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Autore: xyoumakemesing    17/12/2014    5 recensioni
In cui Harry è il Principe di Andalasia e Louis è un avvocato divorzista che non crede nel Bacio del Vero Amore.
Harry/Louis, Louis/Eleanor | Enchanted AU | SingleFather!Louis, Prince!Harry
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis spinge il piede destro sul freno e scala la marcia, decelerando progressivamente fino ad arrestarsi del tutto in prossimità del semaforo rosso.

Lancia una veloce occhiata a Lily, sua figlia, che, seduta sul sedile del passeggero, non gli ha rivolto la parola per tutto il tragitto dalla casa della sua amichetta di scuola e fissa imbronciata la pioggia che batte sul parabrezza.
Louis sospira e scuote appena la testa. “Tesoro, perché odi Eleanor così tanto?”
Lily sbuffa in maniera esagerata, mostrando quanto questo argomento la annoi, mentre incrocia le braccia al petto.
Non è vero che la odio” borbotta, gonfiando le guance,“zio Zayn mi ha detto che vorresti sposartela. Io non ho bisogno di una mamma, sono praticamente un'adulta!”
Louis soffoca una risata contro il dorso della sua mano. Controlla la luce del semaforo, accertandosi che non sia scattato il verde, e si sistema meglio sul sedile. Lily non ha mai visto di buon occhio la sua relazione con Eleanor Calder – conosciuta tre anni prima grazie a Danielle, ex fidanzata di Liam Payne, con cui gestisce uno dei più rinomati uffici legali dell'intera Londra –, è convinta che la donna stia con lui solo per portarglielo via e farle un dispetto, senza parlare poi dei benefici che potrebbe recarle il suo grosso conto in banca (nonostante quest'ultima pulce le sia stata messa nell'orecchio proprio da Zayn perché, beh, Lily non sa ancora nemmeno cosa sia un conto in banca).
Dove abiterà poi?” Lily domanda, aggrottando le sopracciglia bionde. “Dovrò darle la mia cameretta?”
Louis scoppia in una risata divertita. “No, tesoro” la rassicura immediatamente, allungando una mano per accarezzarle i capelli. Lily non sembra crederci troppo, ancora crucciata dall'idea che Eleanor le rubi la sua cameretta rosa piena di bambole e orsetti di peluche. “Verrà a vivere con noi, ovviamente, ma dormirà con me, nel mio lettone. Nessuno toccherà la tua stanza.”
Le sue parole, tuttavia, non raggiungono il risultato sperato: Lily spalanca la bocca con espressione indignata. “No!” urla improvvisamente, sbattendo i piedini contro la pedana poggiapiedi dell'auto e digrignando i denti (o almeno, quelli che non le sono ancora caduti), minacciosa come un gattino appena nato. “Non può dormire nel tuo lettone, dove andrò io quando avrò gli incubi?!”
Beh, Louis non aveva pensato a questo. Boccheggia per qualche attimo, stringendo maggiormente le dita intorno al volante, a corto di parole. Lily lo fissa insistentemente con l'aria di chi si aspetta delle spiegazioni finché la sua attenzione viene catturata da qualcosa fuori dal finestrino del conducente. Inclina la testa da un lato, i capelli biondi che le sfiorano una spalla, e si sporge leggermente in avanti.
Papà,” Lily indica con un dito il finestrino, “perché c'è un principe sul cartellone del castello?”
Louis aggrotta la fronte e si volta, lanciando una distratta occhiata al cartellone pubblicitario sopra le loro teste. Alza le spalle, senza prestarvi molta attenzione, tornando subito a guardare Lily. “E' un manichino, per fare pubblicità.”
Ma sembra molto vero!”
Louis scuote la testa. “No, non è vero. Adesso torna a sederti composta, tra poco il semaforo – Lily, che fai?!”
Lily apre lo sportello dal lato del passeggero e si catapulta fuori, incurante della pioggia. Corre velocemente verso il cartellone pubblicitario, i capelli ormai fradici che ondeggiano tra le sue scapole e sgocciolano sulla sua felpa grigia. Louis impreca ad alta voce, slaccia con dita frenetiche la cintura di sicurezza e salta fuori dalla Range Rover, correndole dietro.
Lily si ferma proprio sotto il cartellone, il nasino all'insù e gli occhi grandi come due palline da golf. Quando Louis la raggiunge scopre che il manichino, in realtà, non è un manichino: un ragazzo magro e dinoccolato, piuttosto, completamente bagnato e tremante che indossa quella che sembra una calzamaglia blu scuro, infilata dentro un paio di stivaloni neri in cuoio, con un mantello di velluto bordeaux lungo fino alle caviglie. Sembra saltato fuori da un ballo in maschera.
Il ragazzo sta bussando insistentemente contro il cartellone, urlando: “Qualcuno di voi gentiluomini può sentirmi? Sono Harry di Andalasia, sareste così cortesi da indicarmi la via verso casa?”
Hey, amico?” Louis urla in direzione del ragazzo, stringendo Lily sotto la sua giacca per ripararla dalla pioggia. Si passa una mano tra i capelli bagnati per tirarli indietro. “Stai bene? Hai bisogno di un aiuto?”
L'estraneo lancia loro un'occhiata da dietro la sua spalla, senza smettere un attimo di bussare. “Oh!” esclama sorpreso, “Sto bene! Aspetto che qualcuno venga ad aprirmi!”
Louis aggrotta le sopracciglia, perplesso. “Sei scivolato? Hai sbattuto la testa?” indaga poi, perché gli sembra la cosa più logica da chiedere. Una persona normale non va in giro vestito in quel modo né, soprattutto, si aspetta che un cartellone pubblicitario sia un vero castello. “Sei sotto l'effetto di alcool o stupefacenti? Vuoi che ti chiami qualcuno?”
Il ragazzo sventola in aria una mano. “Siete molto gentile, signore” cinguetta, “Ma non credo che la sentirebbero da qui!”
Louis apre la bocca ma la richiude immediatamente, non è certo di aver capito bene.
Il ragazzo gli rivolge un sorriso, più brillante del faretto che illumina il cartellone, e riprende a bussare, spostando il peso del suo corpo da una gamba all'altra per vincere il freddo. La pedana metallica su cui si trova è larga solo pochi centimetri, traballante e scivolosa, decisamente poco sicura.
Credo sia meglio scendere da lì!” E' quello che aggiunge Louis, agitando un braccio per segnalargli le scale antincendio.
Siete molto gentile a preoccuparvi,” il ragazzo indietreggia pericolosamente verso la fine della pedana, senza curarsi del vuoto che lo attende alle sue spalle.
Louis sente Lily inalare bruscamente un respiro. Non ha tuttavia il tempo di urlare al ragazzo di fare attenzione che quest'ultimo si è già spinto sull'orlo della pedana e, con uno squittio spaventato, comincia ad agitare goffamente le braccia in aria per riacquistare l'equilibrio.
Papà, aiutalo!” Lily urla, sgusciando fuori dalla giacca di Louis per spingerlo più vicino al cartellone. Louis lancia un'imprecazione tra i denti mentre si posiziona esattamente nel punto dove il ragazzo dovrebbe atterrare, le braccia tese in avanti.
Il cartellone pubblicitario non è posizionato molto in alto – Louis direbbe, ad occhio e croce, a circa tre metri d'altezza –, e c'è un cassonetto dei rifiuti sotto di esso ma, beh, non è comunque il posto più pulito dove cadere.
Louis vorrebbe pensare che ha eroicamente salvato l'estraneo, afferrandolo al volo con le sue forti braccia; in realtà, però, è finito steso sull'asfalto bagnato, sotto il peso del ragazzo. Guardando il lato positivo: beh, almeno è riuscito ad attutire la sua caduta. No?
Quando il peso del ragazzo scompare dal suo corpo, Louis riesce un po' a fatica a rialzarsi – l'asfalto gli ha bagnato la giacca e il retro dei pantaloni gessati, facendo appiccicare fastidiosamente il tessuto contro la sua pelle.
Oh, mi dispiace tanto, non volevo rovinarvi il vostro bell'abito!” Il ragazzo si scusa, portandosi mortificato una mano al petto.
Louis scuote la testa mentre Lily si agita intorno a lui, cercando di asciugargli i pantaloni con un fazzoletto stropicciato e molto probabilmente usato che ha scovato dentro le tasche dei suoi jeans.
Cosa ci facevi lì sopra?” domanda, comunque. Si prende un attimo per osservare bene l'estraneo che, zuppo e infreddolito com'è, ricorda vagamente un gattino bagnato. Ha la pelle bianchissima, i capelli scuri appiccicati alla fronte e le labbra tinte di una deliziosa sfumatura di rosa: sembra una versione maschile di Biancaneve. E' alto, sfortunatamente molto più di Louis, e longilineo.
Quando gli occhi di Louis cadono sulle sue gambe, avvolte da quella aderentissima ed imbarazzante calzamaglia, non può fare a meno di apprezzare la loro forma morbida, tonica e quasi femminile.
Il ragazzo, comunque, alza le spalle e lancia uno sguardo al cartellone. “Ho vagato a lungo e senza meta e nessuno è stato molto cortese con me – ”
Louis sposta lo sguardo di nuovo sul suo viso e solleva entrambe le sopracciglia, poco sorpreso, borbottando un pungente: “Beh, sì, benvenuto a Londra”.
Il volto dello sconosciuto si illumina come se Louis gli avesse appena detto di aver vinto una fortuna alla lotteria. Louis dubita che abbia colto il suo sarcasmo.
Oh, grazie!”

.

