Ciao!
Bando alle ciance vi auguro una buona lettura e spero apprezziate la storia
Voiceless Jody
1.Jody
Jody era una
ragazza alta sul metro e cinquantacinque dal fisico magrolino che nascondeva sotto
felpe un po' troppo grandi
Aveva i capelli
corvini e liscissimi che le scendevano sulla schiena. La pelle era leggermente
bianca mentre gli occhi, color nocciola chiarissimi, quasi gialli, risaltavano
tra il nero dei capelli. Era inoltre il tipo di ragazza silenziosa, di quelle
che non si fanno notare, quel tipo di persona sempre giudicata e reputata, in
comune accordo da tutti, una specie di emo.
Persino ora che
aveva 18 anni le persone sembravano non essersi stancate dei pettegolezzi e
delle leggende che giravano sul suo conto.
Lei non le
aveva mai smentite, lasciandole crescere indisturbate.
Queste leggende
si basavano sul fatto che nessuno sapesse niente di lei e, ancora di più, sul
fatto che lei, invece, sembrava sapere tutto sugli altri.
Ad accrescerle
ancora c'era il fatto che avesse la qualità di poter essere pungente con poche
parole e ciò la rendeva alquanto spaventosa agli occhi degli altri.
A lei,
comunque, non dispiaceva del tutto questa situazione.
Infatti poteva
dedicarsi al suo "hobby" preferito: ascoltare i discorsi delle
persone, (questo era anche il perché riuscisse a conoscere così tante cose
degli altri).
Facendolo per
anni gli si era affinato l'udito e riusciva a sentire tutto ciò che si diceva
in classe senza problemi. Grazie a questo suo hobby però riusciva a vedere e
riconoscere facilmente tutte le persone false e, seriamente, non se ne
salvava una, erano tutti doppiogiochisti.
Col tempo aveva imparato che nessuno era vero e che tutti fossero così.
Tutti a parte
Abby, la sua migliore ed unica amica.
Lei era la
persona migliore che esistesse al mondo o almeno così pensava Jody.
Aveva i capelli
biondi riccissimi che le arrivavano alle spalle. Gli occhi verdi, lucenti
ed espressivi la rendevano bellissima, aveva un corpo con curve delicate ed era
alta circa venti centimetri in più dell'amica.
Un aspetto
quasi angelico.
Inoltre era
simpatica e sportiva, il tipo di persona che piace a tutti.
Quel giorno Abby passò proprio davanti a scuola sua con alcuni amici, una
"coincidenza" diceva.
«Jody ti presento Daisy, Carl e Mattew» disse dopo averla abbracciata.
Jody, come al
suo solito, si limitò a salutarli con un cenno per poi squadrarli da cima a
piedi, comunque poco interessata.
«Ah, visto che ci siamo volevo presentarti bene Carl, che è il mio fidanzato,
te ne avevo parlato ricordi?», sentendo queste parole Jody si avvicinò
velocemente al soggetto della discussione.
Lo guardò con
occhi sottili, spaventandolo non poco, per poi prenderlo per il colletto per
abbassarlo alla propria altezza lasciandolo poco dopo con uno dei suoi sospiri
d’indecifrabile significato.
Tornò, in
seguito, dall'amica con aria di disappunto come a dire "ti meriteresti di
più", per ricevere una piccola risata da lei.
Jody infatti era diventata in un qualche modo iperprotettiva verso l'amica.
La considerava
come un angelo sceso in terra, di cui lei si era presa la responsabilità di
proteggere dal resto di quello sporco mondo.
«Comunque Jody,
questa sera facciamo un pigiama party a casa mia, quando torniamo da questa
uscita, vuoi venire anche tu?» chiese Abby mentre le stringeva le mani fredde.
Jody la guardò
per un po' e stava per dire di no, quando il pensiero lampante della presenza
di quell'entità nominata da Abby "fidanzato" le fece cambiare idea;
«Ok» era pronta
a tutto pur di salvaguardare la purezza dell'amica, anche passare una serata
noiosa con persone noiose.
«Bene! Allora ci vediamo a casa mia sta sera verso le 21:00» disse in fine Abby
scompigliandole i capelli per salutarla e continuando la passeggiata con i suoi
amici mentre Jody si affrettava a tornare a casa.
Una volta lì buttò lo zaino vede scuro in un angolo della camera, per poi
buttare se stessa sul divano.
Accese la TV
come per farle compagnia; infatti la casa era completamente vuota.
Viveva da sola
da poco e non c'era ancora abituata.
Appena compiuti
18 anni aveva costretto i suoi genitori a farla vivere da sola.
Non per uno di
quei momenti in cui diventi adulta e credi di poter far tutto da sola, ma solo
per il fatto che non sopportava più i litigi silenti di sua madre e suo padre.
Si facevano
dispetti come i bambini piccoli, ma si sa che, se si fa qualcosa da bambino
quando si diventa grandi, la cosa è molto peggiore di come la fanno i
bambini.
Infatti i loro
"dispetti" erano quelli di tradirsi a vicenda, con qualsiasi altra
persona, senza un limite e, spesso, Jody cadeva in mezzo ai litigi, per vedere
chi avesse più cura della propria figlia, o quale dei due fosse il genitore
migliore, o tante altre cose che Jody aveva imparato ad ignorare.
«Altri assassini nella zona di **. Sembra si tratti della stessa persona che ha
ucciso la ragazza l'altro ieri sera...» la voce della persona del telegiornale,
come al solito, trasmetteva le notizie senza metterci alcuna emozione,
qualunque esse fossero.
