#01 - Holding hands.
Il treno procedeva a scossoni, lentamente. Yuu guardava la pioggia infrangersi pigramente sul finestrino. Fuori, nel buio, ogni tanto si intravedevano le luci lontane di qualche abitazione.
La cabina che Yuu occupava insieme ai due Bookman non era poi così piccola come poteva sembrare, ma neanche particolarmente comoda.
In compenso, però, era molto silenziosa. L'unico suono appena udibile era quello delle ruote che correvano sulle rotaie, ma anche questo giungeva talmente ovattato da poter sembrare impercettibile.
Yuu si lanciò una rapida occhiata intorno, gli occhi ormai abituati al semibuio della cabina. Il vecchio Bookman dormiva placidamente sul sedile di fronte al suo, un libro in grembo e la testa reclinata in avanti, come se si fosse addormentato leggendo. Lavi, invece, sveglio, si muoveva inquieto sul proprio seggiolino, ma stranamente silenzioso.
Yuu rimase qualche secondo ad osservarlo – stupido coniglio, pensò – prima di girarsi nuovamente verso il finestrino. Ancora pioveva, incessantemente.
Il leggero plic ripetitivo delle goccie d'acqua sul vetro sembrava quasi una nenia e, presto, anche Yuu cadde preda di quella pigra ripetitività.
Stava infatti quasi assopendosi, la testa appoggiata al vetro, quando qualcosa gli sfiorò lievemente la mano sinistra. Fu un tocco lieve, quasi impercettibile e delicato, ma la destra di Yuu corse istintivamente all'elsa di Mugen – solo per poi allentare la presa quando, voltatosi, incrociò l'occhio verde di Lavi.
Lavi sorrise e gli accarezzò ancora una volta il dorso della mano, poggiata sul duro sedile, prima di prenderla fra le sue.
«Volevo essere sicuro che il vecchio panda dormisse veramente, prima.»
Yuu sbuffò, poi borbottò qualcosa che poteva sembrare uno «Stupido coniglio.», ma anche lui strinse la mano di Lavi.