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Autore: Yasha 26    12/12/2014    11 recensioni
La prima cosa che mi colpì di lui furono i suoi occhi, di un brillantissimo nero, tant’è che lo associai ai diamanti neri, che io prediligevo agli altri.
Mi dava strane sensazioni averlo vicino. Mi sentivo attirata come una calamita. Sentivo il mio corpo strano, come in balia delle onde irrequiete di una mareggiata. Il cuore mi balzava in gola ogni volta che mi porgeva qualche domanda. Batteva tumultuoso ad ogni suo sguardo tinto d’ardesia.
Avrei voluto per me un così bel ragazzo dagli occhi del colore della tempesta, dalla voce dolce e gentile, dai modi raffinati ed eleganti.
Lo pensai per giorni, e non conoscendo il suo nome lo soprannominai “Black Diamond” per via di quelle due gemme che mi avevano stregata da subito.
INCOMPIUTA
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.







-Preferisci questo o quest'altro? Decidi tu cara.-  dice lui, indicando un solitario Tiffany da centinaia di migliaia di yen, ed un Trinity Cartier, ancora più caro del solitario.
-Non saprei caro. Non sono un po’ carucci?-  risponde la ragazza, perplessa.
Il suo “un po’ carucci” rappresenta il mio stipendio di due anni! Comunque spicciati, oca! Sono le otto passate e io voglio andare a casa!
-Nulla è troppo, per il mio amore! Per te solo il meglio!-  dichiara lui, estraendo un libretto d’assegni.
-Ma non voglio farti spendere troppo…-  mente lei, ed anche da schifo!
-Ma che fidanzata premurosa che ho! Quanto ti amo! Non potevo scegliere donna migliore!-  afferma l’uomo, abbracciandola.
Bleah…sto per vomitare! Una busta! Il mio regno per una busta di carta, dentro cui gettare tutto il mio disgusto!!!
-Scelgo quello!-  indica lei, ovviamente il Trinity Cartier, il più caro.
-Signorina, prendo quello!-  mi si rivolge tutto soddisfatto.
Coglione, ma hai capito che il tuo grande amore si è scelto il più costoso? Stupido idiota, accecato dall’amore.
-Certo signore. Sono 12.500.000 yen.-    (circa 85 mila euro nda)
Dopo aver controllato l’assegno, consegno loro l’anello, e finalmente si tolgono dai piedi.
Un’altra giornata pallosa è finita. Siano lodati i Kami! Poco ci mancava che mi andassi a gettare giù da un ponte! Non li sopportavo più quei due imbecilli tutti “pucci pucci”. Che schifo!
Fare la commessa in una gioielleria si è rivelata una pessima scelta. Ogni maledettissimo giorno si presentano coppie tutte innamorate in cerca del loro anello di fidanzamento o di fedi nuziali. Non ne posso più! E’ come se mi spiattellassero in faccia quanto siano felice, mentre io no. Lo odio!
-Che faccino imbronciato che hai oggi. Tutto bene Kagome?-
-Sì, signora Hayami, tutto bene.-  mento alla padrona del negozio, sfoggiando un sorriso falso come una banconota da un milione di dollari.
Invece non va affatto bene! Non c’è un cavolo di niente che vada bene nella mia vita!
Ieri Koga, è venuto a prendersi ciò che restava delle sue cose. Andrà a vivere definitivamente dalla sua amante, Ayame. Brutto stronzo traditore! Spero che lei gli metta in testa delle corna più grandi e pesanti di quelle di uno stambecco, di un alce e di un cervo messi insieme! Stronzo!!!
Torno a casa distrutta, più mentalmente che fisicamente, e mi butto a peso morto sul divano, spostando i vari contenitori vuoti di gelato, lasciati lì, a marcire, insieme alle altre schifezze sparse per casa. E pensare che ero una maniaca del pulito. Adesso è già tanto che mi lavi il viso alla mattina. 
Come ha potuto farmi questo? Io lo amavo, anzi lo amo tuttora. Come può aver buttato via cinque anni così, in neanche cinque minuti?
