Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ToInfinityAndBeyond_    20/12/2014    14 recensioni
Gli fu dato il mondo, ma avevano bisogno di qualcuno per mostrare quello che loro sarebbero potuti essere.
E cercarono di sopravvivere, ma avevano bisogno di credere.
Un tocco e ci hanno creduto subito con ogni bacio diventava tutto più dolce.
Avevano paura di tutto, gli furono dati dei ruoli e cercarono di sopravvivere.
Vivere una vita da sole.
Loro gli hanno dato la forza per trovare la speranza.
Gli hanno mostrato quello che loro non riuscivano a trovare.
Quando due mondi diversi si scontrano.
La gente dice che non dovrebbero stare insieme, che sono troppo giovani per sapere cosa vuol dire "per sempre".
Ma gli altri non sanno nulla dei loro “ti amo”, non sanno nulla dello stare svegli tutta la notte, non sanno nulla di loro.
TRAILER:
https://www.youtube.com/watch?v=j70Orat4VGU
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



CHAPTER 1.

FAITH'S POV:


Mi svegliai con il rumore assordante della sveglia, grugnendo la spensi girandomi verso Effy. I suoi capelli castani erano sciolti sul cuscino, aveva gli occhi chiusi e sembrava così serena che mi dispiaceva quasi svegliarla.

 
 Dopo alcuni istanti notai un’altra figura nella stanza con noi, mi voltai e vidi zio Simon guardarmi sorridente. Mi fece segno con la testa di scendere al piano di sotto.
 
Mi alzai infilando  i piedi nelle pantofole accanto al mio letto e raccogliendo in una coda alta i miei capelli ricci e ramati. Dopodiché aprii la finestra della stanza e tolsi le coperte da sopra la mora.
 
Effy si girò infastidita ed io mi sedetti accanto a lei nel letto.
 
“Oggi si lavora, quindi alzati bambolina” le sussurrai all’orecchio per farla svegliare.
 
Lei emise un urlo soffocato nel cuscino dove stava cercando di nascondere il suo viso, così mi alzai.
 
“Io vado giù a fare colazione. Ti conviene alzarti o lo zio Simon sarà costretto a gettarti una secchiata d’acqua addosso “  la provocai io.
 
Improvvisamente sorrisi pensando a quando Effy aveva circa undici anni, con lo zio mi gettarono una secchiata d’acqua gelata mentre dormivo sul letto ed io dovetti dormire con lo zio per una settimana finché non si asciugò il materasso.
 
Uscii dalla camera strisciando i piedi sulle scale ed aggrappandomi al corrimano per non cadere con la faccia per terra. Entrai dopo in cucina trovando lo zio intento a preparare la colazione; gli stampai un leggero bacio sulla guancia e mi diressi verso il frigo aprendolo e prendendo una bottiglia di latte.
 
 “Buon giorno! Dormito bene?” mi chiese lui guardandomi da sopra gli occhiali. Io annuii mentre versavo il latte in una tazza.
 
 “Effy?” chiese poi continuando a cucinare.
 
 “E’ sveglia, credo si stia per alzare” gli risposi bevendo del latte.
 
Lui subito sorrise e portò sul tavolo le frittelle che ci aveva cucinato.
 
 “Andiamo a riempire il secchio, che ne dici?” propose poi ironicamente zio Simon. Io risi ed in quel preciso istante, una Effy stravolta comparve sulla soglia della porta guardandoci sbattendo ancora le palpebre assonnate.
 
 “Grazie per la premura, ma non ce n’è bisogno. Sono qui” sbadigliò dando anche lei un bacio sulla guancia dello zio e sedendosi al tavolo. A quel punto iniziammo a fare colazione.
 
“Oggi è il grande giorno!” esclamò lo zio rivolgendosi a me ed  Effy.
 
 “Come se dover andare a pulire da gente snob e ricca fosse una cosa entusiasmante” ironizzai finendo di bere il latte restante nella mia tazza. Effy mi fece una smorfia con la lingua ed io sogghignai.
 
 Quando finimmo di fare colazione, Effy ed io ritornammo nella nostra camera per cominciare a prepararci per andare all’incontro con Oscar, il custode della casa in cui saremmo dovute andare a lavorare.
 
 “Ci dobbiamo vestire in modo formale?” mi domandò Eff guardandomi.
 
Io andai a cercare degli abiti nell’armadio e le risposi “Dobbiamo fare una buona impressione, perciò sì”. Vidi lei sbuffare e potevo comprenderla. A sedici anni non era la prospettiva più allettante dover andare a fare le pulizie nella casa di alcuni ricchi e snob.
 
