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Autore: Odio la Tesina    23/12/2014    0 recensioni
Kayla, una normalissima ragazza di quindici anni venuta a Beacon Hills in seguito all’assunzione della mamma nella centrale di polizia locale. Kayla va bene a scuola, non becca mai un richiamo e ama la sua quotidianità. Ha le sue regole e nessuno deve modificarle anche se lei sa che nella vita un po’ di trasgressione ci vuole.
La sua trasgressione è Liam, un ragazzo sicuramente diverso da lei ma diverso anche dai ragazzi della sua età. Lui le farà vivere delle avventure e delle sensazioni a lei sconosciute ma che la aiuteranno a vivere una vita migliore.
Insieme al loro branco si troveranno in difficoltà. Ce la faranno a superare ogni problema per avere la vita che desiderano? L’amore trionferà? O le forze esterne saranno più forti? Scopritelo leggendo “A werewolf fell in love”
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cambiare stato dopo quindici anni non è facile. Lasciare la propria infanzia, le proprie amicizie non è mai bello ma quando viene offerto un buon lavoro che tua madre aspetta da sempre allora l’unica cosa da fare è accettare il cambiamento.
Un giorno chiamarono mia madre per offrirle un lavoro come agente di polizia, unico svantaggio era che dovevamo prendere tutta la nostra roba da Boston e portarla a Beacon Hills, una minuscola contea in California.


C’eravamo sistemati solo da due giorni quindi la maggior parte degli scatoloni era ancora in giro per casa pronta per essere ordinata. Dovevo andare a scuola siccome era il primo giorno. Ero nervosa all’idea di cominciare, speravo di non fare figuracce e di trovare qualche amico in poco tempo anche se con il mio carattere chiuso è un po’ difficile.
 
“Kayla! Scendi dobbiamo andare” mi chiamò mia madre dal piano di sotto mentre ero in bagno a lavarmi i denti. Guardai l’ora e mi accorsi che erano appena le 7.30 e a scuola si entrava alle 8.00 e non avevo alcuna voglia di rimanere ad aspettare per mezz’ora. Scesi di sotto e lo feci presente a mia mamma. 
“Mamma, sono appena le 7.30 e non vorrei aspettare trenta minuti fuori scuola.” Dissi.
“Ok, allora vieni in centrale con me perché non voglio far tardi. Però potresti aspettare in macchina?” Mi chiese lei supplichevole. La capivo, il primo giorno di lavoro non poteva presentarsi con sua figlia.
“Ok.” Le risposi. Andai in giardino ed entrai in macchina, arrivò mamma e partimmo. Arrivammo alla centrale e lei, dopo avermi salutato, entrò nell’edificio. Non sapevo come passare il tempo, allora presi il telefono e provai a connettermi ma ovviamente non c’era linea. Allora accesi la radio ma di prima mattina non trasmettevano le canzoni più belle di sempre quindi dopo dieci minuti spensi. Non avevo nulla da fare allora mi misi a leggere delle pagine del libro di fisica che avevo in cartella. Passarono altri cinque minuti ed erano ancora le 7.45, una Jeep si fermò a pochi metri di distanza e ne uscì un ragazzo molto carino ma anche più grande di me, probabilmente aveva diciotto anni. Era abbastanza alto e nella sua camminata frettolosa era molto goffo ma allo stesso tempo tenero. Mi arrivò un messaggio di mia mamma “Entra ” così scesi dalla macchina e mi recai dentro, dove vidi mia mamma palare con un tizio e con il ragazzo che avevo visto prima.
“Non è un problema vero?” chiese mia mamma al ragazzo.
“Cosa non è un problema?” intervenni io.
“Oh Kayla, loro sono Stiles e lo sceriffo Stilinski.” Me li indicò.
“Salve” dissi stringendo la mano prima allo sceriffo e poi a Stiles che goffamente la strinse aggiustandosi lo zaino in spalla.
“Senti Kayla, siccome non posso lasciare il lavoro, lo sceriffo a proposto di farti andare a scuola con suo figlio tutti i giorni siccome frequentate la stessa scuola, sempre se per Stiles non è un problema.” Disse mia mamma. Magari avrei potuto farci amicizia e magari mi avrebbe potuto presentare qualche suo amico quindi questa era un’ottima idea, sempre se lui accettava.
 
“Non si preoccupi, per me non è assolutamente un problema tranne il fatto che stiamo facendo tardi.” Disse Stiles. Aveva ragione erano le 7.50.
“Hai ragione Stiles allora andate, ci vediamo oggi pomeriggio.” Disse lo sceriffo.
“Ok, noi andiamo. CIAOO!” Disse Stiles dirigendosi verso la porta.
“Ciao mamma.”
“Ciao tesoro.”
