Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lady lina 77    05/12/2014    2 recensioni
La mia prima fics Athos/Aramis con la presenza come solo comprimario stavolta, di d'Artagnan.
Aramis, dopo la sconfitta di Mansonne non sa più chi è e che scopo ha la sua vita nei moschettieri. E prende una decisione difficile, se ne va per iniziare di nuovo tutto da capo, pensando che a Parigi non c'è più posto per lei. Ma dieci anni dopo quel mondo fatto di spade, complotti, moschetti, torna a bussare alla sua porta...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finita! Con questo breve epilogo, riesco a mettere la parola fine a questa storia.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita e sostenuta e grazie per ogni singola recensione!

Spero che il finale vi piaccia!


Ricominciare, a Parigi


Un raggio di sole impertinente svegliò Aramis e Athos dal sonno profondo in cui erano piombati dopo quella notte d'amore e passione! Le assi della stalla erano sconnesse e la luce del giorno filtrava ovunque!

Aramis si tirò su di scatto, dando una pacca alla spalla di Athos che, nudo, le dormiva placidamente accanto. "Dannazione! Ci siamo addormentati quì! Ed è già mattina fatta e potrebbero piombare quì i bambini o d'Artagnan, preoccupati per non averci visti rientrare! Alzati e vestiti!!!".

Athos sobbalzò, quasi spaventato. "Hei...".

Aramis lo guardò storto, poi sorrise dolcemente però. "Starei qua ore con te, giuro! Ma se non ci vedono in casa, penseranno che ci siamo picchiati fino ad ammazzarci, stanotte! Soprattutto, considerando in che stato ci ha lasciati d'Artagnan stanotte!".

"Ok, facciamo così! Esco prima io, vado in casa e parlo con lui. Gli dirò che ci siamo chiariti e che sei uscita presto per andare a sistemare delle cose al villaggio!".

Aramis, che si stava rivestendo, assunse un'aria scettica. "Credi che d'Artagnan ci crederà? Se ne sei convinto...". Poi il suo viso si addolcì improvvisamente, ripensando ai momenti con lui, in quella notte appena passata. Il suo odore, il calore del suo corpo, la passione... Si avvicinò e lo baciò. "Beh, provaci comunque!".

Athos sorrise. "Ahah, vediamo! A dire il vero, ho un pò di cose di cui scusarmi con lui e con sua figlia! Quindi devo parlarci comunque!".

"Ok, vai!" - mormorò Aramis, catturata dall'immagine dell'uomo che si rivestiva. Bello, muscoloso, elegante, con un fisico asciutto e sodo. Era bello come un dio, Athos! Lo guardò uscire e poi scosse la testa. Beh, era meglio togliersi quella faccia da ebete che, si sentiva, aveva in viso. E magari iniziare a fare qualcosa di più produttivo che starsene sognante in una stalla, mezza nuda. In fondo lei e Athos, avevano deciso, avrebbero avuto infiniti altri momenti per rivivere quella notte, come avevano deciso poche ore prima.

Athos si avviò in casa. Il temporale della sera prima era cessato e ovunque splendeva uno splendido e tiepido sole. L'aria era frizzante e pulita, così come il suo animo di nuovo fattosi leggero. Era felice... Aveva odiato quel viaggio e invece gli aveva cambiato la vita!

Aprì la porta e trovò il guascone già vestito, coi bambini che mangiavano la colazione seduti al tavolo. "Buongiorno!" - esclamò fissando l'amico in viso.

D'artagnan lo guardò incuriosito. "Buongiorno a te!".

Athos sospirò. D'artagnan non sembrava arrabbiato e aveva usato con lui il suo solito tono amichevole e tranquillo. Il suo amico non era in grado di tenere rancore troppo a lungo ed aveva un carattere infinitamente migliore del suo. "Ecco... Sono uscito a controllare se il temporale ha allagato l'aia e...".

D'artagnan ridacchiò. "Si certo! E tu e Aramis avete controllato tutto dal fienile?".

Oh...

Athos arrossì, di botto. Lo sapeva, non avrebbe mai potuto fregarlo! "Ecco...".