 Trovai una camicia di un rosa pallido e dei pantaloni beige, così li indossai. Raccolsi i miei ricci indomabili in uno chignon e misi un po’ di cipria sul viso. Mi guardai allo specchio studiando il mio riflesso; che strano io con dei vestiti così…  formali, non credo ci sia cosa migliore di una giacca di pelle nera. Passai allora a concentrarmi su i miei occhi, grandi e scuri, presi a quel punto una matita nera per delineare almeno il contorno e alzando gli occhi notai lo smalto rosso laccato che la sera prima mi ero dimenticata di rimuovere; alzai le spalle di sicuro non mi avrebbero licenziato per uno smalto acceso. 
 
Poi mi voltai verso Effy, la quale indossava una camicia bianca e dei jeans a sigaretta. Alcune ciocche di capelli le scivolarono sulle mani mentre cercava di allacciarsi nervosamente i bottoni della camicia, allora la guardai e le feci un sorriso incoraggiante al quale rispose poco convinta. Le passai il mascara e lei lo passò sulle sue lunghissime ciglia che rendevano ancora più meravigliosi i suoi occhioni verdi.
 
Misi un lucidalabbra e sospirando sistemai i letti pur lasciando la mia parte della camera nel caos, ci avrei pensato una volta tornata a casa.
 
 Quando fummo pronte, scendemmo al piano di sotto dove trovammo zio Simon in salotto immerso nella sua solita lettura del giornale. Dopodiché ci guardò ed esclamò
 
 “Siete davvero bellissime!”. Poi aggiunse “Volete che vi ci accompagni con la macchina? Dovrebbe esserci abbastanza benzina”.
 
 Io gli sorrisi, ma rifiutai la proposta “Grazie zio, ma non è distante da qua, ci impiegheremo massimo dieci minuti ad arrivare”.
 
 Lui annuì ed alzandosi dalla sua poltrona ci baciò le fronti augurandoci buona fortuna.
 
 Successivamente uscimmo di casa ed iniziammo ad incamminarci verso il posto in cui avremmo dovuto lavorare, ero riuscita tramite della amicizie a trovare questo lavoro che avrebbe dato una mano a tutti, la paga era buona e potevamo lavorare dopo scuola.
 
Vidi Effy continuare a toccarsi i capelli e capii che era alquanto nervosa, così cercai di calmarla
 
 “Hey, rilassati un po’. Non essere così agitata”.
 
 Lei si morse il labbro inferiore e poi guardandomi preoccupata si mise le mani in tasca annuendo lentamente allora io le presi una mano facendola fermare e abbracciandola forte come quando eravamo piccole.
 
 Dopo una decina di minuti arrivammo finalmente davanti alla casa, o meglio a quella che pensavamo fosse una casa, dato che dalla sua imponenza era più simile ad una reggia.
 
Ci fermammo davanti al cancello laccato scuro e suonammo al citofono che subito dopo si apri, da quella prospettiva tutto sembrava ancora più maestoso la facciata bianca spiccava sul prato verde tagliato perfettamente e in mezzo a due archi si trovava un immenso portone in legno. Esso si spalancò lasciando che la figura di un uomo alto e snello ci venisse in contro; Aveva il viso scavato e gli occhietti piccoli e neri come la pece.  Indossava una divisa composta da una giacca nera e da una camicia bianca con una cravatta nera anch’essa e con dei pantaloni grigi scuri che seguivano la forma delle lunghe gambe magre.
 
 “Siete le signorine Reynolds?” ci chiese scrutandoci da cima a fondo.
 
 Vidi Effy continuare a mordersi il labbro inferiore con insistenza, così risposi io per tutte e due
 
“Sì, io sono Faith, mentre lei è mia sorella Elizabeth”.
 
L’uomo ci porse la mano ad entrambe e si presentò
 
“Io sono Oscar, sono il custode e gestisco l’organizzazione dell’intera casa. Se volete entrare vi mostrerò come è organizzata e soprattutto vi affiderò le vostre mansioni”.
 
 Noi annuimmo ed entrammo nella gigantesca villa come prima cosa c’era un enorme scala in marmo con dei passamano in mogano, alzai lo sguardo vedendo una della cose più belle da quanto sono venuta al mondo un lampadario pieno di pietre lucenti che riflettevano la luce rifrangendola nei diversi colori.
 
