Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: LivingLikeARebel    22/12/2014    0 recensioni
"Lei è Samantha, nata il 26 dicembre del 1990 nel milwaukee, come il suo idolo. La madre l'ha cresciuta in solitudine senza mai parlare del padre. Aveva due amici che condividevano la sua immensa passione per la musica e le band, specialmente una, iBlack veil Brides, ma continuava a domandarsi perchè la madre nonostante l'avesse sempre appoggiata le vietava di partecipare ai concerti dei suoi idoli"
Cosa accade quando il suo sogno diventa realtà? Perchè la madre agisce così?
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Erano passate 2 settimane e mezzo da quando i 3 ragazzi, Samantha, Simon e Matt avevano visto per l’ultima volta Andy, ma non si erano molto persi i contatti, ad ogni modo tutti i bvb erano stati bene quel pomeriggio con Sammi, e Andy per di più sentiva veramente la mancanza di quei giorni passati con la sorella.
Era la mattina del concerto a Sacramento, 6  marzo 2013, ore 5.
Chiedere a Matt, Sim e Sammi di dormire era troppo ma tutti fingevano di farlo, Sammi in realtà non faceva altro che fissare i suoi poster e leggere i messaggi che nel tempo libero Andy e lei si scambiavano. Sim pensava che anche se aveva parlato con loro vederli suonare sarebbe stato molto altro, molto meglio, e Matt non faceva altro che pensare al tempo perso, pensava a Sammi che finalmente stava bene, portava persino meno braccialetti. Alle 6 suonò la sveglia che in realtà non fece altro che agitare li animi di una casa sveglia già da molte ore, c’era che si vestiva e chi preparava la colazione. In una tazza Sammi si fece mettere del latte freddo con la menta da portare via, e poi alle 7 puntuali partirono, in un ora furono li e c’era già una piccola schiera di 5 o 6 fan davanti a loro incollati alle transenne in attesa che i loro idoli scendessero dall’autobus. Sammi si accese una sigaretta mostrando a maniche corte il braccio che ormai non portava davvero più nessun segno, Andy era entrato nella sua vita più che mai, non la abbandonava mai. Seduta su quella transenna mostrava fiera i suoi lunghi capelli dello stesso colore di Andy e con il suo war paint addosso la somiglianza era terribilmente evidente tanto da scaturire terrore nei fan che nel corso della giornata la vedevano da lontano pensando che fosse lui seduto sulle transenne. Eppure nessuno se ne rese conto. L’aria verso le 17 si fece molto pesante, si sentivano tutti cantare, i fan nel corso della giornata avevano fatto conoscenza ma Sammi no, non ci riusciva ancora ad aprirsi infondo 3 anni per dimenticare un simile abuso non sono niente ancora non si fidava. Da lontano, fra una Marlboro rossa e l’altra le parve di scorgere lo stesso ragazzo che si era presentato come cliente tutto incappucciato che si era presentato al suo negozio ma che lei nonostante fosse un po’ inquietante aveva trascurato e che solo ora iniziava realmente a preoccuparla, quel viso era abbastanza familiare, ma immaginava che fosse solo perché era lo stesso del negozio. I cancelli del teatro aprirono finalmente e il concerto iniziò con Shadows Die, Sammi non amava particolarmente quella canzone, ma live era tutta un'altra cosa, suo fratello non tardò molto a tenderle la mano e trascinarla sul palco. Negli occhi glaciali di Samantha era evidente l’imbarazzo che cresceva, Andy cominciò a spiegare tutta la storia in modo molto breve e poi annunciò che insieme avrebbero cantato qualcosa. Quello non era il suo piccolo palco casalingo di san diego, quello del pub dove riusciva a guadagnarsi le bevute per la serata, era tutta un'altra cosa, ma dopo aver poggiato le dita sul piano nel pubblico tutto si fermò, stava cantando col suo idolo, con suo fratello e con a seguito più di mille ragazze e ragazzi. Il concerto finì e lei era tornata tra la folla che la acclamava quasi, stretta in un abbraccio tra Matt e Sim che mai le avevano fatto mancare l’appoggio. Verso mezzanotte Andy chiamò la sorella per dirle di lottare fra la folla perché volevano ospitarli nell’autobus. I ragazzi quindi presero a scazzottarsi fra la folla che voleva l’autografo dei Black Veil Brides e fu proprio Sammi a dover firmare. Poi raggiunsero le transenne e dal finestrino Ashley avvisò Andy che erano riusciti finalmente a farsi strada fra le fan, scesero dal bus e dopo averli fatti entrare si fermarono per fare alcune foto.