E’ anche vero che non abbiamo mai avuto un rapporto molto stabile. Tra di noi era un lascia e prendi continuo. Un tira e molla estenuante. Litigavamo spesso e ci lasciavamo, per poi ritornare insieme due giorni dopo. Ma credo sia normale avere delle scaramucce col proprio fidanzato, no? E’ stato il mio grande amore fin dai tempi del liceo. Beh, non certo il mio primo ragazzo, ma questo poco conta. Da quando ho conosciuto lui non è esistito più nessuno per me. Ho fatto di tutto per conquistarlo, fino a riuscirci. E’ andato tutto bene per i primi quattro anni, poi, l’anno scorso, sono cominciate le liti. Abbiamo pensato che forse andare a vivere insieme potesse aiutarci a rinforzare il nostro rapporto, invece è solo peggiorato, fino ad arrivare alla sua confessione, due mesi fa: “mi sono innamorato di un’altra” ha detto solamente. Il mondo mi è crollato addosso. Non riuscivo a crederci, mi stava lasciando! Da sciocca ragazza accecata dall’amore, ho provato a convincerlo a non lasciarmi, dicendogli che lo perdonavo per avermi tradito, ma non è servito. Se n’è andato via. Ieri sera l’addio definitivo, è venuto a prendere le ultime cose che gli erano rimaste e che io ho provveduto a sistemargli in uno scatolo. Sango mi aveva consigliato di dargli fuoco e restituirgli la cenere, ma io non ci sono riuscita. Sciocca! Sono solo una sciocca!
Il mio amore è stato sciocco, ma fidarmi di lui lo è stato ancora di più. Così, ogni volta che vedo qualcuno innamorato, non posso far altro che ritenerlo idiota.
Sono due mesi che ogni volta che entra una coppia in negozio non trovo pace. Mi sembrano tutti dei falsi traditori, che adesso si professano innamorati, poi ti pugnalano alle spalle.
Mi vedevo già davanti l’altare con lui, vedevo già  il momento in cui gli avrei consegnato il test di gravidanza con il risultato positivo, la casa piena di bambini, lui che tornava a casa la sera con un fiore, noi abbracciati felici. Invece ecco cosa mi resta: una casa vuota.
Con la mia sempre cara emicrania, che non mi abbandona da due mesi ormai, vado a letto, abbracciandomi al cuscino su cui dormiva lui, e che non lavo da quando è andato via, come se vi potesse essere ancora impressa la sua presenza, il suo profumo, invece è solo pieno di tutte le lacrime che vi ho versato sopra.
Dormo un sonno senza sogni, ed un altro stramaledettissimo giorno inizia. Speriamo che almeno oggi non entrino coppiette felici, o mi sparo! Ma perché con tutte le gioiellerie che ci sono, vengono tutti a rompere le palle a me? E’ una congiura!
Sono le quattro del pomeriggio e non si è ancora visto nessuno. Speriamo continui così per le prossime due ore.
“Driiiin”. Il suono del campanello manda al diavolo le mie già vane speranze.
-Fanculo!-  sussurro, premendo il pulsante per aprirgli la porta.
-Buona sera signore. In cosa posso esserle utile?-  lo accoglie il mio solito sorriso smagliante con cui devo accogliere i clienti, mentre lui si avvicina al bancone per dare un’occhiata.
-Salve. Ecco, per la verità, cerco un regalo per una ragazza che compie vent’anni, ma ancora non so di preciso cosa.-  mi spiega, sollevando il viso dalle vetrine e  sorridendo imbarazzato.
E qui il mio cuore perde non uno, ma almeno dieci battiti! E’…è un uomo bellissimo! Alto, spalle larghe e un fisico che sembra niente male, anche da sotto il completo elegante che indossa; un tipo atletico di sicuro, ma anche di classe visti i suoi movimenti fluidi e raffinati mentre si muove tra le vetrine. Ha un viso dai lineamenti delicati e perfetti, ma d’aspetto marcatamente maschile, capelli corti e nerissimi, dai riflessi blu come la notte, gli occhi, la cosa più bella in assoluto, di un brillantissimo nero, pieni di pagliuzze dorate che ne risaltano la profondità e lo splendore…due diamanti neri! Ma chi è quest’uomo?
-Diamanti neri…-  mi ritrovo a sussurrare, da perfetta imbecille, mentre lo fisso come se volessi fargli una radiografia.
-Come?-  chiede lui, sentendomi.