Vidi subito lo sguardo di Eff postarsi su un meraviglioso pianoforte laccato di nero posto in un soggiorno gigantesco un divano nero era posto davanti ad una televisione lunga mezzo metro attorno ad esso si trovavano delle poltrone dello stesso colore. Sul lato sinistro della sala c’era un tavolo lunghissimi in legno con una base di vetro poggiata sopra che rendeva la struttura molto appariscente, ma per me poco stabile, la stanza in generale aveva della enormi porte-finestre le quali davano una meravigliosa vista sulla  piscina olimpionica. 
 
Subito dopo Oscar si allontanò ed andò vicino ad un tavolo per poi ritornare con degli indumenti. Erano le nostre divise, così ne porse una a me ed una a mia sorella.
 
 “Dunque, tra pochissimi giorni i padroni della casa si trasferiranno qui e il tutto deve essere impeccabile. Vi chiederò di sistemarla, pulirla e renderla il più accogliente possibile. La vostra mansione qui sarà quella di tenerla sempre pulita e in ordine. Ma ciò non toglie che dovrete dare una mano a Betty in cucina quando ne avrà bisogno, o a Sputnik il maggiordomo di casa” spiegò Oscar guardandoci sempre fisse negli occhi.
 
 “Sono stato abbastanza chiaro?” chiese infine per essere sicuro di essersi ricordato tutto ciò che comportava la sua spiegazione.
 
 “Cristallino” gli risposi io sorridendogli.
 
 Poi si guardò velocemente intorno e disse
 
 “Potete anche cominciare ora se volete”.
 
 “Certo, va benissimo” risposi io, mentre Effy si limitò ad annuire.
 
 Lui annuì e si sforzò di fare un sorriso. Poi aggiunse
 
 “I nuovi padroni sono abbastanza esigenti, per cui vi chiedo di avere riguardo negli orari di lavoro”.
 
 “Non si preoccupi, saremo puntuali. Ma questi proprietari come sono?” mi azzardai a chiedere presa della mia perenne curiosità. 
 
Oscar si schiarì la voce e ricomponendosi rispose  
 
 “Mi scusi signorina Reynolds, ma non sono tenuto a dare giudizi prematuri o informazioni private sui nuovi proprietari”.
 
 Mentre annuii passivamente, sentimmo una voce femminile provenire dalla cucina la quale ci chiedeva di avvicinarci. Ci guardammo e  la seguimmo. Una donna bassina ed un po’ cicciottella ci salutò con le guance sporche di farina. Aveva dei grandi occhi marroni e dei capelli biondi ricci che teneva raccolti in una retina sulla testa. Venne verso di noi con un enorme sorriso dipinto sul volto e si presentò.
 
 “Salve ragazze, o sono Betty, la cuoca, mentre queste dolcissime ragazze chi sarebbero di grazia?”.
 
 Noi le sorridemmo ed io ci presentai
 
“Io sono Faith  e lei è Elizabeth”.
 
 “Ma puoi chiamarmi Effy” aggiunse poi mia sorella porgendole la mano.
 
 Betty spostò dolcemente la mano di Effy e si chinò verso la sua guancia dandole un bacio affettuoso; lo stesso poi fece con me. Subito dopo iniziammo a parlare e le raccontammo un po’ di noi. Poi Betty, sentendo la mia precedente domanda, ci racconto quello che sapeva sui proprietari. 
 
“Da quello che so e che mi ha detto Oscar, sono i signori Grier. Vengono dall’ Inghilterra e arriveranno appena tornano dal viaggio di nozze. Per quello che ho capito io sono il signore ha un figlio e si è sposato il mese scorso con una certa Anne la quale aveva un figlio anche lei.La signora dell’agenzia immobiliare mi ha anche detto in confidenza che sono dei bei giovanotti e che dovrebbero avere più o meno la vostra età.”
 
Pronunciate queste parole ci fece un buffetto sulle guance facendoci iniziare a cucinare.
 
Effy si staccò da me per andare a pulire la piscina con un certo Sputnick, credo sia una specie di tutto fare, comunque io stavo tagliando le verdure mentre conversavo amorevolmente con Betty era un’ amore quella donna.
 
“Vai a dare una mano all’altra principessa” disse lei sorridendomi.
 
Non so se la rendevano più adorabile le guance rossicce o le rughette ai lati degli occhi quando sorrideva; detto questo uscii a vedere cosa stava combinando.
 
La vidi intenta a tirare via delle erbacce dal bordo piscina, allora mi avvicinai per darle una mano; lei mi sorrise lasciandomi fare, feci finta di sputare sulle mani ed iniziai a tirare.
 
