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Autore: Betty    23/06/2003    3 recensioni
In vista dei mondiali Benji ritroverà i suoi amici e forse anche l'amore..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

CAPITOLO 18

La mia casa sei tu!

I giorni passavano troppo lenti per Isa, si stava rendendo conto che le lunghe telefonate con Benji non le bastavano più, il lavoro le pesava in maniera esagerata, faceva lunghe passeggiate sulla spiaggia ripensando a quando era con lui.

Una sera era invitata a cena da Marcos e Janet capì che qualcosa era cambiato così decise di indagare un po’: "Dimmi Isa non hai ancora deciso cosa fare?"

"No, non sono ancora pronta!"

"Sei sicura?"

Isa stette un attimo in silenzio e poi disse: "No, non sono sicura."

"Allora vuoi raggiungerlo?"

Pensando a quella prospettiva il cuore di Isa cominciò a fare i salti di gioia, ma cercò di negare la verità.

"Non sono pronta per lasciare tutto"

"Il tuo lavoro di entusiasma come prima?" chiese la donna

"….no" rispose Isa a bassa voce.

"Lo sogni di notte e lo pensi di giorno?"

"Sì"

"Lo vedi dappertutto?"

"Sì"

"E cosa ci fai ancora qui, vai da lui!" disse Janet.

Isa finalmente capì che era quello che voleva baciò Janet sulla guancia, salutò Marcos e il piccolo Michael e corse a casa a preparare le valigie.

Benji si sentiva solo nella sua villa di Amburgo, le sembrava troppo grande solo per lui. Gli mancava Isa ma aveva promesso che l'avrebbe aspettata, era passato già più di un mese dalla vittoria ai mondiali. Il loro ritorno in Giappone era stato trionfale, lui era forse l'unico che non si sentiva completamente felice.

Era tardi, domani avrebbe chiamato Isa, viveva per quelle telefonate anche se non gli bastavano mai.

"Diablo, partiamo per la Germania, ho inventato una scusa per Benji, gli ho detto che devo fare servizio fuori città per un paio di gironi e che non possiamo sentirci così gli faccio una sorpresa! Che ne dici è stata un'ottima idea?"

Il cane abbaiò come per darle ragione, Isa continuò a parlare: "Adesso arrivano le note dolenti, riesco a portare via solo 3 valigie ma appena riesco torno qui e svuoto tutto, la terremo come casa per le vacanze. I tuoi giochini non ci sono stati tutti, mi spiace e poi in aereo non potrai viaggiare con me, ma sarai nella stiva con altri cani. Non guardarmi così, lo sai che avrei voluto farti restare con me, ma le leggi sono leggi!"

Il loro discorso fu interrotto dalla voce di Marcos: "Isa sei pronta?"

"Eccoci arriviamo! Forza Diablo fra un po’ rivedremo il nostro Benji!"

All'aeroporto Isa piangeva mentre salutava Janet, Marcos e Michael.

"Grazie, per tutto quello che avete fatto per me. Siete stati la mia famiglia!" disse Isa

"Non ti dimenticare di noi e quando puoi vieni a trovarci" disse Janet abbracciando la ragazza.

"Va bene"

"Ti vogliamo bene!" disse Marcos.

"Zia non torni più?" chiese Michael

"Torno, torno. Comunque ti scriverò tante e-mail che ti leggeranno mamma e papà, va bene?"

"Mi mancherai tanto! Adesso chi gioca a calcio con me?" disse il bambino

"Allena la mamma, sono sicura che diventerà bravissima. Così se rompe qualche finestra non si arrabbia con te!"

"Va bene!" rispose il bambino.

"I passeggeri del volo per Amburgo sono pregati di recarsi al cancello 6" disse una voce.

Isa guardò i suoi amici e disse: "E' il mio volo. Diablo lo avranno già caricato, è meglio che vada anch'io. Mi mancherete!" abbracciò per l'ultima volta tutti e tre e si diresse verso l'imbarco.

Benji non riusciva a concentrarsi durante gli allenamenti, era sicuro che Isa non lo volesse sentire. Non aveva creduto neanche per un attimo a quella scusa che si era inventata.

- E se non mi ama più? - Pensò il ragazzo.

Fu distolto dai suoi pensieri dal mister che gli urlava "Maledizione Benji non ti sei accorto che Karl ti ha fatto goal?"

Benji si girò verso la porta e vide il pallone dietro di lui, doveva smettere di pensare ad Isa, almeno durante gli allenamenti.

"Benji cosa ti succede, è da quando sei tornato che non sembri più lo stesso" gli chiese Karl

"Non dire cavolate, sono sempre io." Rispose burbero Benji.

"Secondo me centra una donna" continuò imperterrito l'attaccante. Non ottenendo risposta da Benji aggiunse :"Ma allora ho visto giusto, ne vuoi parlare?"

"Mi lasci in pace?" chiese Benji, voleva solo andare a casa a farsi un bel bagno.

"Ragazzi facciamo 10 minuti di pausa, così vediamo se il nostro portiere si riprende!" disse sarcastico il mister.

- Stronzo! - pensò Benji mentre si dirigeva verso la panchina per bere qualcosa.

