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Autore: FeBookworm    11/12/2014    2 recensioni
Take my hand
I'll lead to salvation
Take my love
For love is everlasting
And remember
The truth that was once spoken
To love an other person is to see the face of God
“Anne...” sussurrò, prendendole la mano e baciandola con calore:”Oh, Anne.”
Anne gli sorrise dolcemente, stringendolo a sé:”Va tutto bene, Richand. Siamo insieme adesso.”
Era era vero. Adesso che era con lei, adesso che stringeva le mani di lei tra le sue, non provava più dolore, più sofferenza, ma amore, solamente Amore.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'Autrice:
Buonasera a tutti! Eccomi qui con una nuova OS! Spero davvero che vi piaccia, perché ci ho messo davvero l'anima.
Volevo ringraziare Diana924 perché è stata lei a incitarmi a scriverla e a dirmi che l'idea era buona.
Vi avviso che avrete bisogno dei fazzolettini! ^^
Ah, ultima cosa: la canzone che metto alla fine è la prima parte dell'Epilogue del musical Les Misérables :)
Vi lascio il link della mia pagina fb, se volete seguirmi!^^
  https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978?ref=hl

Buona Lettura!

-Fé-



 

Take my hand
 

 

 

Bosworth, 1485
 

Da quando Anne non era più con lui, la vedeva ogni notte appena chiudeva gli occhi. Non la sognava realmente, né ci parlava in sogno come se fosse di nuovo viva e concreta davanti a lui. Semplicemente riviveva i loro ricordi insieme durante la notte. Il più delle volte la rivedeva bambina, le lunghe trecce mosse dal vento, che rincorreva lui e George per i giardini di Middelham, oppure la rivedeva indifesa su quel campo di battaglia, quando lui era corso da lei, a salvarla da quei soldati, e lei aveva stretto forte la sua mano in cerca di protezione. E il ricordo più bello che amava rivivere era il periodo del loro corteggiamento, prima che si sposassero in segreto a Saint Martin, quando l'aveva guardata intensamente dicendole:”Secondo voi, perché?” e lei era arrossita, scappando via da lui.

Ma quella notte, prima della battaglia decisiva contro l'usurpatore Tudor, non sognò nessun ricordo piacevole, ma rivisse, come nel più peggiore degli incubi, l'attimo in cui il Fato decise di portargliela via, lasciandolo solo in quegli ultimi mesi nei quali lui aveva sentito di più il bisogno di averla accanto...

 

Era corso da lei appena Francis gli aveva detto che stamattina Véronique l'aveva trovata peggiorata. Aveva lasciato da parte le carte del regno, le missive dove lo avvisavano che Henry Tudor stava per salpare...Tutto, pur di stare con lei. Aveva affrettato maggiormente il passo quando aveva notato uno strano disco scuro circondare il Sole.

Anne...” la chiamò, appena entrò nei suoi appartamenti.

La trovò a letto, il volto pallido come quello di un morto e il respiro affannoso.

Ti prego, non lei... pensò, avvicinandosi al letto.

Anne, hai visto il Sole? Che cosa strana...” le disse quasi sussurrando, appoggiandole una mano sulla fronte. Era calda, scottava quasi.

Lui e Véronique si scambiarono un'occhiata preoccupata. Lei, incapace di negare ancora la fine imminente, scoppiò a piangere. Ma lui non voleva crederci. Lui e Anne erano ancora giovani, avevano ancora tutta una vita davanti. Inoltre avevano appena seppellito il loro Ned, il loro amato bambino, non poteva perdere anche lei.

Anne, ti prego...” si inginocchiò ai piedi del letto, tenendole sempre la sua piccola mano tra le sue.

Richard...Mia sorella è qui. Perché non la fai accomodare?”

Richard seguì con lo sguardo il punto dove Anne stava guardando, ma lì non c'era nessuno.

E mio figlio, Edward....è qui anche lui. Ned, bambino mio, avvicinati” disse Anne allungando l'altra mano verso il nulla, delirando.

No!” urlò Richard, prendendole anche l'altra mano:”Anne, stringi le mie mani, non andartene. Anne, ti prego...”

Ma Anne non poteva più sentirlo. Aveva smesso di soffrire finalmente...

 

Richard si svegliò da quel sogno completamente sudato. Si alzò dal letto e andò fuori a respirare un po' di aria fresca.

L'alba ormai incombeva e tra poco lui ed Henry Tudor avrebbero combattuto uno di fronte all'altro per determinare il vero Re d'Inghilterra.

