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Autore: Ikki95    08/12/2014    5 recensioni
Anche per il clan più vendicativo del villaggio della Foglia è giunto il momento di fare i conti con le festività natalizie... Riusciranno i nostri eroi a mettere da parte anche solo per un momento l'astio nei confronti del mondo intero e a decorare qualche abete?! Scopriamolo in questa piccola storia!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Madara Uchiha, Obito Uchiha, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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NATALE A CASA UCHIHA

 
Itachi Uchiha sedeva sul trono nel covo del suo clan. Aveva le gambe distese con i piedi uno sopra l'altro, incrociati. Scrutava con il suo Sharingan l'entrata, guardingo. D'un tratto, dall'apertura principale comparve un ragazzo. Trascinava qualcosa che emetteva un rumore simile ad un fruscio.
"Fratellone! Fratellone! Ho trovato l'albero!"
- Santo Eremita delle Sei Vie - Pensò il maggiore - Era serio quando diceva di voler fare l'albero, questo Natale...-
"Ti piace?" Si scostò e gli mostrò il frutto del suo sudore.
"Amaterasu." Si limitò a rispondere Itachi.
"Ehi...!"
Una fiamma nera avvolse l'abete, bruciandolo e facendolo diventare presto cenere.
"Sei proprio uno stronzo, sai?"
Itachi non cambiò la sua espressione di una virgola, neppure quando vide ritornare il fratello con un altro abete al seguito. Quest'ultimo lo mise in posizione eretta e lo mostrò soddisfatto all'altro Uchiha.
"Amaterasu."
"Ehi no, no, basta!"
Di nuovo, l'albero prese fuoco sotto gli occhi increduli di Sasuke.
"Vuoi piantarla?"
"Sai che odio il Natale."
"Come puoi odiarlo...? Ma non lo sai che a Natale siamo tutti più buoni, fratellone?"
"Infatti, non vedi come sono buono? Tu sei ancora vivo al secondo abete che mi porti, sono buonissimo."
Sasuke lo guardò di sottecchi. "Sei un insensibile. Adesso esco di nuovo a prenderne un altro e bada." La sua espressione si fece seria "Stavolta niente Amaterasu."
Il volto del maggiore non fece una piega. Quando Sasuke tornò con un nuovo albero, però, glielo lasciò mettere vicino al posto dove sedeva. Doveva ammettere che, stavolta, ne aveva trovato uno molto alto e rigoglioso, con il fogliame verdeggiante e folto. Sasuke colse la muta approvazione del fratello e gli sorrise.
"Questa volta ti piace?"
Itachi fece cenno al minore di avvicinarglisi. Quando lo ebbe fatto, gli diede un leggero buffetto sulla fronte con due dita. "Sasuke, perchè l'albero non lo facciamo il prossimo anno?"
Il minore sbuffò. "Sono anni che dici così, e alla fine non vuoi mai farlo!"
 Itachi roteò gli occhi e si stese ancora di più sul trono
"Che cosa ti costa! Dai dai dai!" Continuò il minore.
Il fratello rimuginò a lungo sul da farsi, poi annuì lievemente. In fondo, anche se non voleva darlo a vedere, anche lui amava molto il Natale. Lo riportava a quando era piccolo, a quando non aveva preoccupazioni tra capo e collo ne missioni da svolgere. Quel periodo era l'unico lasso di tempo davvero sereno nella sua infanzia.
"Va bene, fratellino, decoreremo l'albero, quest'anno."
"Evviva!" Rispose gioioso Sasuke "Ero sicuro che alla fine ti avrei convinto!" Iniziò a cercare qualcosa nella borsa che portava legata alla corda viola che gli teneva su i pantaloni, dopodichè ne estrasse due cappelli da Babbo Natale. Se ne mise uno in testa.
"Questo invece è per te!" Disse poi tentando di infilare l'altro ad Itachi.