Quando le porte metalliche dell'ascensore si aprono con un sonoro dling, il ragazzo – Harry, Louis e Lily hanno appena scoperto il suo nome – batte entusiasta le mani, saltellando sul posto con occhi spalancati.
Questa è magia!” Urla eccitato, scrutando ogni angolo dell'ascensore. “Questa è una scatola magica, ci ha portati in un posto diverso da dove eravamo prima!”
Mentre Lily ridacchia divertita – coprendosi la bocca con una mano così come Louis le ha insegnato – con un milione di stelle luccicanti dentro i suoi occhi come se fosse in presenza della sua cantante o principessa Disney preferita, Louis non può fare a meno di roteare gli occhi.
Questo è un ascensore e non ha nulla di magico. Inoltre, siamo sempre nello stesso posto, solo ad un piano diverso” annuncia con tono monotono, pescando dalla tasca della giacca le chiavi dell'appartamento. Questo, comunque, non sembra scalfire l'eccitazione di Harry nemmeno un pochino.
Ci sono un sacco di cose strane in questa landa sconosciuta, noi non abbiamo tutto questo in Andalasia!” Harry continua, rivolgendosi a Lily che annuisce interessata e gli fa strada lungo il pianerottolo.
Cristo,” Louis sbuffa, infilando la chiave nella toppa mentre butta un'occhiata perplessa al ragazzo. “Ma sei reale?”
Harry raddrizza la schiena, sbatte le ciglia e “Io – credo di sì?” dice, anche se non sembra esserne molto certo.
Louis sospira e decide di lasciarlo perdere. Fa scattare la serratura e spalanca la porta di casa, scivolando da un lato per dar la precedenza a Lily e ad Harry facendoli entrare per primi.
Non sono sicuro di come io sia finito qui,” Harry riprende, guardandosi curiosamente intorno. Louis si vergogna un po' ad ammettere che la stanza, così come tutte le altre della casa, è totalmente immersa nel disordine. La vita di un padre single e sempre impegnato non è semplice. “Stavo camminando lungo il sentiero che porta al castello; ero di ritorno dal mercato, avevo comprato queste succulente mele rosse e – oh, sto blaterando! Dicevo, camminavo lungo il sentiero e ho visto un pozzo che, giuro, non avevo mai visto lì prima d'allora...”
Louis nota Lily pendere totalmente dalle labbra del ragazzo, ascoltando ogni minimo dettaglio della sua storia e annuendo avidamente. Si slaccia i lacci delle scarpe Oxford, lasciandole vicino la porta d'ingresso e poi anche la giacca, appendendola sull'attaccapanni fissato sulla porta del ripostiglio.
... mi sono sporto più di quanto avrei dovuto e, improvvisamente, ci sono caduto dentro. Poi sono spuntato qui – beh, non proprio qui, era una grande piazza con tante luci e persone davvero, davvero scortesi...”
Piccadilly, probabilmente” Louis asserisce, un po' sovrappensiero, andando alla ricerca del cordless. Infilerà quello strambo estraneo sul primo taxi che trova e tanti saluti.
Harry si accomoda sul divano, gesticolando animatamente in direzione di Lily. “ … allora ho chiesto indicazioni a quello che pensavo fosse un gentile vecchino, che in realtà non era un gentile vecchino nemmeno per sogno e ha rubato la mia spilla di rubini!”
Lily, tesoro, è ora di lavarti i denti e metterti a letto” Louis ignora tutte le proteste della bambina, Lily è quindi costretta ad interrompere il racconto di Harry e a trascinarsi controvoglia verso il bagno. Harry, ancora sul divano, s'imbroncia leggermente e ricomincia a guardarsi intorno, le sue mani infilate sotto le cosce e i piedi storti.
Si schiarisce la gola, ad un certo punto, e “So che Lei ha già fatto tanto per me ma se potesse indicarmi un posto dove riposare, come un prato quieto o un posto abitato da nani: ho sentito dire che sono molto ospitali...” chiede a Louis, giocherellando timidamente con le sue dita lunghe e piene di anelli.
L'uomo interrompe la ricerca del cordless e si ferma a fissarlo in silenzio per qualche secondo, sbatte le ciglia visibilmente frastornato. “O—okay?”
Alla fine, Louis trova il cordless nella cesta dei panni sporchi, nel bagno di servizio adibito a lavanderia -- non ricorda davvero come o quando ci sia finito lì dentro. Compone velocemente il numero dell'agenzia di taxi, si porta il telefono all'orecchio ed esce dal bagno chiudendo la porta dietro di sé.
Lily lo intercetta in corridoio. “Possiamo farlo rimanere qui stasera?” domanda speranzosa, il leggero thump-thump dei suoi piedini scalzi risuona sul pavimento. Stringe tra le dita un lembo del pigiamino rosa, con i fiorellini e le paperelle, e sporge infuori il labbro inferiore. Louis tira un sospiro esasperato: sapeva che sarebbe successo.
Tesoro, ascolta, non possiamo lasciare che un estraneo dorma in casa nostra...” Louis s'inginocchia davanti a lei, cercando di farla ragionare.
Ma potrebbe essere un vero principe!” Lily ribatte, speranzosa. “Non possiamo --”
Anche se porta un vestito strano,” Louis la interrompe bonariamente, arruffandole i capelli con la mano che non tiene il cordless, “non vuol dire che sia un vero principe. Magari è andato ad una festa in maschera o magari è solo molto, molto confuso.”
Omette ovviamente la terza possibilità, ovvero: magari è ubriaco o fatto da far schifo. Louis non ha intenzione di corrompere l'innocenza di Lily, ci penserà il mondo a farlo un giorno.
I grandi occhi azzurri di Lily si riempiono presto di lacrime. La bambina tira su col naso e, con un'espressione così triste da spezzare il cuore, annuisce e si ritira nella sua cameretta. Louis si chiede perché sia così difficile essere un genitore.
La voce dell'operatore della Addison Lee raggiunge il suo orecchio e Louis si rimette in piedi, dirigendosi verso il salone d'ingresso.
Sì, salve, vorrei un taxi all'indirizzo – ” Louis si blocca sulla soglia del salone quando nota che Harry si è addormentato sul divano. Ha le ginocchia raccolte contro il petto, le palpebre che fluttuano, la schiena curvata in una posizione probabilmente scomoda, la bocca leggermente aperta e i ricci, ormai asciutti, sparsi sul viso.
Sembra tranquillo e dolce così, come Lily quando si addormenta sulla sua spalla. Fuori piove ancora, più forte di prima, e Louis non se la sente davvero di buttarlo dentro un taxi e lasciarlo da solo. E' probabilmente molto confuso, ne sarebbe terrorizzato.
Louis si morde indeciso le labbra mentre l'operatore attende pazientemente le sue istruzioni. Decide di riattaccare, alla fine.

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Louis si sveglia con qualcuno che gli scrolla una spalla. Borbotta qualcosa di incomprensibile persino a se stesso e poi torna a schiacciare la testa contro il cuscino.
Papà,” Lily sussurra piano, continuando a scrollargli la spalla e rimbalzando un po' sul materasso per costringere il padre a svegliarsi. “Abbiamo dei topi in cucina!”
A quelle parole, Louis spalanca di colpo gli occhi. Topi in cucina?!
Si affretta a districarsi dalle lenzuola e a balzare giù dal letto mentre Lily gli afferra una mano e se lo trascina dietro per tutto il corridoio.
Non ho mai visto una cosa del genere!” Esclama estasiata, lanciando delle occhiate veloci da dietro la sua spalla per accertarsi che Louis sia ancora dietro di lei – non che possa andare altrove, a causa della presa salda con cui la bambina lo sta tenendo.
Louis soffoca uno sbadiglio contro il palmo della mano libera: è ancora pesantemente frastornato dal sonno, con i capelli sparati in tutte le direzioni.
Non capisce come mai Lily sia così eccitata dall'idea di avere topi in cucina finché non raggiunge la suddetta camera e vede una miriade di piccoli animaletti – non solo topi ma anche scarafaggi e colombi – impegnati a rassettare e ripulire il disordine e lo sporco da ogni superficie, capeggiati ovviamente da un Harry allegro e canterino.
Quante pulizie quando c'è un bel clima di serenità; basta solo un po' di collaborazione, senza fare confusione e ogni oggetto splenderà!” Harry canticchia, lanciandosi in un piccolo e goffo balletto con un manico di scopa – indossa una nuova camicia, oversize e aperta fino all'addome, la cui fantasia a fiori ricorda vagamente quella delle tende del salotto di Louis. Lily lascia andare la mano del padre e applaude entusiasta, senza fare nemmeno una piega quando un gruppetto di scarafaggi le sfreccia davanti.
Louis, invece, non riesce a credere a ciò che vede. Si stropiccia violentemente gli occhi con i pugni, sperando che sia tutto solo frutto della sua mente stanca e assonnata; quando li riapre, però, tutto è esattamente uguale.
“ … E con l'allegria ogni cosa brillerà – oh!” Harry si accorge della loro presenza e smette di cantare, optando invece per rivolgere loro un sorriso abbagliante. “Buon giorno!” cinguetta dolcemente, abbandona il manico di scopa contro il tavolo e corre verso di loro mentre si asciuga le mani sul grembiule lilla, tutto fronzoli e con delle applicazioni in punto croce che Jay, la madre di Louis, solitamente indossa quando va a trovarlo.
E' così bello vedervi!” Fa una piccola giravolta e poi: “Spero abbiate dormito bene, la colazione sarà pronta in un batter d'occhio!”
Louis lo fissa sconcertato per qualche secondo con la bocca spalancata.
Sei impazzito?!” urla poi, dopo aver recuperato l'uso della parola, agitando le braccia per indicare il piccolo zoo formatosi dentro la sua cucina. Harry sussulta. “Li voglio fuori da casa mia, adesso!”
Oh” L'entusiasmo di Harry si spegne immediatamente. Si guarda intorno, come se non riuscisse pienamente a capire dove sia il problema. “Ma volevano solo essere d'aiuto...”
Ma non è igienico, possono portare malattie!” Louis strilla, fiondandosi come una furia sul manico di scopa e iniziando ad agitarlo in giro per scacciare via gli animaletti – i ratti squittiscono spaventati e si disperdono rapidamente in giro per la stanza.
Lily, sorprendentemente, trova il tutto molto divertente e decide di scorrazzare a piedi nudi per tutta la cucina, rincorrendo alcuni topini. Riesce ad afferrarne due per la coda, emettendo un verso trionfante prima di “Dove li metto?” chiedere, mentre i topini si agitano senza sosta. Harry, tuttavia, è veloce a strapparli dalle sue grinfie.
Questa non è una favola, Harry,” Louis continua a strillare, saltellando da una parte all'altra per non calpestare le blatte che si muovono frenetiche intorno ai suoi piedi. “E tu non sei Cappuccetto Rosso!”
Harry emette un verso stridulo, portandosi una mano al petto con aria indignata. “Non mi piace essere paragonato a Cappuccetto Rosso! Non è l'amabile ragazzina che tutti pensano, ha rovinato la reputazione del povero lupo e – oh, Lily, cara, non maltrattare i colombi!”
Louis spera ancora che tutto questo sia un terribile incubo.

