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Autore: Kore Flavia    16/12/2014    11 recensioni
[Cappuccetto rosso x il lupo] [Arrivata terza al contest: dalla mela avvelenata nascono le farfalle di shinkari (giudiciA Ladyriddle)]
C'era una volta una bambina tanto carina e dolce che solo a vederla tutti se ne innamoravano, specialmente la nonna, che non sapeva davvero più cosa darle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché le stava tanto bene e lei non voleva mettere che quello, tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.[...]
Perché non poteva toccarlo? Perché non poteva parlarli? Perché erano obbligati a fare sempre le stesse gesta? Ora lui le avrebbe chiesto dove andava e si sarebbero ritrovati a ripetere la cantilena dalla nonna, per poi dover chiamare un cacciatore che lo ammazzasse.[...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una bambina tanto carina e dolce che solo a vederla tutti se ne innamoravano, specialmente la nonna, che non sapeva davvero più cosa darle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché le stava tanto bene e lei non voleva mettere che quello, tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
 
Un giorno sua madre le disse: "Vieni Cappuccetto Rosso, qui c'è una bella fetta di dolce e una bottiglia di vino, portali alla nonna. È ammalata e debole e queste cose l'aiuteranno a guarire. Preparati prima che faccia troppo caldo e, mi raccomando, va piano e sii ben cauta per la tua strada, perché potresti cadere e rompere la bottiglia e per la nonna non resterebbe nulla. Quando arrivi da lei non scordarti di salutarla subito e non metterti, come sei solita, a frugare in ogni angolo." "Farò tutto per bene", promise Cappuccetto Rosso alla mamma, "te l'assicuro." La nonna abitava lontano, nel bosco, a una mezz'ora dal paese.
Ma questa non è la vera storia, vi racconterò quella che colpì due amanti maledetti.
 
I found a black shadow in the mysterious forest
And fled, fearing the feeling that something was starting
 
Lei prese la strada più tortuosa, quella che portava nelle profondità del bosco, dove si trovavano i fiori più belli e le creature più cattive. Le fronde degli alberi nascondevano, come al solito, il sole e le ombre che si creavano, disegnavano un intricato disegno sul suolo. Lei colse le piantine che le parevano più graziose come era solita fare ogni volta. Dopo un buon quarto d’ora riprese il suo cammino.
You are hiding by that tree
As you do every time
And I pass by pretending 
I don't notice
 
 Passò davanti all’albero dove sapeva si trovasse il lupo “cattivo”; sorrise al pensiero. Lasciò cadere distrattamente una mela che la madre le aveva amorevolmente appoggiato nel cestino, il frutto rotolò in direzione dell’albero e una mano dai lunghi artigli lo raccolse portandoselo davanti al volto –o meglio, il muso. Il ragazzo che aveva raccolto la mela sorrise tristemente nella sua direzione, se in un primo momento lui poteva sembrare umano, dopo un sguardo più attento, si potevano notare due grosse orecchie che incorniciavano il viso e una coda che spuntava da dietro. La mano artigliata che teneva la mela si allungò porgendola alla bambina. Quella fece altrettanto andandola a prendere con la mano, fece ben attenzione nel toccare le unghie del lupo così da stringere un contatto.
-E’ vostra? – Domandò lui con tono neutro. Si erano allenati negli anni a recitare le stesse parti, non potevano sbagliare. Lei annuì svelta e l’acchiappò annullando il contatto.
-Grazie. – mormorò abbassando lo sguardo sulla punta dei piedi per poi riportarlo sul ragazzo.
 
I'm not thinking something like wanting to meet,
Something like wanting to touch
Something like wanting to talk to you
 
Perché non poteva toccarlo? Perché non poteva parlarli? Perché erano obbligati a fare sempre le stesse gesta? Ora lui le avrebbe chiesto dove andava e si sarebbero ritrovati a ripetere la cantilena dalla nonna, per poi dover chiamare un cacciatore che lo ammazzasse. Questa volta non l’avrebbe permesso, se non stava invecchiando fuori lo stesso non si poteva dire dentro. Il Lupo non avrebbe sopportato un’altra morte per mano sua dell’essere che amava.
 
Dopo averle restituito quella piccola mela, rossa come il peccato, rimase ad osservarla da sotto le lunghe ciglia, attendendo un segnale che gli dicesse di continuare la farsa, ma quello non arrivò. Dal lungo mantello della ragazzina uscì una mano che afferrò il suo braccio con decisione, per qualche secondo il lupo rimase interdetto, ma poi si ritrasse bruscamente strattonando la mano. Cappuccetto rosso alzò lo sguardo e gli occhi le si riempirono di lacrime amare, a cui lui non avrebbe mai potuto provvedere. Alzò la mano tremante facendola, in seguito, ricadere lungo il fianco. Girò lo sguardo verso il sentiero e sospirò.
 