- No, questo è troppo. Va bene tutto, ma ho una dignità! Il cappellino da Babbo Natale no! -
Itachi spiccò un veloce balzo e si portò a distanza di sicurezza da Sasuke, il quale lo rincorse immediatamente.
"Fratellone, dai, non farti pregare!"
Il maggiore chiuse gli occhi per un attimo, poi gli aprì svelando il suo Mangekyou Sharingan.
"Tsukuyomi."
Sasuke ebbe un sussulto. Rimase a bocca aperta per un tempo che non seppe definire. Quando si riscosse, vide attorno a se il covo degli Uchiha, il luogo dove si trovava poco prima. Questa volta, però, al grigio pallore dei muri si sostituivano invece rossi festoni natalizi e decori raffiguranti renne e stelle. Al centro dell'imponente salone si ergeva un enorme abete decorato con filamenti dorati e argentati, con sulla cima un grande puntale, anch'esso d'oro. Sasuke non poteva credere ai propri occhi: finalmente il fratello aveva acconsentito a festeggiare il Natale come si deve! Aveva pensato a tutto lui: decorazioni, atmosfera, albero... Mancava solo la musica, ma a questo Sasuke poteva fare a meno. Iniziò a vagare per la stanza ammirando ogni angolo di essa e rimanendo estasiato nello scoprire con quanta dovizia di particolari Itachi l'avesse arredata per farlo felice. Si sentiva realizzato.
- Anche se prima o poi l'illusione finirà... - Pensò il maggiore mentre se ne tornava comodamente a sedere sul suo trono di pietra - ...Per ora sarà felice. Quando avrò voglia decorerò per davvero questo posto. Magari il prossimo anno. -

- Dove sarà finito quello stupido? Doveva fare una cosa semplice. Mannaggia a me che ancora mi fido di questi stupidi mocciosetti. -
"Eccomi, Madara!" Obito arrivò nella Valle dell'Epilogo raggiungendo Madara. Portava un enorme sacco di cuoio in spalla. "Ho preso tutto quello che mi avevi chiesto!"
"Finalmente." Rispose stizzito l'altro "Dammi qua, fammi vedere."
Gli staccò il sacco dalle mani e lo aprì per valutarne il contenuto. Vi rovistò all'interno ed assunse un'espressione soddisfatta.
"Possiamo cominciare."
Obito annuì e i due si portarono con un balzo sulla sommità della statua che rappresentava Madara.
"Sei sicuro che possiamo decorare anche queste statue?"
"Perchè non dovremmo? Sono io fatto di pietra, è praticamente una cosa di mia proprietà. Sai, i diritti d'immagine..." Obito lo guardò stranito "Lascia perdere. Dai, sbrighiamoci, che dopo abbiamo altro da fare."
I due si misero al lavoro di buona lena: Madara prese alcuni festoni rossi e bianchi riportanti la scritta Buon Natale e li appese tutt'intorno al collo della propria statua, e così fece Obito con quella di Hashirama. Poi fu la volta dell'alloro beneaugurante e degli adesivi raffiguranti doni. In pochi minuti le statue avevano perso tutta la loro sacralità e sembravano essere ora un monumento al consumismo. Madara incrociò le braccia ed ammirò soddisfatto il proprio lavoro.
"E' bellissimo, non trovi?"
"Sarà... A proposito, perchè hai fatto quei baffoni da moschettiere ad Hashirama?"
Madara lo zittì con un gesto della mano. "Quando l'ispirazione artistica ti coglie devi seguirla. Che cosa vuoi saperne tu..."
"Niente, niente..." Commentò lui allibito.
"Bene!" Disse Madara battendo le mani "Adesso tocca all'albero."
Gli occhi di Obito si spalancarono all'inverosimile. Tentò di nascondere la verità all'altro Uchiha facendo finta di nulla. "Ehm... Quale albero?"
"Ma come quale albero!" Gli rispose Madara, credendo che stesse scherzando. "Quello che ti avevo detto di portare per abbellire un po' questo posto così serio, ovvio!"