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Quando Louis riesce a mettere fine al tafferuglio che regnava in cucina e a sbattere fuori dal suo appartamento anche l'ultimo ratto, si rende conto che le tende del salotto – quelle dalla fantasia a fiori esattamente uguale alla camicia di Harry – sono state ritagliate. Sbatte sbigottito le palpebre: non riesce a credere che Harry abbia rovinato le sue dannate tende per cucirsi dei vestiti. Come diavolo ha fatto, poi, a cucirsi dei vestiti?!
Furioso, si precipita a passo di carica verso il bagno. Spalanca la porta senza prima bussare e sente le guance andargli a fuoco quando si trova davanti un Harry completamente nudo e bagnato.
Oh, Louis!” cinguetta il ragazzo, inclinando leggermente la testa all'indietro per permettere all'acqua di scivolare lungo il suo petto, prima di raccogliersi intorno ai suoi piedi e scorrere giù per il tubo di scarico. Harry non sembra assolutamente turbato dal fatto di essere nudo davanti a Louis.
Questa è una stanza magica! Da dove viene l'acqua che esce da lì?” domanda, indicando il soffione della doccia. Schiocca due dita, poi, e due uccellini cinguettanti, sbucati da chissà dove, lo coprono con un asciugamano. Harry li ringrazia con un largo sorriso farcito di fossette.
Dai tubi” Louis risponde, cercando fermamente di non fissare Harry e concentrando il suo sguardo su un punto indefinito del pavimento piastrellato.
Harry annuisce ed esala un oohhh meravigliato mentre allaccia l'asciugamano intorno ai fianchi leggermente carnosi. “E... cosa sono i tubi?”
Louis si gratta distrattamente la testa. “Beh, servono per distribuire l'acqua – ” si blocca poi e scuote energicamente la testa, “Non cercare di distrarmi!” esclama, poi, puntando un dito accusatore contro Harry che lo guarda come un cucciolo confuso. “Non sono venuto qui per parlare di tubi, non puoi andare in giro a distruggermi le tende!”
Harry sbarra gli occhi e si porta una mano al petto. “Oh!” esala mortificato, “Mi dispiace davvero tanto, non volevo renderti infelice!”
Infelice?” Louis borbotta acidamente. “Non sono infelice, sto fumando di rabbia!”
Gli occhi di Harry diventano ancora più grandi e curiosi mentre la sua bocca si spalanca. “Rabbia? Non ce l'abbiamo in Andalasia, cos'è?”
Louis emette un grugnito a metà tra l'esasperato e l'annoiato. E’ sul punto di spiegargli che la rabbia è quando qualcuno è costretto ad alzarsi prima ancora che lo faccia la sveglia perché la sua cucina è invasa da ratti e blatte e Dio-sa-solo-che-altro, lasciati entrare dallo strambo estraneo convinto di essere un principe delle favole che ha ospitato durante la notte e che, per ringraziarlo, gli ha pure distrutto le tende del salotto per cucirsi una stupida camicia – Harry, tuttavia, prima ancora che Louis riesca ad aprire bocca, decide di uscire fuori dalla vasca e finisce con lo scivolare sulle piastrelle bagnate, perdendo l'equilibrio per gettarsi di peso addosso all'uomo, togliendogli l'aria dai polmoni e facendolo capitombolare all'indietro.
Harry squittisce quando entrambi atterrano rumorosamente sul pavimento, tra la soglia del bagno e quella del corridoio. Louis strizza brevemente gli occhi ed esala un lamento quando la sua schiena comincia immediatamente a dolere a causa dell'impatto. Comunque, quando riapre gli occhi e si accorge di avere Harry seduto sul suo bacino, con un misero asciugamano a coprire il corpo nudo, Louis si scorda immediatamente del bruciore alla schiena. Sbatte le palpebre mentre le goccioline d'acqua che cadono giù dai capelli del ragazzo gli bagnano il viso.
Harry ha le guance rosse – Louis non sa se per la vergogna d'essere caduto o per la loro posizione compromettente – , il labbro inferiore tra i denti e gli occhi quasi nascosti dai capelli. “Oops” dice in un sussurro timido, spostando parte del suo peso sul ginocchio sinistro.
Ciao” Louis risponde stupidamente, senza nemmeno accorgersi di averlo detto, sollevando appena la testa dal pavimento.
Rimangono a fissarsi in silenzio per minuti interi – Gesù, Louis pensava che la sua fase bisessuale fosse finita all'Università dopo aver conosciuto la madre di Lily! – finché qualcuno, vicino a loro, si schiarisce rumorosamente la voce.
Louis sussulta e volta la testa, accorgendosi finalmente della presenza di Eleanor. Cazzo. La donna ha le braccia incrociate sotto il seno e un sopracciglio perfettamente curato sollevato, una borsa griffata appesa nella piega del suo gomito. Lily, probabilmente quella che l'ha lasciata entrare dentro casa, la guarda con astio.
Harry si rimette in piedi frettolosamente e corre a stringere la mano di Eleanor, l'asciugamano ormai lento intorno ai suoi fianchi.
Ciao, sono Harry! Vengo da Andalasia, stavo camminando lungo il sentiero ma sono caduto dentro un pozzo e sono finito qui!” blatera entusiasta, continuando a stringere e a muovere energicamente su e giù la mano della donna.
Eleanor, tuttavia, non sembra ascoltare nemmeno una sua parola, troppo impegnata ad occhieggiare le linee definite del suo petto e dei suoi addominali. Louis, ancora steso sul pavimento, rotea gli occhi.
Alla fine, Eleanor riesce a scuotersi dal suo stato di torpore, lascia andare la mano di Harry e torna a rivolgersi verso di Louis. “Mi avevi promesso che avremmo fatto colazione insieme,” dichiara, scuotendosi i capelli ondulati con una mano, “ti ho aspettato un'ora intera al bar, chiamandoti ripetutamente al telefono, mentre tu eri qui a fare il tuo pigiama party.”
A quelle parole, Harry batte eccitato le mani. “Oh, un party! Siamo invitati?”
Louis si morde le labbra per soffocare una risata, alzandosi lentamente dal pavimento. Lily, al contrario, ride liberamente – forse con leggermente più enfasi di quanto dovrebbe, giusto per fare un dispetto ad Eleanor: rido alle sue battute sciocche e non alle tue, prenditi questa!
Chi diavolo è lui?” Chiede seccata Eleanor indicando con un cenno del capo Harry, che continua a sorriderle zuccheroso. “Si droga, per caso?”
Louis l'ammonisce con un'occhiata: non gli piace che si dicano cose del genere in presenza di Lily. “E' un amico,” spiega con una scrollata di spalle, “aveva bisogno di un posto dove dormire.”
A quelle parole, Eleanor si gonfia come un palloncino. “Dormire qui?!” esclama indignata mettendosi le mani sui fianchi, “Stiamo insieme da due anni e io non ho mai dormito qui! Ho lasciato correre perché pensavo non volessi turbare la sensibilità di tua figlia ma non credevo fosse un problema di sovraffollamento!”
El, tesoro, non è così” Louis cerca di rassicurarla, prendendole entrambe le guance tra le mani per baciarla. La donna emette un verso poco compiaciuto e lo allontana via.
Spero tu sappia che dovrai farti perdonare,” dichiara con il tono di chi non vuole assolutamente sentire ragioni, prima di marciare fuori dall'appartamento pestando i piedi. Quando sente la porta sbattere, Louis sospira stancamente massaggiandosi le tempie: non vede già l'ora che questa giornata finisca e non ha ancora nemmeno messo piede in ufficio.

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Louis, dopo aver accompagnato Lily a scuola, porta Harry con sé a lavoro – non si fida di lasciarlo solo in casa, potrebbe decidere di organizzare un nuovo party di pulizie con tutti i ratti e gli scarafaggi dell'intera Londra.
Harry, nonostante sia ancora un po' distratto e meravigliato dalle funzionalità dell'ascensore, non ha smesso un secondo di dargli consigli (assolutamente stupidi, Louis vorrebbe aggiungere) su come farsi perdonare da Eleanor.
Dovresti cantarle una canzone d'amore per rassicurarla del tuo affetto!” Esclama euforico, pigiando tutti insieme i pulsanti dell'ascensore. Louis rotea gli occhi e gli afferra un gomito, intimandolo di fermarsi.
Io non canto” borbotta Louis, sistemandosi il colletto della camicia con una mano. Si abbassa leggermente per prendere la ventiquattrore che ha posato sul pavimento quando sente che l'ascensore sta per finire la sua corsa.
Harry non sembra per niente demoralizzato dalla totale assenza di entusiasmo di Louis e non demorde. “Potresti ballare allora!” tenta di nuovo, facendo una giravolta sgraziata – finisce per sbattere contro una parete dell'ascensore e Louis soffoca una piccola risata.
Non ballo nemmeno” dice ancora, alzando le spalle.
Harry, dopo essere riuscito a riacquistare il suo equilibrio, corruga la fronte e gonfia le guance. E' adorabile; per un attimo, Louis pensa che vorrebbe accarezzargli via con il pollice le piccole rughe tra le sue sopracciglia.
Allora potresti mandarle dei fiori! O – o dei dolci fatti in casa! Devi farle capire che lei è il tuo vero amore e vivrete insieme felici e contenti!”
Louis sbuffa una risata. “Io non so nemmeno se riuscirò ad essere felice e contento a fine giornata, figuriamoci tutta una vita” asserisce, scuotendo la testa.
Il volto di Harry si scurisce, come il sole quando viene nascosto da dei grigi nuvoloni. A Louis non piace vederlo così, se deve essere onesto.
Ma tu devi farle sapere che l'ami!” insiste, testardo.
Eleanor lo sa già” Louis sventola con noncuranza una mano in aria, “Ovviamente non ne parliamo in continuazione però lo sa.”
Come?”
Louis lancia ad Harry un'occhiata spazientita. “Che vuol dire come? Lo sa e basta.”
Deve capire che per te lei è speciale,” Harry inizia improvvisamente a cantare, proprio quando le porte dell'ascensore si aprono. Quella deve essere proprio la giornata fortunata di Louis. “Se non sai dimostrarlo si domanderà...
Il corridoio, grazie al Cielo, non è affollatissimo; tutti i presenti, tuttavia, si voltano comunque verso di loro – Louis è certo che non siano mai stati così attenti e interessati a qualcosa nemmeno durante le riunioni d'ufficio. Tenta quindi di tappare la bocca di Harry con il palmo della sua mano ma il ragazzo scivola via dalle sue grinfie e fuori dall'ascensore, cominciando ad ondeggiare a ritmo di una inesistente melodia. Inizia a chiedersi quando esattamente la sua vita sia diventata un musical della Disney.
... Chissà se lui mi ama, chissà se sogna me...” Harry fa una giravolta sbilenca, facendo svolazzare la camicia fiorata che indossa fino a scoprirgli la pelle bianca dell'addome, poi corre verso una donna con un tailleur nero e un austero chignon e le prende le mani. “Potresti scrivere qualcosa per cui non può resistere, cogliere un fiore bello come lei...”
La donna cerca di scacciarlo via con la sua valigetta ma, alla fine, finisce per farsi ammaliare dal suo entusiasmo e dalla sua bella presenza, iniziando persino ad improvvisare qualche passo di danza. Harry butta la testa all'indietro e ridacchia, facendole fare una giravolta e stampandole un bacio rumoroso sulla guancia prima di lasciarla andare.
Louis si passa una mano davanti agli occhi, colmo d'imbarazzo fino alle punte dei capelli.
Cerca di dirle ogni giorno che tipo di uomo sei, tanto lo so che lo vuoi...
Louis esce dall'ascensore e “Okay, va bene, adesso andiamo via” dice frettoloso, curandosi di tenere lo sguardo basso per non farsi riconoscere da nessuno, mentre afferra Harry per un polso.
Potresti portarla ad un ballo, sarebbe divertente!” Harry annuncia emozionato, sgusciando nuovamente via dalla sua presa. Louis vorrebbe tanto colpirlo in testa e fargli perdere i sensi una volta per tutte.
No, non lo è” ribatte irritato, cercando di acchiapparlo.
Dovrai seguire l'istinto, guardarla come un dipinto...” Harry intona di nuovo, danzando senza vergogna sotto gli sguardi sorpresi dei presenti. “Tienila stretta mentre balla insieme a te, dille che è tutto quello che vuoi tu, ti troverà favoloso e ti amerà di più!”
Louis grugnisce. Per sua fortuna, comunque, il piccolo show di Harry viene interrotto bruscamente quando il ragazzo finisce per scontrarsi accidentalmente contro Liam. Harry oscilla un po' sulle sue gambe a causa dell'urto, ma Liam riesce a prenderlo prima che possa finire steso a terra. Louis tira un sospiro di sollievo e si affretta a raggiungerli.
Scopri chi è e da dove viene e rimandalo indietro” sibila incattivito in direzione di Liam, spingendo in malo modo Harry verso il suo ufficio.

