In quegli occhi inviolabili
“Chihaya,”
la voce di Taichi è un sospiro che vibra, denso,
mescolandosi al rumore delle sedie spostate e delle risate dei
componenti del club, “Chihaya,
svegliati, dobbiamo andare.”
Chihaya storce la bocca e schiude debolmente gli occhi, la stanchezza in ogni fibra del proprio corpo, le braccia che pulsano e le dita contratte – si è addormentata un’altra volta, finita la partita con Taichi.
Mugugna qualcosa emettendo uno sbadiglio, poi si rimette faticosamente a sedere, confusa.
Essere intontiti dal sonno è normale.
Taichi è seduto come lei e raduna le carte in un unico mazzo, il viso concentrato e vagamente pensieroso – Chihaya lo nota appena, sebbene la vista sia ancora un po’ troppo offuscata, il sonno che pesa prepotente sulle palpebre; si stropiccia gli occhi col dorso della mano e un calore che sa di sollievo le dice che ora può riaprirli e tornare a vedere.
Taichi è fermo e la guarda.
“Che c’è…?”
“Beh,” il ragazzo alza un dito e si indica un angolo della bocca, sornione, “hai della bava proprio qui.”
Con un gemito, Chihaya si porta le mani in faccia per asciugarsi e avvampa, mentre la risata di Taichi scoppia fragorosa nella stanza, attirando le occhiate dei presenti.
Gonfia le guance, Chihaya, come una bambina, e sibila un piccolo ‘stupido’ quando le dita indugiano sulle labbra – niente più bava, niente più sonno – e gli occhi di Taichi tornano fulminei a scrutarla.
Adesso non ride più.
Ma Chihaya se ne rende conto a stento e quando abbassa le mani, portandole in grembo, un dolce sorriso torna a far capolino sul viso del ragazzo, e quell’attimo fugace si perde assieme a tutti gli altri.
Resta solo il vago tepore del sonno e degli occhi inviolabili di Taichi.
Note dell'autrice - bene, pubblico all'ultimo secondo la storia per il contest di DoctorChi! Vi ringrazio per aver letto questa flashfic!
Un bacione,
Mokochan
Chihaya storce la bocca e schiude debolmente gli occhi, la stanchezza in ogni fibra del proprio corpo, le braccia che pulsano e le dita contratte – si è addormentata un’altra volta, finita la partita con Taichi.
Mugugna qualcosa emettendo uno sbadiglio, poi si rimette faticosamente a sedere, confusa.
Essere intontiti dal sonno è normale.
Taichi è seduto come lei e raduna le carte in un unico mazzo, il viso concentrato e vagamente pensieroso – Chihaya lo nota appena, sebbene la vista sia ancora un po’ troppo offuscata, il sonno che pesa prepotente sulle palpebre; si stropiccia gli occhi col dorso della mano e un calore che sa di sollievo le dice che ora può riaprirli e tornare a vedere.
Taichi è fermo e la guarda.
“Che c’è…?”
“Beh,” il ragazzo alza un dito e si indica un angolo della bocca, sornione, “hai della bava proprio qui.”
Con un gemito, Chihaya si porta le mani in faccia per asciugarsi e avvampa, mentre la risata di Taichi scoppia fragorosa nella stanza, attirando le occhiate dei presenti.
Gonfia le guance, Chihaya, come una bambina, e sibila un piccolo ‘stupido’ quando le dita indugiano sulle labbra – niente più bava, niente più sonno – e gli occhi di Taichi tornano fulminei a scrutarla.
Adesso non ride più.
Ma Chihaya se ne rende conto a stento e quando abbassa le mani, portandole in grembo, un dolce sorriso torna a far capolino sul viso del ragazzo, e quell’attimo fugace si perde assieme a tutti gli altri.
Resta solo il vago tepore del sonno e degli occhi inviolabili di Taichi.
Note dell'autrice - bene, pubblico all'ultimo secondo la storia per il contest di DoctorChi! Vi ringrazio per aver letto questa flashfic!
Un bacione,
Mokochan