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Autore: _thantophobia    07/12/2014    5 recensioni
Sei drabble sui Guardiani del Decimo, ognuno con una loro caratteristica.
[Pazzia]
[Bambino]
[Amico]
[Innocenza]
[Dovere]
[Giustizia]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: L'ho scritta di getto mentre ascoltavo Color the Sky dei Two Steps from Hell e non l'ho nemmeno riletta. Spero non mi uccidiate.

STORIA REVISIONATA IL: 20/03/2015
 




I colori del Cielo

 
 
Lonely Cloud: pazzia.
 
 
Un altro nemico giace ai suoi piedi.
Non si muove.
-Ehy, erbivoro… - lo colpisce con un calcio, ma non ottiene reazione alcuna –Sei già morto… ? Che palle-
Ne arrivano altri, armati fino ai denti.
Sorride, Kyoya, la Nuvola Solitaria.
Un sorriso che sa di pazzia allo stato più puro.
Perché quando combatte Kyoya sembra 
davvero un pazzo: non guarda in faccia nessuno, attacca e basta.
Uccide, il più delle volte: qualunque missione gli venga affidata finisce in un bagno di sangue.
E lui è l’unico che rimane in piedi.
 
In piedi in mezzo al sangue.
Mentre sorride come un pazzo.

 
[102 parole]
 
 

Evil Mist: bambino.
 
 
Mukuro odia la Mafia in tutte le sue forme.
Odia i Vongola più di chiunque altro e odia Sawada Tsunayoshi che continua a considerarlo un suo Guardiano – è Chrome il Guardiano della Nebbia, non lui – e progetta ancora di prendere possesso del suo corpo.
Mukuro odia la Mafia perché gli ha tolto tutto.
Osserva gli altri Guardiani e in ognuno di loro vede qualcosa che manca a lui.
Per questo si nasconde dietro la maschera della Nebbia Malvagia, Mukuro, mentre dentro sente un bambino piangere disperato.
Piange disperato e chiede solo un abbraccio che lo consoli.
 
Ma sa che non arriverà mai.
Perché, lui, bambino non lo è mai stato.
 

[110 parole]

 



Gentle Rain: amico.
 
 
Il sorriso di Takeshi è una sicurezza per tutti.
A differenza di Hibari o di Mukuro – che sorridono solo quando stanno per uccidere qualcuno – lui sorride sempre.
Un sorriso rassicurante, che sa di casa. Di amicizia.
Ma, a volte, anche Takeshi smette di sorridere: quando hanno ucciso Tsuna - nel futuro di Byakuran - aveva messo via la sua facciata da ragazzo ingenuo, aveva imbracciato Shigure Kintoki e aveva  eliminato tutti i Millefiore che si paravano davanti a lui.
Non aveva mai ucciso, Takeshi, ma per i suoi amici sarebbe disposto a fare di tutto.
 
Ma lui è la Pioggia Gentile che continuerà a sorridere a tutti.
Perché è l’amico che sostiene chi sta per crollare.

 
[116 parole]
 
 

Little Thunder: innocenza.
 
 
Lambo ha quindici anni ed è solo un ragazzino.
Lambo ha quindici anni e vive ancora in un mondo fatto caramelle all’uva e dispetti.
Lambo ha quindici anni ma non è stupido.
Sa benissimo cosa succede quando Tsuna chiama uno degli altri Guardiani  nel suo studio.
E sa benissimo perché lui non viene mai chiamato.
Perché lui è il Piccolo Fulmine, il più giovane tra i Guardiani… e Tsuna vuole tenerlo lontano da quel mondo ancora per un po’.
 
Perché Lambo ha solo quindici anni.
Perché Lambo guarda ancora il mondo con l’innocenza tipica dei bambini.
 

[96 parole]

 



Furious Storm: dovere.
 
 
Un’altra bomba esplode, facendo saltare in aria un’altra ala della villa.
L’ala dove si trova il Boss.
Hayato sospira, si accende una sigaretta e aspira il primo tiro, assaporando l’odore acre del tabacco.
Si volta e fissa la villa avvolta nelle fiamme.
Anche questa volta i suoi ordigni sono stati infallibili: di quella piccola Famiglia non rimarranno che ceneri.
Sente l’odore di polvere da sparo e carne bruciata allontanarsi da quel luogo grazie al vento e sa di non aver fallito.
 
È il suo dovere di braccio destro.
Alla Furiosa Tempesta non è permesso fallire.
 
[95 parole]
 

 

Shiny Sun: giustizia.
 
 
Ryohei non capisce dove sia la giustizia in tutto questo.
Uomini che uccidono, violentano, massacrano, minacciano…
Proprio non capisce, il Sole Splendente: lui, che segue la via della Nobile Arte,  non comprende il perché di tutto ciò.
È la legge della Mafia, Ryohei: uccidi o vieni ucciso.
Ecco cosa gli aveva detto Mukuro una sera, quando era tornato dopo quasi un mese a Villa Vongola.
Era più morto che vivo, lo testimoniavano i numerosi tagli ed ematomi che aveva su tutto il corpo, la ferita che segnava il torace da una spalla al fianco opposto e il braccio spezzato.
Soffriva, stava malissimo… eppure rifiutava di essere guarito con le Fiamme del Sole.
E Ryohei continuava a non capire.
 
Capisce che la giustizia in quel mondo è dalla parte di chi è più forte.
Lo capisce quando, per un suo errore, rischia di perdere tutto ciò che ha di più caro.
 
[147 parole]







D.P.P.: Deliri Post Partum.
Non so che dire... L'idea mi ronzava in testa da quando ho buttato giù la fic su Tsuna e... boh: i Two Steps from Hell hanno fatto il resto ^^"
Se, come al solito, l'accozzaglia di parole qua sopra vi è piaciuta (o anche se vi ha fatto schifo), sarei molto contenta di saperlo :3

Cheers :D
Maki

  
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