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Autore: Beta Chan    12/12/2014    5 recensioni
[MasaHika][Song-Fic dedicata alla mia caVa serpicella strisciante Kary-Kary, fenice fortunata Fanny. E' grazie a te se ho imparato ad apprezzarle♥ ]
"Era il primo Dicembre.
Kariya passeggiava come al suo solito fra le strade innevate della città, avvolto nella sua sciarpa scura, quando il suo sguardo fu attirato su un qualcosa, o meglio da qualcuno.
Il turchese guardò meglio il soggetto in questione, e sentì il suo cuore perdere un battito.
Quello era proprio lui... ed ora stava sorridendo, felice come non mai prima d'ora..."
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hikaru Kageyama, Kariya Masaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'ultima notte al mondo
-Tiziano Ferro-

 

" Cade la neve ed io non capisco,
che sento davvero, mi arrendo,
ogni riferimento è andato via...
Spariti i marciapiedi e le case e colline...
Sembrava bello ieri.
Ed io, io sepolto dal suo bianco
Mi specchio e non sò più
che cosa sto guardando."


 

E' il primo Dicembre.
Il Natale non è ancora arrivato, eppure la neve continua a scendere incessantemente sulle strade della  piccola città.
Osservo un cristallo di ghiaccio solitario cadere sulla mia mano, e poi sciogliersi in acqua gelata sotto il mio caldo tocco.
Se ci penso, provo una grande emozione indescrivibile che mi cresce dentro il cuore...  e mi viene da piangere. Troppo.
Non capisco perchè, non capisco ciò che provo...
Ormai sono confuso.
Anzi... sei stato tu a confondermi, la colpa è solo tua.
Ogni nascondiglio, approdo e punto di riferimento, sono scomparsi come se non fossero mai esistiti.
Ho perso la mia bussola, la mia rosa dei venti.
Tu e la neve li avete portati via. Per sempre.
Mi passo una mano tra i capelli, e percorro in silenzio le solitarie strade della periferia della città, completamente gelate e fredde dal terribile inverno che imperversa forte intorno.
La neve cade ancora, ancora e ancora.
Sembra non voler smettere mai.
Mi avvolgo meglio nella mia sciarpa verde pino, e osservo malinconico i marciapiedi coperti da un velo bianco e puro che sembra zucchero filato candido.
Le case, le colline sono completamente sepolte dalla neve.
Eppure è così strano... soltanto ieri c'era un sole splendente, con gli uccellini che cinguettavano alti in cielo ed i fiori che sbocciavano lentamente...
ed oggi invece una bufera di neve imperversa nella città.
E' tutto un sinonimo di un mio stato d'animo, il gelo e freddo.
Il vuoto della tua mancanza, della tua risata solare e infantile
Sbuffo annoiato.
E' strana la vita, perchè non sai mai cosa ti serberà in futuro.                                    
E' imprevedibile, forse fin troppo per i miei gusti delicati e alquanto strani.
Cammino ancora, e ancora... senza una meta ben precisa per la mente.
Mi sento frustrato, confuso... ma non so bene il perchè.
Mi sento sepolto dal tuo cuore, da questa cavolo di neve.
Ho ancora molti ricordi di quel particolare giorno...
Di quando ci siamo incontrati...
Osservavo il mio riflesso perso in una pozzanghera trasparente... proprio come ora ero sfiduciato, e poi ricordo che ad un certo punto, alzai lo sguardo.
Non l'avessi mai fatto...


 

" Ho incontrato il tuo sorriso dolce,
con questa neve bianca e adesso mi sconvolge,
La neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo adesso è quello che sento 
e ricordati, ricordami:
Tutto questo coraggio non è neve.
E non si scioglie mai, neanche se deve."


 

