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Autore: Letizia25    14/12/2014    12 recensioni
Ogni persona ha dei mostri dentro di sé che ha paura ad affrontare.
Tra queste ci sono quattro ragazzi alle prese con i loro piccoli e grandi problemi.
Calum è il classico donnaiolo.
Michael cerca quella parte di sé che ha perso ma a cui non ha mai rinunciato.
Ashton è perdutamente innamorato di una persona che forse non potrà mai avere e non sa più dove battere la testa.
Luke ancora non riesce a capire i propri sentimenti.
Una storia che parla di come superare le proprie paure, di come sconfiggere i mostri insidiati dentro, anche solo per la persona che si ama.
*
Trailer: http://youtu.be/pclPEe9vuBM
*
Storia a quattro mani con Hazel_
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogue – Not all mosters are bad.



Calum è appoggiato sul cofano della macchina, la camicia bianca che gli fascia il corpo, i Rayban neri calati sul naso e il ciuffo biondo colorato da qualche giorno. 
A Perth fa decisamente più caldo che a Sydney e non ne può più di aspettare mezzogiorno lì fuori.
Leah gli ha detto che non c'è bisogno che vada a prendersi il posto perchè ci ha già pensato lei, e per lui è stato un sollievo, fannullone com'è. 
Nessuno dei due riesce ancora a crederci, dopo quattro anni passati alla Edith Cowan finalmente oggi è il giorno della sua laurea, e Calum voleva farle una sorpresa, ma per colpa di Ashton non c'è riuscito, dato che non ha saputo reggergli il gioco a causa della sua sincerità e incapacità nel mantenere i segreti. 
«Quando Cal verrà a Perth ti porterà anche il regalo che io e Luke ti abbiamo fatto!» erano state le sue parole, e il bassista avrebbe voluto solo strozzarlo: bassista sì, perchè anche se i 5 Seconds of Summer non hanno sfondato come band in tutto il mondo, nessuno di loro ha mai smesso di suonare o di scrivere canzoni, come fanno molto spesso Ashton e Calum. 
Il grande orologio appeso all'ingresso del campus segna quasi le dodici, quindi si incammina verso l'atrio, dove la sua ragazza lo sta aspettando, e non appena è dentro, non appena la vede, il suo cuore fa un balzo, perchè è davvero bellissima, non si vedevano da sei mesi e a lui sono sembrati sei secoli: ha i capelli decisamente più corti, sono di un castano più chiaro e mossi, indossa un vestitino verde smeraldo corto fino al ginocchio che gli ricorda tanto i suoi occhi e un paio di decolté bianche di pelle che la fanno apparire più alta, ma non esageratamente. Il moro sorride e le si avvicina, cercando di non farsi riconoscere. 
«Miss Green?» camuffa un po’ la voce e gli viene da ridere, perchè muore dalla voglia di stringerla tra le sue braccia. 
«Sì?» la bruna si volta e un sorriso compare sul suo delizioso volto non appena incrocia gli occhi del suo ragazzo, e praticamente gli salta al collo, lo stringe fino a fargli mancare il respiro e poi lo bacia, mentre lentamente si fa sfuggire qualche lacrima a causa dell'emozione; e Calum la solleva da terra, girano su sé stessi e ridono, lei sembra volteggiare in aria come una farfalla, si sente libera, si sente spensierata, si sente infinita, e non c'è niente di piú bello, perchè sembra non esserci nessuno attorno a loro, ci sono solo Leah e Calum, Calum e Leah, e il loro piccolo grande amore. 
«Mi sei mancata da morire cazzo - le dice non appena si staccano, accarezzandola tutta, il volto, i capelli, le mani, le labbra, mentre lei sorride ed appoggia la fronte contro quella di Calum - ti amo da morire.» 
«Ti amo anch'io Cal, veramente tanto.» 
«Adesso va' però, altrimenti farai tardi - asserisce il moro ridacchiando - sono così fiero di te, Leah. Piangerò come un bambino quando ti vedrò ricevere quella fottuta laurea in letteratura, perchè ti meriti tutto ciò che hai fatto in questi quattro anni, ti meriti tutto in questo mondo che mi spaventa ancora quando non sono con te e… Cristo, è meglio se smetto di parlare altrimenti diventeremo due fontane!» 