-Eh? Ah no, dicevo, magari alla ragazza del regalo possono piacere i diamanti neri? Sono un bel regalo da fare, prezioso ma non troppo dispendioso, oltre che singolare. Nessuno punta mai sui diamanti neri, quanto  sempre e solo sul noioso diamante trasparente.-  cerco di riprendermi dalla gaffe. Ma dubito potrebbe aver capito che mi riferivo ai suoi occhi. Me la sono rigirata bene!
-Diamanti neri? Potrebbero andare. Cosa può mostrarmi?-  domanda interessato.
-Un bracciale? O…un anello, dipende dall’importanza del regalo.-  spiego imbarazzata ed infastidita al pensiero che scelga un anello per la sua fidanzata. Ma poi a me che diavolo importa? Datti una calmata Kagome, o riuscirà a sentire il tuo cuore scoppiare nel petto.
-Un bracciale andrà benissimo.-  dice sorridendo.
Accidenti a te! Perché il tuo sorriso sembra una porta, che se aperta, conduce all’inferno? E da quand’è che io penso frasi così poetiche? Oh cielo, mi sta fondendo il cervello!
Prendo un bracciale dalla vetrina e glielo mostro. Lo guarda con molto interesse. Mi fa parecchie domande al riguardo, a cui rispondo cercando di non fissarlo negli occhi. E’ la prima volta che mi capita una cosa del genere, ma che mi prende?
Infine sceglie il bracciale, così gli faccio un pacco regalo, paga e va via, lasciandomi con uno strano senso di vuoto.
Quanto invidio la ragazza che riceverà quel regalo, che può udire la sua voce così calda ed armoniosa, che può accoccolarsi tra quelle braccia possenti e protettive, e perdersi in quegli occhi così profondi e misteriosi. Indubbiamente uno degli uomini più affascinanti che io mai conosciuto. Chissà qual è il suo nome. Mi sarebbe piaciuto chiederglielo, ma con che scusa avrei potuto? E poi è fidanzato. Dannazione! Ma perché mi faccio queste domande? Mi sono da poco lasciata con Koga e già sembro in calore per un altro? Che persona sono? Basta! Ritorna con la testa sul pianeta Terra, Kagome!
Alle otto finalmente torno a casa. Come al solito mi butto sul divano ignorando il disordine, ma una chiamata mi costringe ad alzarmi per prendere il cellulare dalla borsa abbandonata sul ripiano della cucina. Chi rompe a quest’ora?
-“Kagome, finalmente! Quanto ci metti a rispondere?”-  chiede una Sango dalla voce squillante, quasi spaccatimpani.
-Che vuoi Sango?-  sbuffo stancamente.
-“Hai impegni per stasera?”-
Io impegni? Mi prende in giro? Da quando Koga mi ha lasciata non metto piede fuori casa se non per andare a lavoro.
-Non sono impegnata, ma non ho voglia di uscire.-  l’anticipo. Sicuramente vorrà portarmi in qualche locale a “rimorchiare”.
A guardarla dall’aspetto acqua e sapone non si direbbe, ma Sango è una ragazza a cui piace “divertirsi”. Non ama le relazioni fisse, predilige quelle da una notte via. Comportamento che non concepisco. Ero così anch’io, ma ai tempi del liceo, quando avevo diciassette anni. Ora che ne ho venticinque voglio qualcosa di serio, anzi, volevo qualcosa di serio, dato che non ho più una relazione, ma sempre quello resta il mio pensiero. Le botte e via non fanno più per me. Mi sono divertita quando era giusto farlo, ora non è più il caso. Lei invece sembra essere rimasta ai tempi del liceo, le piace la libertà. Contenta lei, purché non coinvolga anche me.
-“Ma devi pur uscire da quelle quattro mura! Koga se la sta spassando con la sua nuova ragazza, perché non fai altrettanto?”-
-Perché io NON ho il ragazzo!-  preciso stizzita.
-“E trovatelo! Mica devi sposartelo! Ne trovi uno da spupazzare e poi amici come prima.”-
-No grazie. Non voglio né un uomo usa e getta né uno più duraturo. Dopo quello che ha fatto Koga sono convinta che resterò single  a vita.-
-“Esagerata! Guarda che il mare è pieno di pesci. Se ne hai perso uno puoi sempre ripescarne un altro, magari migliore di quello perso.”-
-Non amo i pesci, Sango.-
-“Santa pazienza, Kagome! Era un modo di dire! Va bene ho capito, di uscire non se ne parla. Vorrà dire che vengo io con una bella confezione di birre!”-  afferma convinta, mettendo giù senza farmi replicare.
