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Autore: ShinigamiGirl    07/12/2014    1 recensioni
Questo è quello che state pensando:
"Eccoci con un'ennesima storia, in cui la nuova protagonista si trova in mezzo alle coppie che tutti sognano, come SoulxMaka, Black StarxTsubaki ecc., e la nostra amica farà da cupido tra di loro, stando simpatica a tutti!"
Questo è invece quello che penso io:
"Questa storia non avrà coppie che tutti sognano, la protagonista odia tutto e tutti, l'unica persona di cui le importasse era Justin Law, quasi un padre per lei, che morì a causa della follia. Il suo passato è pieno di cose orrende, e non intende dire a nessuno quello che ha subito, in quanto non vuole avere amicizie. Il suo passato la tormenta, e dopo la sconfitta del Kishin Ashura è costretta per qualche strano motivo a frequentare la Shibusen, contro la sua volontà. Ma prima, lei dov'era? Cosa ha passato? Perché è così cattiva con tutto e tutti? Questa è la storia che vi voglio raccontare."
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Michelle boccheggiò.
Non sentiva più quella presa sempre insistente sulla schiena, il veleno nel suo corpo e i dolori costanti.
Erano spariti.
Davanti a lei, Ikura ghignava in modo minaccioso.
-Ecco, e ora? Su, non sei più obbligata a seguire quei pacifisti. Sei libera dal loro dominio, e solo grazie a me!- esclamò.
La ragazza era ancora ad occhi spalancati, incredula. Si tastò la schiena, ed effettivamente il tatuaggio non c’era più. Solitamente, toccando quel punto, poteva sentire i simboli in rilievo sulla pelle.
Abbassò lo sguardo, e un’ombra le coprì fronte ed occhi, mentre Ikura attendeva con ansia la sua riconoscenza.
Kid, poco più sotto, percepì subito che l’anima di Michelle era ora libera, senza maschera, e si voltò verso Maka, allarmato.
-Maka, non guardare!- urlò, ma era troppo tardi.
La bionda giaceva in ginocchio, fissando con sguardo vacuo l’anima demoniaca che li sovrastava. Se precedentemente quell’aura la spaventava, ora la stava letteralmente risucchiando in un vortice di follia, ed era proprio per questo che Kid le aveva gridato di distogliere lo sguardo.
Ciò che vedeva la ragazza, insieme a lui, era un occhio spalancato, dal quale si propagavano strani raggi simili a fulmini, che si agitavano continuamente. Era proprio quell’occhio, dalla pupilla rosso scarlatto, che la costringeva a non distogliere lo sguardo, e le pareva che le stesse strappando l’anima.
Soul, afferrato il messaggio dello shinigami, mutò in forma umana e fece voltare di forza la faccia a Maka, che fu come se riprendesse improvvisamente a respirare.
La bionda, non capendo cosa le fosse successo, smise di concentrarsi a percepire le anime e tornò a vedere con più chiarezza.
-Non osare più guardarle l’anima- la ammonì Soul, tornando in forma falce.
Maka lo afferrò con decisione, seppur fosse ancora confusa.
-L’anima di quella ragazza… Ti assorbe l’energia vitale, perché è stata addestrata solo a diventare più forte, e non a controllare quella sua abilità…- sussurrò Crona.
-Come lo sai?- gli chiese la bionda.
Lui esitò.
-Medusa mi aveva spesso parlato di lei…- rispose infine.
Nonostante la meister fosse perplessa, comprese che forse Crona era stato istruito sulla possibilità di combattere contro un individuo del genere.
-Quindi, stai dicendo che quel sigillo non le ha permesso di imparare a controllarsi?
-Sì, era il marchio a fare il lavoro sporco, lei soffriva e basta…
-E ora?- chiese, con tono incalzante.
Crona si voltò a osservarla, con il suo sguardo perennemente dispiaciuto e preoccupato.
-Ci schiaccerà tutti come insetti- disse, con voce macabra.
Improvvisamente, una risata si propagò in tutta la foresta, facendo innalzare alcuni corvi in lontananza.
I ragazzi volsero la loro attenzione sopra le loro teste, e videro una scena raccapricciante.
Era proprio Michelle a ridere, ma ciò che faceva gelare il sangue nelle vene era il modo spasmodico con cui lo stava facendo, gettando la testa verso il cielo e spassandosela di gusto.
Riprese fiato ansimando pesantemente, e quando tornò a guardare suo zio, davanti a sé, il Kishin ne ebbe quasi paura.
Le iridi si erano fatte piccole, scattavano da un lato all’altro del bulbo oculare, osservando ciò che la circondava con folle curiosità.
-Ma come siamo stati gentili, zietto- fece, sghignazzando sotto i baffi.
-Mostrami il tuo riconoscimento. Unisciti a me, perché insieme siamo invincibili!- esclamò lui, ormai convinto che il piano avesse funzionato.