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Secondo Harry, Andalasia si trova subito dopo i Prati della Gioia e la Valle della Contentezza. Non è ovviamente segnata in nessuna cartina geografica di nessun continente né esiste qualche riferimento ad essa su Google. Non esiste, semplicemente.
Louis, seduto dietro la sua scrivania con due dita unite sotto il mento, osserva in silenzio Harry picchiettare incuriosito contro il vetro dell'acquario e girarci intorno, mormorando paroline dolci ai pesciolini che sembrano non avere assolutamente paura di lui. Louis, chissà perché, non se ne sorprende.
Il bussare della porta, poco dopo, cattura l'attenzione di entrambi. Liam entra dentro la stanza accompagnato dagli ex-coniugi Mr e Mrs Cole, impegnati ormai da mesi interi in una caotica battaglia legale per la custodia del figlio.
Louis si sistema velocemente la cravatta e si alza dalla sua sedia girevole, accogliendoli con una stretta di mano formale prima di farli accomodare sulle due poltroncine davanti alla scrivania. Harry, incuriosito dalla loro presenza, si avvicina a Louis.
Grazie per essere venuti,” Louis dice, mettendo in ordine un plico di fogli. I due ex-coniugi annuiscono brevemente. “In seguito alla vostra richiesta di separazione e alla vostra incapacità di giungere ad un comune accordo, sarà il Giudice a decidere se – ”
Si stanno separando?” Harry interrompe improvvisamente Louis, aggrottando le sopracciglia castane con aria confusa. “E per quanto tempo?”
Louis prende un lungo respiro per calmare i nervi e “Per sempre, Harry. Adesso, ti prego, fammi lavorare” ribatte sbrigativo, riportando l'attenzione sui signori Cole.
Harry, comunque, non demorde. “Cioè... per sempre sempre?”
I signori Cole lanciano un'occhiataccia a Louis, seccati dalla nuova interruzione. Louis spera – prega – che mantengano la calma.
Si volta appena verso Harry, allora, “Sì, per sempre sempre. Che ne dici di uscire da qui e andare – che fai? Non piangere!”
Harry tira su con il naso, ha gli occhi umidi di lacrime, gli angoli della bocca piegati all'ingiù e il labbro inferiore che tremola.
Ma non possono farlo!” protesta debolmente, la voce incrinata dall'emozione, mentre una grossa lacrima rotola lungo la sua guancia. “Che luogo spaventoso è mai questo?”
E' la realtà” taglia corto Louis, intimandogli con un cenno della mano di sloggiare. Harry non obbedisce, però, fa invece il giro della scrivania e comincia ad importunare i signori Cole.
Come potete separarvi e lasciar morire il vero amore? Lei, signore, come può lasciare andare una così bella donna come sua moglie!”
L'espressione irritata della Signora Cole si ammorbidisce e i suoi zigomi si tingono di rosa. Harry afferra le loro mani e le unisce insieme, un sorriso gentile a piegargli le labbra. “Guardi!” dice rivolto al Signor Cole, “Guardi come brillano i suoi occhi! Si rende conto quanto è stato fortunato ad essere riuscito a possedere il suo cuore?”
Il Signor Cole diventa paonazzo in volto e comincia a balbettare imbarazzato. Louis si prende la testa tra le mani, ormai al limite della sopportazione. Se Harry farà scappare i suoi clienti a gambe levate, Louis giura che –
Il vero amore non muore mai, signori.” Harry riprende con tono appassionato, stringendo con una delle sue enormi mani quelle unite dei due coniugi. “Anche se alle volte pensiamo che sia così, non è vero: tutto quello che dobbiamo fare è combattere per farlo trionfare ancora!”
La Signora Cole si sposta un ciuffo biondo dalla fronte, stringendo spasmodicamente con la mano libera la sua borsetta di perline poggiata sulle ginocchia unite. “Siamo stati insieme per quindici anni...” sussurra intristita, mordendosi le labbra.
Harry annuisce con aria comprensiva mentre le dà leggere pacche consolatorie sulla spalla. “E perché mai vorreste mandare in fumo tutti questi anni passati insieme? Sono certo siano stati meravigliosi, non è vero? Ricchi di gioie, risate e momenti felici.”
La signora Cole fa sì con la testa, asciugandosi gli angoli degli occhi con l'indice. “Siamo stati tanto felici insieme, Grant, vero?” piagnucola rivolgendosi al marito, “Ricordi quando siamo andati in Francia, per il nostro terzo anniversario, e fecemmo l'amore nel bagno di quel ristorantino – ”
Louis grugnisce disgustato, coprendosi gli occhi con i palmi delle mani. Harry, invece, ascolta con attenzione le parole della donna e sospira sognante.
Quando nacque Luke” Grant si unisce alla moglie, adesso, commemorando emozionato le tappe più felici della loro vita insieme, “pensai che non avrei mai potuto amare un'altra donna al di fuori di te. Il ragazzo ha ragione, sai, non ho mai incontrato nessuno con degli occhi più brillanti dei tuoi.”
Harry si porta commosso una mano al centro del cuore. “L'amore è così meraviglioso” sospira piano, mentre scioglie la presa sulle mani giunte dei coniugi Cole e torna a posizionarsi dietro Louis.
Alla fine, i Cole decidono – con sommo disappunto di Louis – di prendersi un po' di tempo per pensare.
Forse siamo stati troppo frettolosi” si scusa Grant con una piccola scrollata di spalle, tenendo stretto la moglie sotto un braccio, “sono sicuro che anche il nostro ragazzo vorrebbe che riallacciassimo i rapporti; ha solo tredici anni, dopotutto, ha ancora bisogno di entrambi i suoi genitori.”
Louis annuisce con aria stoica e professionale e stringe la mano che gli offre l'uomo, augurando ad entrambi buona fortuna. Quando i Cole escono fuori dal suo ufficio, però, si volta come una furia verso Harry.
Ti rendi conto che mi hai appena fatto perdere dei clienti con tutte quelle stronzate sul vero amore?” abbaia. La giornata è iniziata male e, sicuramente, finirà anche peggio. Harry si stringe nelle spalle e “Ma il loro era vero amore...” risponde flebilmente, abbassando la testa.
Louis alza le braccia al cielo. “Il vero amore non esiste!” urla, assestando un calcio arrabbiato al piede della scrivania. “Le persone s'innamorano e poi, dopo qualche anno, smettono di farlo e si abbandonano. E' così che funziona, non esiste il vissero per sempre felici e contenti, questa non è una stupida fiaba!”
Harry solleva di colpo la testa. I loro occhi s'incontrano e Louis crede che il ragazzo sia lì lì per scoppiare in lacrime; i suoi occhi sono grandi e liquidi, sorpresi da quelle parole così dure ma, allo stesso tempo, quasi comprensivi, come se ne capissero il motivo.
Sei stato abbandonato, vero?” mormora flebilmente, poi, andandogli vicino. “La persona che amavi, la madre di Lily, è andata via?”
Louis distoglie velocemente lo sguardo. “Sì. Ma non m'importa e non vedo cosa c'entri adesso.”
Ma ti importava prima, ecco perché sei così...” Harry si prende un attimo per pensare alla parola adatta da usare, “... così infelice.”
Louis sbuffa una risata dal sapore amaro mentre torna ad abbandonarsi sulla sua sedia. “Non sono infelice, solo non apprezzo quando qualcuno ficca il naso nel mio lavoro.”
Harry stringe le labbra e annuisce, anche se non sembra crederci nemmeno un pochino. Poi, senza chiedere il permesso, si accomoda sulle sue ginocchia e avvolge le braccia intorno al suo collo, abbracciandolo stretto.
Sono davvero dispiaciuto, Louis, ma troverai presto il vero amore e sono certo che cambierai idea. Forse lo hai già trovato in Eleanor, sembra una carissima ragazza, non credi?”
Louis, ancora preso alla sprovvista e con il peso di Harry sulle proprie gambe che, stranamente, non sembra per niente scomodo, ricambia goffamente l'abbraccio. Affonda anche il naso nella guancia di Harry, inspirandone l'odore di pulito e del bagnoschiuma con estratti di lamponi e more che usa Lily. Deve essersi lavato con quello, questa mattina.
Harry gli sorride contro il collo e giocherella con i ciuffi di capelli alla base della sua nuca, schioccandogli un bacio sulla guancia prima di lasciarlo andare e rimettersi in piedi. Louis vorrebbe quasi pregarlo di tornare tra le sue braccia.
E tu,” chiede poi, “hai già trovato il tuo vero amore?”
Il volto di Harry s'illumina come un albero di Natale. Scuote la testa, però, e “Non ancora ma lo troverò, un giorno. Poi ci sposeremo e ci scambieremo il bacio del vero amore!” trilla, sfoggiando un sorriso tutto zucchero e fossette.
Louis ridacchia e scuote appena la testa, la furia di poco prima ormai completamente dimenticata.