Isa aveva studiato tedesco e Benji le aveva fatto fare un ripasso ma aveva preferito munirsi di un vocabolario per ogni evenienza. Dopo essere arrivata ad Amburgo ed aver recuperato prima Diablo e poi le valigie si sedette un attimo a pensare a dove sarebbe stato Benji in quel momento. Guardò l'orologio e vide che erano quasi le quattro del pomeriggio e decise che sarebbe andata allo stadio, Benji era sicuramente là ad allenarsi.

Karl non si fermò a fare la pausa come i suoi amici e cominciò a palleggiare pensando allo strano comportamento di Benji e arrivo alla conclusione che il ragazzo era innamorato, ma la ragazza in questione contraccambiava? Era curioso di scoprire di più su tutta quella storia. Fu interrotto dall'abbaiare di un cane che si avventò su di lui o meglio sul pallone e cominciò a giocarci.

"Ascolti, devo vedere Benji Price" disse Isa al custode dello stadio nel suo tedesco stentato.

"Non è possibile si stanno allenando!" rispose intransigente l'uomo.

"Ma è importante!" Isa era al limite, quell'uomo non voleva farla passare, si era fatto un viaggio transoceanico ed era corsa fino a lì e adesso quell'uomo non la faceva passare; ci voleva anche Diablo che continua a tirare. Il cane all'improvviso diede uno strattone e Isa perse il guinzaglio, sia la ragazza che il custode seguirono Diablo che correva verso il campo.

"Diablo! Torna subito qui!" urlò Isa.

Il cane però aveva adocchiato un ragazzo che giocava con un pallone e lui vi si gettò letteralmente sopra.

"O Dio!" esclamò il custode "Adesso lo morde"

"Ma la, pianti Diablo è il cane più buono che esista, vuole solo giocare con il pallone!" disse Isa.

All'improvviso il suo sguardo si spostò sulla panchina, lì c'era Benji che incredulo guardava il cane, poi si guardò attorno come per cercarla.

I loro sguardi finalmente si incrociarono e Isa corse verso di lui.

Benji aveva osservato il cane che si era lanciato addosso a Karl, o meglio al pallone e credette di avere le allucinazioni

- Non può essere Diablo! - pensò.

Poi volse lo sguardo verso una ragazza che urlava e quando i loro occhi si incontrarono, gettò per terra la bottiglia e corse verso la sua Isa.

Si abbracciarono e Benji la baciò appassionatamente, alle loro spalle tutta la squadra era allibita.

"Ti è piaciuta la sorpresa?" chiese Isa.

"Sì, io pensavo che non volevi più sentirmi, sai la scusa…invece sei venuta da me!"

Benji la abbracciò ancora e per poco non la stritolava poi la guardò negli occhi e le disse: "Ma la tua casa.."

Isa lo interruppe dicendo "La mia casa sei tu!"

DUE ANNI DOPO

Isa non riusciva a smettere di guardare i suoi figli, suoi e di Benji che adesso dormivano ma pochi minuti prima piangevano disperati, certo che due erano proprio un grande impegno. Fu una sorpresa per tutti quando scoprirono che aspettava due gemelli, Nicholas ed Elizabeth.

Benji arrivò alle sue spalle "Ecco il caffè! I nostri diavoletti si sono calmati finalmente!"

Il portiere guardò i suoi figli con amore e orgoglio, avevano appena un mese ma erano vitali ed allegri, erano la sua vita.

Ripenso all'arrivo di Isa due anni prima, all'inizio convivevano ma dopo circa un anno era riuscito a convincerla e si erano sposati, avrebbero voluto una cerimonia semplice ma i suoi genitori li avevano convinti a fare un matrimonio in grande stile "come si merita Isa" gli disse sua madre.

C'erano proprio tutti e non aveva mai visto Isa così felice, anzi l'aveva vista così alla nascita dei suoi bambini.

"Dai torniamo da basso tanto se si svegliano ancora li sentiamo con l'interfono" disse Isa distogliendolo dai suoi pensieri.

"Va bene, godiamoci questi momenti di pace" disse Benji

Andarono in salotto Benji si sedette sul divano, Isa lo imitò appoggiandosi a lui.

"Ti ho mai detto quanto ti amo?" chiese Isa.

"Sì ma ripetimelo!"

"Ti amo, perché mi ami con una intensità che non ho mai conosciuto, ti amo perché mi fai sentire bella e speciale, ti amo perché mi hai dato due splendidi bambini e ti amo perché sei la mia casa, il mio rifugio, la mia vita." Concluse Isa.

Benji era senza parole, la abbracciò "Non lasciarmi mai, anche se non sarà facile stare insieme, anche se avremo dei problemi, resta con me. Ti amo così tanto che non riesco ad esprimerlo a parole, amo i nostri figli perché me li hai dati tu, ogni giorno ti amo sempre di più!"

Isa lo baciò con tutto l'amore e la passione che aveva dentro furono interrotti dal pianto di un bambino

"E' Nicholas!" disse Isa

"No, è Elizabeth!" replicò Benji.

Udirono anche un altro pianto ed Isa esclamò "Adesso sono tutti e due!"

Si alzarono e andarono dai bambini Isa prese in braccio la piccola mentre Benji si prendeva cura del fratellino.

Benji guardò Isa e le disse riferendosi a lei e ai bambini: "Voi siete la mia casa".

"Lo so, amore mio." Rispose Isa con un sorriso.

 

 

 

  
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