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Autore: 3lkom    14/12/2014    1 recensioni
Angelica ha 19 anni, un passato burrascoso alle spalle e un futuro incerto davanti a sé.
E' bella, a vederla sembra quasi una bambola, ma il suo carattere è schivo, aggressivo, opportunista. Nessuno la conosce per com'è veramente, perché nessuno lo merita, almeno così crede lei. Non crede nell' amicizia, e tanto meno nel vero amore. Non nasconde le sue dipendenze, non si sforza di apparire migliore di com'è veramente, perché non le interessa l'opinione degli altri: solo iniettandosi un liquido ambrato dritto in vena, con la mente annebbiata di piacere, riesce a non impazzire..
La sua vita cambierà radicalmente quando, in un famoso pub di Los Angeles, conoscerà cinque ragazzi folli e autodistruttivi; con i quali, per la prima volta nella sua vita, instaurerà un legame.
E forse, proprio grazie a loro, riuscirà anche ad aprire il suo cuore e ad affrontare la vita a testa alta, senza doversi più nascondere dietro al paradiso artificiale donatole dall'eroina.
Quella droga maledetta, e così dolce..
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AXL




La settimana è trascorsa come al solito, né migliore né peggiore della precedente.

Il disco uscirà solo a luglio, e intanto stiamo organizzando dei concerti per sponsorizzarlo: in primis qui a Los Angeles, nei soliti pub, e forse anche a Londra, per allargare il mercato e farci conoscere anche oltreoceano. Inutile dire che non vedo l’ora che arrivi l’estate: confido in una buona risposta da parte degli acquirenti, anzi, più che buona perché il disco è una vera bomba, ma temo che possa sbagliarmi; anche se non lo do a vedere, l’ansia mi sta divorando… (E come se non bastasse devo ancora pagare metà del mutuo della mia bellissima casa, ma non ho più un soldo…)

Cazzo! Stavo parlando quasi come un broker, con tutte quelle cose tecniche. E’ che stanotte me ne sono proprio portato a letto una… 

Chissà cosa ci faceva, poi, una donna così di successo in un postaccio del genere. Forse aveva solamente litigato col marito, ho notato subito che portava la fede: cioè, non che me ne freghi qualcosa, sia ben chiaro. E’ che non ho potuto fare a meno di pensare, anche se solo per un istante, a quanto mi sarei incazzato io se fossi sposato e scoprissi che mia moglie è andata a letto con un altro: credo che sarei più che capace di ammazzarlo, o come minimo di mandarlo all’ospedale; anzi, probabilmente non mi tratterrei nemmeno con lei, quell’ipotetica puttana... Già… Non molto carino da dire, vero?


Il punto è che sono cresciuto in mezzo alla violenza, e i miei “modelli di riferimento” –i suddetti padre e madre, s’intende- non mi hanno trasmesso i buoni valori che una persona adulta dovrebbe avere appreso a pieno, o almeno in parte: sono venuto su con una sensazione di vuoto dentro, di rabbia e di rancore, che mi attanagliavano la gola come se mi stessero stritolando, e forse per compensare questa mancanza tendo ad essere possessivo ed egoista, a volte.  Sono molto geloso delle mie cose: e anche se un giorno avessi, ipotizziamo, una moglie, sarebbe mia e guai se qualcuno osasse anche solo guardarla...  

Cazzo, se a quelle cose non mi piace ripensarci…

Sarà che quel bastardo mi ha rovinato l’infanzia, sarà che gli unici bei ricordi che ho sono solo di quando ero da mia nonna, o quando scoprivo a poco a poco la potenza della mia voce e come allenarla, o stringevo amicizia con quel ragazzino moro e pallido che sarebbe poi diventato il mio più caro amico, tutto il resto per me non esiste… O almeno vorrei che fosse così…


Basta. Basta! Sto diventando davvero insopportabile. Meglio che mi alzi dal letto e combini qualcosa della mia vita, dopo che la tipa –qualunque fosse il suo nome- se ne è andata, mi sono messo a rimuginare su vere e proprie stronzate, sdraiato con le mani alla nuca a fissare la parete bianca davanti a me.  Mm, forse potrei metterci un quadro. Ecco, finalmente una buona idea! Ora mi alzo, e magari questo pomeriggio vado a dare un’occhiata in giro per vedere se trovo qualcosa che mi piace… Ah, no. Non ho più soldi, manco quelli per fare la spesa, sono in bancarotta! Me lo dimentico spesso… Dannazione.

