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Autore: Elly Priest    08/12/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se cercassero di uccidere Voltaire? Gli agenti Fiore e Dante Ceccarini vengono mandati indietro nel tempo per impedire che il corso della storia venga cambiato.
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torino, 2015.
La classe era sull’orlo del suicidio di massa: tre ore filate di storia di primo mattino. C’era chi giocava a Candy Crush, chi disegnava e chi aveva la testa altrove, tipo Fiore, che di storia ne aveva fin sopra ai capelli.
La professoressa oramai sembrava un disco incantato: tre lezioni solo sull’Illuminismo, pure confuse e sbagliate, perché basate su quei libri di storia che Fiore detestava. Se solo avesse aperto bocca durante le sue spiegazioni, l’avrebbe fatta sentire uno schifo.
Dopo quattro anni di liceo aveva imparato a non starla più a sentire. La Storia era il suo mestiere, dopotutto, anche se nessuno lo sapeva.
Hisui, la sua compagna di banco giapponese, seguiva attentamente la lezione. La prima della classe, se lo meritava con l’impegno che ci metteva.
Hisui con i suoi capelli neri e Fiore, castana e occhi verdi: un bel duo.
Mentre disegnavamo baffi finti in cartoncino si impegnavano a non scoppiare a ridere.
-Fiore, sai che roba se all’istante finissimo nel passato, in un salotto illuminista?
-Sì, sarebbe carina come idea.
Rivoluzione Francese, Conquista dell’America e Presa della Bastiglia, già fatte e vissute.
Il salotto Illuminista le mancava, in effetti. La risposta a questo pensiero arrivò immediata, sbattendo la porta: Dante Ceccarini, capelli rosso fuoco e occhi blu, un giaccone scamosciato che arrivava fino alle ginocchia.
La professoressa ebbe quasi un infarto, come la classe. Fiore si passò la mano in faccia.
-Cosa ci fa lei qui!? Non può entrare nella mia classe! Se ne vada!!
Dante congiunse le mani in segno di scusa, attraversò la classe in due passi, era molto alto. Fiore si alzò, gli arrivava a malapena al petto.
-Spero sia un’ emergenza, non potevate avvertirmi con un po’ di anticipo? 
Sistemarono il generatore sulla finestra della classe e la aprirono. La professoressa, presa dal panico, tirò indietro Fiore.
-Non la porterà via, lei è un maniaco e la denuncerò!
Dante girò gli occhi e liberò la ragazza dalle grinfie della vecchia. La prese per mano e saltarono giù dalla finestra, la classe gridò spaventata.
I viaggi nel tempo li detestava, lo stomaco si stringeva e mancava poco che si mettesse a vomitare, ma era meglio di no: qualsiasi interferenza mentre attraversavano i Tunnel Spazio-Temporali poteva creare un paradosso in una qualsiasi epoca storica.
-Dante, che è successo sta volta?
-Preparati, tesoro, stiamo per salvare la Storia..
Fiore si teneva la guancia e sbuffò.
-Di nuovo. Come sempre!
Dante rise e si preparano ad uscire dal tunnel fatto di colori sgargianti, dove apparivano le immagini più svariate al passo della Storia: un fante francese, una piramide egiziana, un cannone tedesco che sparava.
-Posso almeno sapere in che epoca?
Mentre volteggiavano nelle varie epoche storiche, Dante le passava i vari dispositivi, tra cui quello che le cambiò i vestiti all’istante. Fiore indossava un bel vestito bianco e nero, abbastanza semplice ma elegante, Dante era vestito da gentleman del settecento, con panciotto e giacca lunga.
-Luglio 1755 a Parigi, durante il periodo Illuminista!
-Benissimo, mi mancava ancora alla collezione, porterò un souvenir per ricordo!
Alla fine del passaggio, videro l’immagine di un salotto ben illuminato che si avvicinava.
-Quello è il nostro traguardo, il salotto di Madame Geoffrie! Tre…due.. uno…
Un lampo improvviso e si trovarono in una camera. Era ben arredata, con colori caldi ed accesi. Degli arazzi di valore adornavano la sala. Uomini e donne erano seduti su sedie in semicerchio. Al centro, un uomo in parrucca che leggeva da un foglio.
La Finestra Temporale, così il D.V.T.(Dipartimento Viaggi nel Tempo) lo chiamava: un dispositivo che permetteva di viaggiare in ogni epoca storica, funzionava solo su finestre di una certa altezza, non erano compatibili con altri varchi, se non con i buchi delle finestre che erano dei Tunnel Spazio-Temporali perfetti. Usando le porte si rischiava che metà corpo finisse durante la prima Guerra Mondiale, e l’altra parte durante le Guerre Napoleoniche. 
Meglio non rischiare. 
