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Autore: Lauretta Koizumi Reid    08/12/2014    5 recensioni
- Non è mai dove dovrebbe essere – rispondo d’impulso io.
- Grazie Astrid – replica infine Skaracchio, aggiungendo altre parole riguardo il Libro Dei Draghi. Ma io non lo sento. E non perché io abbia già letto quel libro.

“Non è mai dove dovrebbe essere...tipo nel mio cuore” fa una vocina dentro di me.
Al cuore non si comanda, ma per Astrid non è certo un concetto facile.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Skaracchio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E’ sera, ed è giunta la fine della nostra prima sessione di allenamento. Il fuoco scoppietta allegramente, mentre la porta viene improvvisamente aperta da una figurina smilza e bagnata.
Hiccup.
- Che cos’ha sbagliato Hic? – chiede Skaracchio, dopo aver rivolto la stessa domanda a me.  Hiccup, bagnato dalla testa ai piedi,  si avvicina al nostro tavolo.
- Ehh...è venuto qui? – risponde sarcasticamente Testa di Tufo.
- Non si è fatto mangiare? – rincara Testa Bruta.
- Non è mai dove dovrebbe essere – rispondo d’impulso io.
- Grazie Astrid – replica infine Skaracchio, aggiungendo altre parole riguardo il Libro Dei Draghi. Ma io non lo sento. E non perché io abbia già letto quel libro.

“Non è mai dove dovrebbe essere...tipo nel mio cuore” fa una vocina dentro di me. Scuoto la testa perché è un pensiero troppo assurdo per essere reale. Io e Hiccup. Sarebbe come dire che il mondo si è rivoltato. Come dire che Gambedipesce è mingherlino. Qualcosa che non sta in piedi.
Tutti rifiutano di leggere il libro e si dirigono verso l’uscita. Tentennando, Hiccup mi si avvicina.
- Ah, ecco ok, allora magari...ce lo dividiamo?
- L’ho letto. – ribatto piccata, e me ne vado anche io, pentendomi subito del mio comportamento.

Ho sempre fatto così. Ogni volta che volevo qualcosa ma c’erano ostacoli nel realizzarla, l’unico sentimento che ero – che sono, in realtà – capace di mettere in atto è la rabbia. Rabbia perché io non accetto ciò che non capisco. Non ascolto quello che non mi interessa. E l’unica cosa che mi interessa ora è riuscire a diventare una brava combattente, poiché la disparità numerica delle donne rispetto ai ragazzi non è una coincidenza. Ci credono più deboli, meno motivate a combattere i draghi, ed è una cosa talmente falsa che al solo pensiero mi ribolle il sangue nelle vene.

Eppure...eppure forse hanno ragione. Perché qualche tempo fa il mio unico pensiero, la mia unica passione, ha iniziato ad affievolirsi, a partire da quel giorno - poco tempo fa, invero - che Skaracchio aveva deciso di assumere quel ragazzino gracile che a scuola si faceva notare poco, e che aveva, con me, un nome meno assurdo degli altri.
Per quanto fosse poco muscoloso, aveva in realtà una bella forza, per riuscire a sollevare certi tipi di armamenti. E quel giorno che Skaracchio non c’era era stato lui ad affacciarsi.
- T- ti s-serve qualcosa, Astrid? – aveva singhiozzato lui, dando dimostrazione di come il suo nome, Hiccup, calzasse a pennello. Io avevo solo bisogno di affilare l’ascia. Me la prese dalle mani, gelide per il freddo, mentre le sue erano caldissime. Eseguì il lavoro con precisione millimetrica: al contrario di ciò che dimostrava andando a fare spesso guai in giro, era capace di grande manualità. Me la restituì evitando di incrociare quegli splendidi occhi verdastri con i miei.

Da allora vederlo mi provoca scosse. Evito di prenderlo in giro come fanno gli altri. Mi limito a restare in silenzio. Eppure non posso fare a meno di provare rabbia e risentimento, perché non può essere che a causa sua io perda ciò per cui sto lottando tanto.
- Un giorno ti innamorerai, Astrid – dice in queste settimane la zia, specie quando provo ad allenarmi in casa facendo chiasso nel migliore dei casi e demolendo qualche vaso nel peggiore – e sarà un giorno molto felice per tutti noi, così forse sarai più serena e più tranquilla insieme al tuo promesso.

E invece no. Questo amore inspiegabile, questa postazione di Hiccup nel mio cuore mi rende ancora più iraconda: comanderò questo sentimento, è poco ma sicuro. Farò in modo di odiarlo. Farò in modo che questo mondo non vada ancora più a rotoli di quanto non stia già andando, come se da un giorno all’altro i draghi diventassero i nostri cuccioli da compagnia. Bleah.

Hiccup non è mai dove dovrebbe essere.

Tipo nel mio cuore che senza motivo apparente batte come i tamburi a guerra, nella mia testa, in quell’angolo del sorriso che mi spunta quando odo la sua lontana risata nella bottega, nel sopracciglio di ammirazione che mi si alza quando lo vedo svegliarsi presto la mattina o rispondere alla gente con intelligenza e ironia.

Ma dovrai andare via da lì, Hic.


Per forza dovrà essere così.
 
 
 

 
 
Note dell’autrice: Buongiorno a tutti! Questa è la prima fan fiction che scrivo a tema Dragon Trainer, anche se ho lasciato diverse recensioni a molte storie di questo fandom...sì, amo questo film d’animazione! E Hiccstrid mi manda su di giri! Se la storia vi è piaciuta, non esitate a commentarla...ci terrei molto! LKM
  
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