Leah ridacchia a quelle parole mentre cerca di asciugarsi le guance bagnate da quelle lacrime che sono sfuggite al suo controllo, mentre Calum la abbraccia e le bacia la testa con fare paterno, cullandola tra le sue braccia proprio come se fosse la sua piccola, la sua bambina, la sua principessa.

 «Dici che mi prendono per idiota vestita così?» chiede Leah a Calum, che la sta riempiendo di foto come se fosse un paparazzo. 
Si sente un tantino a disagio con la veste dei colori dell'università e la coroncina d'alloro in testa, tipica della tradizione australiana nel giorno della laurea. 
«Io ti trovo terribilmente bellissima... E adesso sorridi se non ti dispiace!» borbotta il moro facendola sbuffare. 
«Dai Cal piantala, ci stanno guardando tutti!» ridacchia nuovamente la bruna e tenta di prendergli il telefono dalle mani, ma lui alza le braccia per far sì che la sua ragazza non possa arrivare alla sua altezza, ed in un certo senso la sfotte, così Leah in risposta lo colpisce nelle costole con una leggera gomitata e lo fa curvare su sè stesso. 
«Questo però non era per niente leale!» sussurra massaggiandosi la parte dolente. 
«Oh, sì che lo è invece.» asserisce Leah baciandogli una guancia senza smettere di guardare gli scatti - meravigliosi - che la ritraggono sull'iPhone 6 del suo fidanzato. 
«Sai, ho intenzione di farle sviluppare quelle foto - le dice poco dopo essersi ripreso, attirando l'attenzione della bruna - le incornicerò e le metterò nella nuova casa.» 
A quel punto Leah si fa più curiosa, e un sacco di domande che vorrebbe porgli le vagano per la mente, ma è così spaventata dalla risposta che preferisce tacere. 
«So a cosa stai pensando, e la risposta è sì, mi trasferisco.» aggiunge il ragazzo, chiarendole soltanto in parte tutti quei dubbi, che però le fanno salire il magone gigante sullo stomaco, perchè proprio non le va di sentirsi uno schifo pure il giorno della sua laurea, anche se vorrebbe tanto piangere. 
«E sai che tu verrai con me, vero?» a quelle parole alza lo sguardo e lo fissa negli occhi come per dire «Dimmi che non è uno scherzo», e Calum capisce subito, dato che ridacchia ed annuisce.
«Prendilo come il mio regalo, ovviamente sempre se tu sei d'accordo.» 
Leah socchiude gli occhi per un attimo e sorride, è come se tutti quegli anni che hanno vissuto insieme le siano appena passati davanti in pochissimi secondi, alla velocità della luce, come una stella cadente nella notte di San Lorenzo, come se si fossero conosciuti solamente ieri, come se fossero ancora i Calum e Leah di diciotto anni. 
«Come potrei non volere? Andiamo Cal, stando insieme ci siamo insegnati l'un l'altra cose a noi sconosciute, siamo cambiati, siamo cresciuti, siamo maturati insieme, stiamo facendo dei grandissimi passi da un bel po’ di tempo, e vivere io e te da soli è uno di questi, non voglio distruggere tutto ciò che abbiamo creato in cinque anni, voglio stare con te per il resto della mia vita, non m'importa quanti e quali ostacoli si presenteranno nella nostra relazione, siamo giovani e dobbiamo vivere la nostra vita al meglio.» è la sua risposta, e Calum la bacia, perchè erano queste, soltanto queste le parole che voleva sentirsi dire, non si era preparato ad una negazione, ad un rifiuto, perchè sa benissimo quanto Leah lo ami. 
«Se questo è un sogno, spero che la luce del giorno non ci trovi, perchè fosse così, dormirei per sempre pur di vederti in questi miei sogni.»

Quella mattina Michael è già in piedi, quando Spencer entra in cucina sbadigliando sonoramente.
«Ciao, panda.» la saluta lui, abbracciandola piano e baciandole la punta del naso.
«Buon giorno.» risponde lei con voce impastata, mentre un sorriso le cattura le labbra.
Lui scioglie l’abbraccio e la ragazza si siede sul tavolo sorseggiando la sua solita tazza di caffè lungo e bollente.
Michael si perde nell’osservarla, in ogni suo piccolo gesto. Si perde, a vederla nella cucina del loro appartamento. E si ritrova a sorridere proprio come uno scemo.