Sull’autobus tutti si complimentarono brindando con bottiglie di birra in grosse quantità, mediamente c’erano bottiglie di birra per berne 5 a testa ogni giorno, considerato però che solo quella sera fra lei e Andy ne finirono 14 la media non era molto facile da stabilire. Nessuno era ubriaco, eccetto Ashley, che non si sa come ma anche se fa tanto il grosso, dopo la quarta birra ha iniziato a dare i numeri e alla sesta era steso sul divanetto.
Finita la serata, Sammi era proprio vogliosa di una bella sigaretta prima di dormire, la rilassava tutto quel fumo invece che il solito fiato sprecato. Andy aveva il pacchetto di sigarette nei divanetti che usavano come letti infondo all’autobus così Sammi uscì momentaneamente sola dal bus, per un po’, i primi 10 secondi fu concentrata sulla sigaretta che aveva faticato ad accendersi, poi alzò la testa, lo stesso uomo inqiuetante era ancora alle transenne come in attesa di qualcosa, o forse, qualcuno. La situazione si fece inquietante, i due si fissarono per un po’, poi Andy arrivò con la sigaretta già in bocca: -Hey, hai un accendino, quello mi sa che è sotterrato da Ashley- Sorrise leggermente e attese l’accendino dalla sorella che era ancora assorta in quella esile e slanciata figura dal mento squadrato, molto familiare.
-Certo scusa, ero.. ero solo distratta scusa.- Mentre si girò verso il fratello  quella figura si allontanò, nel silenzio. Proprio non riusciva a capire, ma non volle impensierirsi troppo, così, assorta in quel denso fumo che usciva quasi in sincro dalle loro bocche, per una qualche ragione si mise nella sua testa a canticchiare Lost It All, quella sera fu veramente epico, a malapena ricordava come avesse cantato, ma a poco le importava quanto lo avesse fatto bene, era riuscita a farlo, era riuscita a farlo come nei suoi sogni, come quando sognava di cantare con quello che ancora non sapeva fosse suo fratello. Lost It All riecheggiava nei suoi sospiri, e Andy non poteva far altro che osservarla, più la guardava e più spuntava un sorriso sul suo viso, era fiero di quel braccio bianco con solo il loro polsino addosso per tradizione.
-Allora, com’è stato cantare?- Domandò rompendo quel silenzio.
-Beh, è.. insomma.. Non pensavo di riuscirci.. Come sono andata? Puoi dirmelo se facevo schifo eh!- Ribatté lei.
-Schifo?! Ma ti pare? Sei la mia gemella, talento mio talento tuo!- Rispose sempre più sicuro di quanto la sorella avesse la stoffa per pontare avanti il suo sogno.
-E se il tuo non fosse un talento? Lo sai che oggi hai stonato vero?- Fu molto divertita nel ridicolizzare il suo idolo con così tanta naturalezza. –Se così fosse che ci fai qui, la strada è li!- Rispose lui fingendosi autoritario e stringendola subito in un caloroso abbraccio.
-Forse è ora di rientrare, non credi? Sono le 3, domani abbiamo un'altra data, e vorrei tu cantassi anche lì.-
Nessuno parlò, si stesero nella loro cuccia.
La mattina dopo quando Sammi si svegliò erano già a San Francisco, e lei non era affatto pronta a cantare ancora davanti a quella folla, e quella figura inquietante l’aveva un po’ sfiduciata.