Andammo nella macchina e dopo che mise in moto partimmo per andare a scuola. Arrivammo un paio di minuti prima del suono della campanella. Scesi dalla macchina ma non sapevo di preciso dove andare allora guardai Stiles che mi disse “Guarda che non è cos’ terribile come sembra”.
“Lo sa ma, non ho idea di dove andare.” Gli risposi.
“Allora vieni con me.” Mi propose lui.
“Non voglio darti fastidio.”
“Non preoccuparti, ti presento i miei amici. Conosco anche qualcuno della tua età.”
“Ok, allora vengo con te.” Dissi io.
Ci dirigemmo verso un gruppo di ragazzi che stavano parlando, c’erano tre ragazze e due ragazzi.
“Ehy amico” disse un ragazzo alto dai capelli scuri rivolto a Stiles, poi guardò me. Aveva una faccia confusa.
“Ciao ragazzi, lei è Kayla. È la figlia di una collega di mio padre, è appena arrivata quindi facciamola sentire a suo agio.”Mi presentò Stiles.
“Ciao... ” Dissi timidamente.
“Ciao, da dove vieni?” mi chiese una ragazza dai capelli rossi. Sembrava gentile ma allo stesso tempo aveva qualcosa di strano. Non mi sembrava del tutto tranquilla.
“Vengo da Boston.” Risposi io.
“Bel posto. Loro sono Malia e Kira.” Disse indicandomi le due ragazze una dai capelli marrone chiaro e l’altra dai lineamenti asiatici. “E loro son Scott e Liam.” Terminò Stiles indicandomi prima il ragazzo alto che lo aveva salutato e poi il ragazzo al suo fianco. Era più alto di me ma penso che avessimo circa la stessa età. Aveva dei bellissimi occhi azzurri. Lo notai quando alzò lo sguardo per guardarmi.
“Ciao a tutti, come sapete io sono Kayla.”
“Vedrai che ti ambienterai presto.” Mi disse Scott.
“Il mio unico obiettivo della giornata è non perdermi in giro per la scuola.”
“Ti aiuteremo noi per oggi.” Disse Malia.
“Grazie. Ma a che ora suona qui la campanella?” nemmeno il tempo di dirlo che il suono fastidiosissimo della campanella riempì l’aria.
“L’hai chiamata.” Disse Stiles mettendo un braccio intorno alle spalle di Malia.
 “Scusa Stiles, dove posso ritirare il mio orario scolastico?” Gli chiesi.
“In segreteria.”
“Dov’è?”
“Ti ci accompagno al volo ma poi ti devo lasciare altrimenti faccio tardi alla lezione de coach e va a finire che si arrabbia.”
“Ok, grazie.” Mi accompagnò fuori la segreteria e poi corse nella sua classe. Entrai e una gentilissima signora mi spiegò tutti i dettagli poi mi mandò dal preside che mi accompagno nella classe di chimica.
“Scusi un attimo professoressa Ross, ragazzi lei è una vostra nuova compagna. Il suo nome è Kayla, viene da Boston. Fatela sentire a suo agio.” Mi presentò il preside alla classe. Ero davvero in imbarazzo. Essere davanti alla classe mi aveva sempre messo timore.
“Benvenuta tra noi Kayla. Prego, siediti dove preferisci.” Scelsi l’ultimo banco vicino alla finestra siccome da lì non avrei dato nell’occhio o almeno così speravo. La lezione cominciò ed io per tutto il tempo presi appunti cercando di farmi notare il meno possibile. Suonò la campanella. Tutti gli studenti si recarono fuori dalla classe. Ovviamente non ricordavo dove fosse il mio armadietto, anche se il preside me lo aveva mostrato prima. Ricordavo che era vicino al bagno dei ragazzi o almeno credo. Avevo annotato su un foglietto il codice per aprirlo e anche il numero quindi dopo cinque minuti di giri a vuoto riuscii trovarlo. Lo aprii e ci misi dentro il libro di chimica per poi prendere quello di fisica, che avevo per le due ore successive. Mentre sistemavo alcune cose nell’armadietto, vidi arrivare Liam, l’amico di Stiles.
“Ciao, tu sei Liam vero?” chiesi.
“Sì... tu sei Kayla invece?”
“Sì, piacere di conoscerti.” Dissi porgendogli la mano, lui la strinse.
“Come ti trovi qui a scuola?” Mi chiese.
“Abbastanza bene, alla prima ora avevo chimica ma la professoressa Ross e davvero un’ottima insegnante.”
“Sì, è una delle migliori, anche se io non sono proprio il migliore nelle sue materie. In realtà non lo sono in nessuna, tranne che in lacrosse.”.
“Non per vantarmi ma io ero una delle migliori della classe anche negli sport.”
“Noto una vana polemica nella frase che hai appena detto.”
“Può essere... ” Dissi sorrisi.
“Come mai ti sei trasferita da Boston a qui?” chiese prendendo a camminare.
