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Autore: Ayumi Yoshida    16/12/2014    2 recensioni
Hiashi Hyuga continuava ad evitarlo. Aveva assottigliato gli occhi, mentre guardava nella sua direzione. L’aveva guardato in cagnesco. Aveva fatto qualcosa che doveva averlo irritato a morte.
Certi comportamenti portano proprio conseguenze nefaste.
(Naruto e Hiashi Hyuga XD)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Pubbliche dimostrazioni d’affetto

 

Hiashi Hyuga continuava ad evitarlo.

Naruto se ne convinse mentre era seduto sul water da un po’ e cercava di rilassarsi invano, perché quel pensiero diventava consapevolezza e non lo abbandonava. Hiashi Hyuga lo evitava. Gli era sembrato strano, all’inizio, e si era detto che era tutta una costruzione della sua immaginazione, perché l’uomo non gli era sembrato ritroso a mischiarsi con gli altri abitanti del villaggio durante la guerra come molti avevano creduto, quindi non poteva avere motivo per evitare proprio lui, che della guerra era l’eroe.

Eppure accadeva. Non vedeva Hiashi Hyuga in giro da qualche tempo, precisamente da quando era finita la guerra, nonostante ciondolasse spesso nei pressi del palazzo dell’Hokage dove si stavano completando gli ultimi dettagli prima che il suo maestro prendesse il posto di nonna Tsunade. Si erano incrociati due giorni prima della cerimonia di incoronazione dell’Hokage e, mentre si avviava verso casa, l’uomo gli aveva a stento rivolto un cenno del capo come saluto, anzi, gli era sembrato anche nel suo sguardo ci fosse qualcosa di diverso dal solito. Il giorno stesso non ci aveva fatto troppo caso, corrucciato per via di quel saluto frettoloso senza neppure una parola di circostanza, ma, in quel momento, se ci ripensava, era tutto fin troppo chiaro.

Hiashi Hyuga aveva assottigliato gli occhi, mentre guardava nella sua direzione. L’aveva guardato in cagnesco. Aveva fatto qualcosa che doveva averlo irritato a morte.

 

“Io… volevo scusarmi con lei.”

“Per cosa?”

“Per aver tenuto un comportamento poco… come si dice, decoroso nei suoi confronti durante la guerra.” Mentre diceva quelle parole, vide gli occhi di Hiashi muoversi impercettibilmente, o forse l’aveva soltanto immaginato, ma quella presunta  reazione di stizza lo indusse ancor più in confusione, e le parole presero a scivolargli via dalla lingua senza essere prima filtrate dal cervello come si era imposto: doveva essere per forza così, non c’era altra spiegazione.  Per quel motivo si aveva afferrato il coraggio a due mani e si era recato, pronto a chiedere perdono, a casa sua, dove, sfortunatamente, era stato proprio l’uomo ad aprigli la porta con il suo solito sguardo severo. “Per… per aver preso per mano Hinata davanti a tutti, intendo, mi sembra ovvio… Ma mi è venuto spontaneo, non avevo cattive intenzioni… Però ho notato che negli ultimi tempi lei mi sta evitando, oppure mi guarda storto se mi vede…” Mise le mani davanti al corpo in segno di protezione e prese a muoverle con foga, incapace di riuscire a stare fermo. “La capisco, eh, ha perfettamente ragione, ma io-”

“Non ti sto affatto evitando. Semplicemente non accade che ci incontriamo.”

La voce del capoclan interruppe il suo fiume in piena, zittendolo. E accadde dopo qualche secondo di silenzio, facendogli realizzare all’improvviso quanto fosse ridicolo in quel momento. Sorpreso e imbarazzato, come per convincersene ripeté: “Non… non mi sta evitando?”

Hiashi scosse la testa quasi pazientemente in segno di diniego.

“E” Naruto continuò mentre la saliva gli bloccava la gola raccogliendosi nei pressi della lingua e quasi impedendogli di parlare “non… non mi guarda storto?”

Quella volta, l’uomo lo guardò per qualche secondo in silenzio, stringendo le labbra e soppesando le parole, poi parlò a voce bassissima: “Potrei dirti di no, ma non posso negarlo.”

Cosa?”

Istintivamente, Naruto chinò la testa verso di lui per avvicinarglisi, certo di non aver udito bene. Leggermente innervosito, Hiashi tentò di alzare leggermente la voce mentre ripeteva quelle parole: “Non posso negarlo. Non mi ha fatto molto piacere vedere simili dimostrazioni davanti a tutti.”

La sua voce si era abbassata di nuovo fino a quasi scomparire mentre rimarcava la parola “tutti”. Le sue labbra si strinsero ancora di più, segno che non avrebbe detto più niente sull’argomento: doveva essere imbarazzato quanto lui nell’affrontare una questione del genere, ma di certo non si trovava nella posizione peggiore, come lo era lui, che aveva dato origine a quello scambio di dimostrazioni di affetto pubbliche durante la guerra. Naruto si sentì un perfetto stupido per essersi recato coi i suoi stessi piedi a discutere quella questione con il capoclan, ma non aveva potuto evitarlo. Ci aveva pensato in ogni momento da quando aveva notato che Hiashi non gli aveva più parlato liberamente quando si erano incontrati dopo la fine della guerra. Non poteva evitarlo, come non aveva potuto fare a meno di stringere la mano di Hinata per ringraziarla di averlo sempre amato e supportato in silenzio. Non poteva sopportare di essere guardato in malo modo dal padre della ragazza che amava, voleva essere accettato anche da lui. Voleva davvero che Hiashi lo capisse, così tento di giustificarsi con un enfasi che non gli sembrò affatto esagerata, anche se si ritrovò a puntellare le mani sul tavolino e a sporgersi completamente verso di lui.

