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Autore: Mama Holy    16/12/2014    5 recensioni
[creepypasta]
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"«Comunque Jody, questa sera facciamo un pigiama party a casa mia, quando torniamo da questa uscita, vuoi venire anche tu?» chiese Abby mentre le stringenva le mani fredde, Jody la guardò per un po' e stava per dire di no, quando il pensiero lampante della presenza di quell'entità nominata da Abby "fidanzato" le fece cambiare idea
«Ok» era pronta a tutto pur di salvaguardare la purezza dell'amica......"
Questa decisione, questo piccolo -ok- cambierà la vita di Jody per sempre...
(che frase seria non è da me .-. XD)
se siete curiosi di sapere come andrà a finire che ci fate ancora qui?
Non vi dirò nient'altro se vi va di sapere leggete! ;)
Genere: Generale, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeff the Killer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Vj 1.Jody

 

 

Ciao!

Piacere io sono holy felice di conoscermi e, per chi già mi conosce, primo, no non sono morta, secondo, sono felicissima di rivedervi!!!
Bando alle ciance vi auguro una buona lettura e spero apprezziate la storia

Voiceless Jody

1.Jody

Jody era una ragazza alta sul metro e cinquantacinque dal fisico magrolino che nascondeva sotto felpe un po' troppo grandi

Aveva i capelli corvini e liscissimi che le scendevano sulla schiena. La pelle era leggermente bianca mentre gli occhi, color nocciola chiarissimi, quasi gialli, risaltavano tra il nero dei capelli. Era inoltre il tipo di ragazza silenziosa, di quelle che non si fanno notare, quel tipo di persona sempre giudicata e reputata, in comune accordo da tutti, una specie di emo.



Persino ora che aveva 18 anni le persone sembravano non essersi stancate dei pettegolezzi e delle leggende che giravano sul suo conto.

Lei non le aveva mai smentite, lasciandole crescere indisturbate.

Queste leggende si basavano sul fatto che nessuno sapesse niente di lei e, ancora di più, sul fatto che lei, invece, sembrava sapere tutto sugli altri.

Ad accrescerle ancora c'era il fatto che avesse la qualità di poter essere pungente con poche parole e ciò la rendeva alquanto spaventosa agli occhi degli altri.

A lei, comunque, non dispiaceva del tutto questa situazione.

Infatti poteva dedicarsi al suo "hobby" preferito: ascoltare i discorsi delle persone, (questo era anche il perché riuscisse a conoscere così tante cose degli altri).

Facendolo per anni gli si era affinato l'udito e riusciva a sentire tutto ciò che si diceva in classe senza problemi. Grazie a questo suo hobby però riusciva a vedere e riconoscere facilmente  tutte le persone false e, seriamente, non se ne salvava una, erano tutti doppiogiochisti.

Col tempo aveva imparato che nessuno era vero e che tutti fossero così.

Tutti a parte Abby, la sua migliore ed unica amica.

Lei era la persona migliore che esistesse al mondo o almeno così pensava Jody.

Aveva i capelli biondi riccissimi che le arrivavano alle spalle. Gli occhi verdi, lucenti ed espressivi la rendevano bellissima, aveva un corpo con curve delicate ed era alta circa venti centimetri in più dell'amica.

Un aspetto quasi angelico.

Inoltre era simpatica e sportiva, il tipo di persona che piace a tutti.

Quel giorno Abby passò proprio davanti a scuola sua con alcuni amici, una "coincidenza" diceva.


«Jody ti presento Daisy, Carl e Mattew» disse dopo averla abbracciata.

Jody, come al suo solito, si limitò a salutarli con un cenno per poi squadrarli da cima a piedi, comunque poco interessata.
«Ah, visto che ci siamo volevo presentarti bene Carl, che è il mio fidanzato, te ne avevo parlato ricordi?», sentendo queste parole Jody si avvicinò velocemente al soggetto della discussione.