Perché, nonostante siano passati quattro lunghi anni, ancora non riesce a credere che lui e Spencer vivano insieme. A fine superiori glielo aveva proposto così, quasi scherzando – anche se in fondo avrebbe voluto che diventasse reale. Lei però l’aveva presa subito sul serio, sorprendendolo e non poco. E si erano dati da fare, insieme, per oltre sette lunghi mesi, cercando l’appartamento giusto ed un buon lavoro per mantenersi. All’inizio non era stato per niente semplice, almeno per Michael. Spencer aveva trovato subito lavoro, allo studio fotografico di un’amica di sua madre, la stessa dove lavorava part-time al liceo. Lui invece aveva dovuto cercare parecchio, ma alla fine era riuscito a trovare un posto in un bar a pochi isolati dall’appartamento. E da lì tutto era andato bene, passo dopo passo, nonostante le incomprensioni e le difficoltà.
Si erano divertiti come matti a dipingere la casa, aiutati anche da Calum, Ashton e Luke. Era stato bellissimo, passare i giorni in compagnia delle persone a cui tenevano di più. Si erano dati da fare tutti e cinque, ed il risultato era stato una casa vivacissima, con ogni stanza dipinta di un colore diverso e grandi finestre con tende fini e chiare ad illuminare tutto. 
Poi era venuto il momento di scegliere i mobili. E Spencer si era sbizzarrita, in ogni senso. Michael le aveva lasciato pieno campo perché non era mai stato bravo in queste cose. Però, doveva proprio ammetterlo, Spencer ci sapeva proprio fare nell’arredamento. Era stata attenta ad ogni più piccolo particolare, con quel suo occhi acuto da fotografa. Ed il risultato era stato perfetto: una casa vivace nei colori, con mobili semplici ma di buon gusto ed un aria accogliente in ogni singolo angolo.
Ed ora eccoli lì, Michael e Spencer, a condividere tutto quel loro piccolo grande sogno, insieme.
Il ragazzo sospira, passandosi la mano tra i capelli biondicci. Ha smesso di tingerli da qualche anno e, a detta della sua ragazza, sta molto bene anche con il suo colore naturale.
Spencer gli sorride dolce e gli si avvicina, portando le braccia al suo collo ed unendo i loro occhi in uno sguardo così intenso da far rabbrividire entrambi.
E Michael, in quegli occhi color del cielo, così belli, luminosi, profondi, occhi che ormai ha imparato a conoscere, vede una luce diversa, nuova, una luce che lo incuriosisce, una luce che sa di novità.
«Amore, hai qualcosa da dirmi, per caso?»
Lei rimane un attimo in silenzio, mentre le guance le si colorano di rosso. Il ragazzo sente il cuore della bionda battere forte attraverso la stoffa del pigiama. E a quel suono, anche il suo di cuore comincia a correre, mentre lui la stringe un po’ di più a sé, lasciando che i suoi sentimenti li avvolgano completamente.
«Aspetto un bambino.»
Questa è la risposta che Spencer dà, con la voce bassa, che trema, emozionata, con il cuore che batte così forte che potrebbe esplodere, con felicità, con speranza.
E Michael non riesce a credere ad una novità simile. Gli sembra così assurdo che stia capitando proprio a loro tutto questo. Un bambino? Loro due? Ma scherziamo? No, impossibile, sono ancora troppo giovani per potersi prendere cura di una creatura così piccola e fragile. Però…
«Diventerò papà…» commenta, ancora incredulo, cercando la conferma negli occhi blu della sua ragazza, che gli sorride raggiante per incoraggiarlo e per dimostrargli che tutto questo non è un sogno, è solo la pura e semplice realtà.
«Diventerò papà!» esclama, finalmente convinto della situazione, abbracciando forte la bionda e facendole fare una giravolta.
E ridono, Michael e Spencer. Ridono di cuore, ridono perché sono veramente troppo felici, ridono perché ancora nessuno dei due riesce a capire come sia potuta accadere proprio a loro una cosa così bella. Sembra una magia, un sogno, bello, incredibile, meraviglioso. Un sogno che li unisce e li lega completamente. Un sogno che credevano non si sarebbe mai avverato.
