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Autore: GameIsOver    23/12/2014    2 recensioni
[-Creepypasta-]
Kate ha un chiodo fisso: scappare dalla villa in cui è imprigionata, portando con sé il suo fratellino Alex. "L'uomo alto e bianco" tiene a bada i killer che la popolano, ma Kate sa di avere i giorni contati. I continui maltrattamenti che subisce si sposteranno presto anche su Alex, troppe occhiate sanguinarie vengono rivolte al bambino. Devono fuggire, prima che taglienti lame raggiungano le loro gole. Ci riusciranno?
Genere: Avventura, Comico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non. Dovevo. Impazzire. 
Erano le uniche parole che mi ripetevo nella testa, Alex stretto fra le mie braccia. Con una mano gli accarezzavo i soffici capelli biondi, mentre con l'altra stringevo un ridicolo cacciavite. Con quell'arnese non avrei spaventato nemmeno un pesce, ma era l'unico oggetto che ero riuscita ad afferrare prima di rinchiudermi in quella stanzetta umida. Gli occhioni chiari di Alex erano spalancati sulla porta sprangata, mentre i miei, scuri, fissavano assenti la parete dinnanzi a noi. 
Tutto quel casino per un modellino d'aereoplano sottratto ad una vittima di Toby, uno di quelli abbastanza grandi e costosi.

Eravamo tutti fuori dalla villa di notte, in una raduna in mezzo agli alberi. L'eccitazione era palpabile: Ben stava apportando le ultime modifiche all'aereoplano, Hoodie e Masky scommettevano sul decollo, LJ si divertiva a scarabocchiare le istruzioni, Sally e Smile assillavano Slenderman e Toby su quando sarebbe volato l'areoplano e Jeff... beh, Jeff cavoleggiava come al solito.
EJ era l'unico a fregarsene: aveva allestito una vecchia macchina fotografica monouso apposta per fotografare una rara eclissi lunare.
Io ero l'addetta alla "manutenzione", ossia quella che doveva sporcarsi la mani per lubrificare gli ingranaggi o prendere gli attrezzi da porgere a Ben. Alex era il più eccitato: a casa aveva una macchinina telecomandabile, e quell'aereoplano doveva sembrargli un sogno dopo tanti giorni di prigionia nella villa.
Aveva preso il telecomando, nascondendosi dietro un albero al limitare della raduna.

"Che noia!" aveva esclamato ad un tratto Jeff. Si era avvicinato a grandi passi all'aereoplano, scostandomi con un calcio ed ignorando l'occhiataccia di Ben.
"Ma che ci vuole a preparare una cosetta del genere! Guarda come si fa!" aveva detto afferrando le asticelle che sostengono le ali. Proprio in quel momento Alex spostava la levetta su "on", spingendo quella del volo in avanti.

Grazie alle modifiche di Ben l'aereoplano era il doppio più resistente e veloce. Per sfortuna.
I fatti si svolsero così: un attimo prima Jeff c'era, quello dopo non c'era più. Al suo posto volteggiavano alcune foglie secche.
Si sentì un forte rombo e un sonoro "Yeeowww!". Tutti gli occhi furono puntati sull'aereplano e sulla cosa bianca e nera che gli sventolava dietro.

"È un uccello!" trillò Sally.
"È un aereo!" esclamò Toby.
"Macché!" rispose LJ. "È quel coglione di Jeff!"

Un frenetico movimento si diffuse nella raduna: Slenderman aveva cacciato fuori i tentacoli, correndo da una parte all'altra per afferrare il povero Jeff, Sally e Smile avevano preso a strillare di gioia, Ben era sull'orlo di una crisi isterica mentre urlava di salvare l'aereoplano, Hoodie, Masky e LJ stavano lacrimando dal ridere. EJ era l'unico rimasto impassibile, concentrato su un orologio da polso in attesa dell'eclissi, le spalle rivolte verso il baccano.

Tutto ciò mentre Alex, sempre nascosto, cercava di prendere mano con il telecomando, riuscendo solo a far impattare Jeff contro alberi, cespugli e un paio di sfortunati pipistrelli che passavo lì per caso.

"TIRATEMI GIÙ DA QUESTO FOTTUTO COSOOOO" aveva sbraitato Jeff, un secondo prima di sbattere la parti basse contro una serie di rami alti. La sua faccia passò da una smorfia all'altra durante i vari impatti. 
Alex condusse l'aereoplano dentro la rigogliosa chioma di una quercia, saturando la bocca bella allargata e tagliata di Jeff con foglie e ghiande marce. 

"Alex!" esclamai sporgendomi dal tronco dietro cui si nascondeva. 
I suoi grandi occhi chiari mi avevano guardato sorpresi, quasi mortificati. Per evitargli una rigida punizione gli strappai il telecomando di mano. Così facendo Jeff perse velocemente quota, e sarebbe finito finalmente dritto dritto fra i tentacoli di Slenderman, se io inconsapevolmente non avessi rialzato l'aereoplano. In questo modo il piede di Jeff colpì violentemente la faccia di Slenderman, che cadde all'indietro su Hoodie, Masky e LJ, sostituendo le loro risate a sbuffi di dolore. 