Michelle tentò di trattenersi, ma esplose in un’altra risata, che fece rabbrividire Ikura.
-Hmpf… Io… Ahah… Eheh… Io e te? Ahah…- bofonchiò, mentre cercava di smettere di ridere.
Avvenne tutto in pochi secondi.
Dal braccio destro della ragazza apparve una falce scura, al posto di quella argentata dall’aura azzurrognola che aveva prima, e si gettò contro il Kishin, conficcandogli la lama nel petto.
Ormai a pochi centimetri dal suo viso, la ragazza fece un sorriso a trentadue denti, che abbinato agli occhi malamente spalancati dava un effetto spaventoso.
-Ogni pedina è utile, ma non indispensabile- gli sussurrò, prima di estrargli brutalmente la falce dal petto.
Ikura tentò di solidificare il sangue nero, ma Michelle si tagliò il braccio, facendo fuoriuscire liquido viscoso e scuro, che avvolse totalmente il nemico a scopo di soffocarlo.
Michelle sapeva bene però che non era possibile ucciderlo in quella maniera, così caricò il braccio dietro di sé, la lama si ingrossò e divenne ancora più minacciosa di quanto non lo fosse prima. Sul filo di essa c’erano incisi simboli che quasi nessuno seppe riconoscere, ma questo poco importò quando la ragazza tagliò letteralmente in due lo zio, esponendo la sua anima al vento e facendo calare un silenzio di tomba.
Il silenzio fu rotto dalla risata malsana della fanciulla, che afferrò l’anima, osservandola maliziosa. Senza muovere il capo, la sua iride si spostò per guardare in basso, verso i suoi compagni.
Sorrise sorniona, e divorò l’anima di Ikura, leccandosi le labbra.
Le streghe iniziarono ad attivare lo scudo dell’anima, una dopo l’altra, rendendosi conto che presto sarebbe toccato a loro. Michelle si accorse della loro paura, e iniziò a inseguirle divertita, accompagnata dagli sguardi ancora confusi degli studenti della Shibusen.
Catturò e uccise varie streghe, ma quando non ne rimase più alcuna, dato che molte erano scappate o state eliminate precedentemente, rivolse la sua attenzione a Black Star, seduto sulla radice di un albero.
Si avvicinò a lui, sempre con il solito sorriso sinistro stampato in faccia.
Il ragazzo indietreggiò, capendo di essere stato preso di mira, mentre lei iniziava a ridacchiare.
-Basta, è tutto finito, calmati ora- le gridò Tsubaki, impaurita.
Maka decise di intervenire.
Si buttò tra l’assassino e la ragazza, con sguardo deciso.
Michelle si fermò a guardarla, con aria assorta. Le fissava il petto, come se stesse ammirando la sua anima.
-Anima Grigori…- sussurrò, e le sorrise con fare malefico.
In quel momento nessuno capiva davvero cosa stesse succedendo, ed è per questo che, nell’ombra, qualcuno iniziò ad approfittare della situazione.
La ragazza era ormai totalmente fuori controllo, e dopo aver sconfitto la combriccola, avrebbe iniziato a divorare anime su anime, diventando presto un Kishin che nessuno avrebbe più fermato.
Una strana aura fece bloccare tutti quanti, e una nebbiolina violacea si fece largo, spuntando dagli alberi. La fanciulla, già pronta ad attaccare Maka, si bloccò, guardando con orrore lo strano gas che la stava circondando.
-No!- urlò, cercando di divincolarsi, ma la nebbia la risucchiò, e seguirono urla disperate, che Michelle emetteva senza controllo, a costo di disfarsi le corde vocali.
Non vedeva più nulla oltre al viola che la circondava, e su tutto il corpo sentiva dolori lancinanti, come se degli enormi aghi la stessero penetrando ovunque, dalle braccia alle gambe, dalla testa al torace.
Black Star scattò, deciso ad intervenire.
Superò la nebbia, correndo a testa bassa, e si ritrovò in mezzo agli alberi. Vide subito una donna di mezza età, con una strana coda e un pungiglione enorme che ondeggiava sopra la sua testa.
Aveva lunghi capelli violacei che le scivolavano sul corpo snello, rivestito da un abito nero molto aderente e una cintura impreziosita da pietre arancione. L’assassino non ci pensò due volte e la attaccò, ma la strega si scansò facilmente, continuando ad agitare le mani per l’incantesimo.
-Ti ammazzo!- esclamò Black Star -Tsubaki, kusari-gama!
La ragazza, che lo aveva seguito di getto nella corsa, era appena giunta davanti al suo meister.
-Okay!- rispose, e un fascio di luce la attraversò, prima che cadesse tra le mani del suo maestro d’armi, facendo tintinnare le catene.
La strega non sembrava essere molto felice di quell’inconveniente, ma sospese l’incantesimo per contrattaccare.