D'artagnan gli pose una mano sulla spalla. "Tranquillo, non devi spiegarmi niente. Semplicemente, ero affacciato alla finestra e ti ho visto uscire. E siccome nemmeno Aramis è rientrata stanotte... ho tratto la conlusione più logica. Se siete felici, sono contento per voi. Tutto quì!". In realtà lo sapeva, non ci era voluto molto a capirlo perchè da sempre aveva sospettato che quei due sarebbero finiti insieme prima o poi.

Athos rimase senza parole. Il modo di fare di d'Artagnan era semplice, limpido, amichevole. Si sentì in colpa per il modo in cui si era comportato con lui i giorni precedenti perchè davvero, il guascone non li meritava. "Mi spiace, davvero! Per tutto!" - ammise infine, corrucciato.

D'artagnan sospirò. "Beh, l'amore a volte rende stupidi. Felici e stupidi, sì!".

Athos gli sorrise. Il tono di d'Artagnan era sereno, era palese che per lui la lite fra loro era ormai cosa risolta. "Grazie!" - disse semplicemente.

Poi si avvicinò ai bambini. C'era ancora una faccenda da sistemare! Si inginocchiò vicino a Julie che lo guardava silenziosa. "Ciao! Facciamo la pace?" - gli disse, in tono gentile.

Julie lo fissò, poi guardò Demian e Luis. Infine annuì. Beh, lei voleva bene allo zio Athos, anche se era un orso! "Si... Però, devi fare il bravo!" - disse, seria.

D'artagnan scoppiò a ridere. "Ahah, da che pulpito! Ricorda che presto saremo a Parigi e che dovrai rivedere la mamma! Con lei non vi andrà bene come con me!".

Julie e Demian fissarono il padre, deglutendo. In effetti, in fatto di punizioni, l'uomo di casa era la loro mamma Constance!

Julie, con fare civettuolo, saltò fra le braccia di Athos. "Zio Athos, io ti perdono, ma tu in cambio mi difendi dalla mamma, capito?!".

Athos scoppiò a ridere. Julie era una bambina limpida e vivace, come il padre. E con un'intelligenza e una civetteria molto rare per una bambina di quell'età. Avrebbe fatto penare i suoi genitori, da grande... "Beh, vedrò quello che posso fare!".

"Tornerai a Parigi, quindi?" - chiese d'Artagnan all'amico.

"Torneremo!". La voce di Aramis irruppe nella stanza.

D'artagnan e Athos si voltarono.

"Entrambi?" - chiese il guascone, quasi timoroso di essere felice.

Athos si avvicinò alla donna. "Si, entrambi. Io e... René! Una donna che ama cavalcare e sa usare la spada meglio di molti uomini! Abbiamo deciso stanotte. Per ora torneremo a Parigi, insieme! E poi vedremo come evolveranno le cose!".

D'artagnan sorrise. "Beh, mi sembra un'ottima idea! A parte Porthos e Constance a cui dovremo spiegare tutto, per gli altri non sarà un problema. La maggior parte dei moschettieri che han conosciuto Aramis non è più in servizio e per quelli nuovi... sarai solo una donna stra-maledettamente in gamba!".

"Si, più o meno il piano è quello!" - commentò Athos.

"Bello!". Julie corse da Aramis, felice. "Se vieni con noi, mi devi insegnare a usare la spada! Voglio essere come te!".

Aramis annuì. "D'accordo!". Cominciava una vita nuova... Molto di Aramis sarebbe rimasto in lei, in René. Una donna, come aveva detto Athos, che sa cavalcare e usare bene la spada come un uomo. Aramis non sarebbe mai morta davvero ma avrebbe semplicemente arricchito l'animo di René. Aramis l'aveva resa migliore e avrebbe sempre vissuto in lei...

D'artagnan sospirò, davanti alla riposta affermativa di René alla figlia. Cominciavano i guai... Ma era felice lo stesso. Mai ci avrebbe creduto ma ora lo sentiva come se fosse una cosa possibile. Il loro motto...


"Uno per tutti, tutti per uno"


Già, presto sarebbe stato nuovamente realtà.



  
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