridacchiare Zayn, che si sedette vicino a Luke.
"Zayn mi porti a casa?" chiese il biondo con fare innocente, cercando di addolcire il ragazzo tatuato. "Ma nemmeno se mi paghi" rise lui, facendo rimaner male Luke.
"Vieni, che ti porto io" si offrì Ashton, che, come Calum, era sobrio. Luke si alzò dal suo posto troppo in fretta, e fu costretto ad aspettare qualche secondo per rimettersi in sesto. Lui ed Ashton uscirono dal locale, lasciando Calum e Zayn soli. Iniziarono a parlare, quando Calum notò una ragazza che indossava un vestito corto e nero. Rimase con il fiato mozzato a vederla ballare in mezzo alla folla, con un bicchiere in mano e i capelli sciolti. "Cal?" chiese Zayn, schioccandogli due dita in faccia.
"Uhm? Sì sì, ci sono" scosse la testa lui, ma ben presto si perse di nuovo a guardare la ragazza misteriosa, che ora stava parlando con un ragazzo dai capelli arancione fluo. 
"Quei capelli sono un fottuto pugno all'occhio" pensò Calum, appoggiando il mento sul palmo della mano sinistra con fare annoiato.
"Cal, chi stai guardando?" chiese Zayn, cercando di mantenere la calma. Gli dava fastidio quando nessuno gli prestava attenzione, ma quello era il suo migliore amico, era Calum: doveva proprio esserci qualcosa di interessante, in generale non avrebbe mai fatto così. "Tu la conosci quella ragazza?" Zayn si girò nella direzione che stava indicando Calum, e al vedere la ragazza rimase a bocca aperta.
"Amico, credo che quella bomba sia proprio Johanne Clifford" disse, e Calum sbarrò gli occhi.
"Allora è lei quella Johanne Clifford?" Zayn si limitò ad annuire e basta, senza proferire parola.

Dovete sapere che Johanne Clifford, la famosa sorella di Michael Clifford, era conosciuta nel quartiere per le sue continue scappatelle sempre con ragazzi diversi, e in poche parole, ogni ragazzo di Sydney l'aveva sognata almeno una volta. Forse era il fatto di vederla ubriaca, ma Calum non la riconobbe subito, ed ebbe bisogno dell'aiuto di Zayn.
"E se vado a parlarle?" chiese, insicuro. 
Zayn prese un sorso del suo cocktail e lo guardò dritto negli occhi. "Hood, se non ci vai tu, ci vado io".
Calum si alzò ridendo all'affermazione dell'amico e cercò di sistemarsi i capelli e la camicia che indossava al meglio, almeno per cercare di fare una buona prima impressione.
Si fece spazio tra la gente e le si avvicinò, mettendole le mani sui fianchi. "Hey, dolcezza" sussurrò, lasciandole un bacio sul collo. Lei si girò di scatto sorridendo, ma assunse un'espressione dura al vedere chi era. "Stammi lontano" disse fredda, anche se contro la sua volontà. Lei voleva davvero divertirsi un po' con Calum, ma sapeva che suo fratello non lo vedeva di buon occhio. "Dai, non ti faccio nulla" rise il moro, nervosamente. Un rifiuto da parte di Johanne sarebbe stato imbarazzante, molto.
La ragazza si guardò intorno un po' sospettosa, ma quando vide che Michael non era in vista, decise di seguire Calum, ed entrambi si avviarono verso il bancone, per non stare tra tutta quella gente. Parlarono un po', conoscendosi, ma Calum aveva una domanda sulla punta della lingua già da quando lei aveva accettato di stare con lui.
"Allora, ragazza dal vestito nero, con chi sei venuta?" si morse il labbro.
"Sì, con mio fratello, Michael" sorrise lei, sistemandosi distrattamente una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Calum sforzò un sorriso ed annuì.
"Canzone preferita?"
"Può sembrare stupido o idiota, ma Lost In Stereo degli All Time Low. Oddio, non so nemmeno se li conosci, e..." iniziò a blaterare lei, passandosi le mani tra i capelli, quando Calum la fermò. "Sì, li conosco, e adoro quella canzone". Calum non si aspettava davvero che Johanne ascoltasse musica di quel tipo. Se la immaginava più da bubble-gum pop, a dire la verità.
"Oh, bella coincidenza" rise lei nervosamente. Stava iniziando ad essere in imbarazzo perchè -oltre con suo fratello- non aveva mai passato così tanto tempo con un ragazzo a parlare e basta. Lei era più il tipo da 'una botta e via', lo sapevano tutti. 
"Senti, hai un accendino?" chiese lui, frugando nella tasca posteriore dei suoi skinny jeans, e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette. "Fumi?"
"Solo quando sono nervoso" disse, ma poi si rese conto che aveva praticamente ammesso di avere un debole per lei. Johanne annuì e cercò nella sua borsetta, per trovare l'accedino di Mike che si portava sempre dietro, in un modo o nell'altro. 
"Usciamo?" 
Lei annuì e si fecero strada tra tutte le persone che erano in pista,e finalmente misero piede fuori dal locale. Alla fine, anche se avevano davanti la strada piena zeppa di macchine che sfrecciavano ad una velocità elevata, sentirono i loro polmoni liberarsi dall'aria pesante che opprimeva l'interno del locale.
"Mi passi una sigaretta?" chiese lei dopo che Calum ebbe acceso la sua, e lui gliene passò una, prendendo un tiro. Johanne dovette ammetterlo: Calum Hood era dannatamente sexy mentre fumava, ma cercò di scacciare via quel pensiero subito, distogliendo lo sguardo. 