Perché ho un’amica del tutto pazza?
 
-Tadaaaan! Sei belle birre tutte per noi, mia cara!- esulta allegra mostrandomele.
-Evviva. Amo affogare i dispiaceri nell’alcool.-  rispondo sarcastica
-Kagome, ti voglio bene, ma sei una piaga sul culo, quando ti ci metti!-
-Tante grazie per la comprensione, la finezza da scaricatore di porto e il bene che mi vuoi. Sango! Come consoli tu, non lo fa nessuno!-  replico accigliata ed offesa.
-Io lo dico per te. Capisco che tu sia delusa, ferita, scoraggiata, ma dico…guardati! Sei l’ombra di te stessa! La tua casa è uno schifo, non ti trucchi più, non mangi come devi, ti piangi addosso e sei ridotta a un automa che si alza e respira perché obbligata. Mandalo al diavolo! Non merita le tue lacrime. Vi siete lasciati? Morto un papa se ne fa un altro, per quanto dolorosa sia la dipartita del precedente pontefice! Sei giovane e bella e con una vita davanti. Sai quanti uomini avresti ai tuoi piedi se solo lo volessi?-
Resto silenziosa alle sue osservazioni. Ha ragione. Ha perfettamente ragione. Non sono più io. Mi volto a guardare il disordine che regna in casa mia da quando Koga se n’è andato. Due mesi di caos, dentro e fuori me. Senza dire nulla, vado in cucina e inizio e dare una sistemata. Forse è ora di darsi quantomeno una regolata.
-Ecco, brava amica mia! E’ così che ti voglio!-  dice dandomi una pacca alla spalla ed alzandosi le maniche per darmi una mano.
In due ore il mio appartamento ritorna non proprio pulito, ma decisamente più vivibile. Niente più contenitori del gelato sul divano e sul tavolino, niente sacchi strapieni dell’immondizia ammassati sul terrazzo, niente stoviglie incrostate nel lavandino. Questa domenica mi prendo d’impegno a fare grandi pulizie, smontando le tende, pulendo le finestre e riportando i mobili lucidi e profumati di c’era d’api come piaceva a me. Trascurarmi non mi ridarà Koga.
-Un passo l’hai fatto, ma dovresti prendere in considerazione il chiodo schiaccia chiodo, sai?-
-Ma come puoi pretendere che dopo due mesi sia già pronta per una nuova relazione?-  sbuffo contrariata.
-Andiamo Kagome, il vostro amore era incrinato già da molto molto prima! Non cercare di nasconderlo a te stessa. Una coppia innamorata non litiga ogni santo giorno per poi lasciarsi e rimettersi insieme. La vostra oramai era una routine. Solo che Koga l’ha capito prima di te.-
-Quindi ora gli dai anche ragione? Sarei io quella in torto?-
-Non ho detto questo, ma pensaci. Quante volte vi siete lasciati? Io ne conto almeno undici. Quante volte litigavate senza motivo, anche nei locali, davanti un mucchio di gente? Quante volte  mi raccontavi di non essere più sicura dei tuoi sentimenti? Le hai dimenticate con la convivenza queste cose? Beh, io no! Ho sempre trovato uno sbaglio la tua relazione con Koga, non è mai stato l’uomo adatto a te. Tu hai bisogno di qualcuno che ti faccia sentire unica ed importante, che ti rassicuri quando non ti senti a tuo agio, non uno che ti dica di fronte ai suoi amici che sembri vestita come un clown perché indossi magliettine hawaiane, che detto tra noi sono orribili, fanno proprio schifo, ma c’è modo e modo per dire le cose.-
-Ovvero che sono orribili e fanno schifo?-
-Non rigirare le parole che ti ho detto. Qui siamo da sole, tu ed io, non in mezzo ad altre persone, senza contare che tra amiche si dice la verità, ma senza offendere dicendo che sembri un clown, ho offeso le magliettine, non te. Capisci la differenza? Non difenderlo solo perché ti manca. Sii obbiettiva e dimmi se ho torto!-  sbotta irritata.