“Non volevo mancarle di rispetto, lo giuro! Hinata ha rischiato di morire per la seconda volta per salvarmi, durante la guerra, l’ha visto anche lei! Io-”

“Qual è la prima volta di cui parli?” lo interruppe Hiashi come se si stesse informando di una cosa di poca importanza. I suoi lineamenti si erano di nuovo distesi e sembrava totalmente disinteressato, e ciò infuse un po’ di fiducia in Naruto. Prima di rispondere, però, tentò di soppesare le parole per non farlo irritare di nuovo, perché ricordava bene quale fosse stata la loro prima volta, e l’uomo l’avrebbe certamente considerato urlare tutto il suo amore durante una battaglia una dimostrazione sconsiderata. Poi si vergognava un pochino se avesse dovuto raccontargli quanto avesse visto Hinata splendere in quel momento, perché il suo sangue tendeva a triplicare la sua velocità di circolazione, se ci ripensava.

L’aveva vista splendere di coraggio, andare incontro a morte certa per salvarlo e qualcosa nel suo stomaco si era contratto, facendogli capire che i suoi sentimenti stavano cambiando. Ma non voleva parlare di sentimenti con lui, ancor di più perché il loro oggetto era sua figlia.

“Quando Pain ha attaccato il villaggio.” replicò, laconico, cercando di non mostrarsi a disagio, altrimenti lui gli avrebbe fatto altre domande. L’uomo annuì con la testa stringendo le labbra in quel gesto che Naruto aveva imparato a conoscere come irritazione o fastidio. Aveva rischiato di perdere una figlia che aveva visto guardare con occhi sgranati dalla sorpresa più volte durante la guerra e tutto a causa sua, quindi tacque, sperando che lui non conoscesse altri dettagli. E Hiashi non disse più nulla facendo quietare la sua ansia. Ma aveva comunque delle mancanze a cui rimediare, e pesavano sulla sua mente come un macigno, impedendogli di tacere.

“Io… le chiedo davvero scusa per quello che ho fatto.” Goffamente, chinò la testa quel tanto che bastava per non guardarlo negli occhi, cercando le parole adatte. “Vorrei… vorrei davvero conoscere meglio Hinata per… E non vorrei che lei non mi-”

Hiashi si alzò all’improvviso e, contrariamente, a quanto era accaduto quando si era seduto prima del loro colloquio, fece rumore. Sembrò terribilmente a disagio quando Naruto sollevò la testa e lo guardò con gli occhi che gridavano aiuto, allora batté le mani sul vestito che indossava per lisciarlo, prendendo tempo, mentre il ragazzo continuava a morire dentro.

Poi, finalmente, parlò, recuperando il solito tono di voce imperioso.

“Siete grandi abbastanza per decidere cosa fare della vostra vita. Hinata può fare ciò che desidera.”

Forse la sua voce aveva virato anche verso l’irritato, ma quelle parole suonarono come un coro proveniente dal cielo alle orecchie di Naruto, che si alzò di scatto per correre ad abbracciarlo, ma per fortuna inciampò nel tavolino e inchiodò stabilmente per terra mentre Hiashi gli dava le spalle e lo pregava di recarsi all’uscita.

Non pensò minimamente alla possibilità che l’uomo potesse essere infuriato, che potesse aver voglia di scaraventarlo dall’altra parte del globo, ma che si stesse trattenendo per non tradire l’immagine che tutti avevano di lui, che magari si fosse largamente pentito di averlo fatto entrare in casa sua. Non riusciva a smettere di sorridere largamente, forse anche troppo, e il suo cervello partì per un lungo viaggio non appena si imbatterono in Hinata mentre Hiashi lo conduceva alla porta.

“Naruto-kun?” si lasciò sfuggire Hinata più sorpresa del previsto, quasi turbata dalla sua presenza lì dove non avrebbe mai immaginato che lui sarebbe andato. Lo guardò, in attesa, indugiando leggermente su suo padre con gli occhi, e il ragazzo sorrise ancora più largamente per rassicurarla, esclamando: “Ehi, Hinata, da tutto bene?” euforico, senza pensare che Hiashi Hyuga era a due passi da loro e li osservava, lo osservava.  Aveva avuto il suo permesso e tutto andava bene così. Era tutto perfetto. Avrebbe soltanto voluto afferrarle la mano e trascinarla con sé a casa sua.

 

Note

Come vedete, dopo aver fatto un casino allucinante per scusarsi con Hiashi di quello che ha fatto (in Giappone il contatto fisico e le dimostrazioni di affetto in pubblico non sono viste di buon occhio ;), Naruto ci ricasca di nuovo, almeno col pensiero. XD E’ un personaggio che da  il 100% di sé per creare un contatto con gli altri, verbale o fisico che sia, dopo tutto quello che ha passato, quindi ho continuato su questa riga immaginaria.

Hiashi, poverino, è padre di una figlia femmina e in più sembra un po’ austero, quindi ho immaginato che vedere Naruto e Hinata fare certe cose non lo avesse lasciato molto indifferente! XD

Ho adorato scrivere di questa eventuale conversazione tra lui e Hiashi, perché la mia testolina li immagina troppo bene, il ragazzo impacciato, che cerca di fingersi serio e degno degli Hyuga  e l’uomo che cerca di trattenere lo sconforto davanti a questa scena pietosa XD Povero Naruto, stare al cospetto di Hiashi non è certo la cosa più facile del mondo! :D

Spero davvero che questa fic vi sia piaciuta, e che possa avervi divertiti quanto ha divertito me scriverla! ^_^

   
 
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