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Autore: njaalls    19/12/2014    1 recensioni
mi sento ancora amata, quando vedo il tuo viso
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se avesse fatto parte della raccolta che avevo pensato, sarebbe stato il “gran finale”. La 5/5. Assolutamente la preferita, sia per la canzone a cui è ispirata che amo incondizionatamente (Towers – Little Mix, non prendete queste ragazze sottogamba, davvero), sia per il protagonista che, bhe, è semplicemente imperfetto, rozzo e privo di grazia. Per questo mi fa impazzire.
L’ho voluto descrivere per come penso che sia, ho però (ovviamente) calcato un po’ la mano su alcuni aspetti, in modo da rendere la storia più… fluida.
Grazie e spero vi piaccia.
-
Njaalls



mi sento ancora amata, quando vedo il tuo viso
 
Pavimento freddo, posizione scomoda, gambe scoperte e un piumone a coprirle il corpo.
Chiude gli occhi e non ricorda nemmeno perché hanno litigato, come sempre.
Ci sono le sedie del soggiorno spostate, le giacche appese all'attaccapanni che hanno visto una vita migliore, i capelli scombinati e la gola secca per le troppe grida, ma Lea sarebbe capace di ignorare ogni cosa, se tornasse. Quindi aspetta.
Ha sentito le chiavi tintinnare e la porta sbattere, ha visto i capelli biondi scomparire nel pianerottolo e a quel punto è scoppiata a piangere, la fronte contro il tavolo in legno e non vuole mai che vada così, ma è Niall ed è permaloso e duro con se stesso. Quindi aspetta.
Ci sono un mucchio di cose che non le piacciono, ma che inevitabilmente l'hanno fatta inciampare rovinosamente tra le sue braccia. E nessuno conosce Niall meglio di lei, perché è allegro e divertente, ha la battuta pronta e ama la grandi compagnie, quelle chiassose, superficiali e rozze, proprio come lui, ma tornano a casa e Lea ha sempre modo di studiare la sua mascella serrata e le sopracciglia aggrottate, le mani grandi e rovinate e le spalle larghe, che abbraccerebbe per sempre.
Niall non è un asso nella galanteria e nelle buone maniere, dice parolacce e abbandona i vestiti sulla sedia fino a farli cadere a terra, non li raccoglie e lei è troppo ordinata per uno come Niall e si arrabbia e litigano. Chiude gli occhi, come ogni volta, e aspetta.
Passano due e tre ore e va sempre così, è mattina e non è ancora tornato, per questo ora Lea è seduta all'ingresso ed è una consuetudine non chiudere mai la porta a chiave, limitandosi a inserire la catenina nel chiavistello, ed è ormai tutto un rito.
Le coperte sono sfatte, i piatti sporchi e il centrotavola del soggiorno in mille pezzi ed è da Niall scappare e, sì, forse è un po' codardo, ma poi torna e Lea è orgogliosa ma per lui rimarrebbe per terra, immobile e il parquet freddo a intorpidirle le ossa. E si farebbe da parte e gli prenderebbe sempre la mano, perché ama le carezze di Niall sulla schiena, i maglioni che le presta e le cene che le prepara quando è stanca.
Ci sono le Vans lasciate sotto il letto e per trovarle la mattina ci vogliono cinque minuti buoni, la torta in scatola comprata al bar sotto casa perché Niall non sarà una cima in cucina, ma Lea è molto peggio, e c'è la borsa abbandonata sul divano, accanto all'ultima felpa usata e insieme hai Mi piaci sussurrati quando lei fa shopping e freme dalla voglia di mostrargli in cosa ha speso i loro soldi. E Niall torna, quindi Lea aspetta.
Non le ha mai comprato dei fiori e non l'ha ancora presentata ai suoi genitori, anche se stanno insieme da un anno e Niall dovrebbe proprio farlo. E non è realmente un dovere, ma più una necessità, semplicemente perché a Niall piace Lea e i maglioni che le presta, odia il pollo che cucina ed è troppo ordinata per uno come Niall, ma poi litigano e scappa e quando torna, è lì che lo aspetta, gli occhi chiusi e le guance bagnate. Ed è pronta a mettersi da parte, per lui, anche se non è mai la prima a rompere il silenzio. Orgogliosa e troppo testarda.
Mi dispiace, non volevo litigassimo.
Andiamo a letto?
E ogni volta Niall è attento quando la solleva e ha paura si possa fare male, perché Lea è allegra, spiritosa e di compagnia, ha un orgoglio quanto una casa -e ricorda ancora l'amicizia troncata per telefono, con la vecchia amica Lavanda, delle scuse che pretendeva e che non ha mai ricevuto-, anche se è piena di insicurezze. Ma per Niall andrebbe in capo al mondo e farebbe carte false, quindi lo aspetta e si spezza come un ramo durante la bufera.
