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Autore: Audrey White    08/12/2014    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazza, che non si sa perché e per come, ha degli strani contatti con il mondo Paranormale! In particolare con uno... un certo uomo alto, magro, snello... Ma perché la perseguita? Cosa vuole ottenere da lei? Perché le impedisce di vivere la sua vita come tutti gli altri? Elizabeth, questo il suo nome, dovrà far appello a tutto il suo coraggio e forza di volontà per scoprire la verità dietro questo maledetto, intricato mistero.
Genere: Horror, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Slender man
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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 LO STRANO CASO DI ELIZABETH STORM


Capitolo 4


L'indomani mi avrebbe chiamata di Biologia la signorina Stickens ed ovviamente non sapevo nulla, ed ovviamente presi una F, ed ovviamente non lo dissi a mia madre.
Le giornate trascorrevano così: tra F, amiche e litigate con i miei. Sembrava davvero una vita tranquilla, finalmente, una vita come tutte le adolescenti, 
anche se scommetto che le altre vadano meglio a scuola.
Ma insomma, non ci si poteva lamentare...se non per il fatto che una mia vecchia fiamma si trasferì nella mia scuola.
Alchè cominciai a dare di matto...
''KATYYYYYYY!!''-urlai a squarciagola mentre correvo lungo il corridoio con la bidella che in sottofondo diceva ''non si corre!!''. Tra vari ''permesso'',
''pistaaa'' e gonne che si alzavano al mio passaggio manco fossi una Ferrari riuscii ad arrivare proprio davanti all'armadietto di Catherine che frugava dentro, glielo chiusi
 in faccia e la presi in disparte. Sembrerà strano il fatto che abbia cercato lei e non Amy con la quale mi confidavo di più ma dato che mi aveva dato della scema 
nel credere ai mostri decisi di chiudere con lei per un pò. Non potevo fidarmi più.
''Kate..''- avevo un ''leggero'' fiatone-''Sai Alex? Di cui ti avevo parlato?''
''Hhhhhhhhmmmmmm.....''
''Bè?..''
''Haaaammmmm...''
''Insomma?! Te lo ricordi o no?''
''Aspetta....hhhmmmm....No.''
Ma che cazz..
''Ma come no?! Quello con cui stavo in prima...''
''Ahhhhhh... quel Alex.......E bè?''
''E'...QUI...''
''Mh?!''
''Kate.. a volte mi chiedo se ci sei o ci fai.. Comunque! Si è trasferito nella nostra scuola....Di nuovo!! NON POTEVA RIMANERE IN CANADA, DICO IO?! 
Noooo, doveva ritornare! Uffa!!''
''Ma ti piace ancora, si?''
.........
''Hmmmmmm....''
''Dai Ellie...''
''Hhhhmmmmm......sì.''
''WAAAAAAAAAA!''- insieme urlammo contente.
Ma un istante dopp mi fermai sentendo una forte scossa in testa, cominciai a vedere sfocato, le voci rumorose che aleggiavano nel corridoio da parte degli studenti in 
fermento, probabilmente per l'arrivo di Alex, (le notizie passavano veloci, wow!) cominciavano a sentirsi meno e per un attimo ebbi la sensazione di cadere nel vuoto, 
mi voltai verso sinistra e in fondo, alle scale, vidi un ombra. Sbattei le palpebre e la voce di Katy la sentivo sempre più vicina.
''Ellie! Ellie!'' Finchè non ritornò tutto normale.
''Ellie, tutto bene?''
''Sì, scusami.. comunque non dovrei essere contenta del suo ritorno...''- cercai di ritornare al nostro argomento, non avevo ben capito che cosa fosse successo.
''E perché?''
''Perché io non voglio più vederlo.''
''Certo...aspetta che ci credo.''
''Se ci siamo lasciati secondo te perché?''
''Perché sei una cogliona?''
''Katy! Mi meraviglio di te!''- no, non mi meravigliavo affatto, faceva sempre così, solo che volevo farla sentire in colpa.
''Oh andiamo Ellie!.. Come si fa a lasciare un bonazzo simile?!''
''Proprio perché è un bonazzo simile che ci siamo lasciati!''
''Che vuoi dire?''
''Voglio dire che proprio per la sua bellezza tutte le andavano appresso e lui mi tradiva!''
''Già, ora ricordo, erano circolate le voci che ti tradisse.. Mi dispiace, dovertelo far ricordare solo perchè io non capivo, scusami.''
''Ma no, non è colpa tua. Solo avrei preferito rimanesse in Canada, non capisco perché è ritornato negli Stati Uniti, qui per giunta, di nuovo.''
Guardai verso il basso sconsolata, Katy mi diede una pacca sulla spalla, non sapeva cosa dire, in effetti con le parole non era proprio portata, era una ragazza con 
casini più grandi dei miei, figurarsi se aveva tempo per consolarmi quando non riusciva a consolare se stessa. E la capivo.
''E pensare che eravamo pure amici d'infanzia..''-continuai.
Catherine non disse nè fece nulla.
''Vabbè, vorrà dire che lo eviterò.''- feci per non farla sentire in imbarazzo.