Ad ogni modo si alzò e come se fosse sola a casa sua uscì dal bus e iniziò a fumare seguita da Simon che si era accorto che qualcosa non andava, prese anche lui una sigaretta, anche se fumava raramente gli piaceva che quei momenti di rilassamento e confidenza fossero accompagnati da quel gesto. Sammi però fu’ irremovibile, non parlò di quel ragazzo, disse solo di essere un po stanca e senza tagli addosso non poté affermare il contrario. Quel giorno passò, proprio come quello precedente, ma nel cervello di Samantha qualcosa non andava, qualcosa sarebbe andato storto quella sera, ma cercò tutto il giorno di dimenticare questa sensazione che le attanagliava le tempie. Cantò anche quella sera, il suo sorriso era più pacato, per chi la conosceva era visibilmente più pacato e nascosto rispetto alle sue solite apparizioni su un palco. Finita la canzone scappo da fuori il palco sicura di aver rivisto quella esile figura innalzarsi in mezzo alla folla, non poteva più respirare senza la sua lametta, ma cercò di non dare nell’occhio e quando Andy la raggiunse finse un bellissimo sorriso, ma questo non riuscì ad imbambolare Matt e Sim.
Fumò una o 2 sigarette prima di salire sull’autobus, ma non restò calma a lungo, infatti, anche se li c’erano ancora una schiera di fan e Andy si era raccomandato con lei di non uscire per evitare di stare tutta la sera a firmare autografi lei uscì e nascosta dietro l’autobus fumò un'altra sigaretta nel vano tentativo di calmarsi.
Proprio quando pensava di esserci quasi riuscita, da dietro l’autobus della band spalla spuntò la solita figura esile. Questa volta non era ferma, superato l’autobus della band e quasi raggiunta la ragazza si tolse il cappuccio, quegli occhi.. Non li aveva dimenticati in questi 3 anni, l’aveva seguita.
-Te la passi bene eh, tu e la tua musica di merda, vedo che stai bene.- Sussurrò lui per paura che dai finestrini forse aperti si potesse sentire qualcosa nonostante il rumore delle fan che cantavano.
-Sto bene si, ma stavo sicuramente meglio prima di vederti, che cazzo vuoi ancora da me?- Ribatté lei che sentiva una certa forza travolgerla da dentro.
-Che.. Che cazzo voglio?! Voglio che la smetti di essere così superiore, lo so che ti è piaciuto, la gente ti vedeva ricoperta di tagli, sei solo una falsa, ti  è piaciuto e io ho ancora voglia di te!- Disse lui stavolta alzando leggermente la voce.
Sammi era spaventata, quella forza le imponeva di rispondergli male ma sapeva a cosa andava in contro, poteva solo che tremare fingendo di essere forte.
-No tu non vuoi me vuoi solo distruggermi, trovati un altro buco stronzo!- Questa volta Sammi era davvero molto decisa, ma questa risposta non fece altro che scatenare l’ira del ragazzo che la sbatté contro l’autobus e cominciò a urlarle di stare zitta e non fiatare, che sarebbe tutto finito molto presto, poi la trascinò nella sua auto.  A nulla servì piangere, ormai lui aveva preso la sua decisione, la spoglio e cominciò a toccarla ovunque.
I ragazzi vedendo che dopo 20 minuti non tornava uscirono per prelevarla dalle fan pensando che il problema fosse quello, ma ovviamente non la trovarono, erano quasi le 2 e tutti cominciarono a preoccuparsi maggiormente, Andy percorse tutto il parcheggio, da lontano osservò una macchina bianca vecchia di almeno 4 anni, si agitava in modo molto strano e cominciava a realizzare che probabilmente al suo interno poteva esserci la sorella, scacciò dalla sua testa il pensiero che non faceva altro che frenarlo e corse in direzione dell’auto, dal finestrino man mano che si avvicinava iniziavano a uscire urli di disperazione e richieste vane di aiuto, Andy rimase immobile per qualche secondo a riflettere su cosa avrebbe dovuto fare, poi si avvicinò ancora. Dal finestrino li vide, poté osservare il viso spaventato della sorella e quello del ragazzo che invece la menava e godeva. Senza più esitare Andy aprì lo sportello dell’auto trascinando via il ragazzo e ordinando alla sorella di rivestirsi e scappare, ma lei non poteva permettere che fosse fatto del male al fratello, si rivestì, ma non lasciò il fratello solo.
