HAVE YOU EVER KISSED A BOY?
Era una mattina perfetta.
Si era alzato, aveva fatto colazione,
preparato e partecipato ai soliti allenamenti con il resto del Team 7. Con
ottimi risultati, come sempre.
Il cielo era chiaro, attraversato solo
sporadicamente da qualche nube bianca, assolutamente innocua, e il sole
luminoso, ma non eccessivamente, scaldava piacevolmente la sua delicata pelle
chiara, mentre era steso placidamente sotto una pianta, senza irritarlo.
Ciò che lo irritava era ben altra cosa: lo
sguardo di Naruto ossessivamente puntato su di sé da ben venti minuti.
Indispettito, si sollevò appena a sedere,
puntellandosi con i gomiti, e ricambiò lo sguardo dell’altro, badando bene di
far trasparire tutto il suo disappunto con un’occhiataccia. Ovviamente l’altro
non lo colse.
Decise quindi, di essere chiaro e diretto,
dato che quell’idiota non era in grado di cogliere i moniti silenziosi e
discreti.
– Che diavolo vuoi, Naruto? – sibilò acido.
Perché non se ne tornava a casa, come avevano fatto gli altri, visto che
l’allenamento era concluso?!
Il biondo non mutò il suo sguardo
incuriosito, seduto a terra al suo fianco e impegnato in chissà quale assurdo
pensiero su di lui. Probabilmente stava riflettendo su qualcosa di stupido o
vagamente assurdo, si disse Sasuke,
com’era nella sua indole. Incrociò le
braccia al petto e inclinò la testa di lato, prima di parlare con aria
innocente.
– Mi chiedevo, Sasuke…Hai
mai baciato un ragazzo? – il moro per
poco non si strozzò con la sua stessa saliva, a quella domanda.
Si corresse, ciò che stava pensando Naruto
era decisamente stupido e totalmente assurdo.
– No! Certo che no! Che cavolo di domande
fai? Idiota! Cosa ti passa per quel cervello bacato! – ringhiò, lanciandogli
una nuova occhiataccia. La sua reazione non parve assolutamente turbare
l’altro, che semplicemente fece spallucce.
– No, così…semplicemente
perché ci sono così tante ragazze che ti fanno il filo, ma non le hai mai
nemmeno considerate e pensavo che avessi altri tipi di gusti…- rispose, riflessivo.
– Questo non significa nulla, brutto
stupido! Semplicemente queste cose non mi interessano! Né le ragazze, né tantomeno i ragazzi. – lo informò,
incrociando le braccia al petto. A quel punto, Naruto parve illuminarsi.
Chissà poi perché? Si chiese l’altro, vagamente impaurito.
– Ma allora non hai baciato neppure una
ragazza?! – ma perché non la smetteva lui
di farsi domande inutili, quando si trattava del biondo? Si ritrovò a
pensare, premendosi una mano sul viso, rassegnato.
– No, usuratonkachi. Qualche problema? - domandò,
con tono velatamente minaccioso. L’altro si affrettò a negare.
– No, no! Assolutamente. – il moro allora
sospirò, rilassandosi appena. Poi attaccò, sentendosi colpito nell’orgoglio.
– Perché tu sì, invece?! – Naruto sobbalzò,
colpito anch’egli nell’orgoglio.
– No, ma per me è diverso! - sputò indispettito. L’altro sollevò un
sopracciglio, perplesso.
– E in cosa, di grazia? – roteò
distrattamente il dito e fece schioccare la lingua. L’irritazione che
riaffiorava velocemente.
– Io non ho orde di ragazzine innamorate che
mi corrono dietro! - brontolò, a mo di
scusa, il biondo. La sua pelle brunita si colorò di colpo, mentre proseguiva la
frase – E sì, insomma…pensavo che tu ne avessi…come dire…approfittato! –
concluse, spiando l’espressione dell’altro di sottecchi. Questi arrossì a sua
volta e si affettò a tirargli un cazzotto in testa.
– Ti ho già detto che non mi interessano,
queste cose, dobe! – il più piccolo si massaggiò la parte lesa e gli lanciò uno
sguardo offeso.
– Sì! Sì! Ho capito! Non c’era bisogno di
picchiarmi! – sbottò. Sasuke lo fulminò e incrociò le braccia al petto.
– Te lo sei meritato, stupido! - si giustificò, biascicando aspro.
Rimasero in silenzio per svariati minuti e
nessuno dei due fiatò più. Il moro pensò che la discussione si fosse concluse
lì, ma a sorpresa, Naruto riprese.