All'intervallo uscimmo dalla classe, ci fu un silenzio tremendo, davanti agli armadietti c'erano tutti. 
Tutta la scuola! Aspettavano l'entrata in scena di Alex?!
No, andiamo.. non erano così.. idioti.
Ma appena si sentì aprire la porta d'ingresso ci fu un urlo pazzesco da parte delle ragazze e.. anche da qualche ragazzo! 
Salutavano qualcuno.. Non potevo vedere perchè la gente era tutta ammassata davanti al portone d'ingresso.
''Deve essere lui..''- mi bisbigliò Katy, che non riusciva a vedere nemmeno lei.
Non volevo crederci..
Uscito dalla folla, infatti, lo vidi.
Identico com'era un tempo, due anni fa. Ma non aveva più i capelli laccati, aveva mantenuto il suo riccio..  riccioli d'oro al maschile... con due grandi e intensi occhi 
azzurri.. Il fisico dannatamente perfetto.
Portava jeans blu, vans nere, T-shirt azzurra. Accanto a lui  c'era un altro ragazzo: Sean. Anche lui era un nostro amico d'infanzia. Ed anche lui era un mio ex! 
Semplicemente perché, appena Alex partì, fu Sean a starmi vicino...
Incrociai lo sguardo dei due, rimasi paralizzata, non mi sentivo più le gambe, avevo paura di cadere da un momento all'altro in classico stile "Svengo ai suoi piedi, my Lord."
Loro forse se ne accorsero  perchè risero, brutti stronzi! Così mi voltai per andarmene.
''Ellie aspetta!''-era la voce di Alex.. da mozzare il fiato.
Mi aveva davvero chiamata?! A me!? Mi voltai ancora verso di lui, fece qualche passo verso di me con il braccio teso ma fu fermato da un gruppetto di ragazze. 
''Oohhhhh Alex! Ci sei mancato! Come staii??''
Mi voltai ancora, sempre per andarmene, avevo visto abbastanza. Dato che l'ingresso era bloccato da tutta quella gente, passai con Katy
dal retro.
Forse per rompere il ghiaccio, forse perché lo voleva davvero mi chiese di uscire il giorno stesso.
Mi serviva, in effetti, una giornata tra amiche, quegli attimi di fronte a lui nonostante fossero una manciata di secondi mi sembravano un infinità di tempo, ed ero troppo 
scossa.
Così accettai.


Quel giorno facemmo un giro al Luna Park, dopo aver provato qualche giostra Katy ricevette una telefonata.
''Chi era?"- chiesi.
''..Sean''
"Ah.. che t'ha detto?"
"Vengono qua.."
''Chi?!''
''Tutti e due.''
''Cosa?!''
''Oh Ellie.. a volte mi chiedo se ci sei o ci fai..''
Ebbi un dejavù.
Katy continuò:''Alex e Sean, chi se no?''
''NOOOOOOOOOOOO!''
Ripensandoci, stare con Slenderman per sempre non è una cosa così brutta. Potremmo giocare a nascondino tutto il tempo, i posti per nascondersi in un bosco sono 
tanti dopotutto.....
Ok, Ellie, stai dando di matto ora! 
Avrei rivisto Sean e Alex tra qualche minuto, mi sentivo di nuovo male, l'uso delle gambe era andato a farsi benedire cosi mi sedetti su una panchina lì vicino.
Datti un contegno, Ellie, hai affrontato pericoli peggiori finora, no?


