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Autore: AnnaRose    13/12/2014    4 recensioni
“Be’... buonanotte, Elsa. Io sono qua fuori, se hai bisogno di qualcosa”.
Elsa si girò, e guardò nuovamente attraverso il buco della serratura.
Vide Anna stendersi su quella coperta, mettersi un cuscino sotto la testa e coprirsi con un’altra coperta… piuttosto leggera, viste le temperature di quei giorni.
Veramente sarebbe rimasta lì a terra tutta la notte?
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Thousand Years

Frozen - Il regno di ghiaccio



 

“Ooh, così è perfetto”.

Elsa si destò.

Aveva sentito dei rumori sospetti provenire dal corridoio, ma non si era preoccupata di andare a controllare. Questa volta, però, lo fece.

Guardò attraverso la serratura.

Non capì subito quello che stava accadendo: vide Anna sistemarsi a terra, di fronte alla sua porta, sopra una coperta piuttosto morbida - che aveva messo lì lei, probabilmente.

Cosa stava combinando?

“Adesso rimarrò qua davanti finché tu non ti deciderai ad uscire da quella stanza”.

… aveva capito bene?

“Sì, hai capito bene” rispose la sorella, come se le avesse nel pensiero “Sai, ci ho pensato tanto… tanto da stare male, tanto da arrivare al punto di arrabbiarmi, di scoppiare in lacrime, di domandarmi... ‘perché?’. Mi sono chiesta e richiesta cosa avessi mai potuto farti di male da non volermi vedere più, dal non voler più avere alcun contatto con me”.

Elsa ebbe una stretta al cuore.

“E mi sono resa conto di non saperlo. Sì, non ho idea di cosa ti abbia fatto, peggio, non so nemmeno SE ti ho fatto qualcosa. Se dietro a questo tuo silenzio e isolamento c’è dell’altro, qualcosa che io non riesco a comprendere”.

Stava accadendo. Quello che temeva potesse accadere, stava accadendo in quel preciso momento. E adesso cosa avrebbe fatto?

“Perciò, mi sono detta… basta. Sì insomma, basta. Voglio delle risposte e le avrò, a qualunque costo! Infondo, parliamoci chiaro: cos’ho da perdere? Non mi parlerai più? Già non lo fai da anni; i nostri genitori si potrebbero arrabbiare? No, sono morti.

Ci sono solo io, io e questa dannata porta” disse, indicando la porta.

Elsa non stava più guardando dalla serratura. Era scivolata a terra con le spalle addosso alla porta, mentre con le braccia si cingeva le gambe.

“Perciò, rimarrò qua. Finché tu non uscirai da quella stanza, io non mi muoverò di un centimetro.

Solo in questo modo avrò delle risposte. Anche se deciderai di non uscire”.

La voce di Anna faceva chiaramente trasparire tutta la tristezza, la desolazione e la rassegnazione che lei stava provando in quel momento.

“Non voglio altro, giuro. Solo delle risposte. Io così non vivo più. Forse sei tutto ciò che mi rimane (se non ho già perso tutto), ma non voglio più vivere solo di speranze”.

Non riusciva a sopportarlo. Sarebbe voluta uscire, parlarle, chiederle scusa, abbracciarla, chiarire, dirle che le voleva bene… ma non poteva. L’avrebbe messa nuovamente in pericolo, e non poteva assolutamente lasciare che accadesse.

Perciò non disse nulla, e aspettò che altre parole di Anna arrivassero alle sue orecchie, come lame taglienti.

“Be’... buonanotte, Elsa. Io sono qua fuori, se hai bisogno di qualcosa”.

Elsa si girò, e guardò nuovamente attraverso il buco della serratura.

Vide Anna stendersi su quella coperta, mettersi un cuscino sotto la testa e coprirsi con un’altra coperta… piuttosto leggera, viste le temperature di quei giorni.

Veramente sarebbe rimasta lì a terra tutta la notte?

Sperava con tutto il cuore che il giorno dopo cambiasse idea.

Perché lei non poteva uscire, non poteva buttare via così anni e anni di solitudine, non poteva mettere di nuovo a rischio la vita di sua sorella.

Con lei vicino Anna non era al sicuro; sarebbe anche potuta morire, e non poteva permettere che questo accadesse. Lei era tutto quello che aveva, e se proteggerla significava rinunciare alla sua libertà e alla sua felicità lo avrebbe fatto, per lei.

“Buonanotte, Anna” sussurrò, in modo che la sorella non potesse sentirla.

Rimase lì anche lei quella notte; voleva rimanere vicino a sua sorella, perché lei non era sola e non lo sarebbe mai stata, anche se non avrebbe mai potuto saperlo.



 
NdA: Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qua, e grazie a chi deciderà di lasciarmi un commento.
B
uonanotte!
Enya
   
 
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