I suoi vestiti erano impregnati dell'odore delle stesse sigarette che fumava lui.
I suoi sguardi.
Il suo modo sconsiderato di agire.
Il suo modo di sorridere.
Il suo modo di pensare.
Tutto in Akane Tsunemori ricordava Kougami Shinya.
E per quanto lei si ostinasse a mostrarsi sicura, calma e sorridente, Nobuchika riusciva a percepirne la tristezza e la solitudine che provava per la scomparsa del collega.
Avrebbe voluto toccarla, abbracciarla e ripeterle parole melliflue.
" Non ti preoccupare, ci sono io. Fa affidamento su di me. Lasci che curi le tue ferite. "
Avrebbe voluto poterle dire ciò che aveva nel cuore, i suoi sentimenti più profondi.
Ma non ne aveva il coraggio e la forza: non era da lui intraprendere battaglie perse in partenza.
E con questi pensieri erano quasi passati due anni da quando si crogiolava in quell'amore non corrisposto, lui, Nobuchika Ginoza, si era invaghito di una novellina.
Fissò una foto che ritraeva la sua vecchia divisione: c'erano ancora Shusei, Shinya e suo padre.
Erano tutti sorridenti, a suo contrario, ovviamente.
Le sue mani si soffermarono sulla superficie di quella foto per sfiorare con la punta delle dita la parte che ritraeva Akane, mentre parole colme di tristezza uscirono dalle sue labbra - Non voglio che tu cancelli ogni ricordo di lui... Perché anche per me Kou era una persona importante...-. Portò il ritratto con sé e lo appoggiò su un tavolo, per poi riempirsi un bicchiere di rum e berne un goccio - Vorrei soltanto che come tu mi hai aperto gli occhi, potessi liberarti di tutta la tua solitudine e andare avanti... Anche senza di me. -.
L'uomo non era sciocco, sapeva che una relazione tra un ispettore e un esecutore era impossibile.
L'unica cosa che gli interessava è che lei fosse felice, nulla più.

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Scritta per i Fanfictions Days di Marty