Ok, ce l’ho fatta. Quanto è stancante tirarsi su dal letto? Non sono particolarmente pigro, io, ma certe volte potrei restarci steso per tutto il giorno, soprattutto se in compagnia di una o più allegre signorine…
E basta con tutti questi brutti pensieri: ecco, dove diavolo sono i miei antidepressivi?


Sono steso sul divano, già più rilassato, sti medicinali mi fanno venire un po’ di sonno, quasi quasi mi faccio una bella dormita così stasera sarò pieno d’ener-yawn-…
Eh? Ti pareva, sta suonando il campanello: è Slash di sicuro, viene a trovarmi praticamente ogni giorno e ogni volta mi porta qualcosa di buono. Di nuovo mi alzo a fatica, guardo dallo spioncino… Si, ci ho azzeccato! 

«Ho troppi pensieri per la testa, una confezione di birra e una buona bottiglia di scotch…» Mi annuncia, sbuffando, quando lo faccio entrare. 

«Allora, man, sbronziamoci e vedrai che passano!» Gli ghigno io, già col sorriso sulle labbra.


Cazzo! Sono ubriaco marcio, e non sono nemmeno le sei di sera… «Slash, vuoi venire a stare da me?»

«Eh, dici davvero?...» Prova a leggere nei miei occhi un accenno di presa per il culo, ma ovviamente non ce n è: cioè, anche se tra tutti quei capelli gli vedo manco mezza faccia e non sono del tutto sicuro che mi stia realmente guardando. «Non sarebbe male!» Sbiascica poi, tutto un sorriso. Bene, almeno lui è più sbronzo di me. Piccola consolazione.

«La camera ce l’ho, lo spazio pure… e poi potremmo dividerci le spese del mutuo!» Esclamo, fin troppo entusiasta. Metà mutuo diviso due, uguale un quarto di mutuo! Fantastico!

«Cioè, casa mia e di Duff è bella, sia ben chiaro, ma con Selene tra i piedi –Duff sta peggiorando, è più checca di prima!- mi sembra ci sia sempre meno spazio… C’è troppo amore, lì dentro, ed è dappertutto, quasi non si respira!» Lo dice come schifato.

«Posso capire cosa intendi… Convivere con una ragazza non è mai facile, soprattutto se non è la tua! E quella fighetta che sta con Duff, poi, sembra davvero ingestibile…»

«Dici che dovrei lasciarli i loro spazi?» Mi chiede poi, pensieroso. 

Ho già la risposta pronta: «Dico, piuttosto, che ti dovresti creare il tuo» E sottolineo le ultime due parole con un sorrisetto vittorioso. Un quarto di mutuo!

«Non è mica facile… Non mi piace più vivere lì, ma d’altra parte ho paura ad andarmene» Sospira, facendosi scuro in volto.

«Paura? Che intendi, man? Che succede?»

Ed ecco succedere una cosa strana: sarà per l’alcol, sarà per l’amicizia fraterna che ci lega o forse un po’ per tutte e due, si tira indietro i capelli e -cosa ancora più strana!-, si apre, e mi confessa quel segreto che si stava tenendo dentro da quando è entrato.  «Ecco… Sono andato a letto con Selene, ok? Ci ho scopato... e prima che tu dica qualcosa, non mi sento affatto in colpa, lei mi piace. Mi piace davvero.» 

Ora sono io, a cercare la presa per il culo nei suoi occhi. «Cazzo, man... Sei serio? Perché se stai scherzando non…»

«Mai stato così serio prima d'ora. Credo di amarla... Ma non so che fare, e non ce la faccio più a vivere con loro. Non posso.» Non sta mentendo. Gli si legge in faccia che è tutto vero, tutto.

«Cazzo! E da quanto va avanti questa cosa?»

«Dalla festa a casa di Jeff e Angelica... No, forse da prima. Non lo so! Fatto sta che sto impazzendo...»

Forse è l’alcol che mi fa parlare, o non me ne sarei mai uscito in questo modo, ma le parole mi escono dalla bocca prima che il mio conscio abbia il tempo di censurarle. «Mi girano le palle... Tutti a soffrire per amore, a fare cazzate, quando io l'amore non so nemmeno che cazzo sia! Pure io vorrei qualcosa che mi stravolga la vita, che mi porti a fare cose folli e sconsiderate senza dovermene pentire»

«Quelle già lo facciamo, però, le cose “folli e sconsiderate” qua sono all’ordine del giorno!» Ridacchia lui. «Comunque hai ragione: pensavo mi bastasse la roba, per essere sballato, e invece ora mi ritrovo a comportarmi come un coglione... Cioè, intendo, più del solito: e rischio pure di perdere il mio migliore amico, per una donna poi! Pensavo non sarei mai stato capace di un’infamata del genere...» Si fa d’improvviso preoccupato. «Ehi, comunque quello che è stato detto qui rimane tra noi, vero?»