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Allora, come funziona tutta questa faccenda del vero amore in Andalasia?”
Louis e Harry passeggiano lungo uno dei sentieri alberati di Kensington Gardens – Louis ha deciso, dopo il fiasco con i Cole, di prendersi una piccola pausa dal lavoro e far cambiare un po' aria ad Harry. Il ragazzo mangiucchia una mela caramellata, regalatagli dalla giovane titolare della bancarella in cui si sono fermati insieme ad un tovagliolino con il suo numero di cellulare scribacchiato sopra (che Harry ha inconsapevolmente usato per asciugarsi le dita e poi gettato via).
Louis ha le mani infilate dentro le tasche dei pantaloni gessati e osserva Harry con un piccolo sorriso ad increspargli le labbra sottili. Harry è accattivante, così pieno di entusiasmo, innocenza e buone speranze – gli ricorda tanto la sua piccola Lily.
Harry inclina appena la testa per strappare un altro morso alla sua mela; ha le labbra rosse e lucide di caramello mischiato a saliva, e Louis si ritrova inconsapevolmente a fissarle per quello che è sicuramente un lasso di tempo poco discreto. Si schiarisce la gola e sposta lo sguardo verso la statua di Peter Pan, brulicante di turisti con le loro Nikon immense appese al collo.
In Andalasia,” Harry comincia, dopo aver deglutito il suo boccone, “incontriamo la nostra anima gemella, poi cantiamo qualche canzone d'amore e, il giorno dopo, ci sposiamo.”
Louis alza le sopracciglia. “Vi sposate il giorno seguente? Senza nemmeno conoscervi?”
Harry solleva le spalle, distratto dai passanti e dallo stagno con le oche e da tutto il resto. “Abbiamo l'eternità per conoscerci!” gli dice con un sorriso, come fosse la cosa più naturale del mondo.
Louis, piuttosto perplesso, non riesce a comprendere come si possa mettere la fede al dito di un completo estraneo. Conosce Eleanor da tre anni e, nonostante abbia intenzione di farle la proposta, crede ancora sia troppo presto per fare un passo del genere – così enorme e spaventoso. Se non avesse una figlia di sei anni a carico, molto probabilmente non si sarebbe più risposato. L'abbandono di Hannah era stato un duro colpo da incassare; Lily era ancora troppo piccola per comprendere la situazione, ma Louis ricorda ancora – e non crede che riuscirà mai a scordarlo – quando si era svegliato nel cuore della notte con un lato del materasso freddo e un bigliettino d'addio attaccato allo sportello del frigorifero.
Una settimana dopo aveva ricevuto a casa le carte del divorzio insieme alla madre di Hannah che, ancora più confusa di lui, aveva spogliato il loro appartamento di tutte le cose appartenute alla figlia. Era stata dura affrontare il lavoro in ufficio, un divorzio, e una bambina piagnucolosa da crescere tutto da solo. Hannah non ha completamente abbandonato Lily, le manda cartoline e regali per Natale e il suo compleanno, la chiama una volta ogni dieci giorni e la invita sempre a Doncaster – città dove Louis è nato e cresciuto, città dove Hannah adesso vive con il suo compagno e un figlio nuovo di zecca. Lily non ha mai accettato, comunque: non le serve una mamma, è quello che dice sempre. Louis sa, tuttavia, che ne ha bisogno, così come tutti gli altri bambini della sua età. Persino lui, a quasi trent'anni, a volte ne ha bisogno.
Louis scuote la testa e decide di spazzare via quei cattivi pensieri, tornando alla realtà. Harry sta ancora curiosando in giro, le dita di una mano strette intorno al bastoncino appiccicoso della mela caramellata e gli occhi che cercano di assorbire tutto quello che lo circonda.
Ti piace qui?” Louis gli domanda, chiudendo delicatamente una mano intorno al suo gomito e tirandolo appena verso di sé quando si accorge che Harry è nell'esatta traiettoria di un ciclista. Harry, beatamente ignaro del pericolo appena scampato, annuisce con vivacità.
Molto! E' un Regno così diverso da Andalasia, ci sono un sacco di belle cose da vedere. Non capisco perché vadano tutti di corsa, però, senza fermarsi nemmeno un secondo a guardare il cielo, giocare con gli scoiattoli o annusare un fiore. Ma mi piace, ha l'aria di essere un posto pieno di avventure.” Harry spiega, le fossette che spuntano fuori a bucargli le guance. Louis non può fare a meno di sorridere.
Però non capisco perché tutta questa faccenda del divorzio,” Harry continua con aria triste, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe. Indossa un paio di stivaletti di camoscio beige – Louis, prima di andare in ufficio, lo ha portato per negozi: non poteva farlo andare in giro con degli stivaloni neri alti fino alle ginocchia e quell'orrenda calzamaglia. Gli ha regalato anche un paio di skinny jeans aderentissimi (Louis non si vergogna, beh forse solo un pochino, ad ammettere di aver balbettato un po' quando Harry è uscito fuori dal camerino con le sue gambe longilinee e quasi femminili fasciate perfettamente da quei jeans) e un foulard colorato, che Harry ha deciso di avvolgere intorno alla testa per tenere fermi all'indietro i suoi ricci. “Non capisco perché preferite separarvi per sempre piuttosto che affrontare e superare le difficoltà, facendo trionfare il vero amore. E' tutto così triste, sono infelice per voi.”
Louis sospira. “A volte prendiamo decisioni affrettate,” commenta, voltandosi distrattamente a guardare un gruppetto di adolescenti giocare a calcetto sul prato, “pensiamo di esserci davvero innamorati di qualcuno, siamo convinti che sia la persona giusta con cui condividere tutta la vita e poi, un giorno, l'amore finisce improvvisamente e ci accorgiamo di aver sbagliato. Probabilmente la nostra anima gemella ci è passata accanto ma noi eravamo troppo occupati ad essere innamorati della persona sbagliata per rendercene conto.”
Pensi che Eleanor sia la tua persona giusta?” Harry chiede, poi, e Louis smette di camminare, preso in contropiede. Harry tira dritto e solo con qualche secondo di ritardo si accorge che l'uomo non è più al suo fianco. Si ferma, si guarda intorno spaesato e poi, dopo aver individuato Louis, torna indietro con un sorriso imbarazzato sulle labbra.
Louis non ha mai pensato che Eleanor potesse essere la sua persona giusta. Non perché non la trovasse all'altezza o non le volesse abbastanza bene, ma è che non ci ha mai pensato troppo. Si sono conosciuti per caso; lei era dolce e carina e, quando Louis le ha detto di avere una figlia e un matrimonio fallito alle spalle, lei non è scappata a gambe levate.
Louis vuole sposarla perché ha Lily, non può permettersi di farla crescere senza un figura materna ancora a lungo – nonostante, tuttavia, a Lily non sembra andare molto a genio questa situazione. Ci ha provato, sul serio, a farle piacere Eleanor: ha provato a portarle fuori a cena per farle conoscere meglio ma Lily, ostinata com'è, aveva passato tutto il tempo a fare i capricci e i dispetti. Eleanor, superato il desiderio iniziale di piacerle, si è ormai rassegnata e anche un po' scocciata.
Louis non vuole giudicarla negativamente; è probabilmente troppo giovane per avere una figlia, anche se acquisita, ed è anche troppo distratta dalla sua carriera di fashion blogger – è abbastanza popolare in Inghilterra, tanto da essere persino invitata alle Fashion Weeks o qualcosa del genere, Louis non se ne intende molto.
Quindi no, Louis non ha mai pensato che Eleanor fosse seriamente la sua anima gemella, ma quante donne sono disposte a sposare qualcuno con una figlia a carico?
Io – io non lo so?” mormora, infine, con tono incerto, guardando Harry.
Il ragazzo aggrotta la fronte. “Quando la vedi il tuo cuore batte fortissimo e senti le farfalle e tanti scoppiettanti fuochi d'artificio dentro lo stomaco?”
Louis ci pensa su un attimo. “Non lo so, suppongo di sì? Non ci ho mai fatto caso.” Si giustifica, scrollando mestamente la testa.
Ma queste cose sono importanti!” Harry si indigna e solleva improvvisamente le braccia in aria, facendo volare via la sua mela caramellata. Non sembra accorgersene, nemmeno quando questa atterra sopra il casco di un ignaro ciclista. “Come fai a non farci caso?”
Louis fissa divertito il ciclista con la mela caramellata appiccicata sul suo casco che si allontana. “Non m'importa davvero delle farfalle nello stomaco, del vero amore e tutte queste stronzate,” dice poi, rivolgendosi di nuovo ad Harry – che si porta una mano al petto ed emette un verso scandalizzato.
Harry batte un piede a terra. “Ma Louis!” si lamenta, trascinando con tono petulante la i del suo nome. “Non puoi dire cose del genere!”
Louis sbuffa una risatina e riprende a camminare, Harry lo segue a ruota come un cagnolino disperso. “Sai, Harry, forse dovremmo fare tutti come dici tu: s'incontrarono, pranzarono e si sposarono.”
Harry annuisce solenne. “E non dimenticare il e vissero per sempre felici e contenti!”
Già,” Louis sorride al suo indirizzo, mentre piccole rughe d'espressione gli increspano la pelle intorno agli occhi. “E poi vissero per sempre felici e contenti.”
Harry applaude allegramente. Solo in quel momento sembra ricordarsi della sua mela caramellata, e prende a fissarsi imbronciato le mani vuote e appiccicaticce.
Te ne comprerò un'altra” Louis si offre mentre poggia una mano sulla base della sua schiena, guidandolo verso l'ennesimo venditore ambulante di dolciumi.
Harry lo ringrazia con un bacio appiccicoso sulla guancia.

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Lily butta la testa all'indietro e strilla di felicità.
E' seduta a gambe incrociate sul divano, Harry è nella stessa posizione di fronte a lei – con addosso la nuova camicia con una fantasia di fenicotteri che Louis gli ha regalato per impedirgli di distruggere le sue tende – e le sta molto probabilmente raccontando qualche aneddoto fiabesco su Andalasia. Louis non sta seguendo attentamente la loro conversazione, immerso com'è nelle sue scartoffie da compilare, si limita soltanto a guardarli di tanto in tanto e sorridere tra sé.
Qualche ora dopo, quando Lily è ormai andata a letto – sorprendentemente senza nemmeno protestare – , Harry si avvicina a Louis con un sorriso timido e le mani intrecciate dietro la schiena. Ha i capelli tirati indietro da un cerchietto rosso e raccolti malamente in una treccia disordinata – senza dubbio opera di Lily.
Posso disturbarti?” chiede. Louis annuisce, si abbandona contro lo schienale della sedia e soffoca uno sbadiglio stanco contro il palmo della mano. Odia portarsi il lavoro a casa, lo sfinisce sempre.
Harry allontana una sedia dal tavolo e ci si accomoda sopra, poggia i gomiti sulla superficie del tavolo e intreccia le mani sotto il mento. “Apprezzo molto che tu mi faccia rimanere ancora un'altra notte, sei un vero gentiluomo. Ti ringrazio.”
Louis gli sorride e sventola una mano a mezz'aria, liquidando le sue parole. “Non devi ringraziarmi, Harry. Non ti avrei abbandonato a te stesso in un posto come Londra; tra l'altro, la mia casa non è mai stata così pulita prima d'ora, direi che è una vittoria per tutti quanti. Ma, per favore, non portare di nuovo ratti in casa mia.”
Harry abbassa lo sguardo e ridacchia, sistemandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli sfuggita dalla treccia. “Volevano solo essere gentili. Sono miei amici.”
Beh, apprezzo la loro gentilezza, ma credo riusciremo a sopravvivere anche senza il loro aiuto.”
Harry non sembra molto convinto ma decide di non insistere oltre. “Canterei una canzone per ringraziarti ma non credo ne saresti felice, soprattutto non a quest'ora della notte”
Louis scoppia a ridere e annuisce, passandosi una mano sui capelli spettinati.
Ti preparerò qualcosa da mangiare, allora,” Harry continua, pianta i palmi delle mani sul tavolo e fa leva sulle braccia per alzarsi dalla sedia – i muscoli delle sue braccia guizzano sotto il tessuto della camicia e Louis deve schiarirsi rumorosamente la gola e distogliere lo sguardo per impedirsi di fissarlo troppo, “non hai ancora cenato ed è davvero tardi.”
Oh, non disturbarti. Sono a posto così, davvero.”
Harry scuote la testa. “Nessun disturbo” insiste, “mi piace cucinare per gli altri, è una delle cose che più preferisco!”
Harry si allontana allegramente verso la cucina e Louis non può fare a meno di chiedersi se i Principi Azzurri esistano veramente e se è stato così fortunato da trovarne uno.

