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Autore: ranky    09/11/2008    6 recensioni
[...] Ma cosa stavo pensando? Andare a letto con Mello?? ...Ahhh Matt,smettila!! Dissi tra me e me,cercando di scrollarmi quei pensieri maliziosi di dosso. Intanto ,Mello ,mi picchiettava nella schiena con la punta della matita. -Psss...!!Mett?-sussurava alle mie spalle. -Che vuoi?-dissi il piu aspro possibile voltandomi leggermente verso di lui per guardarlo di sottecchi. -Aiutami-mi disse in tono supplichevole. Perche continuavo a pensare di limonare con lui? oddio. -Avanti Matt...ti prometto che...[...][ MattxMello ]
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti. Questa è la mia prima fic su Death Note su una coppia che adoro molto : Matt e Mello...sono pazzo di Matt lo adoro.
Spero Che la mia storia vi piaccia....vi raccomando, recensite in tanti...
Buona lettura!!!





























Quel giorno, sarebbe dovuto iniziare il mio primo giorno di scuola. Chissà che compagni avrei avuto. Mi sarei trovato bene??
L'orario, non sembrava pesante!
Ci sarebbero stati giorni in qui sarei uscito alle sei del pomeriggio da scuola.
Ma ,in compeso, altri in cui avrei fatto solo poche ore la mattina.

Erano le sette e dieci in punto quando ,pensando a ripensando al mio primo giorno di scuola, mi rigiravo tra le coperte con un senso di ansia che partiva dallo stomaco.

Quella mattina faceva freddo e tra le coperte si stava da favola, non sarei mai uscito.
Mi girai dall'altro lato e poi infine mi misi a pancia sotto affondando la testa sul cuscino.
La sveglia era per le sette e trenta.
Quando suonò...scattai con la testa versò l'alto liberandomi dalla presa del cuscino.
Ero sveglio....ma il suono mi aveva fatto paura.

Mi scostai dalle coperte e mi sedetti sul letto.
Mi stropicciai gli occhi e mi spostai i capelli rossicci dal volto.

Il freddo,essendo in mutande , si sentiva di piu fuori dalle coperte,la voglia di sonno aumentava, e con il mio corpo esile non mi proteggevo certo dal gelo dell'inverno.

Mi alzai dal letto con la calma e afferrai la bottiglina che tenevo sul comodino per bere un sorso d'acqua.
Ne tenevo sempre una accanto durante la notte, poteva esserci il rischio di affogarsi nel sonno per uno che dorme con la bocca aperta.
Riposi la bottiglia e mi direzionai a passo lento e addormentato verso il bagno...
Accesi la luce del grande specchio e mi sciacquai la faccia facendo attenzione a non bagnarmi i capelli.

L'anzia premeva ancora sul corpo. Nonostante io non avessi nulla da temere, ma avevo lo stesso un certo timore ad andare a scuola.
Ero sempre stato uno tra i primi nella classe,e andavo anche volentiri come suicida nelle interrogazioni, ma l'anzia derivava dal fatto che quel giorno sarei stato circondato da sconosciuti.

Afferri il tubetto del dentifricio e ne misi un pò sullo spazzolino.
Iniziai a strofinare.
Sciacquai lo spazzolino e lo rimisi al proprio posto,dopo essermi sciacquato anche la bocca.
Mi tolsi le mutande e un brivido mi percosse la schiena quando sentii il rumore dell'acqua della doccia che cadeva sul piano-doccia  e mi schizzava sulle gambe.
Girai la manopola verso l'acqua calda e aspettai che si riscaldasse ,mentre con un movimento delle gambe,sembrava stessi contando i secondi, davo a vedere il nervosismo nell'attendere.Il vapore iniziò a fuoriuscire e la pelle d'oca sovrastò la mia pelle.

Finalmente l'acqua calda arrivò.
Mi misi sotto la doccia e mi abbandonai al piacere dell'acqua calda e rilassante.
 Afferrai lo shampoo e ne misi un pò sul palmo sinistro...
Iniziai a lavare i capelli...e strofinare grattando di tanto in tanto la cute.
Poi toccò al bagnoschiuma.
Ne misi a quantità abbondante su buona parte del mio corpo e mi strofinai con le mani per bene.

Quando aprii la doccia la mia mano cercava l'asciugamano che doveva essere appesa li vicino.
La trovai e me la portai alla vita.
Tenendola per evitare di farla cadere.
Inumidito per com'ero, che potevo morire fulminato, afferrai il phon nel primo cassetto del mobile e mi misi ad asciugare i capelli rendendoli lisci accarezzandoli con la mano sinistra.

 Un'sitante dopo, sentii bussare alla porta del bagno.

-Chi è?- urlai spegnendo il phon.
-Vedo che ci siamo svegliati di buon ora figliolo!- mia zia Amanda parlava contenta da dientro la porta del cesso.
-Si zia...Scendo non appena avrò finito di fare tutto- il mio tono di voce aspro risuonò nel piccolo ambiente in cui mi trovavo.
-Ok, io mi metto a preparare la colazione.Ti vanno bene uova e bacon?-
-Perfetto, grazie zia- riaccesi il phon e continuai ad asciugare il mio caschetto taglieto a scalare, color fuoco scarlatto.
Mia zia da dietro la porta farfugliò qualcosa come "a dopo allora" ma non ne ero sicuro...il Phon mi impediva di sentirla.