Fiore e Dante erano in piedi vicino alla finestra, nessuno sembrava che li avesse notati. Nascosta dietro ad un ventaglio, lei osservava incuriosita il bel quadretto che si trovava davanti: donne con parrucche enormi e uomini incipriati che parlavano in francese stretto. Dante attivò il dispositivo di traduzione simultaneo e così poterono capire su cosa si stava discutendo.
-Fiore, vedi l’uomo in fondo, quello giovane che legge?
Un bell’ uomo tutto sommato, ma lei odiava quelle parrucche oscene, annuì.
-Quello è Voltaire.
-Ognuno è dotato del lume della ragione, giusto?
Dante annuì deciso.
-Il Dipartimento ha registrato movimenti sospetti in questo periodo storico…
Fiore ascoltava, mentre scrutava ogni particolare della sala. Voltaire continuava a parlare ed esporre le sue tesi, sull’ uguaglianza tra le persone. Questo creava non poche polemiche.
-E sembra che qualcuno voglia ucciderlo.
Fiore lo guardò colpita.
-Chi è il mostro che lo farebbe?
Dante le rispose con uno sguardo.
-Gli inglesi, ovvio.
Un attimo di silenzio tra loro, Voltaire alzava la voce più che poteva per farsi sentire, le fece tenerezza per lo sforzo che stava facendo per non scappare a gambe levate.
Si avvicinavano lentamente per non farsi notare, ma qualcuno aveva percepito la presenza di Fiore, bella ed elegante.
Dante la prese a braccetto per smorzare l’attenzione su di lei. Donna fidanzata, mezza salvata.
Fiore ebbe un brutto presentimento, quando vide uno strano individuo che si alzò. Aveva dei modi di fare sospetti e troppo vaghi.
Fiore gli si avvicinò a grandi passi, urtandolo apposta.
-Scusatemi, madame. 
Lei sorrise teatralmente passandogli una mano sulla manica, mentre quello se ne andava verso il fondo della sala. Fiore si rese conto della presenza di altre persone fuori posto in quel salotto, erano vestiti allo stesso modo: giacca blu e pantaloni rossi. Erano cinque in tutto.
Non le passò inosservato il velato accento straniero dell’uomo.
-Dante, la giacca di quell’ uomo è di poliestere e decisamente non è francese, preparati al peggio!
Il ragazzo aveva imparato durante gli anni a fidarsi del suo intuito.
-Ogni persona ha il diritto di essere acculturata! Ognuno può pensare ed esprimere il proprio pensiero!
Il pubblico sbottò in un boato, erano tutti contrari. L’uomo straniero tirò fuori una pistola e ghignò.
-Vive la France!
Fiore prese la rincorsa e gli saltò addosso, lo sparo frantumò una finestra.
Le persone gridarono e lì comincio lo scontro: Dante accese la Finestra Temporale e si scrocchiò il collo, prese Voltaire per un braccio che era disorientato e spaventato.
Fiore intanto aveva già steso a suon di pugni due degli uomini, gancio a destra, montante e calcio all’ inguine. Li buttò tutti giù dalla finestra del salotto, rispedendoli nell’ Inghilterra del 2015.
Dante stava dando il meglio di sé, cercando di proteggere l’uomo imparruccato. Ne aveva stesi alcuni, l’ultimo gli era piombato alle spalle e lo stava strozzando con un cordino di metallo. Gli mancò il respiro, ma l’uomo venne colpito da un vaso dritto in testa, Dante si liberò tossendo un attimo.
-Grazie Fio… eh?
Era stato Voltaire che con mani tremanti teneva ancora il manico del vaso. Un ragazzo sveglio, Fiore glielo concesse.
Dopo aver rispedito gli ultimi uomini nel futuro, reimpostarono la Finestra Temporale.
-Dante, Voltaire è un po’ sotto shock, non possiamo lasciarlo qui… è ancora in pericolo!
-Il nostro Modus Operandi è sempre stato questo, Fiore: risolvere e tornare indietro, basta!
Fiore gli lanciò uno sguardo che non ammetteva repliche, Dante non riusciva mai a sostenerlo a lungo. Voltaire era sull’orlo di una crisi isterica.
-E va bene, ma io non c’entro nulla, glielo spiegherai tu al Capo! E se gli viene una crisi di pianto ci penserai tu!
-Quindi è andata?
Dante le strinse la mano che Fiore gli porse.
-Andata!
Presero di peso Voltaire e lo buttarono giù dalla finestra, gridò terrorizzato, poi Dante fece una specie di inchino alla ragazza.
-Prima le signore..
Fiore sorrise.
-Che galantuomo!
Si gettarono uno dopo l’altro e ritornarono a casa.
Torino, base segreta della D.V.T., nel 2015.
   
 
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