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Autore: Gloria Bennet    19/12/2014    2 recensioni
Era tutto immobile. Lui, gli alberi della tenuta, il cielo.
Non c'erano voci, non c'erano suoni.
Avrebbe gradito anche un rumore assordante in quel fastidioso e opprimente silenzio.
Stava per imprecare contro l'assenza di echi, quando la luce cristallina di un fiocco di neve lo colpì sulla fronte.
Lo prese tra le mani e lo stette a guardare mentre ne seguiva un altro e poi ancora un altro finché non riuscì più a guardarli tutti.
Erano infiniti e radiosi raggi di sole che gli scaldavano l'animo e lo facevano sentire meno solo.
Lo facevano sentire più vicino a Bonnie.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silent Night


 

Silent night, holy night!

All is calm, all is bright.


Bonnie non sapeva che ore fossero.

Era Natale e questo le bastava.

Dentro di lei ardevano ancora le ceneri dell'albero a cui aveva fatto prendere fuoco.

Reliquia di un Natale morto. Spoglia di un giorno che non avrebbe più potuto festeggiare.

Era ottimista, lo era sempre.

Ma adesso, mentre guardava la fiamme nel camino dei Salvatore, non si sentiva così tanto speranzosa.

L'unico rumore era il crepitio delle fiamme e, sebbene volesse pensare a coloro che amava, tutto ciò che vedeva era l'abete natalizio divorato dalle sue stesse fiamme.

Anche lei si stava consumando. Anche lei stava bruciando.

In mezzo a quell'oscurità, l'unica luce proveniva dal bagliore dei suoi occhi in cui si riflettevano le fiamme del cuore.

Un cuore disperato. Un cuore sanguinante che riusciva, ancora, a conservare la sua luce.


Sleep in heavenly peace,

Sleep in heavenly peace


Damon non riusciva a dormire.

C'era così tanto silenzio. Troppo.

Era da quando non dormiva più nella stanza accanto a quella di Bonnie che i suoi sonni non erano accompagnati da litanie in latino.

Che poi, chissà che incantesimi dovesse mai pronunciare mentre dormiva.

Damon sorrise al pensiero.

Era sdraiato sul letto e fissava un punto indistinto sulla parete opposta.

Era Natale.

Come avrebbe voluto dormire in pace con se stesso e col resto del mondo.

Ma non poteva. Non era un angelo.

Era un vampiro impulsivamente umano. E gli mancava Bonnie.

Non aveva mai apprezzato il Natale perché, puntualmente, non si trovava mai con la gente con cui lo voleva trascorrere. Era esigente, ma per lui dovevano esserci sempre tutti.

Tutti quelli che contavano, almeno.

Altrimenti il Natale non era Natale e lui non poteva, non voleva dormire, non senza Bonnie.

 

Glories stream from heaven afar

Heavenly hosts sing Alleluia.


I suoi occhi erano ancora fissi nelle fiamme.

Si concentrò su di esse. Erano la sua sola compagnia.

Chissà cosa avrebbe provato in mezzo a loro?

Come il calore avrebbe avvolto la sua pelle nel tepore di un abbraccio.

Solo un piccolo regalo.

Il sentirsi amata.

La gioia di avere qualcuno che ti stringe per mano prima di andare a dormire, che ti abbraccia appena ti svegli.

Ultimamente, e per qualche perverso e inspiegabile motivo, quando pensava a quel qualcuno vedeva Damon.

I suoi occhi erano due specchi che riflettevano quelle flebili luci.

Quelle glorie che appartenevano a cieli lontani, troppo lontani da lì.

Fermò il suo sguardo nel silenzio di quel fuoco che divampava dentro di lei.

E chiuse gli occhi.

Quando li riaprì delicati e piccoli cristalli di neve cadevano dal soffitto.

Era l'unica neve che si poteva permettere.

Era un'alleluia al cielo di quel 10 maggio 1994, un canto di protesta alla solitudine che le infuriava dentro, uno spezzato canto di Natale che viveva di emozioni e sentimenti caldi in un universo freddo.

I cristalli di neve si andarono a confondere con le lacrime sul suo viso.

Le resero sacre. Perché, dopo tutto quel tempo, lei aveva ancora il coraggio di sentire tutto, pur non avendo niente. Aveva ancora la forza di vivere il Natale.

Fu allora che schiuse le labbra e si mise a cantare.

Le lacrime cessarono, le note della sua voce colmarono il silenzio della notte.

 

Radiant beams from Thy holy face

With dawn of redeeming grace.


Non poteva dormire perché la luce che non c'era era troppo forte da sopportare.

Non poteva chiudere occhio.

Damon si rigirò nel letto. Si alzò in piedi.

Non avrebbe dormito, avrebbe vegliato.

A piedi nudi raggiunse il balcone e si sporse dalla balaustra.

Il cielo non era scuro. Il suo manto aveva quel chiarore che é sempre presagio di neve.

Sentì il freddo pungere sulla sua pelle mentre i piedi fermi cercavano di ancorarsi a quell'appiglio temporaneo che era il pavimento del balcone.

Era tutto immobile. Lui, gli alberi della tenuta, il cielo.

Non c'erano voci, non c'erano suoni.

Avrebbe gradito anche un rumore assordante in quel fastidioso e opprimente silenzio.

Stava per imprecare contro l'assenza di echi, quando la luce cristallina di un fiocco di neve lo colpì sulla fronte.

Lo prese tra le mani e lo stette a guardare mentre ne seguiva un altro e poi ancora un altro finché non riuscì più a guardarli tutti.

Erano infiniti e radiosi raggi di sole che gli scaldavano l'animo e lo facevano sentire meno solo.

Lo facevano sentire più vicino a Bonnie.

Perché in mezzo a quel candore e a quella pace, era inevitabile pensare a lei.

A Damon parve di vederla racchiusa in ogni cristallo di ghiaccio che prese tra le mani.

Era ovunque.

Rappresentava la grazia di quell'alba che l'aveva redento, spingendolo a essere migliore di se stesso per se stesso.

Era la neve che lo ricopriva, senza plasmarlo, ma si limitava ad accarezzarlo con dolcezza nel suo manto di protezione contro gli incubi della realtà, contro una notte di silenzio che cela i tuoi più grandi desideri.

Perché quello che desideri é quello che ti manca.

Damon prese tra le mani quanti più fiocchi possibili e li conservò finché non si sciolsero sulla sua pelle.

Non li avrebbe lasciati mai andare. Se li sarebbe sempre portati dentro.

Erano il suo Natale.

 


A/N

Mi sembrava doveroso scrivere una Bamon natalizia come questa.
Questa canzone di Natale è così malinconica e la trovo perfetta per quello che i nostri beniamini (soprattutto Bonnie) stanno affrontando adesso.. Naturalmente ogni riferimento al Bamon è implicito, dato che non sono fisicamente vicini (ç________ç), ma mi piace pensare che i fiocchi di neve siano il loro modo di toccarsi a distanza, ecco perchè li ritrovate sia nelle parti di Bonnie che in quelle di Damon.
Spero che questa storia vi sia piaciuta :*
Un bacio a tutti,
Gloria

   
 
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