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Quando Louis spalanca la porta del suo appartamento, la sera seguente, dopo un'intensa giornata di lavoro, viene accolto da un delizioso profumino di dolci appena sfornati.
Lily gli sfreccia accanto, si sfila via in tutta fretta lo zainetto e le scarpe, lasciandole sul parquet del corridoio, e poi corre in cucina. Louis, dopo aver sistemato il suo trench coat beige, la sua ventiquattrore e il disordine della figlia, la segue.
Sbarra gli occhi quando vede decine e decine di vassoi pieni di muffin ricoprire quasi interamente ogni superficie della cucina. Harry li accoglie con un sorriso tutto fossette e un grembiule rosa pieno di fronzoli – quello che solitamente Jay utilizza quando va a trovarli – allacciato intorno ai fianchi. Ha una macchia di farina sulla guancia destra e i ricci legati in un disordinato chignon sopra la sua testa: sembra l'immagine della perfetta casalinga.
Louis direbbe di aver davanti una visione paradisiaca, se solo non ci fosse Nick Grimshaw, il suo vicino di casa, seduto al suo tavolo con un sorriso sghembo e un muffin mangiucchiato tra le dita.
Cosa ci fa qui lui?” domanda quindi, senza nemmeno salutare Harry o ringraziarlo, indicando con un cenno del capo l'uomo. Lily, al contrario, strilla entusiasta e ringrazia Harry con un bacio sulla guancia prima che cominci ad osservare minuziosamente tutti i muffin per scegliere quale mangiare.
Harry, in ogni caso, non sembra ferito dalla sua reazione. “Oh, lui è Sir Grimshaw!” dice allegramente, “Non sapevo come accendere quella scatola magica che cuoce i dolci e lui è cortesemente venuto in mio aiuto. E' un gentiluomo!”
Louis lancia un'occhiata poco impressionata a Nick che gli risponde muovendo le sopracciglia con aria maliziosa prima di voltarsi verso Harry e riservargli un finto sorriso innocente. A Louis non è mai piaciuto quello lì.
E' stato davvero gentile ad aiutarti” Louis sibila, stringendo le palpebre, “ma è tardi, credo sia meglio che vada. Giusto, Sir Grimshaw?”
Harry apre la bocca e aggrotta la fronte, confuso dall'improvvisa scortesia di Louis.
Heyyy, Louis!” lo richiama, posando entrambe le mani sui fianchi. “Sir Grimshaw è nostro ospite, dobbiamo trattarlo con rispetto!”
Louis è sul punto di sbottare qualcosa come chi cazzo se ne frega del rispetto questa è casa mia, ma Grimshaw lo precede e “No, tranquillo Harry” dice, alzandosi in piedi. “Louis ha ragione, è ora di tornare a casa. Se hai ancora bisogno di me, sai dove trovarmi. Grazie per questo” agita sorridendo il suo muffin in aria, “oh, e non dimenticare il nostro appuntamento!” conclude, prima di congedarsi con un pigro cenno della mano e andarsene via.
Solo quando Louis sente la porta d'ingresso chiudersi, “Appuntamento?” chiede sconcertato.
Harry annuisce, al settimo cielo, mentre tira fuori dal forno, premurandosi ovviamente di indossare prima i guanti protettivi, un'altra teglia di muffin cotti a puntino. Si guarda intorno, alla ricerca di uno spazio libero dove posarla: alla fine, con una piccola alzata di spalle, decide di metterla sul pavimento.
Sì,” dice poi, sollevando lo sguardo su di Louis, “Sir Grimshaw mi ha invitato ad un appuntamento, domani pomeriggio. Ho accettato perché sembrava una cosa divertente! A proposito... cos'è un appuntamento?”
Un appuntamento è quando due persone che si piacciono escono insieme per conoscersi” s'intromette Lily, con le guance piene di muffin, seduta su uno degli sgabelli che circondano la penisola. Louis l'ammonisce con lo sguardo e lei deglutisce prima di continuare. “Vanno al ristorante, o al cinema, o in un museo... ma non puoi baciare qualcuno al primo appuntamento o crederà che tu sia facile, la sorella grande di Cindy lo dice sempre. Però io non so cosa vuol dire essere facile...” Lily conclude, stringendosi nelle spalle, mentre addenta il suo muffin.
Harry emette un oohh comprensivo e annuisce, portandosi le mani ricoperte dai guanti su entrambe le guance.
Non puoi andare ad un appuntamento con Nick Grimshaw!” Louis interviene, spalancando le braccia. Non può permettere che esca con Nick, Harry è ingenuo come una Principessa Disney – parla persino con gli uccellini, per l'amor del cielo! – e Louis non si fida davvero di quello lì.
Harry s'imbroncia. “Ma potrebbe essere il mio Principe Azzurro!” sbuffa, soffiando adorabilmente via una ciocca di capelli che gli era scivolata sugli occhi.
Principe Azzurro un corno! è quello che pensa Louis, invece; Nick cambia ragazzo praticamente ogni week-end e suona lo stereo ad un orario improponibile la Domenica mattina.
Non è il tuo Principe Azzurro, Harry, non è quello giusto per te. Credo dovresti ritornare in Andalasia per trovarne uno più adatto.”
Harry aggrotta le sopracciglia marroni e incrocia le braccia, increspando il tessuto della t-shirt bianca, un po' troppo corta, che deve aver rubato dall'armadio di Louis. Il tessuto della maglietta è così sottile che l'uomo riesce a vedere i suoi capezzoli.
Credo spetti a me giudicare se Sir Grimshaw sia giusto o meno.”
Louis sospira e concede ad Harry un sorriso rassegnato. Sì, ha ragione: non spetta a lui giudicare. Louis non è suo padre e nemmeno il suo fidanzato, non può dirgli cosa fare o meno – Harry sarà anche un ingenuo sognatore e fermo credente nel vero amore, ma non è un bambino.
Forse ha anche ragione: magari Nick Grimshaw è sul serio il suo Principe Azzurro e vivranno per sempre felici e contenti. Questo pensiero lascia a Louis un po' l'amaro in bocca ed una strana sensazione alla bocca dello stomaco – non sa spiegarsi cosa voglia dire e, francamente, non vuole nemmeno saperlo.
Va bene,” mormora quindi, avvicinandosi al ragazzo per accarezzargli con le dita un mi dispiace sulla guancia. “Sono sicuro che ti divertirai.”
Il volto di Harry si illumina con un sorriso. Lo afferra per un braccio, poi, con lo stesso entusiasmo di un cagnolino scodinzolante, e lo trascina verso il tavolo. Gli riempie le mani di muffin, ficcandogliene uno in bocca – Lily scoppia a ridere divertita e Louis cerca di restituire ad Harry il favore, nonostante abbia le mani occupate di muffin.

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Lily è impegnata in un tea party insieme alle sue numerose bambole, disposte in cerchio intorno a lei, quando Harry bussa alla sua porta.
La bambina solleva gli occhi dalle sue bambole e “Avanti!” strilla, tenendo a mezz'aria la sua tazzina vuota.
La porta si apre appena, la testa di Harry che fa capolino dalla fessura. “Posso entrare?” domanda educatamente. Lily annuisce, posa la tazzina sul tappeto peloso rosa shocking di Hello Kitty e agita le manine, incitandolo ad unirsi a lei.
Harry s'inginocchia in mezzo a due bambole bionde, e sorride con i palmi delle mani premuti contro le cosce mentre aspetta che Lily prenda un'altra tazzina dal suo servizio da tè giocattolo.
Me e le ragazze” Lily indica con un movimento del braccio le sue bambole, “stavamo bevendo il tè e parlando dell'ultimo episodio di Violetta, ti serviva aiuto?”
Harry annuisce. Prende la tazzina che Lily gli porge, così piccola che sparisce quasi completamente dentro le sue mani enormi, e finge di sorseggiare il tè.
L'appuntamento con Sir Grimshaw è tra qualche ora e non so cosa fare o dove andare, non so nemmeno dove trovare una fata turchina così all'ultimo momento!”
Lily arriccia un po' le labbra. Nemmeno lei è molto entusiasta da tutta questa faccenda dell'appuntamento con il signore della porta accanto – solo perché il suo papà non ne è felice, e lei vuole molto bene al suo papà e non vuole che sia triste.
Tuttavia, non vuole nemmeno che Harry sia triste. E' un Principe delle fiabe e anche il suo amico, cucina dei muffin buonissimi ed è sempre buono e gentile con lei.
Essere una bambina di sei anni è davvero difficile, ci sono troppe decisioni da prendere!
Possiamo andare in giro per negozi,” Lily suggerisce infine, “possiamo usare la carta di credito di papà. E' per le emergenze, in realtà, ma non glielo diremo.”
Harry si morde il labbro con aria apprensiva. “Ma non voglio che si arrabbi” mormora, stringendo le lunghe dita intorno alla tazzina.
Lily, con un sorrisino furbo a piegarle la bocca, “Beh, non può arrabbiarsi se non lo sa” dice, muovendo le sopracciglia.
Alla fine,si ritrovano dentro una boutique di YSL da Selfridges. Lily, dopo aver pagato la corsa del taxi con la carta di credito di Louis, ha trascinato Harry per tutta Oxford Street come se fosse lei l'adulto della situazione mentre il ragazzo si guardava intorno emettendo piccoli oooh e aah di stupore.
Harry, comunque, è intento a rimirarsi allo specchio, nell'elegante camerino della boutique, studiando attentamente un paio di aderenti pantaloni in pelle neri, accompagnati da una semplice camicia satinata dello stesso colore e la giacca a fantasia leopardata che ha catturato la sua attenzione mentre lui e Lily curiosavano in giro per il negozio.
Mi piace!” Dichiara entusiasta, facendo una giravolta su se stesso. Lily, appollaiata sul divanetto di velluto rosso del camerino, esulta e solleva le braccia in aria, dondolando le gambe.
Harry torna a guardarsi allo specchio. “Spero piaccia anche a Sir Grimshaw!” dice, mordendosi il labbro inferiore.
Lily storce la bocca e aggrotta la fronte. “Non dovresti andare ad un appuntamento con Sir Grimshaw, dovresti andarci con papà” suggerisce poi, con aria innocente. Harry si volta a guardarla con un'espressione di stupore.
Oh” sussurra, “ma Louis ha Eleanor. Non sarebbe affatto carino...”
Lily balza giù dal divanetto e “Chi se ne importa di Eleanor!” esclama con vigore, sollevando il mento. “A lei non piaccio nemmeno un pochino e non voglio che sposi il mio papà!”
Harry s'intristisce di colpo. Si avvicina a Lily e s'inginocchia davanti a lei per essere alla sua stessa altezza. “Eleanor sembra una cara ragazza, forse dovresti conoscerla meglio?” suggerisce con gentilezza.
Lily scuote la testa, ostinata. “Non voglio conoscerla! Perché non vuoi andare ad un appuntamento con il mio papà? Tu sei un Principe delle fiabe e lui ha bisogno del vero amore!”
Ma Sir Grimshaw...”
Lily afferra la mano di Harry. “Non puoi uscire con lui. La sorella grande di Cindy dice sempre che tutti i ragazzi sono uguali, vogliono solo una cosa!”
Gli occhi verdi di Harry si spalancano, grandi e rotondi come due palline, a metà tra la sorpresa e l'ammirazione – Lily sa così tante cose, pensa il ragazzo, nonostante sia alta poco più di uno dei nani di Biancaneve.
Ohhh,” esala, quindi, portandosi una mano al petto, “e cosa?”
Lily lascia andare la mano di Harry e abbassa lo sguardo sui suoi stivaletti neri lucidi. Solleva le spalle e poi biascica: “Beh, non lo so; la sorella grande di Cindy non vuole mai dircelo.”

