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Autore: Fifilla995    19/12/2014    0 recensioni
Sono passati trent'anni da quando i nostri cinque eroi hanno sconfitto ed adesso un'altra missione li attende. Tra i cinque, quello che sarà maggiormente coinvolto in essa è Jack Frost. Trent'anni dopo l'epico scontro, una bambina è nata, una bambina aspettata da tutti all'infuori di Jack, il quale non sapeva nulla della leggenda tramandata da Nord ed il resto dei guardiani. Il perchè? Perchè avrebbe dovuto saperlo solo al momento decisivo. Ma chi è questa bimba? E perchè è così importante? Si chiama Emmica, Emmica Filles ed è una bambina speciale perchè, quando raggiungerà l'età prestabilita da Uomo nella luna, le verrà assegnato un compito molto importante, un compito che solo lei, con le sue caratteristiche ed il suo carattere può prendere. Sarà compito dei guardiani e maggiormente di Jack, proteggerla, guidarla e far si che la fiammella che hanno i bambini, quella fiammella che li permette di credere in Babbo Natale, nella fatina dei denti, nel coniglio di pasqua etc, etc.. non si spenga mai. Ma Jack, riuscirà nel suo incarico fino in fondo? O incontrerà difficoltà che gli faranno perdere la speranza? Beh, rimanete con me fino alla fine per scoprirlo.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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V.

Sono passati ben quattro anni da quando é incominciata la mia avventura meravigliosa con Emmica. Quattro bellissimi anni dalla prima volta che l'ho vista. Quattro anni in cui sono tornato a vivere, come se fossi rinato.

Fosse stata un'altra, sarebbe diventato stancante dopo un pò, ma lei non è come le altre bambine, lei é diversa, é speciale, lei é vita. La mia vita.

Questo non vuol due che gli altri bambini sono meno importanti, perché ricordiamolo, io sono il guardiano del divertimento, il mio scopo é proteggerli e farli divertire, solo che mi sento legato ad Emmica da un legame particolare, come se ci fosse qualcosa che ci unisce, come un piccolo filo indistruttibile.

Anche quel giorno, dopo aver fatto il mio dovere, decido di andare a trovare Emmica e, dopo aver percorso un bel pò di stati, arrivo anche nella sua piccola isola e dopo di essa, anche nella sua piccola casa e dall'alto, la vedo, all'impiedi nella terrazza, sul margine delle scale, con gli occhi verso l'alto nella speranza di vedermi, abbracciando un orsacchiotto di peluche per cercare conforto.

Ogni giorno che passa si fa sempre più bella ed ogni giorno la sua bellezza, seppur semplice per adesso, si fa sempre più evidente. I capelli di un bellissimo nero lucente e gli occhi color del miele fanno quasi a pugni con la sua pelle chiarissima e delicata. Caratteristiche che la fanno quasi sembrare una piccola dea.

Resto sospeso a mezz'aria proprio dietro di lei con la speranza che avvertisse la mia presenza ed infatti, poco dopo si volta come infastidita da qualcosa e rimane sorpresa quando mi vede.

-Jack!- urla vedendomi ed inizia ad agitare le braccia verso l'alto

-Emmica, come sei solare oggi!- dico decidendomi a mettere i piedi per terra congelando un piccolo spazio attorno a noi, ghiaccio che poi richiamo per non destare sospetti, per poi salutarla come faccio sempre, ovvero dandole un colpetto sulla fronte con l'anulare ed il medio.

Ormai anche questo è una sorta di rito. Un saluto tutto nostro e lo sarebbe stesso per sempre.

-Ti ho aspettato fino ad adesso, lo sai? Ti piace il mio orsetto nuovo? Me lo ha regalato la mia mamma. Allora, ti piace?- inizia a dirmi agitando l'orso davanti ai miei occhi. Sorrido.