Ed eccoli lì. Arrivare assieme.
Strinsi il braccio di Katy che intanto li salutava con l'altro, ma come faceva ad essere così tranquilla?! Ah già, gli ex sono i miei non i suoi...
Per quanto ne sapevo, Katy, nonostante fosse timida e insicura allontanando così le ragazze, riusciva ad essere dannatamente dolce avvicinando così i ragazzi 
e dunque aveva sempre mantenuto un buon rapporto con entrambi.
Arrivati, Katy scambiò due baci sulla guancia con Alex che si voltò, poi, verso di me per fare lo stesso.. trasalii.
''Ciao.. Ellie..''- fece, lo disse con un tale tono che, veramente, se non fosse stato per il mio orgoglio, l'avrei baciato all'istante... Ma perchè è sempre così sexy?!
Anche solo per dire ''Ciao'' ti fa cadere letteralmente ai suoi piedi. 
Comunque, si limitò solo a sorridermi e salutarmi, niente bacio sulla guancia. Meglio così.
Ci fissammo per un po', poi lo sentii sospirare e guardare nuovamente Katy.. Mi sembrò stesse arrossendo.. Cos'è? Ti stai pentendo di avermi tradito?
IDIOTA! 
Come si allontanò sentii di nuovo una scossa alla testa, tutto divenne sfocato e quando mi voltai accanto a me avevo un ombra, urlai. 