Davanti a me c'eri proprio tu.
Mi guardavi, ed io facevo lo stesso...
Il tutto incorniciato da una lieve brezza del vento e da una leggera grandine che si trasformava veloce in neve, pura e perfetta come te.
Mi ero perso nei tuoi occhi ingenui corvini e marroncini, nel tuo sorriso dolce... che credimi, è la cosa più bella che ho visto fin ora.
Pensavo che mi piacessero le donne, ma quando ti ho visto ho cambiato subito idea... quanto mi sbagliavo.
Sei così ingenuo Hikaru, un angelo sceso in terra a salvarmi.
Come hai fatto a non capire che mi perdevo nel tuo sorriso?
Come hai fatto a non capire quanto ti amavo?
Per me  è stato un colpo di fulmine. E anche per te, ne sono sicuro.
C'eravamo conosciuti da amici, ed ora non siamo quasi più neanche fidanzati.
Siamo così diversi... tu, solare, energico e fiducioso...
e io... beh, non faccio altro che sbuffare e ghignare.
Sono un pessimo esempio a differenza di te.
A volte mi pento di quando ti sgrido e ti urlo in faccia tutta la mia rabbia non sfogata, perchè non vorrei farlo, davvero.
Odio quando ti sgrido, perchè tu sei un'anima così pura e ingenua...              
Hai un'anima di un angelo, di un cerbiatto appena nato, piccolo e indifeso davanti al cacciatore scuro.
Sono io il cacciatore, non ho nulla di puro, neanche il nome.
I miei modi di fare sono tutto, tranne che ingenui e sinceri.
Ma sono fatto così. Ho un carattere da schifo.
Un peccatore, ecco cosa sono. E tu un angelo bianco, l'opposto di me.
Non so come fai a sopportarmi, a perdonarmi.
Dopo una lite, tu dimentichi giù tutto e mi sfoggi il tuo sorriso dolce, sconvolgendomi la giornata e facendo aumentare la mia determinazione ad essere migliore per te.
Cammino ancora, ed osservo questa  neve fredda, cadere sempre di più nei marciapiedi scuri della città.
Mi sento le gambe molli, il respiro affanoso, e come la neve, mi viene anche a me da cadere, sprofondare in un abisso oscuro.
Sprofondare nel mondo, pieno di peccatori come me.
Come al solito, anche oggi abbiamo litigato.
Tu sei così fastidioso, e io beh... così antipatico... me la prendo per tutto.               
A volte sono fin troppo gelido nei tuoi confronti, lo devo riconoscere.
Lo vedi? Non siamo fatti per stare insieme.
Eppure tu mi piaci. Tanto. Troppo.
Come un uragano mi hai investito, e mi hai sconvolto.
Pensavo mi piacessero le donne, ma quando ho incrociato i tuoi occhietti dolci, ed il tuo sorriso gioioso... beh ho cambiato subito opinone.
E ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi...
Quel coraggio, quella spavaldezza che avevo in corpo...
Non era da me. Per niente.
Eppure in quel momento erano mie emozioni.
Avevo appena incrociato il tuo sguardo ammiccante, e ti guardavo sorpreso.
Non mi ero mai accorto di quanto fossi tenero quando sorridevi...
Che sciocco che sono stato a non accorgermene prima.
Tu eri lì, vicino a me, mi parlavi gioiosamente, e poi ad un certo punto il mio corpo si è mosso involontariamente nella tua direzione ed è andato alla ricerca delle tue labbra, facendole combaciare con le mie.
Ricordo che quando mi staccai dal tuo volto sorpreso, tu mi guardavi scioccato, come le persone nella strada intorno a noi...   ma nel tuo viso leggevo anche un misto di felicità e allegria.
E da lì... è iniziato tutto.
Ci siamo conosciuti a vicenda, siamo diventati amici,  e qualcosa di più...
Eravamo fidanzati. Forse lo siamo ancora.
Ma dopo la litigata di oggi non ne sono più molto sicuro.
Mi si è stretto il cuore quando ho visto le lacrime rigarti il paffuto viso che avevi.
Ho capito di averti fatto male, tanto, e mi scuso.
Torna da me.
Hikaru cercami come facevi prima. Te ne prego.


"Cose che spesso si dicono improvvisando:
Se mi innamorassi davvero saresti solo tu,
l'ultima notte al mondo io la passerei con te
mentre felice piango e solo io,
io posso capire al mondo quanto è inutile
odiarsi nel profondo!"


 