Intanto però
Jody si era procurata un libro e non stava ascoltando.
Arrivata la
sera aveva infilato nella borsa un pigiama e un cambio per il giorno dopo: una
felpa a caso e un paio di jeans, qualunque essi fossero. Per poi uscire, a
malavoglia, fuori di casa chiudendo la porta a chiave.
«Jody ti
stavamo aspettando!» Abby la accolse con un solito enorme sorriso seguito
da un abbraccio che Jody non ricambiava mai.
Dentro il
salone sembravano già aver sistemato tutto: il pavimento era pieno di coperte
buttate su letti arrangiati, due a destra e tre a sinistra, con i cuscini
vicini in modo potessero parlare tutta la notte.
Una volta cambiata, Jody li aveva raggiunti e si era seduta sul letto in mezzo
preso per lei da Abby.
«Che facciamo?» chiese allora Daisy che sembrava felicissima e si dondolava
leggermente da seduta.
«Non so, che
vuoi fare Jody?» le domandò Abby.
«Scegliete voi»
non le importava molto aspettava solo che quel tempo passasse velocemente.
«E se ci
raccontassimo delle storie di paura?» disse allora il ragazzo, Mattew, dai
capelli e gli occhi nerissimi con un sorrisino maligno.
«Sarebbe una
buona idea!» aggiunse Carl con gli occhi azzurri illuminati di felicità mentre
i capelli biondi come l'oro si appoggiavano delicatamente sulla mano che teneva
alzata la testa dal cuscino.
«Ma-ma fanno
paura!» si lamentò spaventata Daisy mentre scuoteva la testa piena di riccioli
rossi che le continuavano fino alla fine della schiena.
«Tu che ne
pensi?» le disse in fine Abby guardandola come a dire che lei era felice
dell'idea.
«Per me va
bene»
«Siamo quattro
contro uno, Daisy, abbiamo vinto noi!» esultò allora con voce fastidiosa Mattew
preparandosi a raccontarne una davvero spaventosa.
«Allora in una
sera di luna piena....»
Continuò a
lungo ma Jody non ascoltò nulla di ciò che stava dicendo.
Si limitava a
mangiare i marshmallow che Abby, conoscendo il suo amore inspiegabile per quei
dolci, aveva portato poco prima dell'inizio della storia.
Osservava
divertita le espressioni e i comportamenti delle persone nella stanza.
Daisy era
rannicchiata nelle coperte lasciando intravedere solo gli occhi marroni scuro.
Mattew sembrava
divertirsi un sacco ad alterare la voce per spaventarli e sembrava al quanto
scocciato dal fatto che Jody non avesse alcuna paura.
Carl stava
fisso su Abby ascoltando comunque con attenzione la storia dell'amico.
Abby, invece,
se ne stava con i suoi occhi verde prato fissi su Mattew, attentissima a ogni
parola che usciva dalla sua bocca e spesso emetteva gridolini soffocati
abbracciando il cuscino bianco
Non era poi
così male, magari quelle persone non erano proprio così male..
«Waaa!!» aveva poi gridato improvvisamente Mattew cercando di spaventarla.
Ora era ad
alcuni centimetri dalla sua faccia e poteva vedere il suo sopracciglio alzato
come a dire 'che c'è?' senza alcun segno di paura nel suo viso. Capì di non
averla spaventata e tornò subito indietro sbuffando per l'ennesimo tentativo
fallito mentre gli altri soffocano le risate.
Si non era poi
così male...
«Però non è
giusto che tu non ti spaventi nemmeno un po', così è noioso!» disse, una volta
finita la storia, Mattew.
Una leggera
scrollata di spalle fu la risposta di Jody che intanto mostrava di avere più
interesse nei piccoli contenitori di zuccheri che nel discorso.
«Però potresti
anche rispondermi a parole!»
«Hahahah, Jody
è fatta così, non ti dà mai la soddisfazione di sentire la sua voce per più di
pochi secondi» disse scherzosa Abby scompigliandole i capelli.
«Ma è
questo che la rende così cari-mpf» un cuscino lanciatogli in faccia dal
soggetto del discorso non gli permise di finire la parola, che quest'ultima
riteneva tanto fastidiosa,
«Hahahah dai su
Jody non essere così cattiva con Abby» dopo la storia Horror, Daisy si era
ripresa ed ora era tornata dello stesso umore giocoso di prima.
«Be è ancora
presto che ne dite di un'altra storia Horror?» disse Mattew sfregandosi le mani.
«No! No! No!
Mattew non ci provare nemmeno e poi non è affatto presto!» infatti era circa
luna, così decisero di andare a dormire.
Spente le luci,
dopo pochi minuti erano già tutti mezzi addormentati.
Forse fu per
questo che non sentirono la silenziosa figura entrare dalla finestra dentro la
camera...
Comunque sia se non dovessimo rivederci vi auguro un buon natale!!!!!!Ooooooook lo so volete sapere cosa succede ma io sono crudele muhuhahaha ; e vi farò aspettare per due settimane se non di più visto che il mio caro papà mi ha tolto internet *si accovaccia in un angolo e piange disperata* perciò chiedo scusa anche a quelli che vogliono vedere l'altro cap dell'altra storia sono molto molto dispiaciuta
Comunque sia se non dovessimo
rivederci vi auguro un buon natale!!!!!!
Holy
^w^