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Autore: Kobi    08/12/2014    4 recensioni
|Paolo|Triste|Giallo/Arancio|Autolesionismo|
Ritorno a guardare ammaliato ciò che stringo quasi possessivamente: delle forbici.
La lama è così affilata, così affascinante, così... Bella.
«Sono davvero così succube di te?»
E ogni volta che mi ponevo questa domanda mi convincevo sempre più che la risposta doveva trattarsi di un'affermazione che le mie labbra non sarebbero riuscite mai a pronunciare.
«Farò in fretta» dissi a me stesso sospirando un attimo dopo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paolo Bianchi/Fideo Ardena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dò un taglio alla vita —


Appoggio i palmi sul lavandino color latte e osservo la mia immagine riflessa nello specchio.
«Mio Dio Paolo... Ma come sei arrivato a questo?» 
Il tono della mia voce trema fino ad affievolirsi lentamente assieme alle mie parole.
Parole giuste, o forse sbagliate, parole indecise, parole sacrosante.
Mi lascio cadere sul pavimento blu scuro, sorridendo in modo sinistro.
Allungo il braccio destro alla ricerca di qualcosa accanto al lavandino.
Un tocco ad un oggetto freddo mi fa rabbrividire, per poi afferrarlo e portarlo dinanzi ai miei occhi color mare; mare sporco, senza un vero e proprio colore. Un mare dimenticato da tutti, uno di quelli talmente putridi da far provare ribrezzo agli altri soltanto al pensiero.
I miei occhi dicono tutto di me.
Ritorno a guardare ammaliato ciò che stringo quasi possessivamente: delle forbici.
La lama è così affilata, così affascinante, così... Bella.
«Sono davvero così succube di te?»
E ogni volta che mi ponevo questa domanda mi convincevo sempre più che la risposta doveva trattarsi di un'affermazione che le mie labbra non sarebbero riuscite mai a pronunciare.
«Farò in fretta» dissi a me stesso sospirando un attimo dopo.
Ed ecco che inizio a far scivolare la lama di quelle forbici dalla piccola grandezza.
E d'improvviso, senza neanche rendermene realmente conto nel mentre i dubbi assalivano la mia mente, faccio pressione.
Continuo il percorso dal polso verso la spalla.
Mi fa sentire così sollevato farlo.
Più vado avanti e le mie lacrime sporche sgorgano copiose incontrano i tagli sul braccio, che iniziano a bruciarmi.
Singhiozzo forte, come il bambino viziato ed egoista che sono sempre stato.
I tagli sono così profondi.
Le lacrime così abbondanti.
La voglia di continuare a farlo è così forte.
E il dolore è troppo.
Le gocce di sangue avvolgono le mie braccia e, lanciando le forbici lontano da me con la poca forza rimasta, mi stendo supino al terreno e inchiodo lo sguardo spento al soffitto bianco.
Adesso le palpebre diventano così maledettamente pesanti.
Serro gli occhi.
Il buio mi accoglie.
E mi sento a casa.

.: Kori si racconta :.
An nyoung! ;; w ;;
(Saluto in coreano, perché farlo in giapponese sarebbe troppo mainstream *hipster kitty time*)
Allora questo è un po' quello che succede a me, solo adattato a Paolo [Fidio, ma ho deciso di usare Paolo perché sì].
So, sad but true story. (troppi meme)
Scritta sulle note di 1004(Angel) dei B.A.P. <3 *W* (amateli)
Un grazie speciale a Marghe, che anche se non lo sa mi ha aiutato molto (non per la fic, ma tralasciamo ewe). :3
Bye bye! c:
K o r i
  
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