Quante cose vorrei dirti, magari anche cavolate, ma non riesco a trovarti.
Improvviso chiamate, messaggi da inviarti... che però tu non leggi.
Sai Hikaru... penso solo a te, molti ragazzi e ragazze mi passano accanto, mi parlano, sfiorano, e vogliono provarci con me, strapparmi un bacio... ma io li ignoro, per me ci sei solo tu e basta.
Sono ridicolo nei panni dell'innamorato ma è proprio la verità.
Non ho mai amato nessuno come te, l'unica volta che mi sono innamorato seriamente... beh... è stato quando ti ho visto passeggiare in quel viale pieno di neve...
Ma cosa devo fare? Dimmelo.
Mi manchi troppo.
Mi manca la tua voce da bambino troppo cresciuto, la tua risata cristallina che mi fa sorridere sempre, il calore dei tuoi abbracci, la tua mano che timidamente si unisce alla mia in una dolce stretta.
Mi manchi tu, ecco tutto. Voglio riaverti al mio fianco.
Passerei l'ultimo giorno, l'ultima notte al mondo stretto con te in un abbraccio, con il tuo corpo fragile che riposa tranquillo sul letto, e con il mio malato d'amore che piange per l'emozioni che prova quando  incontra il tuo. Il tuo sorriso...
E' la verità, Hikaru. Passerei anche l'ultimo secondo della mia vita al tuo fianco, se domani il mondo dovesse finire io verrei sotto casa tua, suonerei al campanello e ti bacierei, come non l'ho mai fatto. E non mi importa cosa dirrai di me...
Ti stringerei con il mio corpo e farei cadere entrambi nel tuo soffice letto a una piazza, stretti e vicini in un caldo abbraccio, mentre fuori una spaventosa bufera di neve imperversa forte.
Hikaru, non sbaglierò mai più, perchè finalmente ho capito che non ha senso odiare.
Non ha senso litigare per le cose più piccole e infantili.
Non ha senso reagire come faccio io, ti prometto che ti amerò e sarò ancora più dolce... perchè in fondo tu sai che lo sono, anche se te lo dimostro poche volte.
L'ultima notte al mondo, la più intensa, la più speciale, io la passerei con te.



" Ho incontrato il tuo sorriso dolce,
con questa neve bianca e adesso mi sconvolge,
La neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo adesso è quello che sento
e ricordati, ricordami:
Tutto questo coraggio non è neve.
E non si scioglie mai, neanche se deve."


 

Nevica forte ancora, e alzo per un attimo lo sguardo felino, scrutando annoiato i passanti dietro di me, per poi guardare avanti...
Ciò che vedo mi fa mancare il respiro.
Quello sei proprio tu... i tuoi capelli violetti raccolti in un cappello bianco, i tuoi occhi neri e vivaci che guardano vispi la gente intorno a te, e le tue labbra...
Dio... sono la fine del mondo, sorridono dolci arricciate in un'espressione ammiccante e gioiosa.
Resto pietrificato in mezzo alla strada a guardarti venire nella mia direzione, sempre più vicino.
Le persone intorno mi guardano male, ma a me non importa niente.
Il tuo sorriso dolce mi ha completamente sconvolto, proprio come la prima volta che l'ho visto.
"Come fai ad essere così bello quando sorridi?!"
Dimmelo, svelami il tuo segreto. A me ed al resto del mondo.
Svelami come fai a far sparire ogni mia preoccupazione solamente con lo sguardo gioioso.
Perchè sei sempre felice?
Come fai sorridere sempre anche se soffri...? Proprio non ti capisco, io non ci riuscirei. Poco ma sicuro.
Ti guardo ancora, ancora e ancora.
Perchè sono sicuro che ogni persona che vedrà il tuo sorriso, rimarrà incantata da esso, così limpido e puro, come la neve tutt'intorno.
La guerra un giorno si inchinerà anch'essa alla tua dolcezza, ne sono sicuro.
Resto fermo a guardarti, finchè come un demente avanzo stordito nella tua direzione.
Nel mio cammino pesto i piedi ad alcune persone, le quali mi guardano in malo modo, ma non mi interessa... non ci bado molto, troppo ammaliato dai tuoi occhi corvini e marroncini che scrutano vispi l'ambiente tutt'intorno, senza mai posarsi su di me.
Perchè? Perchè non riesco più ad attirare la tua attenzione...?
Sono vicinissimo al tuo corpo, e finalmente il tuo sorriso si rivolge a me, spegnendosi però di colpo quando realizzi effettivamente chi sono:
Un bastardo freddo e sadico, che non faceva altro che non considerarti, dimostrando il suo lato da vero zotico menefreghista, e nascondendo totalmente quella sua piccola sfumatura del carattere che accentua la dolcezza di un sorriso casto.
«Masaki...» Dici infine con tono neutro e spento.
Tono che non promette nulla di buono.
Ti guardo ancora e mi blocco quando vedo i tuoi occhi corvini diventare lucidi e confondersi con la neve. Segno che stai per scoppiare in lacrime.
Deglutisco a fatica...
Ti amo Hikaru.


"Non darsi modo di star bene senza eccezione,
crollare davanti a tutti e poi sorridere.
Amare non è un privilegio, è solo abilità,
è ridere di ogni problema...
mentre chi odia trema."