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Louis fa cadere sul pavimento della cucina la bottiglietta d'acqua che aveva preso dal frigo quando Harry, con addosso i vestiti acquistati quel pomeriggio, fa il suo ingresso dentro la stanza. Il riccio gli riserva un timido sorriso mentre le sue guance prendono colore.
Sei – sei – ” Louis balbetta, preso alla sprovvista, mentre la bottiglietta rotola sulle piastrelle. Tossicchia contro il suo pugno chiuso prima di continuare, con tono più composto. “Voglio dire, stai benissimo. Sono sicuro che Grimshaw apprezzerà.”
Harry intreccia le mani dietro la schiena, dondolandosi leggermente sui talloni. “Grazie molte, sei davvero gentile.”
Louis rimane un attimo di troppo impalato sul posto, poi annuisce e si china a raccogliere la bottiglietta d'acqua. “Passa una bella serata” gli augura con un sorriso, forse un po' troppo forzato ma hey, non è colpa sua se Grimshaw non gli va molto a genio.
Harry si tormenta il labbro inferiore per qualche secondo ma poi, dopo aver preso un respiro, ricambia il sorriso di Louis con uno dei suoi, sinceri ed entusiasti.
Io vado allora” mormora, guardando a lungo Louis prima di girare i tacchi ed uscire dalla camera. L'uomo sospira e scuote la testa; stringe saldamente la bottiglietta, schiacciando e deformando con le dita la plastica. Non può fare a meno, dopo, di guardare fuori dalla finestra Harry e Nick uscire dal condominio e camminare lungo il vialetto.
Passa la serata sul divano, davanti alla televisione al plasma con una pinta di gelato Ben&Jerry's. Lily, seduta a gambe incrociate sul pavimento con un album da disegno sulle ginocchia, gli riserva un'occhiata eloquente – lo sta giudicando, Louis è un uomo adulto e maturo che si fa giudicare da una bambina di sei anni. Si vendicherà un giorno, decide, quando Lily sarà una teenager e gli chiederà il permesso di uscire con un ragazzo.
Due ore dopo, quando il cucchiaio di Louis gratta ormai il fondo della vaschetta di gelato e Lily è andata a letto, Harry rientra a casa.
Louis abbassa il volume del televisore, abbandona il gelato sul tavolino da caffè di fronte al divano e lo accoglie con un sorriso stanco. Harry sventola una mano in aria e, dopo essersi liberato del cappotto e degli stivaletti, lo raggiunge.
Ti sei divertito?” Louis domanda educatamente, anche se non muore di certo dalla voglia di sentirlo parlare del suo appuntamento con Nick Grimscemo. Harry solleva le spalle.
Continuava a ridere e a non prendermi sul serio mentre gli raccontavo di Andalasia. Non credo sia il mio Principe Azzurro” ammette con aria un po' triste.
Louis potrebbe mettersi a saltare sul divano dalla felicità, ma non lo fa perché è un uomo maturo che non trae assolutamente piacere dalle sfortune altrui. Assume quindi una (finta) espressione dispiaciuta e cerca di consolarlo con delle pacche sul ginocchio.
Vedrai che troverai il tuo vero amore un giorno, non preoccuparti.”
Harry si volta a guardarlo raggiante.
Oh, non sono preoccupato” cinguetta sicuro, mostrandogli le fossette. “So che il Principe Azzurro verrà. Comunque, come funziona questa scatola magica?” chiede subito dopo, indicando con un dito il televisore. “Come hanno fatto ad imprigionare quelle persone lì dentro? Hanno bisogno di aiuto?”
Louis osserva il profilo di Harry con occhi pieni d'affetto e ridacchia piano.
No, non sono imprigionati lì dentro” lo rassicura. “Sono attori, vengono pagati.”
Harry aggrotta la fronte. “Ma sanno che possono venire fuori quando vogliono, vero?” domanda, genuinamente preoccupato. “Possiamo dar loro da mangiare, sono rimasti un sacco di muffin! Posso cucinare qualcos'altro, anzi adesso vado – ”
Louis ferma Harry, già in procinto di alzarsi dal divano e correre in cucina a preparare Dio-solo-sa-cosa, posando il palmo della mano sulla sua coscia.
Non sono realmente dentro il televisore, Harry, non è necessario cucinare per loro” gli spiega. Harry si sgonfia come un palloncino bucato, il suo entusiasmo rapidamente svanito. Lancia ancora qualche occhiata dubbiosa al televisore, però non insiste.
Allora” Louis cambia argomento, “cosa vuoi fare domani? Ti va di accompagnarmi di nuovo in ufficio?”
Harry si stringe nelle spalle; solleva i piedi dal pavimento e li poggia sul divano, piegando le ginocchia contro il petto. “Non mi piace il tuo lavoro, separi il Vero Amore.”
Louis afferra il telecomando, sepolto sotto una pila di cuscini, e abbassa di molto il volume del televisore. Si sistema meglio sul divano, poi, ruota il busto per guardare meglio Harry mentre puntella un gomito sullo schienale e sorregge un lato della sua testa con il palmo della mano. Con l'altra mano, invece, arruffa gentilmente i ricci scarmigliati di Harry.
A volte le persone devono separarsi,” spiega, la voce morbida e delicata come se stesse parlando con sua figlia, “alcune coppie non hanno il loro e vissero per sempre felici e contenti. Quando un marito fa male alla moglie e ai figli, quando uno dei coniugi ha rapporti extra-coniugali, o semplicemente quando non si è più compatibili... a volte la separazione può essere una cosa positiva.”
La bocca di Harry si storce in un broncio. “In Andalasia un marito non fa mai male alla propria moglie” dice accigliato, poggiando il mento sopra le sue ginocchia. “Accadono cose molto brutte in questo posto.”
Louis annuisce. Sì, questo è davvero un brutto posto – è terrorizzato dall'idea che la sua piccola Lily sia costretta a viverci. Una volta cresciuta, sarà esattamente uguale a Louis e a tutti gli altri: così abituata a tutte le brutte cose che accadono intorno a lei al punto da ignorarle, facendosele scivolare addosso senza alcuna cura. Lily non riderà più quando vedrà un cagnolino scodinzolare, scaccerà via le farfalle che le voleranno intorno invece di ammirarle rapita, non crederà più nelle Principesse e nelle fiabe, non mangerà troppo cioccolato per paura di ingrassare – Lily diventerà esattamente come tutti gli adulti e Louis non è pronto per vederla cambiare, per farsi scivolare la sua innocenza tra le dita.
Vorrei che tutto il mondo fosse come Andalasia” mormora. Harry gli risponde con un sorrisino triste, prima di poggiare la testa sulle sue gambe e abbassare le palpebre.

.

Cosa ci fa lui ancora qui?”
Louis rotea gli occhi mentre Eleanor entra come una furia dentro il suo ufficio, senza nemmeno premurarsi di bussare. Harry, impegnato a parlottare con i pesciolini dentro l'acquario, raddrizza la schiena e accoglie la donna con un sorriso splendente che si trasforma immediatamente in un piccolo broncio confuso quando lei lo ignora.
Ciao anche a te, El.” Louis ironizza, senza sollevare lo sguardo dai documenti che sta studiando. Eleanor si aggiusta l'enorme borsa sulla spalla e sbuffa.
Non ti fai sentire da quattro giorni e tutto quello che sai dirmi è ciao anche a te?” sbotta, la voce come veleno.
Ero impegnato. Ti ho pensato tutti i giorni, però, promesso” Louis risponde distrattamente, sfogliando i fogli. Eleanor emette un verso stizzito.
Credi che Danielle non me l'abbia detto?” sibila la donna, assottigliando gli occhi marroni. Louis sospira e stacca finalmente gli occhi dalle sue scartoffie, concentrando la sua completa attenzione su di lei. Non vede Eleanor da tre, forse quattro, giorni e un po' lo sorprende il fatto che non ne abbia sentito per niente la mancanza. E' carina, ben vestita e non ha nemmeno un capello fuori posto – così come è sempre stata da quando Louis la conosce, quasi fosse appena scesa da una passerella – ma, adesso che ci fa caso, il suo cuore non batte fortissimo né sente strani sfarfallii alla bocca dello stomaco.
Harry, quel giorno al parco, gli aveva chiesto se fosse innamorato di Eleanor, se sentisse le farfalle e i fuochi d'artificio: la risposta, adesso che Louis è in grado di darne una, è no.
Credi che non mi abbia detto che durante l'Università andavi anche coi maschi?” Eleanor continua, con una nota di disgusto nella voce, incrociando le braccia sotto il seno.
Louis sbatte le ciglia, preso in contropiede. Raddrizza la schiena e intreccia le mani sulla scrivania, aspettando che lei continui.
Mi stai tradendo con lui?” domanda Eleanor, sventolando una mano in direzione di Harry – che spalanca smarrito i suoi occhioni e si appiattisce contro il muro, come un cervo sorpreso dai fanali accecanti di un'automobile. “E' per questo che non ti sei fatto completamente sentire?”
Louis spalanca la bocca, indignato da quelle malevole insinuazioni, ma la donna tronca bruscamente le parole che rotolano fuori dalla sua bocca.
Hai una figlia!” Eleanor sputa, puntandogli un dito pieno di anelli e accuse contro. “Sei un uomo disgustoso, come puoi dormire con un maschio mentre lei si trova sotto il tuo stesso tetto!”
Le guance appena un po' scavate di Louis sbiancano di colpo sotto lo strato di barba rossiccia che non toglie da due giorni. I suoi occhi azzurri fiammeggiano, punti nel vivo, mentre il suo sangue si trasforma in lava colata e il suo intero corpo si accende di rabbia. Lily è qualcosa di assolutamente intoccabile per lui – nessuno può permettersi di dire che non sia un bravo padre, che non sia capace di crescere sua figlia in un ambiente sano. Louis ha speso gli ultimi sei anni della sua vita ad accudire Lily, senza farle mancare mai nulla e a farsi in quattro per darle un'infanzia serena e dignitosa nonostante l'assenza della madre: Eleanor non avrebbe dovuto toccare quel tasto, non avrebbe dovuto affatto.
Louis, quindi, si alza dalla sua poltrona di pelle pregiata e pianta i palmi delle mani sulla scrivania, curvandosi in avanti. “Non osare mai più insinuare che io non sia un bravo padre. Che io dorma con donne o uomini, mia figlia verrà sempre al primo posto.”
Eleanor arrossisce sulle guance ma, tuttavia, sostiene impettita lo sguardo furioso di Louis.
Non ti ho mai tradito con nessuno, né tantomeno con Harry” Louis continua, la voce pacata ma fredda,dura e carica di disappunto. Eleanor stringe le labbra, senza abbassare lo sguardo. “Non so perché tu abbia avuto questi dubbi ma, adesso, non m'importa. Non voglio stare con qualcuno che non si fida di me e crede che io non sia un buon padre, è finita. Adesso esci pure dal mio ufficio e chiudi la porta.”
Le spalle di Eleanor tremano mentre annuisce e batte in ritirata, senza scusarsi o pregare Louis di perdonarla. Prima di andarsene via, inchioda Harry con un'occhiata al veleno che lo fa quasi scoppiare in lacrime.
Solo quando la porta dell'ufficio si richiude, Louis si abbandona di nuovo sulla poltrona. Tira sul col naso e torna a lavorare sui suoi fogli, come se non avesse appena litigato con la donna che avrebbe voluto sposare.
Harry stacca la schiena dalla parete e si avvicina titubante a lui. “Sei infelice per colpa mia?” domanda, torturandosi il labbro inferiore con le dita.
No, Harry, non lo sono,” Louis scuote la testa, “sono solo arrabbiato e pieno di lavoro.”
Harry annuisce, le mani dietro la schiena come un bambino. “Posso portarti qualcosa?”
Beh, è quasi ora di pranzo” Louis si stacca momentaneamente dai suoi documenti per tirare fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni il portafoglio, estraendone un biglietto da cinquanta sterline. “Ti va di andare al McDonald's qui di fronte e comprare qualcosa? Non ti perderai, giusto?”
Harry scuote solennemente la testa, facendo ondeggiare i suoi ricci da una parte all'altra. Afferra i soldi e corre entusiasta fuori dall'ufficio – senza nemmeno aspettare che Louis gli dia il suo ordine. Louis rimane imbambolato a fissare la porta per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
Alla fine, Harry ritorna senza cibo e senza soldi.
C'era una ragazza davvero triste, era seduta su una panchina e piangeva tanto – mi ha detto che è stata lasciata dal suo fidanzato e io, allora, le ho dato i soldi per tirarle su il morale” Harry spiega mentre giocherella nervosamente con le dita e lancia sguardi fugaci a Louis per tenere d'occhio la sua reazione.
Louis solleva sorpreso entrambe le sopracciglia e poi comincia a ridere, scuotendo la testa. Si alza dalla scrivania e si avvicina ad Harry.
Tesoro,” mormora, le sue labbra sottili si stendono in un sorriso affezionato, “non puoi andare in giro a regalare i nostri soldi.”
Harry abbassa mestamente la testa. “Mi dispiace.”
Va bene,” Louis gli accarezza la guancia con una mano, affondando i polpastrelli dentro la sua pelle morbida. “Sai cosa ti dico? Andiamo a prendere Lily e pranziamo fuori tutti insieme, ci stai?”
Harry guarda Louis attraverso le sue ciglia e annuisce, mordendosi appena le labbra. Louis sfodera un altro sorriso e continua ad accarezzargli la guancia con il pollice ancora per qualche secondo prima di rendersi conto del gesto e ritrarre immediatamente la mano, come scottato.