Ma, mentre guardava l'alba di quel funesto giorno sorgere, Richard non pensava alla battaglia, né alla vittoria. L'unica cosa che riusciva a pensare era che, se sfortunatamente fosse morto, avrebbe rivisto Anne nell'aldilà.

“Aspettami, Anne” sussurrò al vento prima di andare a prepararsi per la battaglia.

 

 

 

“Henry Tudor!!” urlò Richard dopo aver ucciso l'ennesimo soldato fedele a quell'usurpatore:”Codardo! Affrontami da uomo, codardo!”

“Richard!” lo chiamò Francis Lovell:”Stanley si è schierato con Tudor, dobbiamo andarcene da qui! Prendi un cavallo e vai a Nord!”

“Io non scapperò, Francis!”

“Ma morirai, Richard! Siamo stati traditi da quel voltagabbana di Stanley, dobbiamo ritirarci ora!”

“NO!” urlò di nuovo Richard, combattendo quasi allo stremo delle forze.

Davanti a sé continuava a vedere Henry Tudor protetto dall'abilità di suo zio Jasper, mentre lui, il Re, combatteva fieramente a capo dei suoi soldati. Come poteva quel vigliacco pretendere il suo trono? Con quale diritto si presentava lì?

Stava per avvicinarsi a lui quando gli uomini di Stanley lo circondarono. Dieci contro uno. Soldati sleali a capo di un traditore.

“Richard, no!” lo chiamò di nuovo Francis, ma lui non riuscì a rispondergli. Gli uomini di Stanley erano troppo forti per lui, lo avevano colpito già al fianco e alla spalla. Non riusciva più a reggere la spada e la vista gli si era annebbiata di colpo. Poi, all'improvviso, sentì un forte colpo alla testa e tutto fu nero davanti a lui. Per alcuni minuti sentì ancora qualcosa: i soldati di Stanley gli tolsero l'armatura, i cavalli scapparono e Henry Tudor, quel bastardo, gli levò la corona dall'elmo. Poi il nulla.

 

 

Monsieur I bless your name

Monsieur I will lay down your burden

And you will be with God

 

Un'improvvisa voce angelica lo costrinse ad aprire gli occhi. Attorno a lui la luce aveva sconfitto le tenebre che fino a poco prima lo avvolgevano. Si guardò in torno, incapace di orientarsi.

Tutto attorno a lui era strano. Dov'era la foresta di Bosworth? E Francis? E quell'Henry Tudor?

Dov'erano tutti?

Richard, figlio mio, non ti curare di queste cose.”

Richard si girò di scatto verso quella voce. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva sentito suo padre chiamarlo per nome? Cinque lunghi lustri erano passati da Wakefield e lui era cresciuto senza che suo padre lo vedesse diventare uomo. E finalmente eccolo lì, davanti a lui, come se tutto quel tempo non fosse mai passato. Com'era possibile tutto questo?

 

Come with me

Where chains will never bind you

All your grief

At last, at last behind you

Lord in Haven

Look down on him with mercy

 

Dickon, fratello, non farti domande a cui è difficile rispondere. Sii solo felice di essere di nuovo con noi”.

Edmund...”

Sì, Dickon. Non sei felice di rivederci?”

Richard sorrise. Questo era George, con la sua solita ironia. E Ned? Suo fratello Edward dov'era?

Sono qui, Dickon”.

Richard si girò verso suo fratello maggiore e lo trovò sorridente, come sempre lo era stato, con i suoi due figli vicino a lui.

Ned...Non sono stato io. Lo giuro...”

Edward annuì:”Lo so, Dickon. Lasciati alle spalle tutto questo dolore.”

Richard annuì, finalmente libero da quel peso. Ma c'era ancora qualcosa che lo turbava. Suo padre, i suoi fratelli erano lì, ma Anne...La sua amata e dolce Anne dov'era?

Girati, papà”.

Richard alzò gli occhi e davanti a lui vide tutto ciò che stava aspettando. Suo figlio, il suo amato Edward, gli sorrideva felice e accanto a lui c'era Anne, bella ed angelica come mai era stata in vita.

Lei gli sorrise e gli tese una mano, per incitarlo ad avvicinarsi a lei.

 

Take my hand

I'll lead to salvation

Take my love

For love is everlasting

And remember

The truth that was once spoken

To love an other person is to see the face of God

 

Anne...” sussurrò, prendendole la mano e baciandola con calore:”Oh, Anne.”

Anne gli sorrise dolcemente, stringendolo a sé:”Va tutto bene, Richand. Siamo insieme adesso.”

Era era vero. Adesso che era con lei, adesso che stringeva le mani di lei tra le sue, non provava più dolore, più sofferenza, ma amore, solamente Amore.





 
   
 
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