 

«Cosa vuoi ancora?» Mi domandi infine, guardando in basso e non riuscendo a fronteggiare il mio sguardo felino, il quale mi hai sempre detto che ti intimidisce molto.
Una volta ti ho chiesto il perchè... il motivo di ciò.
E tu mi hai risposto dicendo che ti ricordava fin troppo i felini... furbi e ingannevoli. Animali dei quali non ci si può mai fidare.
Proprio come me... sai Kageyama, hai perfettamente ragione a pensare così, non ti do torto.
Sono schivo, freddo, sadico e opportunista... mi faccio schifo da solo.
Sono tutte caratteristiche negative, a differenza di te.
Ma sai... alla fin fine la colpa non è mia.
Sono cresciuto in un orfanotrofio e lì ho dovuto imparare a cavarmela da solo, pensando a me stesso e basta, ignorando difficilmente le prese in giro e gli insulti che ricevevo dagli altri miei compagni. I miei "fratelli".
In quei momenti sembrasse volermi cadere il mondo addosso, ma ora sono qua proprio davanti a te, più forte e gelido di prima.
In qualche modo sorrido teso e felice di vederti.
Mi viene da ridere dal nervoso, non so perchè ma è così...se penso a tutti gli insulti, a ciò a cui dovevo sottopormi quando vivevo da orfano, mi viene solo da ridere, perchè ora i miei "nemici" tremano, quando vedono ciò che ho... o meglio, ciò che avevo.
Un ragazzo stupendo e splendido come te.


"Il tuo sorriso dolce è così trasparente
che dopo non c'è niente,
è così semplice, così profondo
che azzera tutto il resto e fa finire il mondo.
E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve."


 

«Hikaru... scusami... Non volevo litigare così pesantemente con te oggi, perdonami e metti un punto a tutto. Ti chiedo scusa, è che ho un carattere da schifo, se ci penso mi vengono i brividi.
Rispondo male e sbuffo annoiato a tutti. L'educazione non sembra fare per  me.
Comunque non ce l'ho con te, credimi... è che non sono più abituato ad esprimere ciò che provo, e gioire per le piccole cose che mi circondano proprio come fai tu. Ma prometto che migliorerò. Poco ma sicuro.
Smetterò di mimetizzare i miei sentimenti, perchè ormai siamo una coppia no? Io ti amo... o forse è meglio dire che eravamo fidanzati... visto che beh... dopo la litigata di oggi hai tutte le buone ragioni per andartene, lasciarmi e cancellarmi. Quando ho visto le lacrime che scendevano copiose dai tuoi occhi, mi sono sentito uno schifo, un peccatore, un mostro, a far piangere in quel modo un'anima pura come la tua. Ma ora cambierò, te lo prometto... passerei persino l'ultima notte al mondo al caldo con il tuo corpo.
Quindi ti prego, torna da me.»

Ti dico infine tutto ad un fiato, esternando fuori un coraggio che non sapevo neanche di avere.
Un coraggio indecifrabile... la paura che scompare quando rivelo in pubblico le mie forti emozioni che mi passano per la testa da demente che ho.
Ma sono sicuro di una cosa: Il mio coraggio non è dovuto, non è la situazione, e non è neanche questa neve... che cade lenta sopra di noi a farmelo manifestare.
Ho detto queste cose perchè me le sentivo di dire, non perchè si era creata un'atmosfera bianca e pura. Non voglio fare il classico copione da film, non voglio nessuna scenetta in pubblico, nessun film romanico o sentimentale.
Niente di niente, solo il tuo amore, che credimi... è molto di più della tempesta di emozioni che provo nel cuore, la quale cade ed esce fuori dalle mie labbra proprio come la neve, solo che è un coraggio che non viene da essa, ma dal mio cuore, la parte profonda che nessuno ha mai visto.
Magari sono ridicolo a dire così ma è davvero la verità, nulla di più.
Non posso farci niente, ormai ho detto che sarei cambiato, e non mi tiro più indietro.
Ormai ho capito cosa è il vero coraggio.


"Ho incontrato il tuo sorriso dolce,
con questa neve bianca adesso mi sconvolge,
la neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo adesso è quello che sento
e ricordati, ricordami:
tutto questo coraggio non è neve."


