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Autore: cartesparse    08/12/2014    0 recensioni
[Venuto al mondo]
'Ci sono cose. Piccole cose che non dimenticherò, che sono niente e invece restano più forti di tutto.'
Dal punto di vista di Diego, le sue emozioni, che nel libro devono essere per lo più colte.
'Gli amori che sembrano assurdi certe volte sono i migliori...'
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tieni, padre,
ecco la prima fotografia di tuo figlio.
E scusa se non sei stato tu a farla.






 
Appena la vidi già sapevo che era lei.
Mi guardava come un gatto, quel giorno, sulla neve.
Benedetti giochi olimpici, benedetta lei.
Ho sempre saputo che Gojko impazziva per lei, ma lei impazziva per me.
Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, dopo tutti i dolori e le sconfitte, quei figli che non venivano mai ed io che mi ripetevo "I figli che devono venire, vengono." Ma perché a noi non venivano, Gemma?

Perché non potevi avere questa gioia anche tu? Tu che hai reso la mia vita degna di essere chiamata tale, dimmi, perché sei stata privata della vita stessa? So quanto hai sofferto, ho sofferto con te, ma so che per te è stato tutto diverso, peggiore. Ho cercato in tutti i modi di stringerti a me e di non farti sentire la mancanza di un figlio, in fondo, sono un bambino anch'io.
Ma non era lo stesso, vero amore? Tu desideravi disperatamente avere un figlio con i miei piedi, con i miei capelli e il mio sorriso ed io ti ho ingannata.
Tu volevi così tanto diventare madre ed io volevo così tanto renderti tale. Tu hai sconvolto la mia vita, ma sai, io sono un sognatore, un fotografo di pozzanghere, non di scatolette di tonno. Io ho bisogno di vedere la vita attraverso l'obbiettivo, devo coglierla, per saperla vivere. Gemma, amore mio, non avrei mai voluto coinvolgerti in tutto questo, ecco perché me ne sono andato di casa, ecco perché non ti ho fatto vedere le lacrime e non mi sono voltato nemmeno per dirti addio.

Ti amo, ti ho sempre amata... anche quando dovevo scoparmi Aska per darti il figlio che tanto volevamo. Non hai idea delle cose che ho visto, che lei ha subito e spero che non ne avrai mai davvero idea, amore mio. Sono stato un codardo, come quando da piccolo mi nascondevo per non vedere cosa facevano i miei; da lì all'eroina il passo è davvero breve sai?
Ma poi sei arrivata tu. Con i tuoi modi e il tuo immenso amore e sei diventata tu, la mia dose preferita.
Come vorrei poterti dire che il figlio di Aska ha i miei piedi, come vorrei che fosse così.
Ma in questa vita non lascio nulla di mio, se non le mie foto, le mie pozzanghere, te.


Ma siete mai stati davvero miei? Le mie foto vengono vendute o buttate nel cassonetto, le mie pozzanghere calpestate e seccate dal bel tempo e tu, tu hai bisogno di volare da sola, proprio come sto per fare io, tu hai bisogno del figlio di Aska, di nostro figlio. Sì perché lei è stata solo il ventre della guerra, ma tu, tu amore mio sarai la sua sola madre, tu sola riuscirai a vedermi attraverso quel bambino figlio della violenza, dell'odio.
E lascia che sia così, lascia stare i suoi piedi, i suoi occhi e lascia stare anche me, amore mio, lasciami spiccare il volo un'ultima volta, che con un salto raggiungo Dio.
 
   
 
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