«Ovvio! Non vorrei che le ragazze si convincessero che cerco una storia seria... Dico solo che, ipoteticamente, un giorno più o meno lontano non mi dispiacerebbe trovare la ragazza giusta per me… Capisci, no, una che mi basti, che non mi faccia nemmeno guardare le altre…»

«Purtroppo o per fortuna, prima o poi tocca a tutti: e guarda a me con chi è capitato! Se Duff lo scoprisse…»

«Dio ha davvero un bieco umorismo» E così chiudiamo l’argomento, mentre ci scoliamo le ultime due lattine di birra.





Guardando l’azzurro del cielo si capiva che stava tornando la primavera? Probabilmente no. Però lui lo capiva.
Lui era un tipo a cui piaceva fingere, a volte. Stupire. Spesso faceva anche lo stronzo; e invece quel pomeriggio lui e Selene parlavano delle cose che si erano tenuti dentro per anni, con una naturalezza ed un trasporto particolari, magici: sogni, ricordi, paure, aneddoti più o meno seri, e lui riusciva ad essere più che divertente e naturale, ma senza calcolo, e insomma ne era quasi sicuro, adesso: gli sembrava di conoscerla da sempre, come se non l’avesse vista la prima volta quella sera al Roxy ma ad appena tre anni all’asilo, al parco giochi o  come vicina di casa a Stoke-on-Trent.  

Aveva provato quella rara sensazione che fosse cominciato qualcosa di infinito, qualcosa che valeva la pena di andare a brindare da solo al pub sotto casa e senza l’intento di dimenticare qualche brutta faccenda, al contrario. Voleva ricordare ogni attimo, ogni sorriso, ogni parola, per nulla al mondo poteva permettersi di lasciarsele sfuggire e per nulla al mondo l’avrebbe fatto.

«Dobbiamo tornare, ora, si sta facendo tardi» Gli aveva detto lei, dopo un po’ che se ne stavano in silenzio, mentre se ne stavano poggiati su un muretto a fumare una sigaretta e a passarsi una birra ormai tiepida.

«Lo so, dovremmo…» Aveva sbuffato, seriamente contrito, e lei era scoppiata a ridere. «Il punto è che ci siamo visti nemmeno un’ora fa, e già dobbiamo andare! 

«Devo tornare da Duff…» La ragazza aveva abbassato lo sguardo, carico di senso di colpa, e lui per distrarla si era tirato su e le aveva porto la mano.>>
 
«Permette, madame?» Selene aveva sorriso di nuovo, e lui era sembrato piuttosto sollevato. «Allora, stasera quindi ci tocca una cena tutti insieme?»

«Già… E domani non ci possiamo nemmeno vedere, ho il doppio turno al pub»

«Ah… Beh, potrei fare un salto!» Aveva proposto lui, non demordendo nemmeno un attimo. 

«No, no, dovrebbe già venire Duff… Ti immagini se arriva e ci trova lì, insieme? Sarebbe un casino, e non voglio rischiare che…»

«Si, va bene, ho capito» Slash si era finalmente arreso, sbuffando. «Vabè, allora io vado…»

«Slash» Lo aveva richiamato, facendolo tornare sui suoi passi.

«Si, piccola?» 

«Non mi dai il bacio d’arrivederci?» Il riccio si era illuminato. 

«Ma ha pienamente ragione, ma cherie, le chiedo umilmente perdono per la mia imprudenza!» E in un attimo le era saltato addosso, come un pazzo, soffocando la sua risata sulle sue labbra.





STEVE




«Ehi, Steve!>> Mi chiama Jeff, proprio quando sono sulla soglia della porta, mentre i due stronzi davanti a me si sono già allontanati ovviamente senza aspettarmi.

«Izzy?»

«Vieni un attimo qui, per favore...»

«Ora no, non posso, ho bisogno di mangiare!» Ho fame. Fame fame fame fame! 
E poi sono ubriaco marcio.. Mettere un piede davanti l'altro senza cadere mica è una roba facile!

«Vieni un attimo, ho detto, fidati!» Insiste lui, dal tono leggermente scocciato.

I miei piedi si muovono da soli seguendo la sua voce, e portandomi davanti alla porta chiusa del bagno; ma poi il mio stomaco parla per me, e mi ricorda che sono fottutamente affamato! «Ma dovevamo and...»