Quando mi ripresi era tutto normale, l'ombra non c'era più e mi trovavo distesa su una panchina. 
''Ellie? Ma cosa hai oggi?''- era Catherine.
''Gli è successo anche stamattina?''- fece Alex. Stava studiando medicina, o almeno quando frequentava i corsi qua da noi erano tutti riferiti alla medicina, roba 
di un altro mondo per una come me. Cosa voleva? Vedere i miei sintomi? Mi era bastata la visita all'infermiera di qualche giorno prima. 
Appena mi alzai, cauta, vidi Sean davanti a me.
''Tutto bene?''- parlò. Sean era moro, portava una ciocca davanti all'occhio a mo di emo che nascondeva uno dei suoi occhi, dannatamente belli, color ambra.
E' sempre stato uno che ama divertirsi, chissà con quante è stato a Londra..
Però in fondo è comunque molto simpatico, e infatti, non si limitò a salutarmi solo... come Alex.
Appena notò che mi ero ripresa, subito mi stritolò: ''ELLIEEEEEEEEEEEE!''
Io arrossii, sembravo un peperone.. spremuto! Perchè Sean mi stava letteralmente togliendo il fiato dalla sua morsa letale quanto accogliente... 
Elizabeth Storm! E' pregata di calmare i suoi bollenti spiriti.
''Sai Ellie, mi eri veramente mancata...''- disse lui, anche se sinceramente poteva evitarselo visto che più rossa di com'ero non si poteva fare, ah no, potrei svenire
di nuovo. Giusto!
Però ammisi a me stessa che la loro presenza era sgradevole quanto piacevole, non saprei spiegarmi, mi erano mancati anche loro, e tanto. 
Da piccola mi sentivo persa senza loro e il fatto che entrambi si siano trasferiti dopo 14-15 anni passati assieme mi ha traumatizzata, erano un punto di riferimento per 
me.
E il bello è che ora mi parlavano come se non fosse successo nulla!
Non potevo però nascondere ciò che provavo di buono per loro...
''Anche tu mi sei mancato tanto''- risposi, ancora abbracciati, guardandoci negli occhi e io terribilmente imbarazzata. 
Poi mi staccai, per un attimo scordai che erano presenti anche Catherine e Alex, che figura!
''Allora''- continuò Sean probabilmente imbarazzato quanto me - ''Che facciamo di bello? Ho saputo che ci sono delle montagne russe nuove qui, andiamo?''
Catherine tutta emozionata parlò:''Si! Sono stupende infatti, andiamoci assolutamente! Meno male che siete venuti, Ellie non voleva salirci, ora sarà costretta! Hahaha!'' - mi fece l'occhiolino.
''Bene allora! Andiamo!''- fece Alex.
Facemmo la fila  che durò un infinità, poi il momento decisivo, dopo aver dato i biglietti dovevamo decidere come ci saremmo divisi a coppie visto che i sedili 
erano due per fila. 
Io guardai imbarazzata il pavimento, era molto più interessante che scervellarsi per scegliere.
Katy imbarazzata sorrise ad entrambi, evidentemente per lei era uguale.
Così cominciò a parlare Alex:''Mmmh..Siccome è da due anni che non vedo la mia migliore amica d'infanzia'' - appoggiò una mano sulla mia testa - ''sto con lei.'' 
Sorrise mentre mi voltò verso di lui, incrociammo lo sguardo e arrossii, lui sembrava essere calmo, sorridente, quel sorriso sensuale di uno che sa quel che vuole
e come ottenerlo. Ci era riuscito.
''D'accordo..''- balbettai.
Katy sembrò estasiata, sarebbe stata con Sean, posso capire perché per lei fosse indiffirente, erano entrambi bei ragazzi.
Ci sedemmo, Alex voleva stare in prima fila, io però sapevo che se l'avessimo fatto Katy da dietro avrebbe controllato ogni nostra mossa, se ci baciavamo o meno, quindi gli chiesi se potevamo metterci in seconda fila inventando che la prima fila mi faceva paura.
''Hahahaha, sciocchina che sei, vieni!''- mi prese per un braccio e caddi sul sedile accanto al suo, guardai davanti, prima fila, cazzo. In effetti ora avevo veramente paura, cadere nel vuoto da quell'altezza non era il massimo! Anche se eravamo inchiodati con le cinture. Tremavo e Alex se ne accorse perchè fece:
''Tranquilla piccola, ci sono io.''- mise la sua mano sulla mia. D'accordo. Non ti fai vedere da due anni e ti prendi già confidenze? Ok.
La levai subito:''Non ti preoccupare.''- feci e guardai da un altra parte, non volevo dargliela vinta, non dopo avermi tradito, non dopo essere sparito per due anni!
Il ''trenino'' o come lo volete chiamare partì. Ansia.
Dapprima camminando piano poi arrivati all'estremo, o meglio a quel che sembrava l'estremo della corsia eccolo sfrecciare verso il basso a tutta velocità.
Mi sentivo vomitare, i biglietti consistevano in due giri gratis quindi tra un quarto d'ora saremmo partiti di nuovo.
Sean e Katy estasiati come non mai furono gli unici a divertirsi, perchè chiunque li avrebbe sentiti anche a chilometri di distanza che urlavano come non so cosa durante  il giro, io invece me ne stavo appicicata alla cintura emettendo gemiti ogni tanto per soffocare urla di terrore.
Alex probabilmente faceva lo stesso perchè non l'ho sentito per tutto il giro, pareva di essere soli in prima fila ed era ancora peggio, ovviamente il coraggio di voltarmi 
a fissarlo non lo avevo siccome ero morta paralizzata. Chiusi gli occhi e mi venne di nuovo mal di testa.
"Elizabeth.. Non sei venuta a trovarmi.."
Co-cosa?!