Il ragazzo si ritrova ben per presto a pensare a chi assomiglierà il bambino – o la bambina – e quante volte sentirà la sua vocina per le stanze della casa. Pensa già a come pian piano imparerà prima a gattonare e poi a camminare, a come poi inizierà a correre e nessuno riuscirà a stragli – o starle – dietro. Già si immagina con montagne e montagne di pannolini da cambiare e con quel piccolo esserino tra le braccia, a fare le boccacce per farlo – o farla - smettere di piangere oppure a giocarci insieme. Si vede anche con Spencer, a leggere tutti e tre insieme le favole della buonanotte prima di andare a dormire. La vede, Spencer, alle prese con tutte le minestrine e tutto il resto che solo una mamma può e riesce a fare.
«Se questo è un sogno, spero che la luce del giorno non ci trovi, perché se fosse così, dormirei per sempre pur di vederti nei miei sogni.» le sussurra piano Michael sulle labbra, con gli occhi luminosi, le mani che tremano, il cuore che corre ed il corpo che freme.
E Spencer ride di cuore, ride con la bocca, le labbra, gli occhi. Ride, e quel suono allegro si propaga per quella stanza grande come il suono di una piccola campanella.
«È probabile che abbia sentito questa frase in una canzone?»
«Probabile.»
Ora è Michael che sorride, felicissimo, mentre le loro labbra diventano preda le une delle altre, in un bacio così dolce e tenero, che dimostra loro per l’ennesima volta che è tutto meravigliosamente vero, è tutto perfetto. E niente, niente, potrebbe andare meglio di così.
 
«Amore, dove sono i miei pantaloni?» esclama Ashton per farsi sentire da Luke, ad una camera di distanza. A quelle parole, il biondo sussulta lievemente, mentre l’ennesimo brivido gli percorre la schiena, facendolo fremere.
«Nell’armadio. Li hai messi a posto ieri sera.» risposte prima di tornare a cuocere i pancake. Nonostante siano passati quattro lunghi anni, Luke ancora non riesce a credere di stare con Ashton e che lui lo chiami «Amore.» come se niente fosse.
E mentre anche il bacon e le uova cuociono, i suoi pensieri tornano ad una sera di due anni prima, una sera veramente molto speciale.
Lui e Ashton erano finalmente riusciti ad uscire insieme, dopo quasi un mese, a causa di tutti i loro impegni. Luke aveva infatti trovato lavoro in un negozio di musica, subito dopo le superiori. Ashton invece aveva deciso di continuare gli studi, all’università, per poi diventare insegnante. E quella sera di inverno, con il naso e le guance rosse come peperoni, gli occhi lucidi e la voce tremante, su quella spiaggia non lontana da casa Irwin, proprio il riccio aveva fatto quella domanda.
«Vorresti vivere con me?»
E Luke non ci aveva pensato neppure per un istante a cosa dirgli. Gli era semplicemente bastato far combaciare dolcemente le loro labbra per dargli una risposta più che affermativa.
Da quella sera sono passati due lunghissimo anni. Due anni passati a lottare insieme contro ogni problema che si presentava. Si sono dati da fare, insieme, passo dopo passo, senza fretta. Hanno costruito la loro vita insieme, e sanno che di lavoro da fare ce n’è ancora tanto e che mille e mille altre difficoltà ci saranno.
Ma Ashton e Luke non hanno paura, no. Non quando sanno di poter fare le cose insieme.
Luke sospira e mette la colazione in tavola, proprio quando Ashton fa capolino in cucina con solo la camicia addosso.
«Non li trovo.» si lamenta il riccio sedendosi a tavola ed iniziando a mangiare, con gli occhi fissi sul tavolo, come se il portafrutta fosse la cosa più interessante del mondo.
E Luke si ritrova a sorride, perché Ashton non è mai cambiato, è rimasto sempre quel ragazzo semplice che, senza troppe pretese, è riuscito a conquistarlo in pieno.
Certo, gli intoppi ci sono stati, più che altro proprio a causa del biondo. Perché tra i due, lui era sempre stato quello più insicuro, quello più attento ai giudizi della gente, quello che aveva sempre paura di fare qualcosa di sbagliato, di essere sbagliato, in un certo senso.
Ma Ashton non ha permesso che le paure di Luke prendessero campo. Gli è stato accanto, giorno dopo giorno, passo dopo passo, aiutandolo con tutta la pazienza e con tutto l’amore di cui era capace pur di mandar via quelle ansie e quelle paure che rovinavano tutti i loro sforzi.