Wanting to comfort the crying you
My stretched arm is shaking
 
-Non possiamo cambiare le cose, siamo intrappolati in questo circolo vizioso. – Si ripeté il Lupo ad alta voce; lo faceva sempre quando aveva la tentazione di abbracciarla, sapendo bene di non potere. Le rivolse un’occhiata dall’alto della sua statura, porgendole un dolce sorriso per rassicurarla. Cappuccetto rosso annuì, allontanandosi di qualche passo e asciugandosi forsennatamente gli occhi.
- Dove vai Cappuccetto rosso? – Recitò il lupo come se non lo sapesse.
-Vado a portare da mangiare a mia nonna. – Rispose, sorridendo falsamente e dando una botta con il palmo della mano al cesto per rincarare la frase. Il ragazzo annuì e le due orecchie si mossero rapidamente. Poi riprese:
- Facciamo a gara a chi arriva primo? – La sfidò con tono strafottente e sicuro di se, abitando in quel bosco conosceva bene i sentieri e, come la favola recitava, era lui a dover arrivare primo.
 
Lei rispose di sì, come la scenetta prevedeva, anche se questa volta non sarebbe finita come al solito, a costo di pagarne il prezzo. Avrebbe spezzato la maledizione, avrebbe finito questa tortura peggiore persino della morte.
 
It’s not the dream that never ends  It’s our love that will long extend
Emotions never fade even if the night comes to an end
 
Diede un calcetto ad un sassolino mentre si allontanava dall’albero e dopo pochi passi, accertatasi che il lupo fosse già sparito nella folta vegetazione, cominciò a correre. Gli alberi le sfilavano ai lati e la luce cominciava a filtrare dalle fronde. Corse a perdifiato, con in bocca il sapore metallico della fatica. Sapeva che per spezzare la maledizione doveva infrangere l’ordine, una cosa così sciocca, eppure così pericolosa.
Era accaduto tutto molti anni prima, a dirla tutta non era certa se fossero davvero anni, essendo ogni giorno identico. In un regno misero Cappuccetto rosso era una regina di quattordici anni che controllava il popolo con pugno di ferro, imponendo tasse sempre più alte. Lei non si curava del dolore che stava portando fin quando una paesana, vestita di stracci, non chiese udienza. Le implorò aiuto, suo figlio stava morendo e lei aveva bisogno di soldi per nutrirlo. La regina, per tutta risposta, la buttò fuori intimandole di non fare più ritorno nel palazzo. Ora comprendeva i suoi errori, avrebbe dovuto aiutare quella donna.
Il lupo, invece, era il servo della regina che osservava impassibile tutte le malefatte dell’amata, supplicando in dio che questo non l’avrebbe uccisa.
 
Even if all the world
Became your enemy
I will protect you so
You just be there smiling
 
Era il giuramento che si era fatto mentre stava al lato del trono. Quando il palazzo fu attaccato dal popolo lui obbligò la regina a fuggire, prima che fosse troppo tardi... ma lo era già. La paesana era andata da un millenario stregone pretendendo tre desideri: il primo era un esercito, il secondo il regno per se e il terzo una maledizione per la regina e la persona a cui teneva di più.
Il servo e la regina si erano amati ardentemente in quel palazzo, senza mai dirselo semplicemente, finché il ragazzo non l’aveva aiutata a fuggire dal palazzo, con molte proteste da parte della ragazzina. Quella notte, in una locanda in periferia, lui le aveva dichiarato tutto. Nell’attimo in cui disse la parola più ostica per un umano la maledizione ebbe effetto; i due amanti caddero in un sonno profondo dove udirono le parole della pronunciate dallo stregone:

Che una storia senza fine vi colpisca
Una storia di dolore e morte
Dove l’amore tra servo e regina non può esistere
Solo un bacio peccatore spezzerà la maledizione
Chi lo farà pagherà un caro prezzo
 
Quelle parole vorticavano nella mente della ragazza ogni giorno, come una cantilena. Lei non ne conosceva il prezzo, ma comunque avrebbe tentato. Lo sterrato venne finalmente sostituito dal cemento, era arrivata. Una casetta sbucava su di una pianura gremita di fiori e la porta socchiusa le fece capire che il lupo era già arrivato. Appoggiò la testa alla porta e la spinse lentamente con il palmo della mano aperto sul legno. Appena entrata la richiuse, facendo attenzione a non far rumore. Poggiò il cestino sul mobile che si trovava nell'ingresso e si diresse, con passetti leggeri, alla camera della nonna.
Sapeva già che la nonna era stata richiusa nell’armadio, imbavagliata, e lei avrebbe fatto la stessa fine, finché il cacciatore non sarebbe arrivato a salvarle.
 
I made my wish to God
But sadly, sadly
We're the Wolf and Red Riding Hood
 
Varcò la soglia respirando a fondo, non era sicura della sua scelta visto che non conosceva le conseguenze, ma era certa che di sicuro nulla poteva peggiorare. Avrebbe aspettato il momento adatto e avrebbe agito.
- Nonna, che occhi grandi che hai! – Cominciò il trafiletto con falso entusiasmo.
 