E Niall non è ancora tornato e forse sarebbe il caso di alzarsi e andare a letto, ma lei non vuole e non può, perché aspetta la porta che si apre e la catenina che si irrigidisce, aspetta due occhi chiari nel buio della notte -mattina presto- e un alito che sa di birra e scuse, parole trattenute e altre bruciate. E il pavimento è scomodo e sta morendo dal freddo, ma Niall non è ancora tornato e Lea aspetta.
Ci sono gli abbracci interrotti e i baci mai dati, i cerotti sulle ferite e le chiavi della macchina all'ingresso, ci sono quelle pareti che trasudano un amore litigioso, ai limiti del sopportabile, urla e insulti, profumi costosi e letture ad alta voce. E Lea sa che Niall la ama, perché chiude gli occhi quando la bacia, ridacchia quando gli solletica il collo con il naso, non si fa la barba perché Sembri più uomo e ha imparato i gradi della lavabiancheria. Alla fine, chi se ne frega se non le ha mai regalato dei fiori o un paio di orecchini, se rischia la morte semplicemente camminando per casa con quei vestiti sparsi ovunque. Sincerante chi se ne frega, perché Lea aspetta Niall che torna e la serratura che scatta ed è meglio di una serenata sotto il balcone, ed è Niall. Quindi aspetta.
E quella mattina, Lea attende più del dovuto ed è quasi l'alba, forse perché questa volta andrà diversamente e non lascerà che pronunci nemmeno Mi dispiace, perché non le interessa sentire sempre la stessa frase, se alla fine litigano un giorno sì e l'altro pure, se lui non le va mai incontro e deve sempre scappare. E Lea semplicemente non vuole più sedersi per terra, all'ingresso, con il piumone a coprirle il corpo nudo, aspettando una persona che non la fa più sentire confortata.
E nella serratura la chiave gira e la porta si scosta dallo stipite ed è quasi automatico per una figura bionda, nascosta nel buio del pianerottolo, mettersi a sedere, le spalle contro il legno, le gambe distese. Li divide solo uno spiraglio e Lea lo ha aspettato per troppo.
Ci sono occhi lucidi da entrambe le parti e per Niall è un colpo al cuore vederla in quello stato, perché le sue guance sono più umide del solito e la sua espressione è quasi rassegnata. E, se possibile, questo lo terrorizza.
Ci sono istanti di muta consapevolezza, in cui lui vorrebbe solo darle una mano e trascinarla con sé nel silenzio della casa e Lea è convinta che potrebbe essere il capolinea per loro, per la loro storia, per le loro passeggiate in centro e per le ore nei negozi di musica. Ma poi lo guarda, gli occhi bassi e lo ama più di quando ha sbattuto la porta ed è scappato, rifugiandosi in una bottiglia di birra. Ed è un codardo, non rifà mai il letto, è menefreghista ed egocentrico, ma le noleggia film quando ha il ciclo e la aspetta in libreria, seguendola passo passo, facendola poi ridere ad ogni sospiro, perché muore di noia ma non le vuole far premura. Quindi, davvero, non le importa granché dei difetti, vuole solo essere amata e che per una volta non dica di non voler litigare, perché desidera solo ricominciare dalle fondamenta. E potrebbero tornare ad essere delle torri, come prima, per questo Lea aspetta ogni volta.
Poi Niall allunga una mano e le porta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, senza molto successo. Lea sorride al vuoto e va bene così, perché non ha detto che gli dispiace e l'amore è un po' questo, cercarsi nel buio e lasciarsi ferire da uno sguardo arreso e spaventato, e forse ha fatto bene ad aspettare.
Adesso Niall si mette in piedi e toglie la catenina dal chiavistello, si abbassa e un bacio è la pace più grande e le fondamenta migliori.
Una volta erano fatto come torri, pieni di difetti, ma indistruttibili, ora devono solo ricominciare da capo e il primo passo è di Niall che la prende in braccio con attenzione e bada che non si spezzi ancora, sotto il suo tocco duro, ma che prova ad essere il più delicato possibile. E silenziosamente riconosce tutti i suoi difetti e gli dispiace, davvero, ma non lo dice e la abbraccia.
È vero che Lea aspetta, ma questa volta Niall non scappa. Almeno ci prova.
  
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