“Che succede?” sentimmo una voce dietro di noi e subito ci girammo. 
 
“Non riusciamo a staccarle” risoindemmo noi.
 
Lui ci guardo e poi si avvicinò, piegò un po’ le gambe per darsi la spinta e iniziò a tirare subito non riuscii a notare alcun cambiamento poi però la pianta si staccò di getto, Oscar non pronto cadde all’indietro finendo dritto in piscina. Getti d’acqua uscirono da quest’ultimo io e Eff ci guardammo trattenendo le risate, l’uomo ci guardò serio per poi scoppiare a ridere con noi.
 
Mi avvicinai al bordo tendendogli la mano che subito accettò uscendo dal’acqua;arrivò una figura maschile dietro di noi, un uomo intono hai sessant’anni con dei capelli corti scuri era alto quanto noi e notai uno strano accento quando inizio a parlare
 
“Cosa essere successo qua?”
 
“Nulla di rilevante, sono solamente caduto, perciò ora andrò a cambiarmi. Nel frattempo, sono lieto di presentarle le signorine Reynolds” rispose Oscar spogliandosi la giacca completamente fradicia.
 
“Elizabeth, ma può chiamarmi Effy” pronunciò mentre gli porse la mano, il quale la strinse energicamente
 
“ E quest’ altra bella signorina?” domandò poi guardandomi.
 
Io sorrisi e risposi “Sono Faith”.
 
“Sputnik” concluse lui ammiccando un sorriso.
 
“Ora che le presentazioni si sono concluse, tutti al lavoro!” esclamò Oscar battendo le mani vigorosamente.
 
 Appena si girò per andarsi ad asciugare, la nostra nuova conoscenza russa gli fece la linguaccia. Io ed Effy non riuscimmo a fare a meno che ridere, ma ciò fece in modo che Oscar si voltasse verso la nostra direzione e Sputnik tornò serio fino a che il custode non se ne andò definitivamente e a quel punto potemmo dare sfogo a tutte le nostre risate liberamente.
 
Dopo che estirpammo tutte le erbacce dal bordo piscina, sistemammo alcuni mobili con l’aiuto di Sputnik. Pulimmo poi le stanze e mentre Effy sistemava il salotto io davo una ripulita alle camere da letto al piano superiore.
 
Quella casa poteva ospitare sì e no almeno trenta persone senza problemi. Era veramente gigantesca ed una camera era grande quanto due stanze e mezzo.
 
Verso il pomeriggio finimmo di lavorare e dopo aver salutato Oscar, Sputnik e Betty ce ne tornammo a casa. Lungo il tragitto vidi Eff camminare con il fiatone, così le dissi
 
“Conviene che tu ci faccia l’abitudine. E tieni conto che abbiamo lavorato solo poche ore rispetto a quando inizieremo a lavorare a tempo pieno”.
 
Quelle parole non l’avevano incoraggiata di certo, ma volevo essere sincera con lei. Ma sapevo che era una ragazza in gamba e che avrebbe capito a pieno le mie precedenti parole.
 
****
 
Verso le dieci e mezza di sera andai con Eff sul divano. Aveva la tv accesa, ma quando mi voltai verso di lei, vidi che i suoi occhi erano chiusi. Era stanca morta, ma potevo capirla.
 
Dopo alcuni istanti arrivò zio Simon che si andò a sedere sulla poltrona accanto al divano. Mi sorrise e dopo mi chiese a bassa voce indicando Effy
 
“Sì è già addormentata?”.
 
Io mi girai verso di lei ed annuii. Dopo zio Simon si avvicino ad Eff e la prese in braccio facendo attenzione a non svegliarla.
 
“La porto nel suo letto, almeno potrà dormire dopo” bisbigliò portandola nella nostra camera.
 
Dopo alcuni minuti spensi la tv e raggiunsi Effy. I miei occhi non riuscivano più a restare aperti, così mi misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte. In pochi minuti mi abbandonai completamente tra le braccia di Morfeo.

 


__________________________________________________________________________
         SPAZIO AUTRICI :) 

Hei Babes :D
Siamo Gre & Fede, questa è la nostra nuova FanFiction!
Nella storia ci saranno Harry Styles, Nash Grier & si aggregheranno anche i 5SOS :)
Questo è il sito del nostro trialer:  
https://www.youtube.com/watch?v=j70Orat4VGU
Ci farebbe molto piacere se ci lasciaste una piccola recensione per sapere cosa potremmo migliorare e cosa ne pensate!
 
Un  bacione, 
-Gre & Fede
   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ToInfinityAndBeyond_