 

Alzo lo sguardo color dell'ambra, e mi perdo nelle tue labbra... così invitanti e pure. Soffici. Bellissime...
Le vedo arricciarsi in un magnifico sorriso mozzafiato e i tuoi occhietti neri guardarmi stupefatti ma gioiosi al tempo stesso.
Mi smarrisco nuovamente nel tuo sorriso, e perdo la cognizione del tempo...
Osservo rapito ogni minimo dettaglio della tua bocca, così perfetta e casta.
Dal labbro inferiore screpolato e leggermente secco a causa del vento, a quello superiore, il quale è tirato in un magnifico sorriso arricciato ma commosso.
Ti passi la lingua rosea tra i denti bianchi come ovatta, per poi leccarti ingenuamente le labbra...
Ah... non provocarmi.
Quanto vorrei assaporarle ancora, dare modo alla mia lingua di intrecciarsi con la tua in una tenera stretta ed esplorazione del palato...
Ah quanto mi piacerebbe... solo Dio lo sà...
«Masaki... t-tu...» Cerchi di parlare, ma io ti interrompo, fiondandomi subito nel tuo sorriso e baciandoti in modo intenso.
Apro di scatto gli occhi felini, notando le tue iridi chiudersi ed il tuo sorriso pervadere le tue labbra, le quali sono impegnate a perdonarmi. Almeno spero. E' ciò che desidero.
Chiudo infine anch'io i miei occhi, e sorrido nuovamente quando sento la tua mano levarmi il guanto gelato e prendere la mia in una tenera stretta.
Segno  che hai accettato le mie scuse. Te ne sono grato, davvero.
Perchè io ti amo... dal primo momento che ti ho visto.
Mi sono innamorato di te...
Della tua risata cristallina, dei tuoi strambi e adorabili capelli color indaco, dei tuoi occhi infiniti che sembrano avere un mondo apparte racchiuso fra il nero, l'oro ed il marrone del tuo volto...
Ma soprattutto sono stato ammalitato dal tuo sorriso, che lasciamelo dire...
E' la fine del mondo. Come la neve fa crollare la terra se si annulla e si interrompe finendo il suo ciclo.
Tolgo anche l'altro guanto, dando modo alla tua mano sinistra di prendermi anch'essa...
Mi stacco dal tuo volto e ti sorrido, tu fai lo stesso ed aumenti la pressione sulle mie mani, con l'intento di riscaldarmi.
Cosa impossibile, dato il gelo che imperversa.
Ma ciò che provo è un freddo piacevole, tenero e infinito... proprio come te.
Perchè sei tu a darmi calore e sono io a sentirlo.
«Ti amo Masaki...» Mi sussurri infine, sprofondando la testa sul mio petto e abbracciandomi forte come non mai.
«Ti amo anch'io, Hikaru...» Ti rispondo di rimando, accarezzandoti la schiena ed i capelli, i quali sono pieni di piccoli batuffoli di gelo bianco.
Te li tolgo lentamente, ed osservo essi sciogliersi sotto il mio tocco ancora freddo e tiepido.
Alzo gli occhi e guardo il cielo d'inverno...
Adoro la neve. Adoro te.


 

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Angolino dell'arcobaleno

Salve cari lettori di Efp!
La vostra caVa Beta-Chan è tornata con una song-fic ispirata alla canzone di Tiziano Ferro (il mio idolo *^*)
"L'Ultima Notte Al Mondo".
Un pò di giorni fa l'ascoltavo nell'autobus diretta a scuola, quando ad un certo punto, mi viene un lampo di genio, un momento Eureka assurdissimo, e quindi decido di scriverci qualcosa :')
Ma non una delle mie solite drabble, shot o long. Ma bensì una song-fic!
Aggiungerei anche che è la prima song-fic che scrivo, e quindi se magari ho sbagliato qualcosa ditemelo tramite recensione!
Inoltre mi piacerebbe sapere anche i vostri pareri, opinioni & commenti su questa Song-fic, quindi se volete scrivetemi anche ciò che ne pensate!! :)
Poi che dire...?

Dedico questa storia alla mia caVa serpicella strisciante influenzata-mordicchiante & felice KaryKary-Fenice fortunata-Rospetta altamente sadica, perversa & pervertita Fanny ♥, che è grazie a lei se mi sono appassionata alle Song-Fic, grazie anche alla sua fa-vo-lo-sha fic "Ti dedico una canzone" :3
Ti voglio bene scemotta miaH! Come farei a vivere senza i tuoi mg e scleretti da persona ma anche i miei eh u.u  SERIA & CASTA?!?
Questa è nuova questa fic è tuuuutta per teH!
Ti voglio tanto tanto bene, non scordartelo mai caVa! *3*

-Beta-Chan

 

   
 
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