All’inizio non era stato semplice, come del resto niente è semplice quando si comincia. Ma con calma sono riusciti inconsapevolmente a fare passi da giganti, che neppure loro avrebbero creduto possibili. Si sono aiutati a vicenda, ad ogni ostacolo.
Perché quando Ashton aveva preso la decisione improvvisa di lasciare l’università, Luke era stato l’unico in grado di fargli cambiare idea.
E perché quando Luke aveva avuto l’idea di scappare e non tornare più, proprio a causa di tutte le sue ansie, Ashton era stato l’unico che era riuscito a farlo ragionare.
Hanno bisogno l’uno dell’altro, Ashton e Luke, costantemente. Non riescono a pensare ad una vita senza l’altro, non quando addormentarsi insieme nello stesso letto dopo aver fatto l’amore è diventata un’abitudine, non quando svegliarsi accanto all’altro la mattina è diventato il miglior buon giorno di sempre, non quando si ritrovarsi la sera a cenare insieme raccontandosi le proprie giornate è diventato essenziale.
Si vogliono troppo per potersi permettere di perdersi per poi non ritrovarsi più.
E lo sanno, sanno che c’è ancora tanta, tantissima strada da fare, tantissime altre prove da superare. Lo sanno, ma non si spaventano, non hanno paura, per il semplice motivo che sono insieme, e questo basta ad entrambi.
Ashton sorride al biondo e gli si avvicina, portando le mani al collo del più piccolo.
«Grazie.»
E Luke lo sa, che quella parola, detta così, detta proprio dal riccio, vale tanto, vale veramente tanto.
Perché Ashton è gli è grato per avergli dato una possibilità – che il riccio ha sfruttato in pieno – pur di vedere come sarebbe andata a finire tra di loro. Gli è grato perché ogni singolo giorno lo ama così tanto e non se ne rende neppure conto. Gli è grato per questo sogno ad occhi aperti che stanno vivendo. Gli è grato per esserci sempre stato, a discapito di tutto e di tutti, a discapito dei problemi, dei giudizi degli altri. Gli è grato per aver combattuto per il loro amore, giorno dopo giorno. Gli è grato di tutto e spesso ha paura di non riuscire a dimostrargli abbastanza quanto conti per lui. Gli è grato di amarlo sempre e sempre più intensamente.
Ashton proprio ancora non riesce a capire come mai Luke abbia accettato di stare con lui. Insomma, avrebbe potuto continuare ad uscire con tutte le ragazze che gli andavano dietro. Avrebbe potuto conoscere altre persone, persino altri ragazzi e farsi una vita con qualcun altro.
Il fatto che abbia scelto lui è come un sogno, perché per Ashton avere Luke nelle proprie giornate è il regalo migliore che la vita potesse fargli. E lui non si azzarda a chiedere di meglio, perché semplicemente non ne ha bisogno.
Ha tutto quello che gli serve, semplicemente perché lui e Luke sono insieme, e questo gli basta.
«Grazie a te.»
È questo ciò che risponde Luke, perché pensa esattamente la stessa cosa del riccio.
«Se questo è un sogno, spero che la luce del giorno non ci trovi, perché se fosse così, dormirei per sempre pur di vederti nei miei sogni.»
Si sorridono, complici, felici, attenti ad ogni singolo movimento dell’altro che li porta ad unire le loro labbra, ad unire loro stessi, i loro cuori che battono forte, i loro respiri.
Si completano, Luke e Ashton, come due metà di una conchiglia. 
Si completano, alla perfezione, con tutti i loro difetti. 
Si completano, e non potrebbero mai chiedere niente di meglio.

E gli anni passeranno per tutti.
Passeranno per Calum e Leah. 
Passeranno per Ashton e Luke. 
Passeranno per Michael e Spencer.
Passeranno, portando sorprese, gioie, risate, dolori, tanti altri sogni da afferrare e seguire, tante lacrime, tante difficoltà. Porteranno due piccoli folletti furbi in casa Clifford, una dolcissima principessa in casa Hood ed un cane in casa Hemmings e Irwin.
E nessuno di loro si dimenticherà mai e poi mai di tutto quello che ha vissuto, delle esperienze che ha fatto, dei sogni che ha visto nascere e crescere per poi sbocciare, e di tanti altri sogni che invece hanno a mala pena mosso un pass prima di venire annientati dal gioco della vita.