.

Harry mastica entusiasta il Chicken Zinger che ha sotto il naso come se si trovasse in un ristorante di lusso, piuttosto che dentro un semplice KFC, e stesse gustando la più prelibata delle pietanze. Louis lo guarda sorridendo da dietro la sua Pepsi.
Lily, tra una patatina e l'altra, racconta qualcosa che è successo ad un suo compagnetto di scuola. Quando, poi, fa una piccola pausa per bere, Harry si volta verso Louis e “E' un appuntamento questo?” chiede curioso.
Louis si strozza con il suo panino. Deve colpirsi forte il petto con un pugno, schiarirsi rumorosamente la gola e bere un lungo sorso di Pepsi prima d'essere in grado di rispondere. “No,” dice a bruciapelo, “insomma, c'è Lily. Non si portano i figli agli appuntamenti, no?”
Lily gli assesta un calcio da sotto il tavolo e gli lancia un'occhiataccia.
Oh” è quello che sussurra Harry, abbassando lo sguardo sul suo Chicken Zinger mangiucchiato per nascondere la sua espressione appena delusa. E' uno dei lati migliori di Harry quello di saper mostrare i propri sentimenti senza esserne imbarazzato o spaventato – è probabilmente quello che Louis ama di più.
Lily rotea esasperata gli occhi in direzione del padre che le restituisce una smorfia. E' troppo intelligente per avere solo sei anni, Louis non sa davvero come farà ad occuparsene una volta che sarà cresciuta e sarà diventata mille volte più scaltra e perspicace.
La bambina si schiarisce la gola e balza giù dalla sedia; poi, con aria solenne e il nasino all'insù, “Vado a fare pipì” li informa, guardando Louis con un'aria che dice sistema la faccenda mentre io sono via, prima di correre verso i servizi.
Louis deglutisce e si pulisce la bocca con il tovagliolo di carta, giusto perché non sa cosa fare con le sue mani. Guarda di sottecchi Harry, ancora a testa basta, e poi sospira.
Vuoi che questo sia un appuntamento?” domanda, allora.
Harry solleva le spalle, giocherellando nervosamente con le sue dita sotto il tavolo.
Non sei costretto,” mormora timidamente, fissando il contenuto del suo vassoio. “Sono stato proprio inopportuno, sarai sicuramente ancora innamorato di Eleanor – ”
Non sono innamorato di Eleanor” Louis lo interrompe. “Io – io credo di averlo sempre saputo. Non sentivo le farfalle quando stavo con lei.”
Harry solleva finalmente la testa e sbarra gli occhi. “E' una brutta cosa da dire...” mormora, pizzicandosi il labbro inferiore con il pollice e l'indice.
Louis annuisce mestamente. “Sì, è una cosa brutta da dire, ma è meglio scoprirlo adesso che poi. Giusto?”
Forse,” risponde Harry, incerto. C'è un silenzio esitante che aleggia intorno a loro per qualche attimo, entrambi più propensi ad osservare le persone che li circondano piuttosto che parlare, finché Louis non si schiarisce la gola.
Domani sera,” deglutisce nervosamente, passandosi un po' imbarazzato una mano tra i capelli per tirare indietro il ciuffo – sono anni che non chiede a qualcuno un primo appuntamento e si sente un po' arrugginito. “Possiamo andare al cinema, solo noi due?”
Le guance di Harry s'imporporano lievemente. Curva gli angoli della bocca all'insù mentre strofina la spalla contro la guancia con un'espressione timida.
Okay,” decide infine, proprio quando Lily esce dal bagno e inizia ad avvicinarsi al loro tavolo. “Anche se non so cosa sia un cinema.”
Louis ridacchia intorno alla cannuccia della Pepsi.

.

C'è qualcosa che non va nella mia faccia?”
Louis sussulta, riscuotendosi dallo stato comatoso in cui è piombato mentre era intento ad osservare il volto di Harry.
Sono seduti sul divano, davanti alla televisione accesa. Lily è andata a letto già da un pezzo – è stato un po' difficile, in realtà, vista la quantità decisamente sconsigliata di Pepsi che ha bevuto, ma alla fine è riuscita a sconfiggere l'iperattività e ad addormentarsi.
Harry sta fissando Louis con cipiglio preoccupato mentre comincia a tastarsi il volto con entrambe le mani. Louis fa segno di no con la testa, chiude le dita intorno ai suoi polsi e lo costringe a fermarsi.
Non c'è nulla che non va con la tua faccia,” gli sussurra piano, piegando la bocca in un sorriso morbido. “Sei perfetto.”
Harry arrossisce violentemente e abbassa la testa. Louis è costretto a sollevargli il mento con due dita; gli occhi di Harry sono un po' sfocati dal sonno, ma sempre brillanti come l'intero manto celeste.
Louis non sa come Harry, in soli cinque giorni, sia riuscito a mandarlo in pappa. Sente le farfalle nello stomaco e il cuore battere forte – come quando, da bambino, ha scoperto di essere bravo a calcio; o quando ha dato il suo primo bacio; o quando è stato accettato alla Facoltà di Legge; o ancora quando è nata Lily e ha potuto tenerla per la prima volta in braccio.
Io – ecco, mi ero incantato a guardarti” Louis si giustifica con una scrollata di spalle, senza vergogna, tracciando con i polpastrelli la linea della mascella dell'altro.
Harry lo guarda di sottecchi, rosso come un pomodoro, mentre si attorciglia timidamente un ricciolo intorno al dito.
Scusami, non volevo metterti in imbarazzo.”
Non sono in imbarazzo... beh, sì, forse un pochino” Harry ammette, abbozzando un sorriso impacciato. “E' che vorrei davvero, davvero, baciarti.”
Louis quasi cade giù dal divano. “Baciarmi? Cosa ne è del bacio del vero amore e tutto il resto?” domanda, le palpebre sbarrate dalla sorpresa.
Harry si morde l'interno della guancia. “Credo ancora nel bacio del vero amore. Mi fido del mio cuore, Louis; e se sento questo forte desiderio dentro di me, che non ho mai provato con nessuno prima d'ora, nemmeno con Sir Nick, allora devi essere la persona giusta. Il mio Principe Azzurro.”
Louis boccheggia, palesemente in difficoltà. E' certamente consapevole che Harry non vuole un flirt passeggero. Non fa altro che blaterare di Bacio del Vero Amore e di Principi Azzurri e di Vissero Felici e Contenti; ma, Louis lo ha purtroppo imparato a sue spese, l'amore non è un tappeto di rose né molto spesso ha finali da favola.
Se Louis vuole Harry, se davvero davvero davvero vuole Harry, non può giocare coi sentimenti. Non può baciarlo, non può illuderlo, e poi spezzargli il cuore.
Tuttavia, prima che possa prendere qualsiasi decisione razionale, si ritrova Harry ad un palmo dal naso, seduto sulle sue ginocchia con le braccia intorno al suo collo, le labbra sporte in avanti e le palpebre abbassate.
Beh, sarebbe molto sconveniente se Louis lo lasciasse cadere a terra, no?
Quindi Louis chiude gli occhi e lo bacia. E' un bacio lento e delicato – e anche un po' goffo dalla parte di Harry; Louis traccia con la lingua il labbro inferiore del ragazzo mentre accarezza con le nocche la pelle morbida della sua guancia prima di far scivolare la mano intorno alla sua nuca.
Le loro labbra si muovono con calma, dapprima senza approfondire il bacio, godendosi senza fretta ogni attimo di quel momento, finché Louis spinge la lingua tra le labbra socchiuse di Harry. Assaggia ed esplora ogni angolo del suo palato, dei suoi denti, intrecciandosi alla sua lingua inesperta ed incitandola a fare lo stesso.
E' Harry a ritrarsi, alla fine, con un sospiro sognante. Sorride a Louis, le guance rosse come fragole mature, e sprofonda il volto nell'incavo del suo collo.
Ciao” mormora Louis, passando gentilmente le dita tra i suoi ricci. “Tutto okay?”
Harry annuisce. “Credo di aver sentito i fuochi d'artificio dentro la mia testa” sussurra e Louis può sentire il sorriso che ha premuto contro la sua pelle.
Ne sono lieto” è quello che risponde, continuando a trascinare le dita tra i suoi capelli. Harry gli lascia un piccolo bacio sotto l'orecchio, mormorando un piccolo e felice mmmh a bocca chiusa.
Louis sorride – e il suo cuore sta per scoppiare.

.

Il primo appuntamento di Harry e Louis va a gonfie vele, così come il secondo, ed il terzo, ed il quarto.
Louis è più presente in questa relazione, a differenza di quella con Eleanor, e anche molto più innamorato. Si svegliano insieme ogni mattina e si addormentano insieme ogni sera, si prendono cura di Lily e si amano ogni giorno più di quello precedente ma sicuramente meno di quello che verrà.
Harry trova presto lavoro in una pasticceria – e Lily è fin troppo contenta di mangiare gli avanzi dei dolci che il ragazzo porta quando rientra a casa. Non vuole ritornare in Andalasia, nonostante Louis glielo chieda spesso perché non vuole che sia infelice o si senta costretto a vivere lontano dal suo paese, dice sempre che Londra è caotica ma piena di avventure e di nuove occasioni per far sorridere qualcuno.
Louis lo ama e magari non glielo dice mai abbastanza, ma c'è sempre tempo per migliorare. Grazie a lui, adesso, crede un pizzico di più alle favole e al Vissero Per Sempre Felici e Contenti.





*



Hello! Eccomi tornata con una nuova OS - ispirata al film Disney "Come D'Incanto" (che è il mio preferito, tra l'altro).
Le canzoni che Harry canta sono questa e questa  - ascoltatele ed imparatele a memoria bc sono bellissime.
Detto questo, mi dispiace per l'assenza di smut ma è pur sempre un AU Disney e non potevo andare oltre il bacio.
Buon Natale e felice anno nuovo, alla prossima! <3


  
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