-Che cazzo vuoi eh? Sei venuto a salvare la tua povera sorella? Ci ho pensato io a lei stronzo!- Andy subito gli scaglio un pugno ben assestato, tanto forte da spaccargli il sopracciglio destro. Il ragazzo non ribatté, Gli sputò ai piedi e gli disse soltanto che per lui questo era quello che contava, meno di uno sputo. Se ne andò senza dire altro.
-Cerca di non tornare stronzo! Sappi che io non la lascio mia sorella!!- Rispose Andy a quella provocazione.
Preso dalla foga e dalla rabbia non si era accorto che sua sorella aveva la stessa amarezza e lo stesso terrore di quando l’aveva vista la prima volta. Lei rimase in silenzio a osservare il pavimento, e quasi con totale indifferenza si accese un'altra sigaretta. Il pacchetto da 20 stava ormai finendo ma non le importava, era sicura che alla fine di quella ne avrebbe accesa almeno un'altra. Andy restò per un po’ in silenzio, poi chiamò Ashley per assicurarli che andava tutto bene, non diede molte spiegazioni, riattaccò subito il telefono e cominciò a parlare alla sorella.
-Va tutto bene?- Chiese ingenuamente.
-Si.- Era fredda, distaccata era evidente che stesse ancora pensando a quell’atto, non le importava che Andy l’avesse salvata, si sedette sull’asfalto un po’ umido e restò lì, indifferente al fratello che la osservava e cercava di parlarle.
-Sammi, ti prego non stare lì, rientriamo al caldo- Cercò in fine di dirle, ma non ricevette nemmeno risposta, quindi si sedette accanto a lei e accese anche lui una sigaretta. La ragazza fu travolta dalla nube bianca del fratello ma se ne fregò, rimase immobile e continuò a fumare.
-Scusa se sono arrivato tardi..- Le disse lui in fine.
-No, non hai motivo di scusarti, non potevamo saperlo, dovevo solo darti ascolto, non dovevo uscire ma.. Era da tempo che vedevo quella figura, girava incappucciato, non riuscivo proprio a capire chi fosse, sentivo che mi seguiva, ma non lo avevo visto, quindi pensavo di essere più sicura e mi sono messa dietro l’autobus per non attirare nessuno come hai detto te.. Mi dispiace Andy…- Stava diventando tutto più pesante, non poteva più sostenerlo, voleva piangere o meglio tagliarsi ma lì c’era il fratello non voleva mostrarglielo.
-No Sammi, non fa nulla, non è colpa tua è solo uno schifoso.- Fece una breve pausa mentre si concesse un tiro dalla sigaretta.
-Lui, lui è il solito?- Chiese poi.
-Si Andy, è lui, non so perché sia tornato, mi ha solo detto di avere voglia, io non lo so.. Andy non lo sopporto. Ogni giorno quelle mani sono sul mio corpo io..- Stava per dire quello che al fratello mai avrebbe dovuto rivelare, così si alzò dal pavimento e disse.. –Io sono solo stanca credo, per questo non ho potuto reagire molto, adesso ti pregherei di dire solo che ero andata a comprare un pacchetto di caramelle o qualsiasi altra cosa e lasciatemi solo dormire… Io sto bene.. Davvero.-
Era evidente anche al fratello se pur la conoscesse da poco che non era così, ma forse non era il giusto momento per parlarne, forse doveva solo lasciarla un po’ in pace e poi tutto sarebbe riemerso, avrebbe confessato e magari non si sarebbe tagliata.
Così fecero, e Samantha cercò di addormentarsi infilando nelle orecchie la sua musica, come ai vecchi tempi, chiudendo gli occhi e cercando di non sentire quelle mani. Dopo 2 ore finalmente ci riuscì.
  
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