-É bellissimo, sul serio- dico e siccome c'è una bella giornata di sole, invece di rintanarci nella sua camera, rimaniamo seduti sulla terrazza, baciati dal sole. Non che a me la cosa piacesse. Sono lo spirito del ghiaccio io. É comprensibile.

Rimaniamo seduti sulla terrazza, uno di fronte all'altra e mi diverto ad ascoltare Emmica mentre racconta tante storie che hanno come protagonista il suo orsetto nuovo. La ascolto, divertito dalla grande fantasia che solo i bambini hanno.

-Lo sai Jack, mia mamma dice che vuole portarmi dallo pissigologo. L'ha detto stamattina a papà. Ma cosa é uno pissigologo Jack?- dice ad un tratto senza togliere gli occhi dal peluche, non sapendo nemmeno il significato delle sue parole.

Ma perché mandare dallo psicologo una bambina di soli quattro anni?

-Si dice psicologo, non pissigologo. Ma perché vogliono farlo? Hai sentito anche questo?- le chiedo serio e lei, capendo subito che la cosa é un pò seria, smette di giocare col peluche e mi guarda dritto negli occhi.

-Perché parlo sola. Papà non é d'accordo perché dice che é normale, che tutti i bambini lo fanno col proprio amico immaginario, però mamma non è convinta. Non le piace più quello che faccio perché dice che potrebbe essere pericoloso, perché é come se vedessi davvero i miei amici immaginari, che il mio gioco non ha mai fine. Però Jack tu esisti davvero, no? Sono percaso malata?- dice senza prendere fiato tra una parola e l'altra, guardandomi con degli occhi da cerbiatto, cercando rassicurazioni da me. Rifletto un'attimo a quelle parole. Non so perchè, ma il mio cuore é come se perdesse un battito al solo pensiero di non poter più passare del tempo con lei.

I bambini poi hanno bisogno di noi, di credere in noi, non si può prendere questa magia per una pazzia. E se poi smetterà di credere in noi?

Non posso permetterlo.

-Emmica ascoltami bene. Ti fidi di me?- lei annuisce senza smettere fissarmi -bene, allora credimi, tu non sei malata e non hai bisogno di nessuno psicologo. E poi, io esisto, sono vero e tu puoi vedermi e toccarmi perché credi in me. I tuoi genitori non possono farlo perché loro non credono in me. Mi hai capito?- lei fa un cenno col capo per dirmi si e poi fa un gesto inaspettato quanto atteso.

Si alza e viene a darmi un bacio sulla guancia che si conclude poi con un abbraccio che sembra infinito. Un abbraccio che mi da ancora speranza. Rido. Rido di gusto. É tutto così bello con lei. Anche le cose più semplici.

-Jack, sei freddo come il ghiaccio- dice ma continua ad abbracciami

-Non sarei lo spirito del ghiaccio se non fossi così freddo- ed insieme ridiamo.

-Emmica, vieni subito dentro, é ora del bagno!- le urla la madre dal salotto rompendo l'attimo magico. Lei sbuffa, è palese che preferirebbe rimanere a giocare ma purtroppo non può ed è meglio non peggiorare le cose.

-Signorina, sbaglio o ti hanno chiamato?- le dico sussurrando scogliendomi, a malincuore, dall'abbraccio.

-Ma io mi secco Jack- dice sussurrando. Le lancio un occhiata da finto arrabbiato e capisce subito che deve obbedire.

-Ma ti prego, vieni con me!- dice piagniucolando. Non resisto ai suoi occhi tanto teneri quindi la prendo per mano e l'accompagno nel bagno in cui c'è la vasca.

E qui, mentre la madre le leva la maglia, noto un piccolo particolare che non avevo mai visto prima d'ora ed inizio a chiedermi come mai.

Sulla sua spalla destra ha un piccolo segno, che assomiglia tanto ad un tatuaggio, che raffigura un piccolo fiocco di neve. Inizio a chiedermi se lo ha sempre avuto oppure é apparso recentemente e perché raffigura proprio un fiocco di neve, come il ciondolo che mi ha dato il fuoco fatuo.