''Do-dove sono andati?''- feci a Alex.
''A prendere da mangiare, hanno tempo visto che servono da mangiare proprio qua vicino per quelli che finiscono il giro.''
''Ah.. D'accordo.. E perchè non siamo andati con loro?''
''Beh.. io sarei andato.. ma non potevo mica lasciarti qui.. visto che, appena finito il giro, sei rimasta sbiancata a guardare il vuoto, e lo sei ancora..
e stai tenendo ancora le mani attaccate alla cintura'' - indicò - ''Beh, non rispondevi nemmeno, così ho detto che sarei rimasto con te. Meglio così...''
''Cosa..?'' - Cazzo. Non me ne ero accorta. 
''No, nulla..'' - fece lui appoggiandosi al sedile.
Era di profilo così ne approfittai per scrutarlo meglio.
Pelle perfetta e abbronzata che  faceva risaltare i suoi occhi, e quei capelli ricci.. Avrei voluto toccarglierli e giocarci uno ad uno.
Mi morsi il labbro. Di nuovo la scossa. Questa volta però meno intensa e per un attimo mi parve di scrutare un ombra al posto di Alex.
''Ehm..''- fece lui - ''Perchè non parliamo un pò? Intanto che loro tornano.''
''D'accordo, di cosa vuoi parlare?''
''Non lo so, tipo..humm..di noi?''
''Di noi?''
''Sì''- fece convinto non più incerto. - ''Di noi.''
''Ok.. E cosa dovremmo dirci?'' - Avevo capito dove voleva andare a parare.
''Per il fatto che mi sono dovuto trasferire e non ci siamo più sentiti... Sai, ho pensato a te così a lungo...''- Sembrava dispiaciuto. 
''Co-cosa?!'
''...''
''...Senti, i numeri di telefono li avevamo, se non ci siamo più sentiti sai bene perché, qual'è il vero motivo del perchè non abbiamo tenuto.. una re..no, niente.''
''No, dimmi!.. Il motivo del perché non abbiamo tenuto una relazione a distanza, dici?''
''Sì..''
''Uff..''
''Lo sai perché! E' perché mi hai tradito!!''
''Ancora? Cazzo Ellie, io non ti ho mai tradito!''
''Bugiardo! Lo sapevano tutti a scuola! E io stupida che sono stata l'ultima a scoprirlo.''
''Ma non è vero niente! A scuola i ragazzi sono invidiosi di me e inventano ste cose per farmi passare per un donnaiolo. Alle ragazze i donnaioli piacciono, 
e quindi i ragazzi si sono fregati da soli haha, ma comunque siccome alla gente ste storie piacciono hanno alimentato la dose che persino le altre scuole del quartiere
sono venute a saperlo. Ma non è vero niente. Sono stato malissimo, io cerco sempre di far felice i miei, essere uno studente modello, diligente, intelligente 
e invece ricevo solo insulti, stronzo, donnaiolo, belloccio, bho..tutte cose che mi fanno passare per un superficiale ma io non sono così, non sono  un superficiale,
ti ho amato veramente e... ti amo ancora.''
A quelle parole se prima ero sbiancata di mio ora dovevo essere un misto tra il rosso e il bianco... viola?
Avrei voluto rispondergli ma un tonfo ci fece tornare alla realtà.
''Cosa è stato?''- chiesi preoccupata.
''Non lo so''
Ad un tratto sentimmo la corsia rompersi, manmano dal fondo della pista fin verso di noi si svitava tutto, il trenino cominciò quindi a cadere seguendo dapprima la pista verso il basso poi.. il nulla.


Lo sapevo. Prima o poi sarei dovuta morire, solo non con Alex, lui doveva vivere.
E invece mi svegliai, ancora sul trenino indolenzita, accanto a me... Alex!
''Ehi, ehi Alex! Svegliati, ti prego!''
''Svegliarlo? No, non si sveglierà.'' - A parlare non era Alex, era stato.. qualcun'altro.. mi voltai per vedere dove mi trovavo, ero in un parco giochi! Grigio,
tutto aveva tonalità di grigio.
E davanti... lui!
Credevo di non rivederlo mai più, Alex e gli altri mi avevano fatto dimenticare per un pomeriggio che io non ero come loro, perchè loro non sapevano, non conoscevano chi si celava dietro ogni ombra, dietro ogni cespuglio, dietro ogni muro, dietro ogni persona, persino dietro di te!
Slenderman! Quel viscido verme che non mi aveva mai lasciato in pace, a vivere la mia vita come tutti, da 10 anni.
''Tu! Cosa vuoi ancora?! Basta, i-io ho una vita, accidenti.''
Nonostante fossi infuriata lui, calmo e sicuro di sé ignorò ciò che dissi: ''Non hai mantenuto la tua parola, sciocca insolente.''
''Co-cosa?''
''Di venire a trovarmi...''
Cazzo. E' vero.
''Ma ci siamo messi d'accordo solo ieri, una volta al mese ti andava bene, hai detto.''
''Sì, ma sapevo ti saresti dimenticata... infatti ora se non te l'avessi detto io, tu non ci avresti pensato... figuriamoci tra un mese. E comunque è strano, 
i bambini non scordano mai un qualcosa che li colpisce particolarmente... come un mostro. 
Possibile che tu sia così sfacciata e ritardata da dimenticarti di rispettare un accordo preso con un mostro che potrebbe ucciderti appena tu venissi meno alla parola data?''