- …e se provassimo
ora…? – domandò, con tono vago e a voce così bassa che l’altro faticò a
sentirlo. Sbiancò, sperando di aver inteso male le sue parole.
– Provassimo…cosa? – domandò, sperando che ciò
che aveva pensato non corrispondesse a quanto partorito dalla mente del biondo.
Naruto arrossì ancora di più e chinò lo
sguardo, puntandolo a terra.
– A baciarci, no?! Di cosa stavamo
parlando?! – sbraitò imbarazzato come mai in vita sua. Sasuke ghiacciò sul
posto.
Ma che cavolo passava per quella sua
testaccia idiota?!
- Assolutamente no! – negò deciso – che
diavolo ti salta in mente, idiota! – Naruto strinse un pugno.
– Gli adulti dicono che sia una cosa così
fantastica! Perché non provare anche noi? Magari è bello davvero!– insistette l’altro. Sasuke avvampò di nuovo.
Digrignò i denti e strinse un pugno a sua volta.
-Non ci penso nemmeno, scordatelo! –
protestò veemente. Naruto si imbronciò.
– Teme…- borbottò,
vagamente risentito. Al diavolo! Gli faceva così schifo, lui?!
- Siamo anche due uomini! – sostenne ancora
Sasuke. Il biondo si accigliò ma poi incrociò le braccia al petto, borbottando
fra sé, ma badando bene a farsi sentire dall’altro. Ormai era diventata più una
questione di orgoglio. Un’altra sfida fra lui e Sasuke. Non era più importante
l’atto in sé, c’era solo curiosità e coraggio nella sua insistenza.
-
Stupido teme…la verità è solo che hai paura! –
Sasuke si irrigidì, punto sul vivo.
Strinse i pugni e strizzò gli occhi, furioso. Da un lato, il suo orgoglio lo spingeva ad
accettare per dimostrare che lui non era
un vigliacco e che non si tirava indietro di fronte a nessuna sfida. Perché
ormai era così che la vedeva, anche lui. Dall’altra, il disgusto gli intimava
di non pensarci neppure.
Ovviamente, trattandosi di un Uchiha – e gli
Uchiha non erano dei vigliacchi! - , scelse la prima opzione.
– Va bene, hai vinto tu! Facciamolo! Ma poi
non dire che non ti avevo avvertito! – sbottò improvvisamente. Naruto sobbalzò,
colto in contropiede. Non pensava che avrebbe accettato davvero. E ora? Che
doveva fare? Non pensava certo che Sasuke avrebbe ceduto e lui, accecato
dall’orgoglio e dalla voglia di rivalsa, si era lasciato andare. Si ritrovò a
maledirsi.
Naturalmente ora non poteva tirarsi
indietro. Mostrò uno sguardo sicuro e si preparò a farlo.
– Ok!Forza! – grugnì. L’altro sobbalzò,
colto dagli stessi pensieri del biondo.
Sicuramente, neppure lui poteva tirarsi
indietro.
Presero un profondo respiro e si
avvicinarono, con aria vagamente disgustata, l’uno all’altro, le labbra
buffamente protese e gli occhi sgranati. Arrivati a metà strada però, i due si
bloccarono impossibilitati a proseguire.
– Così non va! – protestò Naruto e l’altro
annuì - proviamo così…-
con movimenti impacciati, tentò di
afferrare l’altro per le spalle, ma questi si ritrasse istintivamente.
– Non ci pensare neppure, Naruto! – lo
minacciò, ringhiando fra i denti.
Naruto si offese.
– E come vorresti fare, scusa? – Sasuke lo
fissò in cagnesco e poi sputò fuori una soluzione.
– Stai fermo, mi avvicino io. – ordinò
categorico. Il biondo sulle prime si trovò d’accordo, poi cambiò idea.
– Non se ne parla! Stai fermo tu! – non
aveva nessuna intenzione di subire passivamente e fare la figura dell’idiota
incapace. Sasuke però rimase fermo sulla
sua posizione.
– E perché mai?! – protestò, con voce
lievemente stridula. Naruto incrociò le braccia al petto.
– Perché no. – grugnì intestardito. Il moro
sbuffò.
– Nemmeno io ho nessuna intenzione di farmi
baciare così da te! Perciò lo faremo insieme! – decretò convinto. L’altro ci
rifletté qualche secondo, indeciso, poi assentì dubbioso.
Annuirono in contemporanea e si lanciarono
un’occhiata. Entrambi conclusero che fosse decisamente meglio chiudere gli
occhi. Almeno non avrebbero visto lo scempio che stavano per fare.