Lo guardò con occhi sottili, spaventandolo non poco, per poi prenderlo per il colletto per abbassarlo alla propria altezza lasciandolo poco dopo con uno dei suoi sospiri d’indecifrabile significato.

Tornò, in seguito, dall'amica con aria di disappunto come a dire "ti meriteresti di più", per ricevere una piccola risata da lei.

Jody infatti era diventata in un qualche modo iperprotettiva verso l'amica.

La considerava come un angelo sceso in terra, di cui lei si era presa la responsabilità di proteggere dal resto di quello sporco mondo.

«Comunque Jody, questa sera facciamo un pigiama party a casa mia, quando torniamo da questa uscita, vuoi venire anche tu?» chiese Abby mentre le stringeva le mani fredde.

Jody la guardò per un po' e stava per dire di no, quando il pensiero lampante della presenza di quell'entità nominata da Abby "fidanzato" le fece cambiare idea;

«Ok» era pronta a tutto pur di salvaguardare la purezza dell'amica, anche passare una serata noiosa con persone noiose.


«Bene! Allora ci vediamo a casa mia sta sera verso le 21:00» disse in fine Abby scompigliandole i capelli per salutarla e continuando la passeggiata con i suoi amici mentre Jody si affrettava a tornare a casa.

Una volta lì buttò lo zaino vede scuro in un angolo della camera, per poi buttare se stessa sul divano.

Accese la TV come per farle compagnia; infatti la casa era completamente vuota.

Viveva da sola da poco e non c'era ancora abituata. 

Appena compiuti 18 anni aveva costretto i suoi genitori a farla vivere da sola.

Non per uno di quei momenti in cui diventi adulta e credi di poter far tutto da sola, ma solo per il fatto che non sopportava più i litigi silenti di sua madre e suo padre.

Si facevano dispetti come i bambini piccoli, ma si sa che, se si fa qualcosa da bambino quando si diventa grandi, la cosa è molto peggiore  di come la fanno i bambini.

Infatti i loro "dispetti" erano quelli di tradirsi a vicenda, con qualsiasi altra persona, senza un limite e, spesso, Jody cadeva in mezzo ai litigi, per vedere chi avesse più cura della propria figlia, o quale dei due fosse il genitore migliore, o tante altre cose che Jody aveva imparato ad ignorare.

«Altri assassini nella zona di **. Sembra si tratti della stessa persona che ha ucciso la ragazza l'altro ieri sera...» la voce della persona del telegiornale, come al solito, trasmetteva le notizie senza metterci alcuna emozione, qualunque esse fossero.

Intanto però Jody si era procurata un libro e non stava ascoltando.

 

 

 

Arrivata la sera aveva infilato nella borsa un pigiama e un cambio per il giorno dopo: una felpa a caso e un paio di jeans, qualunque essi fossero. Per poi uscire, a malavoglia, fuori di casa chiudendo la porta a chiave.

«Jody ti stavamo aspettando!» Abby la accolse con un solito enorme sorriso seguito da un abbraccio che Jody non ricambiava mai. 

Dentro il salone sembravano già aver sistemato tutto: il pavimento era pieno di coperte buttate su letti arrangiati, due a destra e tre a sinistra, con i cuscini vicini in modo potessero parlare tutta la notte.

Una volta cambiata, Jody li aveva raggiunti e si era seduta sul letto in mezzo preso per lei da Abby.

«Che facciamo?» chiese allora Daisy che sembrava felicissima e si dondolava leggermente da seduta.

«Non so, che vuoi fare Jody?» le domandò Abby.

«Scegliete voi» non le importava molto aspettava solo che quel tempo passasse velocemente.

«E se ci raccontassimo delle storie di paura?» disse allora il ragazzo, Mattew, dai capelli e gli occhi nerissimi con un sorrisino maligno.