«Fai cosi, eh? Allora fanculo! Potevamo benissimo fregarcene di te, e invece proviamo ad essere gentili, dovresti solamente ringraziarci.. Ma te preferisci pensare al cibo!? Il cervellino che ti ritrovi te lo sei già tutto bruciato per bene, vero?» Uno Slash più che incazzato mi urla da dietro la porta, portandomi a capire che la faccenda non è la solita stronzata, o non avrebbe reagito così…


Ehi, aspetta. Slash e Izzy insieme al bagno?

Escludendo la prima insana idea che mi è venuta in mente... Ehm... 

Rimane solo una possibilità… la più plausibile, e spero proprio di averci azzeccato, decisamente!

«Apritemi, allora!» e loro mi fanno entrare.

Izzy mi squadra per bene, forse giudicandomi sufficientemente sballato per potermi sballare ancora di più -ma come mi escono certe perle?!- .. poi mi chiede: «Duff e Axl?»

«Sono già per strada, tranquillo» gli rispondo, già eccitato, e non appena do un'occhiata a quello che stanno facendo e vedo ciò che mi aspetta, mi si illuminano letteralmente gli occhi..


Slash deve avere già dato, perché buttato per terra con le spalle contro la vasca si lascia scappare un sospirone di puro piacere.. Yee, sono come un bambino la notte di natale!

Per sicurezza Jeff richiude la porta a chiave, poi appoggiandosi al lavandino riprende a fare ciò che aveva interrotto: ovvero, stringere un laccio tra i denti, e contemporaneamente piantarsi un ago lucente dritto dritto su per il braccio.
Il fatto è che, almeno lui che conserva -quasi- sempre un minimo di decenza, e quando si cala preferisce farlo di nascosto da Axl che altrimenti si incazzerebbe di brutto: ecco spiegato il perché della doppia mandata alla porta e di tutta questa segretezza da film di spionaggio!

Invece, io e il riccio ce ne freghiamo ben poco di non farci vedere dal rosso… (Diciamo anzi che ce ne sbattiamo altamente di tutto, e che se non fosse per la simpatica polizia non ci faremmo problemi a farci di ero fuori dalle quattro mura domestiche!)

Ah, si. L'etica, direte voi? Credo di essermi sparato in vena pure quella...


«Tiè, morto di fame, prova pure tu questa meraviglia…» Mi dice il riccio con voce sconnessa, quasi sussurrando, passandomi la sua siringa piena a metà di una certa cosuccia ambrata... Cazzo, se mi piace da andarci fuori di testa!

«E quindi, quanta ce n’hai?»

«Abbastanza da permetterci di stare così per altre due settimane..»

«Facciamo una, man» sogghigna Slash, ricevendo un'occhiataccia da Izzy e uno sguardo di pura venerazione da me.





«Steve? STEVE!» Mi scuote poco delicatamente il riccio, costringendomi mio malgrado ad aprire gli occhi.

«Eh, che cazzo c'è?» Sia lui che Izzy sono in piedi, io invece sono ancora bello che stravaccato per terra!


«Dobbiamo andare, su, vestiti... e vedi pure di darti una mossa!»

«Arrivo, arrivo» Sbuffo io, tirandomi su a malincuore…

«Mi pigli per il culo, o sei diventato tutto scemo? Cosa diavolo pensi di fare?" Mi chiede Izzy, pallido più del solito, bloccandomi proprio quando sono accanto alla porta.

«Che ne so... Vado li, mangio qualcosa, faccio il vago.. il solito, no?» Rispondo perplesso, infilandomi un paio di scarpe al volo. Fanculo, ci vado in pigiama, tanto che me ne frega?



«La siringa, coglione!" Sbraita lui, disperato, mentre il riccio -stronzo che non dice niente!- se la ride alla grande.

Guardo il braccio... Oh, giusto. 

Dovrei levarla da li, non è affatto carino presentarsi a cena con quella!


«Beh...Dai, man, capita a tutti qualche volta di sbagliare, no?» Cerco di sdrammatizzare io, mentre tranquillamente mi sfilo l'ago e lo butto nel secchio più vicino, per poi tirarmi giù la manica e seguirli fuori casa verso il locale dove ci aspettano gli altri.

«Se dici un'altra parola, giuro che ti meno…» mi minaccia il moro. «E niente ero.»


Parlare, io? Che sei pazzo? Già non penso mai, figuriamoci aprire bocca!

Io me ne sto buono buono in silenzio, e la tua minaccia è proprio un colpo basso… 

Sono muto come una tomba.

 
  
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