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Autore: Shanya    21/12/2014    1 recensioni
Volevo cimentarmi in un periodo non molto conosciuto. L'adolescenza dei Leto. Molto probabilmente nulla rispecchia la verità ma mi è piaciuto scrivere questa storia. Mi dispiace per il nostro caro Tomino ma cercherò di metterlo da qualche parte.
Dal primo capitolo:
"la sua mano scivola lungo il mio collo, sfiora il bordo della mia camicetta azzurra e poi risale posandosi sulla nuca, spingendomi in avanti verso di lui."
[...]
"-Mi dispiace per... lui. Di solito prende di mira i topi di biblioteca matricole. Tu...- Un ragazzo mi spintona colpendomi alla spalla e la mia borsa cade a terra e vari fogli ne escono. Il ragazzo nemmeno si ferma a scusarsi.
-Scusa, non mi sono presentato. Sono Jared.- Jared mi raccoglie dei fogli da terra e mia aiuta ad alzarmi, porgendomi poi la mano, cordiale.
-Evelyn.- Prendo i fogli che ha in mano e li infilo velocemente nella borsa. Dovevano proprio uscire quei fogli?"
Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Ci fermiamo qui?- Jared si ferma sotto un albero vecchio e raggrinzito, guardando in alto verso i rami.
Mi siedo sul terriccio leggermente secco guardandomi intorno. Jared sembra un buon amico, mi ha aiutata tutta la giornata, pure quando mi sono incastrata la camicia nella porta dell’armadietto. Non posso dire lo stesso di suo fratello però. Dopo l’episodio in bagno l’ho visto solo un paio di volte, tra una lezione e l’altra, sempre seguito dagli altri due tipi. Mi chiedo come possano essere fratelli.
Mangiamo tranquillamente, senza essere disturbati, a quanto pare lui non è il tipo che vuole farsi notare.
-Come va come primo giorno?- Mi chiede mentre lo vedo estrarre dal suo zainetto il blocco da disegno di prima e torna con la testa china.
-Bene, dato che pensavo di starmene da sola.- Rispondo mentre mordo il mio panino senza tanta grazia. Mi allungo verso di lui, togliendomi dalle ginocchia il sacchetto di carta.
-Vuoi dirmi che stai disegnando?- Poggio il mento sulla sua spalla, cercando di vedere anche solo qualche tratto. Lui volta la testa verso di me, alzando un angolo della bocca.
-Se non è finito, nessuno, escludendo il sottoscritto, può vederlo.- Torna a disegnare.
Un piccolo broncio si forma sulle mie labbra mentre torno a mangiare silenziosamente.
Un rumore di piedi che strascicano foglie secche arriva da dietro e senza che me ne accorga, qualcuno si è seduto alla mia sinistra.
-Jared, hai qualcosa?- Appena sento la sua voce scatto a destra, urtando Jared, terrorizzata dal risentire la sua voce così vicina. Lui ne approfitta per avvicinarsi e la sua gamba finisce contro la mia.
-Tieni.- Jared passa un sacchetto al fratello, senza alzare lo sguardo dal blocco.
-Come va, fragolina?- Ignoro la sua domanda chiudendo il mio sacchetto. Mi ha fatto passare la fame. Come se volesse sapere davvero come sto. Ma per favore.
Come può avere il coraggio di venire qui, come se non fosse successo niente, e parlarmi tranquillamente. Riesco ancora a percepire le sue dure e calde mani sul mio corpo.
La sua mano si posa sul mio ginocchio e io scatto indietro, finendo contro il ruvido tronco dell’albero. La sua mano è ferma e le sue dita premono sulla mia pelle.
-Ti ho chiesto come va.- Mi volto verso di lui, per la prima volta, scossa dalla sua voce profonda.
I suoi occhi ambrati mi scrutano profondi e scuri, inviolabili, come se cercasse di leggermi dentro, e riuscendoci.
-E se io non volessi risponderti?- La sua bocca si storce in una smorfia leggera.
L’altra mano finisce velocemente a stringermi il mento, anche se non molto forte. È delicato, quando vuole. O forse non se ne accorge nemmeno.
-Tu devi rispondermi. È buona educazione.- Evidenza il “devi” soffiandomi sul viso.
-Vorrà dire che sono maleducata.- Gli afferro saldamente il polso e lo tolgo dal mio mento, ma lui non reagisce come avrei voluto.
In uno scatto fulmineo me lo ritrovo a cavalcioni su di me. Le sue cosce stringono le mie in una morse ferrea. Le sue mani mi bloccano i gomiti contro l’albero e mi ritrovo il suo viso ad una distanza ravvicinata. Troppo ravvicinata. Come questa mattina.
-Sh… Shannon.- Ansimo contro il suo viso. Il suo sguardo è di fuoco, come se volesse distruggermi, farmi a pezzi.
-Ti conviene fare quello che ti dico se non vuoi che continui quello che stavo facendo questa mattina.- Il suo alito mi fa trattenere il respiro. È fatto. Completamente.
-Shannon, sei fatto. Torna dal tuo gruppetto. Tanto si sa non farai nulla in queste condizioni.- Ma queste parole non escono dalla mia bocca, bensì da quella di Jared, che ha alzato la testa verso di noi per giusto due secondi.
-E invece…- Sposta le mani verso le mie spalle, fino al collo e poi alle guance.
-Sei una fragolina. Selvatica. E io ti voglio. Voglio domarti. Mangiarti.- Adagia le sue labbra sulle mie. Vorrei mandarle vie, puzza in un modo assurdo e mi sta stringendo troppo, come se non volesse mollarmi.
Le sue parole mi hanno lasciata di sasso. Non so che pensare ma soprattutto cosa fare. Sono in un completo panico.
-Tu. Sarai. Mia.- Si spinge oltre. Una mano finisce sulla mia nuca mentre l’altra sul mio fondo schiena mi attraggono a sé. La sua lingua si fa spazio nella mia bocca, accarezzandomi. Le mie mani scivolano sui suoi fianchi, passando sugli addominali marmorei. Il tutto finisce prima che me ne renda conto e lui è già in piedi, di spalle e cammina senza voltarsi indietro, lasciandomi spaesata, con il fiato pesante e una piccola delusione dentro di me. Ma che gli è passato in mente? Ed io ho pure risposto. Che imbranata.
-Si vede che non ti è dispiaciuto, e nemmeno a lui. Non provare a negare.- Continuo a guardare la sua forma sparire lungo il prato, trattenendo l’impulso di rincorrerlo.
-Cosa?- La risata di Jared riempie l’aria, attirando la mia attenzione finalmente su di lui.
-Vi conoscete da tipo neanche un giorno e la tensione sessuale è a livelli astronomici, assurdi.-
-Come scusa?- Arrossisco di colpo e la voce esce stridula dalla mia gola, scioccata dalla sua intuizione non errata. Affatto.
-Hai capito benissimo.-
 