Inizio di nuovo a non capire niente ed a farmi domande su domande tanto da farmi quasi scoppiare la testa.

Da quando conosco lei, nella mia testa riescono a formarsi solo problemi e milioni di domande, mentre tutto ciò che devo fare é stare tranquillo perché la situazione si sarebbe risolta col tempo.

Ma nonostante questa piccola delucidazione, non appena la madre esce dal bagno per prenderle dei vestiti puliti , mi avvicino al bordo della vasca per vedere se la piccola sa qualcosa del piccolo fiocco di neve.

-Tesoro senti, il piccolo fiocco di neve che hai sulla spalla lo hai sempre avuto? Cosa é?-

-Fiocco di neve? Ma io non lo vedo- dice sforzandosi per vederlo

-Non puoi perché non chi arrivi, però é qui. Quindi non sai come lo hai avuto?-

-Jack, non so nemmeno di che parli- conclude lei. E detto questo, mi sono dovuto togliere perché la madre è di ritorno. E vero che può trapassarmi, ma non é un bello spettacolo.

La madre la aiuta ad uscire dalla vasca ed inizia ad asciugarla e proprio mentre la sta vestendo, Emmica inizia con la sia raffica di domande, fino a quando arriva a domande che avrei preferito non facesse.

-Mamma controllami la spalla destra, per caso ho disegnato un fiocco di neve?- dice con innocenza. Sgrano gli occhi.

-Un fiocco di neve? Ma che dici, non hai niente. Chi te le dice queste assurdità?- dice la madre alterandosi un pò
-Me lo ha detto Jack. Lui dice che è li, che é piccolo piccolo- insiste lei
-Emmica, smettila. Non hai proprio un bel niente sulla spalla e non esiste nessun Jack di cui parli. Ti avverto signorina, non mi piace più questa storia- dice seccata la madre. Cosa ho appena combinato? Ma posso essere così stupido? Ed intanto Emmica continua a guardarmi con aria delusa.
Dopo essersi vestita mi raggiunge nella sua cameretta, una bella cameretta. A sinistra dell'entrata una libreria con sopra tanti libri e giocattoli, di fronte il suo letto ed a desta, proprio accanto alla porta, una scrivania.

Mi siedo sul letto e subito lei entra e si avvicina a me arrabbiata e con le braccia incrociate al petto.
-Perché mi hai detto una bugia prima?-

-Io non ti ho detto nessuna bugia, quello che ho visto c'è davvero. Non mi credi?- dico un pò agitato. Si, sono conosciuto anche per la mia testardaggine e per il mio arrabbiarmi subito se una cosa non va come dico io.
-Ma se c'è perché la mia mamma non lo vede?- mi chiede alterandosi più di me. Se c'è una cosa sicura é che Emmica, per arrabbiarsi subito se una cosa non é come dice lei, mi batte alla grande.
-Non ne ho la benché minima idea, ok? Forse... Forse é un simbolo magico- insisto, intanto Emmica si siede accanto a me imbronciata. Mi calmo e prendo di nuovo parola.
-Chiederó a Nord il motivo, ok?-
-Jack..- inizia a dire come per chiedermi qualcosa -Chi é Nord?- chiede poi guardandomi confusa.
-Nord é il caro e vecchio buon Babbo Natale-
-Ma Jack, non esiste Babbo Natale, che dici?- dice stupita dalla mia affermazione, sorrido alzandomi dal letto per recuperare il mio bastone lasciato in un angolo della stanza.
-Oh ma si che esiste ed un giorno io te lo farò vedere.. Devi solo credere. Adesso io vado, torno presto ok?- le dico
-Me lo prometti?-
-Te lo prometto, piccola-.

Lei quindi scende dal letto e viene ad abbracciarmi per poi, sciolto l'abbraccio, tornare sul letto.