"Perchè lo fai?" chiese ad un tratto lui, facendola sussultare. Erano in un silenzio confortevole, prima, ma lui aveva deciso di nuovo di intraprendere un'altra conversazione, urtando leggermente l'umore della giovane ragazza. "Perchè faccio cosa?"
"Tratti così i ragazzi" iniziò lui, prima di essere interrotto da un grugnito da parte della ragazza. Non c'era volta in cui le persone non le chiedessero quella cosa. Era anche snervante, perchè comunque la vita era sua e soltanto lei poteva decidere se divertirsi ogni volta con ragazzi diversi o se intraprendere una relazione seria con qualcuno che probabilmente le avrebbe spezzato il cuore.
"Ma Jo, io dico davvero. Alla fine spezzi sempre il cuore di quei poveri ragazzi e magari fai anche la figura della troia. Tutto comunque senza offesa".
"Okay, ora probabilmente sarai il primo, e l'ultimo, a cui racconterò la verità" disse lei, prendendo un tiro. Buttò fuori il fumo e si appoggiò con la schiena al muro, pensando a come cominciare.
"Tu lo sai che mio fratello è piuttosto protettivo nei miei confronti, vero?" Calum annuì. "Ecco, è perchè a lui, tempo fa, è successa una cosa abbastanza brutta con una ragazza, e da allora non si è più fidato di nessuno. Solo che lui ha trasmesso questa paranoia a me, e sinceramente, se ora faccio quello che faccio, è per non rimanere scottata come Michael. Spezzo i cuori così nessuno può spezzare il mio" spiegò, prendendo un altro tiro. 
Calum rimase a bocca aperta; non si sarebbe mai aspettato una ragionamento così dietro alle scelte di Johanne. Si aspettava solo un "Perchè mi diverto" sutpido, non una risposta sensata. "Capisco..."
"Comunque non azzardarti a fare l'idea della ragazza ferita" lo minacciò, puntandogli contro la sigaretta - ridotta ormai ad un mozzicone. 
Lei non voleva la pietà di nessuno, voleva solo essere rispettata e trattata da regina, e ci stava anche riuscendo piuttosto bene. A quanto pare, essere la sorella gemella di Michael Clifford la portava in alto nella gerarchia scolastica; sapeva tutto su tutti, poteva anche insultare le 'sfigatine' che non uscivano mai o che magari si vestivano male.
"Calmati" rise l'altro, alzando le mani in segno di difesa. Buttò il suo mozzicone per terra e lo schiacciò con la suola delle sue Vans, poi si girò verso Johanne. "Beh, io allora vado a prendere Zayn e andiamo. Ci si vede a scuola" sorrise.
Lei si guardò intorno come aveva fatto prima, all0interno del locale, e quando vide che Michael continuava a non farsi vedere, prese Calum per un lembo della sua camicia bianca, facendolo girare di nuovo verso di lei. Aveva le sopracciglia aggrottate, e non sapeva proprio quello che stava succedendo.
"E' troppo tardi per tornare a casa, tesoro" gli sussurrò vicino all'orecchio, poi premette le sue labbra su quelle di Calum, che all'inizio rimase visibilmente scosso e non mosse un muscolo. Johanne si allontanò qualche secondo dopo con un'espressione... Ferita? E fece per andarsene, quando Calum la bloccò e la baciò, questa volta di sua volontà. Le loro labbra si muovevano in sincrono, e ad un tratto Johanne gli mordicchiò il labbro inferiore, facendolo sorridere nel bacio.
Dopo essersi staccati per la mancanza di fiato, Johanne gli accarezzò il braccio leggermente e "Che ne dici se ce ne andiamo? Michael non lo scoprirà" sussurrò, inumidendosi le labbra leggermente. Calum deglutì a fatica, pensando a Zayn da solo in quel locale, ubriaco marcio. Per quanto ne sapeva, poteva anche aver messo incinta una ragazza negli squallidi bagni di quel locale. Ma dall'altro lato c'era Johanne, la ragazza dei suoi sogni, che lo aspettava davanti a lui, e non poteva certo dirle di no. Che si arrangi, Zayn. "Uh... Sì, va bene".
Johanne sorrise trionfante e lo trascinò per un polso verso la sua auto, ma proprio mentre stava per aprire la portiera dalla parte del guidatore si diede uno schiaffo sulla fronte. "Che succede?" chiese Calum, spostando il peso da un piede all'altro. 
"Non posso guidare, ho bevuto e non mi va di fare un incidente" mugugnò, coprendosi il viso con le mani. 
"Potrei sempre guidare io, non sono ubriaco, si affrì il ragazzo, facendo per aprire la portiera. "No, mi è venuta un'idea".
"Che vuoi d-" iniziò a chiedere Calum, quando venne interrotto da Johanne, che lo baciò di nuovo. Gli passò una mano tra i capelli mentre lui le metteva una mano sul fianco, e con l'altra aprì la portiera posteriore. Riuscirono ad entrare in macchina senza staccare le loro labbra, e fatemi dire che si divertirono molto in quel lasso di tempo in cui rimasero in auto. 