Il lupo era sdraiato sotto le coperte con la cuffia calcata in viso, contornato da una smorfia. Aveva notato qualcosa in Cappuccetto rosso quel giorno –se per giorno si potesse definire – ed era sicuro che la ragazzina stesse tramando qualcosa. Qualunque cosa fosse pregò che non volesse mettersi in pericolo, non se lo sarebbe perdonato. Aveva promesso di proteggerla e se ora non le asciugava le lacrime tutto doveva al gran divieto che si era imposto per difenderla da una possibile alterazione.
Spesso l'idea di mandare tutto a quel paese aveva fatto capolino. Quante volte avrebbe voluto darle quel bacio maledetto, di cui entrambi erano timorosi... ma si era frenato sempre per paura delle conseguenze. Ripeterono la cantilena fino al: “Che bocca grande che hai.”, a quel punto il lupo scese dal letto e, con più delicatezza possibile, le afferrò i polsi, così da intrappolarla nell’armadio ed aspettare che arrivasse il cacciatore per essere ucciso.
-È per mangiarti meglio! – Le soffiò al lato del viso, prima di compiere la famosa azione e aspettare, sconsolato, l'arrivo del cacciatore.
Da quando erano finiti in quel mondo quella che un tempo era una regina aveva imparato dai suoi errori ed era divenuta dolce e disponibile, ma soprattutto umile. Lui era rimasto ad osservarla ogni giorno, vedendo la sua crescita interiore, che le era stata imposta dallo stregone.
Sorrise a contatto con il suo orecchio, un altro giorno stava per finire ed un altro sarebbe cominciato.
 
I love you
I wan't to embrace you
But, I can't do that!
 
Rimasero così troppo a lungo ed il cacciatore sfondò la porta con un calcio, il fucile già imbracciato pronto a sparare al lupo “cattivo”. Cappuccetto rosso, riconoscendo i pesanti passi del cacciatore, si divincolò dalla presa del ragazzo che la lasciò facilmente andare; con coraggio, misto a timore, gli prese il volto tra le dita tremanti. Fissò i suoi occhi verdi nei pozzi azzurri di lui e alzandosi sulle punte dei piedi gli scoccò un bacio a fior di labbra.
 
If this isn't called love,
Then there needn't be words
 
Un formicolio la percorse ed un colpo partì dal fucile del cacciatore andando dritto verso il lupo. Il proiettile grezzo, però, lo attraverso come se non fosse mai esistito. Lei piegò il viso lateralmente dandosi un’altra spinta, lui schiuse le labbra e, come Eva porse la mela del peccato ad Adamo, la regina fece lo stesso con il servo. Non poté frenare le lacrime che scendevano rigando le guance pallide. Da quanto tempo non avevano un rapporto così? Da quando lo desideravano ardentemente? Troppo.  E se questo voleva dire essere condannati ad una pena da scontare, ne era valsa la pena.
-Ti amo anch’io. – Soffiò Cappuccetto rosso, la bocca ancora a contatto con quella del ragazzo.
Ma il sollievo non poteva durare per sempre: una scossa le percosse la colonna vertebrale e dovette rompere il contatto col ragazzo per piegarsi in due dal dolore. Gridò e l'innamorato le fu subito accanto, sostenendola e chiedendole perché l’avesse fatto. I capelli neri le si erano appiccicati alle guance in un misto di sudore e lacrime, ma sorrise; sorrise perché non si sarebbe mai pentita di quel gesto.
-Ho fatto la cosa giusta, per entrambi. – Capì che la sua ora era giunta, e per quanto questo la terrorizzasse, era contenta. Aveva fatto una scelta e aveva preferito un istante d’amore al posto di un'eternità senza. Sorrise ancora, poi osservò le dita divenire lentamente trasparenti davanti a se e successivamente sollevò lo sguardo sul ragazzo, che ora era percosso da spasmi, inginocchiato a terra. Anche lui sorrideva. La regina tese le mani verso il servo e quello le afferrò. Tutto intorno a loro si fece buio. Non chiusero gli occhi, si guardarono sparire riflessi nelle pupille dell’altro.
Poi scomparvero.
 
In una locanda, in periferia di un regno distrutto dalle rivolte, apparvero accasciati a terra un servo e una regina, le dita intrecciate tra loro e un mela morsa da due lati rotolò contro il bancone sudicio.
 
Should meet and be united in the end
 
Note d'autore: Hella!
Eccomi con cappuccetto rosso e il lupo, mia piccola Otp.
Devo ringraziare la bannerista: Alexene 
La mia Beta: Intothestorm, molto gentile a sorbirsi i miei (o)errori.
Spero che vi piaccia e che lasciate qualche recensione.
Le parti in inglese sono di una canzone che mi ha ispirata, ma non è una song-fic visto che i versi della canzone sono messi un po' alla rinfusa.
Fatemi notare errori o cose varie, eh?
 
   
 
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