 
 
-Sono a casa.- Esclamo chiudendomi la porta alle spalle. Non ricevo risposta e nessuna luce è accesa. Dev'essere ancora a dormire. Porto la borsa coi libri in camera e mi dirigo verso la camera padronale. Entro senza preoccuparmi di bussare. Le tende sono tirate, la camera è completamente buia, ma riesco a muovermi comunque. Abitudine.
Il corpo di mio padre è steso in malo modo ma pacifico sul letto, il suo respiro profondo riempie il silenzio della casa. Il leggero russare gli fa tremare il petto. Lo scendiletto è coperto da qualche bottiglia che immagino si sia scolato questa notte. Le porto in cucina e le butto nella spazzatura. Devo rimediare io ai suoi errori, come ho sempre fatto. Sono io che devo prendermi cura di lui, non il contrario. Ma ora è meglio lasciarlo dormire. Si sveglierà questa sera, mangerà un po’ e se ne tornerà a letto con una bottiglia sotto braccio, come fa routine. Ed io dovrò accertarmi che rimanga vivo, ovviamente.
Mi chiudo in camera per il resto della giornata. Non riesco a smettere di pensare a cosa è successo oggi. Insomma, ho conosciuto Jared e devo dire che è simpatico e disponibile, anche se un po’ chiuso in sé stesso, ma sembra affidabile. E poi, invece, c’è suo fratello. Che è successo? Ricapitoliamo. Mi ha palpata in bagno e… mi ha pure eccitato, ok. Mi ha quasi infilato la testa nella tazza quasi subito e a pranzo è venuto da me, fatto, come ha detto Jared, ed io pure nella mia testolina e poi, senza motivo, credo, me lo ritrovo appiccicato a me, e mi è piaciuto, fino a prova contraria. Che succederà domani e nei prossimi giorni? Sarà come oggi? Starò con Jared e Shannon farà le sue uscite da… fatto? Oppure sarà come se niente fosse successo e mi ritroverò da sola? Spero di no onestamente, con loro stavo bene. Anche se quello che è successo con Shannon dovrebbe darmi fastidio in realtà, eppure…
Il resto della serata passa velocemente. Come avevo previsto, mio padre si è fatto vedere solo per mangiare per poi subito tornare a letto, portandosi via una piccola bottiglia di liquore.
Mi corico sul letto, stanca della giornata appena passata. Se ero nervosa per oggi ora sono nervosa per domani. Rivedere Jared e… Shannon.
   
 
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