Calum rientrò nel locale con i capelli scompigliati, la camicia stropicciata e i bottoni sballati, e un sorriso sornione stampato in faccia. Non riusciva a credere di aver finalmente passato del tempo con Johanne, aveva realizzato il suo siogno. Certo, lei era ubriaca, ma sapeva quello che stava facendo e sperava che anche lei si sarebbe ricordata di lui al mattino, anche se era improbabile.
Sospirando, si fece strada di nuovo tra le persone finchè non arrivò al tavolo dov'era seduto Zayn insieme ad Ashton, che a quanto pare era tornato. 
"Cal, dov'eri? Sei stato via due ore, stavo iniziando a preoccuparmi" disse il moro, che non sembrava poi tanto ubriaco quanto Calum credeva che fosse. Quest'ultimo si sedette vicino al riccio, incrociando le braccia al petto. 
"Beh, diciamo che mi sono divertito con la ragazza dal vestito nero" sorrise. 


Io ciao ciao.
No, okay, mi scuso per questo piccolo ed inutile scempio, ma ho pronta quest Os, da tipo quest'estate e... Sì, sono così pigra che ho deciso di trascriverla sul computer solo ora. 
Non so chi possa essere Johanne, immaginatevela voi, che io sono tanto stupida ç.ç
Va bene, volevo solo dire che ho cancellato alcune mie storie perchè non mi convincevano, cercherò di rifarmi con storie che spero saranno migliori. 
Piccolo spoiler: le prossime due saranno sui Larry e su due youtubers, Dan e Phil.
Nulla, se vi è piaciuta questa cosa, lasciatemi una piccola recensione, mi farebbe felice.
Dopo questo spazio autrice, altamente senza senso, mi dileguo.
Alla prossima storia, scusate per eventuali errori.
Un abbraccio,
Mari.

 
   
 
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