Uscito da quella casa, non perdo tempo e mi dirigo subito al polo Nord sorridendo pensando al fatto che Emmica non crede in Babbo Natale. Inizio a pensare che davvero la sua famiglia é una famiglia fuori dal normale, ma da un lato é anche comprensibile visto che in quest'isola il natale viene festeggiato male. Una cena tutti in famiglia e via.
Lo spirito del natale non esiste. Forse é questo il motivo per il quale Nord trova difficile trovare l'isola ogni volta.
Raggiunto il Polo Nord non perdo altro tempo, ci sono tranne cose che nord deve sapere e che deve poi spiegarmi.


❄ ❄ ❄ ❄ ❄ ❄


-Un segno dici?- dice Nord dopo che gli ho raccontato tutta la storia.
-Si era li, proprio sulla sua spalla a forma di fiocco di neve. Non sono impazzito-
-Io no penso tu sia pazzo Jack, solo che è strano. Tu no hai mai visto prima-
-Però non può essere apparso dal nulla, ci deve essere una spiegazione.. In più, sai cosa? La madre questo segno non lovede- dico avvicinandomi alla grande finestra guardando le immense distese di neve.
-No vede?- mi chiede sorpreso, rispondo di no con la testa.
-É strano, molto strano- dice
-E c'è di più.. La madre ha deciso che vuole portarla dallo psicologo. Vuole farla controllare perché la sente parlare sempre da sola,
cioè con me-
-Questo devi evitarlo. Gli psicologi sono terribili, potranno davvero farle credere che tu sei solo un frutto della sua mente e convincerla
che non esiste davvero nessun Jack Frost. E come te, tutti noi-
-Nord, lei non crede nella tua esistenza-
-Lo so... E tu devi rimediare a questa cosa, lo sai-
-Si, si lo so e lo farò... Però io mi chiedo come si fa, alla fine é solo una bambina- dico sbattendo il pugno sull'enorme finestra.
-Jack, non rompere finestra, stai calmo- dice strappandomi un sorriso, menomale che c'é lui, tra tutti i guardiani e quello con cui riesco a sfogarmi ed a confidarmi -Prometto che ti farò sapere presto nuove notizie, se avrò nuove notizie. Tu per favore, fai attenzione e cerca di essere
più cauto. Non fare insospettire madre.. E, proteggi lei-continua poi serio
-Lo farò Nord, fidati lo farò- e gli sorrido per poi, prima di andare via, ricopro di brina il vestro della finestra per disegnarci sopra un bellissimo albero di natale tutto pieno di decorazioni, con qualche tocco personale, tipo la stella che sta sulla punta dell'albero non é propriouna stella ma un fiocco di neve, per ringraziarlo di tutto.
-Che ti ha fatto di male quella finestra oggi, Jack?-
-Era solo troppo vuota- e poi entrambi scoppiamo in una risata.

ANGOLO ME:

Ecco finalmente il 5 capitolo.
Sarebbe arrivato prima ma, io lo avevo scritto solo che non avevo salvato ed ho dovuto riscriverlo da capo anche se, non é una cosa negativa, adesso ci sono tante cose che prima non c'erano, é più ricco adesso e sono soddisfatta.
Beh non ho molto da dire, solo che non é strano che Emmica non crede a Babbo Natale, in quest'isola davvero non si sente lo spirito del natale.. E così come in Babbo Natale, non crede nemmeno in Calmoniglio, ma questa storia la racconterò più avanti.
P.s. non so quando arriverà il prossimo capitolo. So che ci sono le vacanze, ma ho un blocco, mi manca l'ispirazione che mi serve per scrivere, quindi sbloccarmi e scrivere tutto ciò che ho in mente di scrivere, ma arriverà presto. E se non viene, me la faccio venire.
Grazie a tutt per apprezzare questa storia, a presto :*

P.p.s. se ci sono errori, fatemelo notare subito che io non me ne rendo conto (sono stupida lo so)

_Fede_

  
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