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Autore: SaraWood    08/12/2014    0 recensioni
La mamma ha fatto un grande errore quando era giovane …e ogni tanto se ne ricorda.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 13 – Viaggi e coicidenze.
Due giorni dopo il disastro di New York. 27/10/2014 Oregon.
 
 
 
 
 
La sua guida non era mai stata imprudente ma in quell’occasione non poteva permettersi di perdere tempo aspettando un semaforo verde.
Margaret guidava ormai da molte ore e la distanza che la separava dalla sua redenzione diminuiva sempre più.
Era decisa a fermare il prototipo zero una volta per tutte. Se non lo avesse fatto lei nessun’altro avrebbe potuto.
 
Con gli occhi scrutava periodicamente un piccolo display verde che aveva posizionato sul cruscotto sostituendolo al navigatore. Su di esso appariva un piccolo puntino azzurro lampeggiante con delle coordinate indicate in basso.
 
Non incrociava una macchina da un bel pezzo.  Al telegiornale aveva sentito che le autorità non escludevano l’ipotesi che il disastro di New York potesse essere opera di un terrorista, cosi avevano messo posti di blocco su ogni super strada e aeroporto del paese, limitando il traffico di persone allo stretto indispensabile. Margaret era riuscita ad evitarli passando per strade secondarie ma le lampeggianti luci rosse e blu che scorgeva all’orizzonte gli dicevano che non avrebbe evitato il prossimo.
 
 
Due macchine della polizia erano posteggiate orizzontalmente sulla strada, creando una barriera naturale impossibile da attraversare in auto.
Tre uomini con un distintivo scintillante sul petto gli fecero segno di rallentare.
 
Sapeva bene che se si fosse fermata quegli agenti gli avrebbero fatto perdere un mucchio di tempo. E il tempo già non era dalla sua parte. Cosi fece una scelta che andò contro la sua natura prudente e meticolosa, il primo segno che qualcosa stava cambiando in lei, l’errore che aveva commesso l’aveva resa una donna nuova, motivata più che mai a inseguire il suo obbiettivo, redimere la sua anima di peccatrice.
 
Affondò il piede sull’acceleratore e tenendo saldamente il volante attraversò la barricata sfondando le due auto posteggiate.
Frammetti metallici schizzarono ovunque accompagnati in sottofondo da un boato scintillante. 
 
 
 Gli agenti per poco non vennero investiti, ma tutti rimasero fortunatamente illesi.
 
Alzandosi da terra l’agente Tom si spolverò la divisa imprecando a sazietà. Non poteva immaginare che a sfondare il suo posto di blocco era stata la collega di suo fratello Emlrik.
 
 
Sulla strada immersa nei boschi il viaggio di Margaret continuava.  Il puntino blu sul suo display ormai era vicino. Nessuno sarebbe riuscito a fermarla. Le coordinate l’avevano portata in un paesino sperduto tra le montagne in Oregon.
Quel posto non gli era nuovo, sua madre qualche giorno prima l’aveva informata che il suo ex marito ora viveva fra quelle montagne.  “E’ il posto che si addice a un bifolco come lui” aveva pensato quando seppe la notizia. Non si sarebbe immaginata di finire proprio in quel posto.
   
 
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