Dal canto suo, Sasuke, non riusciva davvero
a credere a quello che stava per fare. Inghiottì a vuoto un paio di volte e
serrò di più gli occhi, spingendosi in avanti, lentamente e con timore.
Naruto non era in una situazione migliore:
tremava e sentiva il bisogno impellente di fuggire da lì, il più lontano
possibile. Ma non poteva darla vinta a Sasuke e sapeva che se fosse fuggito, il
compagno l’avrebbe preso in giro a vita. Questo non poteva permetterselo.
Assolutamente; il futuro Hokage di Konoha non poteva tirarsi indietro in una
sfida, per quanto stupida essa fosse. Si sporse in avanti e si lasciò guidare
dall’istinto.
Quando il contatto avvenne, fu lieve e
impacciato. Un unico sfiorarsi di labbra decisamente ridicolo, ben lungi dal
potersi definire un vero bacio. Seguì uno schiocco e i due i separarono.
Riaprirono gli occhi shockati, li sgranarono
e serrarono le labbra in una smorfia tutt’altro che convinta.
Infine, si voltarono contemporaneamente da
un lato e sputacchiarono schifati, mandando al diavolo ogni buona norma del
decoro.
Il
moro si portò una mano alla bocca e tentò di pulirsela strofinando
ossessivamente, mentre il biondo seguitava a sputacchiare inorridito, entrambe
le mani alla gola per trattenere un conato.
– Che schifo! Che schifo! – strillò questi,
balzando in piedi e piegandosi in due. L’altro rantolò strisciando quasi sul
terreno.
– Al diavolo, Naruto! Al diavolo tu e le tue
idee idiote! – brontolò, intento a strofinare la bocca ancora più forte.
Ma come cavolo
facevano gli adulti a giudicare quella “cosa” , infinitamente dolce e
piacevole? Era un orrore! Fu il pensiero
di entrambi.
Quando si ripresero e trovarono il coraggio
di guardarsi nuovamente in faccia, giurarono entrambi a loro stessi che non
avrebbero ripetuto mai e poi mai un’esperienza simile.
– Questa cosa…rimarrà
tra noi…non è vero? – riprese Sasuke, con tono
pericolosamente minaccioso. Naruto sgranò gli occhi e lo guardò nuovamente
inorridito.
– Certo! Certo! Per chi mi hai preso?! –
assicurò spaventato, più dal pensiero che qualcuno lo venisse a sapere che dal
compagno.
– E non
si ripeterà più! - incalzò l’altro,
gelido, il tono fattosi più minaccioso. Anche questa volta, il biondo si trovò
d’accordo.
– Ovvio. – assicurò. Silenzio.
– Bene. –
- Bene. –
- Andiamo a casa? Si sta facendo tardi…- notò Naruto, guardandosi intorno con aria di chi
stava palesemente facendo finta di nulla e che non vedeva l’ora di andarsene e
dimenticare. Il moro annuì.
– Già. Ciao. – fece per andarsene alla
svelta, ma si bloccò di colpo – ah! Ognuno a casa sua. Vero?! - si assicurò, con tono seriamente feroce,
questa volta.
Il biondo, che stava facendo un passo nella
sua direzione, si bloccò e arrossì.
– Sicuro, cosa credevi! È che anche casa mia
è in quella direzione! – chiarì, non appena intese l’equivoco.
Eppure Sasuke sapeva che anche casa sua era
da quelle parti! Cosa credeva il bastardo, che volesse seguirlo?!
L’altro annuì, poco convinto e sparì alla
svelta. Allora anche Naruto si mosse, correndo verso casa.
Entrambi erano più che sicuri che avrebbero
avuto gl’incubi per parecchio tempo da quel giorno in poi.
Un brivido di terrore scese giù lungo le
loro schiene, a quel pensiero. E da lì a seguire, gli abitanti di Konoha furono
svegliati, nel bel mezzo della notte, da due urli agghiaccianti, per molto molto tempo…
Piccola shot, un po’ assurda e
ironica. Così, tanto per divertirmi.
Non so se può essere realmente classificata come “shonen
ai” comunque, ho avvisato per sicurezza.
Non essendo pienamente sicura, ho preferito mettere l’avviso.
In ogni caso, è ovvio che, oltre all’effetto volutamente
ironico della situazione, essendo ancora due ragazzini, entrambi siano
impacciati e ingenui.
Insomma, a dodici anni non si può essere esperti di amore e
baci. Del primo non si sa nulla, (a malapena pochi di noi adulti sanno cosa sia
relamente…), del secondo ancor meno.
Ringrazio in anticipo chi leggerà e commenterà. Un bacione,
Izayoi007