''Ehm...sì.''
''Sciocca insolente!'' - fece per saltarmi addosso ma poi si fermò. ''Devo dire che però questo mi incuriosisce, sei diversa dagli altri bambini, tu.. non mi temi. Mi piace! Ho fatto bene a sceglierti..''
''...Lo so che un giorno o l'altro mi ucciderai..''
''Se avessi voluto ucciderti ora non saresti col tuo <> mia cara''
In effetti sul Web c'era scritto che Slenderman stalkerasse per poi uccidere, non si era parlato di tenere conversazioni con la propria vittima. Wow.
Gli stavo simpatica tutto sommato.
''Simpatica è una parola grossa. Diciamo che, di questi tempi, voglio conoscere meglio le mie vittime.''
Ah già, dimenticavo che legge nel pensiero.
''E comunque non sono uno stalker...''
''Ah no? E una persona che osserva ogni movimento della propria vittima come vorresti chiamarla?''
''...''
''Aspetta.. Quindi eri tu.. L'ombra al luna park..Cazzo! Persino in un giorno importante sai sempre come rovinarmi l'esistenza.''
''I mostri servono a questo, tesoro, se non l'avessi ben capito.''
''...''
''Ti ricordi di questo?''- tirò fuori un disegno....Era il mio! 
''Come puoi averlo tu?!''
''...Perchè non facciamo un gioco?''
''Non cambiare argomento! E no, non facciamo nessun gioco. Piuttosto come siamo finiti qui? No-non è possibile..''
''Non era possibile nemmeno che esistessi, giusto?'' - trattene un risolino - ''Con me tutto è possibile, Elizabeth. Ho ricreato l'ambiente del tuo disegno,
un parco giochi grigio.... Non potevi scegliere un ambiente migliore, che ragazzina interessante, riesci a farti paura da sola anche senza il mio aiuto,
insomma chi mai avrebbe disegnato un parco giochi così inquietante se non tu, forse è per quello che non mi temi, forse è per questo che mi interessi.''

''...Da quando ti ho visto, quella volta, nel bosco...E' stato difficile dimenticarti... e come vedi non ci sono riuscita... e credo non ci riuscirebbe nessuno...
E comunque che mondo è questo?''
"Non è di dovere dirtelo...Non sei riuscita a dimenticarmi, eh? Così mi lusinghi... Sapere che conserverai il ricordo di me... per sempre.'' -
lo disse con un tono che mi fece trasalire. Non era vero che non lo temevo, ho sempre avuto paura davanti a lui, sempre, anche in quel momento, 
possibile che non se ne accorgeva? O semplicemente era una scusa del perché mi trovasse interessante?
''Facciamo un gioco!''- continuò.
''Che?!''
''Giochiamo a nascondino...se vinci ritornerai nel tuo mondo e potrai continuare ciò che hai interrotto col tuo ragazzo...''
''...Ok..''
''Ma se vinco io...ti ucciderò.''
Ok..Ok! Finalmente Slenderman si era rivelato per ciò che era veramente, come diceva il Web, un assassino.
''E io che ti facevo buono..''
''Mia cara, ho resistito più che potevo.. Volevo conoscerti, per capire a che punto poteva arrivare l'intelligenza umana ma ora mi sono stufato.
O muori per mano mia o la tua vita non avrà mai pace con me che ti tormento... Scegli: una vita di sofferenza o la morte... In entrambi i casi l'avrò vinta.''

''D'accordo.. giochiamo.''



Ed anche il quarto capitolo pubblicato :D fatemi sapere che ne pensate, ringrazio HoshiGoredo per avermi recensito ancora una volta :3
E grazie a chi, la storia, la sta semplicemente leggendo ;)
A presto :*
   
 
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