Sono cresciuti e continueranno a crescere, sempre, anche quando avranno novant’anni e si ritroveranno sotto la veranda di una casa di riposo a raccontare ai nipoti tutto quello che hanno fatto.
Sono cresciuti, affrontando tutti i loro mostri, tutte le loro paure.
Calum vivrà con la certezza di aver finalmente trovato l’unica persona per cui valga veramente vivere, senza più solo divertimento, ma solo e soltanto con amore.
Leah vivrà con la certezza di essere riuscita a superare tutti i suoi pregiudizi e a pensare con la propria testa, senza aver paura di buttarsi in qualcosa di nuovo.
Michael vivrà con la certezza di aver lottato, di aver dato il meglio e di continuare a darlo, sia per se stesso, che per la sua famiglia che pian piano si allargherà.
Spencer vivrà con la certezza che non è possibile andare contro all’amore e ai piani che proprio quest’ultimo ha in serbo, basta solo aspettare ogni sorpresa che lascerà passando.
Ashton vivrà con la certezza che i sogni e ciò che si vuole, si può realizzare, solo se non si perde la speranza e si continua a lottare nonostante chi farà di tutto per fermarci.
Luke vivrà con la certezza di aver finalmente accettato ogni sua caratteristica - anche quelle che all’inizio lo spaventavano parecchio – e di aver abbattuto tutte le sue paure.
Non tutti i mostri sono cattivi.
E Calum e Leah, Michael e Spencer, Ashton e Luke lo hanno capito bene, solo grazie all’amore.



Letizia e Hazel_
Ciao a tutti! Come state? Dai reggiamo ancora un po', che a Natale ormai manca veramente pochissimo! Consolazione per questi ultimi giorni di scuola ahahah!
Che cosa dirvi oggi? Questa piccolina è giunta alla fine, e non avete idea di quanto ci dispiaccia. D'altra parte, però, le cose da dire su questi sei personaggi sono finite, mancava solo un finale degno di loro per concludere tutto *^*.
E questo finale è stato, credo, uno dei migliori che entrambe abbiamo mai scritto. Non per vantarci, ci mancherebbe altro. Per migliore intendo il fatto che ci abbiamo messo tutto il cuore per farlo come si deve ;).
Ormai questi sei personaggi sono cresciuti e continueranno a farlo, restando insieme ed affrondando ogni difficoltà che si presenterà.
Calum e Leah andranno a convivere, mentre le altre due coppie lo stanno facendo già da qualche anno ;).
Michael e Spencer sono in dolce attesa! Piccolini loro :'3, sono veramente tenerissimi!
Ashton e Luke ancora stanno lavorando su di loro e sulla loro relazione, ma sappiamo già che faranno sempre passi da gigante ;).
Io non credo che ci siano parole sufficienti per dirvi quanto siamo grate per tutto quello che avete fatto perr questa storia!
Avete sclerato parecchio - cosa che ci ha sempre fatto molto piacere ^W^ - vi siete affezionate così tanto a questi personaggi, sorprendendoci con il vostro affetto verso di loro, e noi di conseguenza ci siamo affezionate a voi!
Quindi, grazie per tutte le recensioni che ci hanno fatto sempre spuntare un sorriso. Grazie a quelle 18 persone che hanno messo la storia tra le preferite, grazie alle 2 persone che l'hanno messa tra le ricordate, grazie alle 32 che l'hanno messa tra le seguite.
Siete dolcissime, sul serio!
Per quanto riguarda Hazel_ e me, cosa dirvi? E' stata un'esperienza interessante e bellissima per tutte e due, specialmente perchè era la prima volta per entrambe avere a che fare con una storia a quattro mani. Ci siamo divertite a parlare di questi personaggi, specie perchè era la prima volta che avevamo a che fare con una coppia slash, anche se credo che alla fine ce la siamo cavata :).
Piccola cosa, per i lettori silenziosi: ci farebbe tantissimo piacere sapere che cosa ne avete pensato, se la storia vi è piaciuta, se avete critiche da fare. Non importa una recensione lunga kilometri, ci basta qualche parola :D <3
Detto questo, noi chiudiamo qui, ringraziandovi infinitamente ancora una volta, per tutto!
Un bacione grande grande ed un lunghissimo abbraccio, con tutto il nostro affetto, Letizia e Hazel_.
   
 
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