Un giardino immenso, una radura di luce in mezzo ad alberi di nebbia. 

Correva scalzo, i pantaloni strappati dai rovi. Le ginocchia sanguinanti gli ricordavano il dolore da bambino ferito.

Il silenzio era pesante come l'ombra di una maledizione, rimbombava nelle sue orecchie, assordandolo. La luce lo accecava.

Doveva uscire di lì, lo percepiva. E le sue percezioni non sbagliavano mai, soprattutto quando erano così aperte. 

Qualcosa spezzò la calma angosciante di quel momento: una figurina scura era apparsa al centro della radura.
Tentò di scappare, ma intorno a lui c'era solo un muro di pesanti mattoni bianchi.

"Avvicinati." la voce gracchiante dell'essere lo colpì come un pugno. Si costrinse ad obbedire. Cosa aveva da perdere?

La figura scura era molto più piccola di quanto si aspettasse; si percepiva una lunga barba folta che scivolava sul suo petto.
"Mmmmh... bene, molto bene. Ti stavamo aspettando, caro."
 
Si sentì osservato da centinaia di migliaia di occhi, tutti puntati su di lui.

Ebbe paura.

Una risatina lo riportò dov'era. "Suppongo che tu ti stia chiedendo perchè sei qui." 
Un flebile "già" fu la sola risposta che riuscì a dare. L'esserino proruppe in una risata scrosciante "Ma tu guarda che carino! Hai paura, non è vero!? Non è cosi!?" 
Cercava di distogliere lo sguardo, cercava una via di fuga. Niente. Era bloccato con quel pazzo. 

Un bagliore luccicò negli occhi dell'altro, che si accesero come fanali. "Cosa faresti se tu avessi la possibilità di decidere tutta la tua vita, ora? Cosa diresti se con una sillaba tu potessi cambiare la tua intera esistenza?" Gli ricordava la pubblicità di qualcosa, per un attimo sorrise. La figurina se ne accorse: "sciagurato, ridi di ciò che gli dei generosi hanno voluto offrirti?! Ci sono persone che per avere la tua fortuna avrebbero dato un braccio...o un orecchio...o addirittura entrambi!" Un brivido scese lungo la schiena, portando con sè il gelo.
Era alla mercè di un pazzo che parlava di smembrare parti del corpo.

La voce ricominciò il suo monologo grottesco: "Tu sei stato baciato dalle muse. Ti è stata data la possibilità di scegliere, ma stai attento: qualsiasi sia la scelta che farai è irrevocabile, e trascinerà con te chi ti starà intorno. Hai capito?
Mi hai capito, Roger!?"

Si svegliò gemendo, in un bagno di sudore. Le prime luci dell'alba si affacciavano al cancello del giorno. 
Per un attimo, non riuscì a capire se ciò che vedeva era reale.







Angolo dell'autrice:
Ciao ciao! E' la prima volta che provo a scrivere una storia in più capitoli. Ho già tutto in testa, ma probabilmente salterà via dal mio controllo per snodarsi tra le maglie della storia dei Floyd. 
Beh, che dire? So che questo capitolo è pressochè incomprensibile, ma piano piano sarà tutto più chiaro :)Ho voluto dare un taglio un pochino particolare, spero di riuscirci.
A presto!