-No, non hai torto.-  ammetto forse più a me stessa che a lei.
-Esci, fatti carina, metti un bel vestito e prendi aria. Non devi per forza incontrare qualcuno, ma almeno ti distrarrai. E poi magari un bel ragazzo lo conosci. Ma se non esci da casa sarà impossibile.  O credi ti verrà a trovare in gioielleria, chiedendoti la mano?-  sostiene lei, ed inevitabilmente ripenso a mister “black diamond”.
-E che sarebbe questo black diamond?-  chiede confusa.
-L’ho ridetto ad alta voce?-  chiedo stupita.
-Lo volevi nascondere? Comunque sì. Che sarebbe questo diamante nero? Un nuovo gioiello?-
-Potremmo definirlo un gioiello in effetti, o almeno i suoi occhi lo erano.-  mi lascio sfuggire in un sorriso.
-Occhi??? Allora stai parlando di un uomo! Sputa il rospo!-  chiede euforica, trascinandomi sul divano.
-Non ho nessun rospo da sputare. E’ un uomo che è venuto oggi in gioielleria per comprare un regalo alla sua ragazza.-  spiego incupendomi.
-E com’era? Racconta!-
-Bellissimo, Sango. Un uomo davvero affascinante ed elegante. Avrà avuto intorno ai trenta, trentadue anni. Ma la cosa che mi ha attratto di più sono stati i profondissimi occhi neri, che riflettevano la luce che li colpiva come fossero stati davvero due diamanti neri.-
-E’ a te che brillano gli occhi mentre ne parli.-  mi fa notare lei.
-Beh come ho già detto, era un uomo molto bello. Comunque, inutile parlarne ancora, non lo rivedrò mai più.-
-Mi sembra di sentire una bella nota di dispiacere nel tuo tono.- 
-Impressione tua, Sango. Dai ora mangiamo che sto morendo di fame.-
-Ma come? E basta? E non mi dici come si chiama, dove vive, il suo numero...-
-Sango, era un cliente a cui ho venduto un bracciale. Non gli ho chiesto di farmi il suo identikit!-
-Ma nell’assegno c’è il nome, no?-
-Ha pagato in contanti. Non era una cifra esorbitante.-
-Accidenti! Poteva essere l’occasione giusta!-
-Hai sentito la parte in cui ti ho detto che ha scelto il regalo per una ragazza? La sua, sicuramente.-  sbuffo infastidita. Mannaggia a me e a quando mi è sfuggito!
-Non ha detto “è per la mia ragazza”! Potrebbe essere una sua amica, cugina, o sua sorella.-
-Non pensi avrebbe detto “mi serve per mia sorella che diventa maggiorenne?”-
-No, perché avrebbe dovuto dare ad una commessa tanta confidenza, scusa?- 
-Appunto! Perché avrebbe dovuto darmi un certo tipo di confidenza? Cercava solamente un regalo, non una ragazza. Quindi caso chiuso. Ora possiamo mangiare?- 
-Va bene, va bene. Ma se si dovesse ripresentare, vedi di fare gli occhioni da cerbiatta. Magari lascia la ragazza per te. Da come lo hai descritto sembra anche un buon partito.-
-Sango!- 
-Non fare quella faccia indignata, su. Scommetto non ti dispiacerebbe poi molto se ti facesse la corte.-  sostiene maliziosa.
Ma che ho fatto di male nella mia così breve vita? Non potevo scegliermi un’amica normale?
 
Quando Sango torna a casa posso tirare un sospiro di sollievo. Non ha fatto altro che fare ipotesi su mister occhi di diamante.  Non la sopportavo più. Il risultato di tutto quel suo chiacchiericcio è che per tutta la notte sogno quell’uomo affascinante venirmi in contro, allungarmi la mano e portarmi nel suo castello dei sogni, dove mi abbraccia e ama per tuttala notte, anzi per tutta la vita!
-Certo, poi suona la mezzanotte, scappo e perdo la scarpetta di cristallo. Ma per favore!-  sbuffo scocciata appena mi sveglio, con la faccia schiacciata al cuscino e le coperte aggrovigliate alle gambe. Ho lottato col letto stanotte?