L'altro non gli rispose. Non lo degnò neppure di uno sguardo. Si limitò ad osservare il terreno tirando saltuariamente un calcio a qualche sassolino.
"...Hai trovato un abete adatto, vero?"
Nessuna risposta.
"... Non sei riuscito a trovarne uno abbastanza grande?"
Ancora nessuna risposta.
"... Almeno te lo sei ricordato, mentre eri nella foresta?"
"Dovevo pensare alle decorazioni..." Tentò di difendersi lui.
"E che cavolo." Urlò Madara "Una cosa ti avevo chiesto, una! Dovevi portare qui uno stupido abete e delle stupidissime decorazioni per rendere questa stupidissima festa un po' più vivibile." Obito sentiva di stare per diventare la vittima sacrificale della furia di Madara. "Adesso mi ricordo perchè volevo fare tutto da me, ai tempi! Perchè non ci si può mai fidare degli altri, ecco perchè. Io nemmeno me lo ricordo perchè io e Hashirama combattevamo sempre, quando eravamo giovani, ma sono sicuro che anche lui, una volta, si era scordato di portare l'albero di Natale."
"Ma, scusa..." Tentò di giustificarsi l'altro.
"Cosa?" Madara lo guardava rivelando il Rinnegan nei suoi occhi. Era furente.
Obito si piegò lievemente per allontanarsi dal viso dell'altro Uchiha, il quale oramai gli si era appiccicato. "Ehm... Non potresti crearlo tu l'albero? In fondo sai usare l'arte del legno..."
Gli occhi di Madara ridiventarono normali. I suoi muscoli si rilassarono e la sua espressione si fece quasi sorridente.
"Già... Hai ragione! Perchè non me lo hai detto subito?" Gli diede una pacca sulla spalla.
"Io veramente lo stavo facendo, ma..."
"Silenzio!" Lo interruppe l'altro. Cinse le mani e si concentrò per un attimo. "Arte del Legno: crescita rigogliosa."
Il terreno dinnanzi a Madara si crepò e, dopo poco, da quella stessa fenditura iniziò a fuoriuscire il tronco di un albero, il quale crebbe, crebbe e crebbe ancora, fino ad arrivare alla stessa altezza delle statue. Anche le sue fronde crebbero rigogliose, ed una miriade di riflessi verdeggianti portati dal sole colorarono la valle.
"Ecco fatto." Chiosò Madara ammirando soddisfatto la sua creazione.
"Complimenti, veramente!"
"Grazie, grazie. Bene, adesso decoralo." Si mise seduto a gambe incrociate.
"... Cosa?"
"Bhè, mi sembra ovvio, no? Mica avrai intenzione di lasciarlo così spoglio, spero."
Obito distese le braccia lungo i fianchi in segno di resa. "E va bene..."
"Bravo. Io ti guarderò da qui e nel mentre schiaccerò un pisolino."
L'altro Uchiha iniziò ad incamminarsi mestamente verso il sacco contenente le palline colorate e simili.
"Ah, e fai in fretta, che ci aspettano per il presepe vivente."
"Cosa?! Sul serio vuoi fare quella buffonata?"
"Ovvio. Sai che ci tengo. E io sono il capostipite del clan, quindi non voglio sentire storie."
"...Almeno mi hanno dato un bel ruolo?" Chiese Obito oramai rassegnato.
"Il migliore."
"Quale?"
"L'asinello."
Il giovane Uchiha si voltò verso i rami ed iniziò ad appendervi le decorazioni. Non rivolse più la parola a Madara per il resto della giornata.


 
Spazio dell'autore: Un po' di spirito natalizio per questo 8 Dicembre non fa male neppure ai "cattivoni" del manga! Fatemi sapere se la storia vi diverte o almeno vi fa sorridere, se volete! Grazie comunque per averla letta :) Vi lascio i link delle mie altre fic, se volete darci un'occhiata.
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