"Ma come accidenti si usa questo coso?!" avevo borbottato fra me e me, agitando le levette e pigiando pulsanti. 
L'aereoplano intanto si stava dirigendo verso EJ, con Jeff impeccabilmente attaccato dietro come un cazzuto King Kong.
"Meno 3, 2, 1... Foto!" aveva esclamato EJ, pigiando trionfante il pulsante della macchina fotografica. 

Un flesh abbagliò per un istante la notte, e subito uno foto uscì dall'apparecchio. EJ l'aveva afferrata trepidante, levandosi la maschera apposta per ammirare meglio il suo capolavoro. Aveva fissato la foto per un po', per poi dire: "Ma che cazzo è sta roba?" 
Nella foto, davanti alla luna, c'era una specie di sagoma umanoide attaccata ad una strana scatola. 

Aveva guardato per altri pochi secondi l'immagine, finché qualcosa di violento e duro non gli aveva colpito i reni che tanto amava mangiare, mandandolo con la faccia premuta sull'erba e Jeff seduto sopra di lui, pieno di tagli e rametti fra i capelli, l'aereoplano distrutto non molto distante da loro. 

Ed eccoci qui, dopo una lunga corsa alla villa per sottrarci alla vendetta dei nostri aguzzini, rinchiusi in una stanza dalle pareti umide.

Ho inchiodato un'asse davanti alla porta, sperando che potesse impedire un suo possibile sfondamento. 
Ma evidentemente mi sbaglio. 
Con un calcio Jeff riesce ad abbattere la porta, entrando nella stanza. Mi guarda con quegli occhi tremendamente spalancati, ha ancora delle foglie attaccate addosso: non ha perso tempo ad aggiustarsi o controllarsi, deve essersi subito lanciato al nostro inseguimento, spronato dalla collera.
"Ragazzina, t'insegno io a far volare le persone" ringhia afferrandomi per i capelli. 

Io strillo, agitando il cacciavite, ma lui riesce a strapparmelo dalle mani buttandomi fuori dalla stanza. Io sbatto la testa contro la parete del corridoio, capendo cosa ha provato Slenderman quando ha ricevuto la piedata da Jeff. Povero Slenderman, e povera me adesso!

Sento Jeff riprendermi i capelli per sollevarmi, e io urlo dal dolore. Al mio grido si aggiunge quello terrorizzato di Alex.
Ha solo 6 anni, ma ciò non gli impedisce di lanciarsi verso Jeff e colpirlo con i suoi piccoli pugni.
"Lasciala stare, brutto psicologo!" strilla.
"Si dice psicopatico, piccolo bastardo" lo corregge Jeff sorridendo in modo inquietante.
Alza una mano per colpirlo, e io strillo ancora più forte: Jeff è forte, potrebbe seriamente far male ad Alex.

Ma non fa in tempo a muovere il braccio verso il volto di Alex, che un tentacolo gli avvolge il polso.
Tutti e tre ci voltiamo verso il proprietario: Slenderman, con una grand lividone viola sul liscio viso, scuote la testa.
Katrina e Alexander sono sotto la mia responsabilità, spiega con la sua voce mentale, Solo io ho il diritto di punirli.
Jeff non risponde, si limita a fissare il volto e il lividone di Slenderman con sguardo apatico. Poi si volta verso me, mi tira ancora un po' i capelli in modo che il mio orecchio sia vicino alla sua bocca.
"Non finisce qui, ragazzina. Guardati bene le spalle, che questa me la paghi di brutto. Tu e quello stupido moccioso." mi sussurra.
Io deglutisco, e lui mi lascia andare spingendomi malamente la testa verso il pavimento.

Non alzo il capo finché non sento i suoi passi svanire per il corridoio.
Katrina, mormora una voce profonda nella mia testa. Non so cosa ti sia passato per la testa, ma molti dei miei ospiti oggi si sono fatti male. E io odio quando i miei ospiti si fanno male.
Deglutisco una seconda volta, mentre lancio un'occhiata fugace ad Alex: ha il petto che si alza e si abbassa pesantemente, ma sembra non aver lesioni. Sospiro di sollievo.
Rimarrai fino alla prossima notte senza mangiare. Oggi non dormirai, ma pulirai la cucina e il salone. Li voglio splendenti, comanda la voce di Slenderman.
Io annuisco come un automa, da quando sono qui vengo trattata peggio di una schiava. 

Slenderman ritorna dai suoi doloranti ospiti, lasciando me e Alex nel corridoio. Il bambino subito corre fra le mie braccia, scoppiando in un pianto silenzioso: nella villa i rumori molesti non sono ammessi.
Io lo consolo per qualche minuto, per poi portarlo nella nostra camera nel caso qualche altra creeepypasta ci cercasse per una vendetta veloce ma poco indolore.
Alex si addormenta subito sopra le coperte del letto, mentre io mi preparo a una lunga giornata di duro lavoro.



Salve a tutti :D Spero vivamente che questa storia vi sia piaciuta e se non è così.... Che la forza sia ugualmente con voi! 
E il mio primo racconto, quindi siate clementi C_C Spero di scrivere presto un secondo capitolo, sostenuta dalla pace delle vacanze natalizie! Recensite pure la storia, accetto le critiche (tutto fa brodo)! Ci sentiamo presto :)
Arya.







 
   
 
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