Un’altra giornata di lavoro finisce, con le tasche dei signori Hayami più piene e il mio umore sempre più nero. Invece di tornare subito a casa però, decido di fare un giro in centro. Dovrei rifornire un po’ la dispensa. Andare avanti a forza di gelato e pizza non è il massimo. Non amo tantissimo cucinare, ma stranamente sono brava. Quasi quasi lascio il lavoro in gioielleria e apro un ristorante. Ah no, aspetta Kagome, anche lì vengono le coppiette innamorate e terribilmente sdolcinate. Una congiura, l’ho già detto no?
Girovago parecchio prima di entrare in un supermercato e comprare ciò che mi serve. Chissà se “lui” viene mai al supermercato. Bah, ma che sciocchezza penso? Figuriamoci se uno come lui va a fare la spesa. O ci va la governante o la fidanzata.
Torno a casa carica come un mulo. Ci vuole un bel po’ prima che sistemi tutto nel suo giusto posto, ma almeno adesso la si può definire cucina la mia. Mi preparo qualcosa di veloce e poi a mangiare di fronte la tv. Mentre guardo un programma che definire noioso è poco, sento degli strani rumori sul terrazzo. Saranno mica un ladro? E ora che faccio? Chi chiamo? Potrei scappare e chiamare la polizia, ma il cellulare è nell’altra camera, non ne avrei il tempo. Calmati Kagome, pensa, pensa alla svelta. Potrei armarmi di padella e quando il ladro proverà ad entrare gliene do un bel colpo in faccia. Sì, potrebbe andare. Prendo la mia arma di fortuna e mi avvicino. Sbircio fuori dalla vetrata che da sul terrazzo ma non vedo nessun uomo, vedo invece il sacco dei rifiuti completamente aperto. Un ladro che cerca nella mia spazzatura? Stranita, esco fuori sul terrazzo per dare un’occhiata, ma sobbalzo quando da dentro il sacchetto esce qualcosa di bianco. Un…gatto? E’ lui il ladro?
-Vieni micetto…vieni…-  lo chiamo piano, chinandomi vicino a lui che non sembra molto disposto ad ascoltarmi, dato come soffia per intimidirmi.
Rientro cautamente in casa per prendere dei wurstel che contavo di farmi domani sera. Gliene tiro delicatamente uno e lui lo afferra affamato, mangiandolo in un lampo.
-Sei affamato, vero?-  gli chiedo scioccamente, come se potesse rispondermi.
Gli tiro uno ad uno tutti i wurstel e quando intuisce che non ce ne sono più va via senza nemmeno guardarmi.
-Prego eh!-  ridacchio divertita. Mi è costato la cena di domani, ma non importa, almeno ha la pancia piena.
Rientro in casa e mi stendo a letto. Sono appena le dieci e io già sto per addormentarmi. Che vita elettrizzante: a dormire presto e a parlare coi gatti.
Che schifo essere single!
 
 









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-Questa storia mi pare di averla già letta.-
-Forse l’avrà copiata a qualcuno?-
-AL PLAGIOOOOO!!!-
 
Ehehehe beh se avete pensato al plagio, avete indovinato U_U molti conoscono già questa storia che ho copiato spudoratamente. Ma l’autrice mi ha concesso il permesso dicendomi “ok…vai ti lascio carta bianca”  che autrice generosa vero??
Ok…vuotiamo il sacco adesso ^_^ “la generosa autrice”  resto sempre io ^^’… ciò che avete appena letto altro non è che l’incontro di Kagome ed InuYasha che ho utilizzato per la storia “Per sempre nel mio cuore” ricordate? Quella in cui Inu muore ad inizio della storia T^T …se state pensando alla long della one shot non potete essere più lontani di così ^_^. Mi piaceva il modo in cui si erano conosciuti, così ho pensato: e se facessi una storia a parte? Non esattamente una storia alternativa, ma qualcosa di simile in cui già vi anticipo che InuYasha non morirà ^^. Un inizio simile ma dal finale diverso.  In pratica mi sto auto plagiando U_U  gli altri mi copiano e non posso farlo anche io? Magari provvederò anche ad auto segnalarmi U_U ( Lory e Sere…sì, ho approfittato delle vostre frasi XD )
Ohibò…non ho altro da dichiarare XD aspetto solo di sapere che ve ne pare di questo “colpo di genio”
Evviva il riciclo XD
Baci baci Faby <3 <3 <3
   
 
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