«Sarebbe una buona idea!» aggiunse Carl con gli occhi azzurri illuminati di felicità mentre i capelli biondi come l'oro si appoggiavano delicatamente sulla mano che teneva alzata la testa dal cuscino.

«Ma-ma fanno paura!» si lamentò spaventata Daisy mentre scuoteva la testa piena di riccioli rossi che le continuavano fino alla fine della schiena.

«Tu che ne pensi?» le disse in fine Abby guardandola come a dire che lei era felice dell'idea.

«Per me va bene»

«Siamo quattro contro uno, Daisy, abbiamo vinto noi!» esultò allora con voce fastidiosa Mattew preparandosi a raccontarne una davvero spaventosa.

«Allora in una sera di luna piena....»

Continuò a lungo ma Jody non ascoltò nulla di ciò che stava dicendo.

Si limitava a mangiare i marshmallow che Abby, conoscendo il suo amore inspiegabile per quei dolci, aveva portato poco prima dell'inizio della storia.

Osservava divertita le espressioni e i comportamenti delle persone nella stanza.

Daisy era rannicchiata nelle coperte lasciando intravedere solo gli occhi marroni scuro.

Mattew sembrava divertirsi un sacco ad alterare la voce per spaventarli e sembrava al quanto scocciato dal fatto che Jody non avesse alcuna paura.

Carl stava fisso su Abby ascoltando comunque con attenzione la storia dell'amico.

Abby, invece, se ne stava con i suoi occhi verde prato fissi su Mattew, attentissima a ogni parola che usciva dalla sua bocca e spesso emetteva gridolini soffocati abbracciando il cuscino bianco

Non era poi così male, magari quelle persone non erano proprio così male..

«Waaa!!» aveva poi gridato improvvisamente Mattew cercando di spaventarla.

Ora era ad alcuni centimetri dalla sua faccia e poteva vedere il suo sopracciglio alzato come a dire 'che c'è?' senza alcun segno di paura nel suo viso. Capì di non averla spaventata e tornò subito indietro sbuffando per l'ennesimo tentativo fallito mentre gli altri soffocano le risate.

Si non era poi così male...

«Però non è giusto che tu non ti spaventi nemmeno un po', così è noioso!» disse, una volta finita la storia, Mattew.

Una leggera scrollata di spalle fu la risposta di Jody che intanto mostrava di avere più interesse nei piccoli contenitori di zuccheri che nel discorso.

«Però potresti anche rispondermi a parole!»

«Hahahah, Jody è fatta così, non ti dà mai la soddisfazione di sentire la sua voce per più di pochi secondi» disse scherzosa Abby scompigliandole i capelli.

«Ma è  questo che la rende così cari-mpf» un cuscino lanciatogli in faccia dal soggetto del discorso non gli permise di finire la parola, che quest'ultima riteneva tanto fastidiosa, 

«Hahahah dai su Jody non essere così cattiva con Abby» dopo la storia Horror, Daisy si era ripresa ed ora era tornata dello stesso umore giocoso di prima.

«Be è ancora presto che ne dite di un'altra storia Horror?» disse Mattew sfregandosi le mani.

«No! No! No! Mattew non ci provare nemmeno e poi non è affatto presto!» infatti era circa luna, così decisero di andare a dormire.

Spente le luci, dopo pochi minuti erano già tutti mezzi addormentati.

Forse fu per questo che non sentirono la silenziosa figura entrare dalla finestra dentro la camera...

 

Comunque sia se non dovessimo rivederci vi auguro un buon natale!!!!!!Ooooooook lo so volete sapere cosa succede ma io sono crudele muhuhahaha ; e vi farò aspettare per due settimane se non di più visto che il mio caro papà mi ha tolto internet *si accovaccia in un angolo e piange disperata* perciò chiedo scusa anche a quelli che vogliono vedere l'altro cap dell'altra storia sono molto molto dispiaciuta

Comunque sia se non dovessimo rivederci vi auguro un buon natale!!!!!!

Holy ^w^

 

   
 
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