-Skorpius Skorpi Skiprium!- esclamò, strisciando il piede destro per disegnare un semicerchio a terra, e una miriade di scorpioni scuri apparvero di fronte alla donna, formando una barriera quasi insuperabile.
-Eh no, brutta megera!- disse fra sé Black Star, e intensificò la risonanza della sua anima, per poi abbattersi comunque sulla strega, superando la barriera con facilità. Gli scorpioni, a contatto col corpo del ragazzo, rimanevano folgorati dall’energia della sua anima.
L’avversaria, tuttavia, sapeva il fatto suo.
Schivava i colpi dell’assassino uno dopo l’altro, e con una capriola all’indietro salì su un ramo di un albero.
-Skorpion vectors!- esclamò, e dalla schiena le spuntarono altre quattro code, con enormi pungiglioni che puntavano verso il basso, contro Black Star.
La donna si lasciò cadere, con l’intento di schiantarsi proprio sopra il ragazzo ed infilzarlo con i pungiglioni.
Lui fece un balzo all’indietro, e l’avversaria atterrò sul terreno, facendo un enorme polverone. Quando Black Star tornò a vedere meglio, la osservò alzarsi lentamente.
I pungiglioni si erano infiltrati nel terreno, e in quel momento, una chiazza di erba appassita si stava pian piano espandendo, uccidendo ogni pianta vivente in un raggio d’azione non troppo limitato.
La strega stava ridacchiando sommessamente, ma il ragazzo era serissimo.
Qualsiasi cosa stesse facendo a Michelle, di certo non era nulla di buono.
-Leva i tuoi sudici incantesimi dalla ragazza!- le ordinò.
Lei lo fissò con sorniona curiosità, e sorrise. Le sue labbra erano circondate da rossetto arancione.
-Io governerò il mondo con quel Kishin!- esclamò, e di seguito esordì -Skorpion scythe!
Nella sua mano destra comparve una falce. Alla base della lama c’era uno scorpione d’argento, e la strega fu velocissima.
Lo attaccò al lato destro, e il ragazzo si difese a stento con la catena di Tsubaki, sforzandosi di tenerle tese il più possibile.
Nel frattempo, nella radura, Crona era pensieroso e triste, mentre le urla di Michelle erano improvvisamente cessate.
-Dev’essere stata una strega- aveva ipotizzato Soul.
-E ora Black Star se la sta vedendo con lei- concluse Kid, serioso.
-Cos’era quell’occhio?- chiese Maka allo shinigami.
-Era la vera natura dell’anima di Michelle. Io la posso vedere ancora, ma su di me non ha lo stesso effetto. Per certi versi, io sono ancora più potente di lei- spiegò il moro.
-Tu più potente di lei? Ma fammi il piacere.- fece Soul, indispettito.
-Soltanto a livello di controllo dell’anima. Prima, Crona vi ha detto una cosa vera. Michelle era sotto controllo del sigillo, e non ha mai imparato a controllare il vero potere distruttivo della sua anima. E’ incline a risucchiare l’energia vitale di ogni cosa. Con la crescita avrebbe imparato, ma il sigillo la bloccava, impedendole di utilizzare quei poteri, e di conseguenza anche di controllarli…
Soul sbuffò.
-Questo significa che ora lei è potenzialmente pericolosa?- chiese Liz, nella mano sinistra di Kid -Quando avremo battuto la strega e lei sarà libera, cosa succederà?
-Divorerà le nostre anime…- disse Crona, in un lieve e raccapricciante sussurro. Ciò che faceva più rabbrividire, era il tono tranquillo con cui parlava, come se ormai avesse già accettato il suo destino.
-No- decise Kid, prendendo il comando -Crona, è meglio che tu vada a dare man forte a Black Star. Quando Michelle si risveglierà, io, insieme a Maka, la affronteremo.
-E’ troppo forte per noi. E’ una partita persa in partenza!- esclamò Liz.
-Ma non possiamo stare con le mani in mano!- ribatté la bionda -Kid, hai in mente qualcosa, vero?
Lo shinigami la osservò con i suoi occhi gialli.
-Sì. Tenterò di ricreare il sigillo. Mi odierà, ma lo fa già, quindi non cambia nulla.
 
















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Angolo dell'Autrice

Zalve.
Sapete che non manca molto alla fine di questa fanfiction, vero? Massimo tre capitoli.
Eh già.
W la strega di cui non si sa il nome ma che è comparsa in questo capitolo! La soprannimineremo strega Skorpius.
Mi scuso per eventuali errori di battitura, sarò sincera nel dire che metà capitolo l'ho scritto di getto senza rileggere. Segnalatemi, e correggerò. Quello che vedete sopra lo spazio autrice, è il mio disegno della protagonista. C'è il sigillo di Shinigami-sama, lei versione normale (in basso a sinistra), sopra lei versione follia, e infine sopra la sua anima come la vede Maka in questo capitolo.
Grazie a chi ancora mi segue, siete troppo buoni.
Alla prossima!

ShinigamiGirl

 
   
 
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