Arrivai nella mia stanza in punta di piedi nel tentativo di evitare di scivolare sul pavimento, che
era ricoperto di parquet nel piccolo tratto di corridoio e di moquet  celeste a pelo alto nella mia stanza.
Vivevo con mia zia da quando ero in grado di ricordarmi.
Ricordo che ero uscito dall'orfanotrofio all'età di 9 anni. La mia mente aveva deciso di cancellare quei ricordi.Ancora non mi spiegavo come mai non fossi uscito da quell'inferno prima e mia zia mi avesse preso solo quando arrivai a quell'età. D'altronde i  miei erano già morti da molto tempo prima....da quando avevo 4 anni.
La camera in cui mi trovavo apparteneva tempo addietro a mia cugina Lara, ma da quando era partita ,due anni prima arrivassi io in questa casa, la stanza era predisposta per me.
Mia zia cercava sempre di dimostrarmi quanto ci tenesse a me. Cercava sempre un dialogo,un approcio per venirmi incontro...ma io...diffidente ormai del mondo, non mi fidavo piu di molti.
Se solo voleva poteva prendermi dalla nascita...era l'unica parente che conoscevo e sapeva tutta la storia dal principio.
Ma non sto qui a parlare di lei.


Arrivai nella mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle. Mi posizionai davanti l'armadio e mi lasciai cadere la tovaglietta rimanendo nudo.
Aprii le ante e afferrai un paio di slip comode,di quelle elasticizzate.
Poi presi i miei jeans, chiari, con le cuciture sfilacciate ai lati delle gambe.,e il mio maglione preferito,quello rosso e nero a righe orizzontali.Presi le scarpe pesanti che indossavo sempre,anfibi marroni a collo alto e le indossai con un paio di calzini di spugna sotto.

Frugai sulla mensola della scrivania in cerca dei miei occhiali da corsa.Li afferrai e poi mi precipitai dove c'era lo zaino ,che si trovava accanto la scrivania di fronte al letto.
Andai a passo veloce alla porta e appesi l'asciugamano che avevo usato per asciugarmi e l'appesi all'appendi-panni di essa.
Aprii la porta per uscire,ma un'attimo prima mi girai automaticamente verso la scrivania e mi accorsi che lì giaceva il mio amato game-boy.
Saltai al pensiero di una giornata senza di esso.
Lo infilai in tasca e scesi a gran passi.

Attraversai il corridoio fino in fondo e svoltai a sinistra verso la cucina soggiorno.Era tutto un unico ambiente.
Notai mia zia Amanda trafficare sui fornelli.

-Eccoti qua tesoro- disse con tono affettuoso.
-Sbrigati a darmi la colazione- sputai tra i denti. Appesi lo zaino sulla spalliera della sedia dove mi sedetti dopo.
-Eccoti la colazione-
-Grazie- senza neanche alzare lo sguardo afferrai la posata e inizia a ingurgitare il cibo.
Sentivo ancora rumore ai fornelli,mia zia stava preparando ora la colazione per se.
Non alzai neanche per un secondo la testa,gli occhi fissi sul piatto.Senza neanche darle il tempo di sedersi al tavolo con me che avevo già finito.
Mi alzai fulmineo ,afferrai lo zaino e corsi verso la porta d'ingresso.
Afferria il mio smanicato beije con le cuciture sfilettate e mettendomi lo zaino sulle spalle apri la porta e mi immersi nel gelo mattutino.
-Io vado- e mi chiusi la porta alle spalle.

La mattinata era nuvolosa...ogni tanto un reggetto di sole sbucava fuori e illuminava il paesaggio circorsante.
La luce filtrava pochissimo dato che tra i palazzi della città il sole faceva fatica ad intrufolarsi e riscaldare tutto.

Mi accostai vicino il portone di casa,sul marciapiede di fronte ,alla fermata del pulmino.
Arrivò dopo pochissimi minuti e non era neanche pieno...
Riuscì a trovare un posto ,i sedili ,da un lato, erano in fila per due,mentre dall'altro lato erano in fila per uno.
Notai un posto nella file dei sedili singoli, mi feci largo tra la gente e mi sedetti.
Decisi di estrarre il mio game-boy e di mettermi a giocare.

"I pokémon" diventava un gioco sempre piu facile,quasi monotono, ero agli ultimi livelli ed era la seconda volta che lo finivo già.
Pensai che forse durante il pomeriggio, dipende l'orario che ci sarebbe stato quel giorno a scuola, sarei andato a comprare un gioco nuovo.

Finalmente...arrivò la mia fermata , quella di fronte scuola.

Scesi di corsa e mi diressi verso l'entrata., un lungo viale circondato da un prato verde.La scuola,stile collegio , era fatta in mattoni sul rossiccio. Era attorniata da muri alti...come se dentro invece che studenti ci fossero detenuti.
Abbozzai un sorriso e mi incamminai.

Prima di varcare il cancello principale...notai una macchina nera fermarsi. Si aprì lo sportello dal lato passeggero e ne scese un ragazzo biondo.
Aveva il volto dalla parte sinistra sfreggiato da una bruciatura che sembrava far parte di lui già da molto tempo.Capelli biondo miele che gli arrivavano sopra le spalle e l'aria d'arrogante.
Mi guardò per un solo istante e il suo sguardo mi irrigidì subito. Sembrava antipatico. Chiuse lo sportello e si chino sul finestrino dell'auto per salutare quella che,presumevo, fosse sua madre. L'auto s'allontanò e lo vidi estrarre una barretta di cioccolato dallo zaino e poi incamminarsi verso la scuola trangugiando.

Solo a quel punto mi resi conto di essere imbambolato su due piedi a fissare un emerito sconosciuto.
Mi scrollai la sua espressione nervosa dai miei pensieri e mi incamminai anche io verso l'entrata.
L'anzia,a quel punto, era ormai alle stelle,la sentivo premere sullo stomaco.












































Grazie anticipati a coloro che leggeranno e recensiranno questa storia...baci Ranky ^^











   
 
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