“Hanno offerto un lavoro da agente di polizia a mia madre.” Dissi cominciando a camminare al suo fianco.
“Capisco, comunque ti troverai bene a Beacon Hills. È un po’ strana come cittadina ma ci si fa l’abitudine.”Disse sorridendo.
“Così mi riassicuri.”
“Non essere preoccupata, ti piacerà.”
“Se lo dici tu, comunque potresti aiutarmi a trovare la classe di fisica?”
“Certo.”
La classe era abbastanza vicina quindi ci mettemmo poco.
“Questa è l’aula, adesso vado perché devo fare francese e la prof mi annoierà tutta l’ora per il ritardo.”
“Non preoccuparti, ci vediamo dopo magari”
“Dopo ho un test quindi non posso, ci vediamo a pranzo?”
“Ok. Ciao.”
“Ciao.” Disse andandosene.
Entrai in classe e mi sistemai. Non c’era ancora nessuno quindi scelsi il posto liberamente. Mi sedetti come sempre all’ultimo banco. La campanella suonò e gli altri entrarono. Purtroppo questi non erano come q quelli della scorsa lezione, infatti, appena si sedettero cominciarono a fissarmi e a sussurrarsi cosa all’orecchio. Essendo timida abbassai il capo e cominciai a disegnare delle cose senza senso sul mio quaderno cercando di non alzare mai lo sguardo. La lezione cominciò e fortunatamente nessuno si era seduto vicino a me. La professoressa disse che ero quella nuova, come se non se ne fossero accorti, e poi cominciò a spiegare. Presi il quaderno e cominciai ad appuntare ciò che la prof diceva. Ritengo che quando ti segni ciò che dice il professore tutto sia più facile da ricordare e capire. Dopo circa mezz’ore smisero di guardarmi così tirai un sospiro di sollievo ma durò ben poco siccome un ragazzo entrò e senza dire nulla si diresse verso il mio banco e lanciò la sua cartella a terra vicino la sedia libera.
Professoressa”Carissimo Luke grazie di esserti degnato.”
Luke”È sempre un piacere partecipare alle se lezioni.”
Professoressa”Siediti e sta in silenzio. Non infastidire la nuova compagna che ti boccio per la terza volta.”
Luke”Non si preoccupi.” Si sedette accanto a me e mi guardò sorridendo. Lo guardai bene. Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri e un piercing laterale al labbro. Era molto alto e da quello che vedevo, era anche abbastanza magro.
Per tutte le due ore seguenti stette con il suo telefono a fare non so che, ogni tanto si girava e mi guardava, ogni tanto mi sorrideva poi riprendeva con il suo non fare nulla.
Le due ore passarono molto lentamente anche perché la professoressa non era molto fluida nel suo discorso e soprattutto s’interrompeva ogni secondo per richiamare gli altri che parlavano. Finalmente la campanella suonò. Subito Luke si precipitò fuori dall’aula. Io misi la roba nella borsa e uscii.
 
Luke”Ehy, ragazza nuova.”
Io”Ciao.” Dissi fermandomi vicino a lui che era poggiato sull’uscio della porta.
Luke”Come ti chiami?”
Io”Kayla, tu sei Luke.”
Luke”Intuitiva. Comunque, da dove vieni forestiera?”
Io”Da Boston.”
Luke”E come mai una ragazza di Boston è venuta qua a Beacon Hills?”
Io”Hanno offerto un lavoro a mia mamma per cui ora siamo tutti qui.”
Luke”Capisco comunque ora cosa hai come materia?”
Io”Nulla, ho un’ora di buco.”
Luke”Anch’io?”
Io”Ma veramente?” dissi inarcando un sopracciglio.
Luke”No, ma me la creo da solo.”
Io”Fa come credi. Io mi siederò vicino al mio armadietto e leggerò qualcosa.”
Luke”Ma sei proprio una secchiona!”
Io”No ma devo aspettare che il mio amico finisce il test e poi andiamo a pranzo insieme.”
Luke”Allora posso fati compagnia?”
Io”Non voglio crearti problemi. Va in classe.”
Luke”Ma quali problemi, tu devi sapere... ” disse mettendomi un braccio attorno alle spalle per poi camminare “... che io qui a scuola sono come il capo, decido io quando e se ho un’ora di buco e nessuno può dirmi nulla.”
Io”Preferirei rimanere sola.” Non lo conoscevo e non potevo fidarmi, come non mi fidavo di nessuno in quella scuola, anche degli stessi ragazzi che mi avevano aiutato tanto. Non conoscevo ancora nessuno e non volevo fare mosse azzardate.
Luke”Ok, allora andrò in classe, non ho nulla da fare.”
Io”Ok, ci si vede in giro.” Dissi mentre se ne andava, si girò e mi fece un cenno della mano come saluto. Mi sistemai la borsa sulla spalla e andai vicino al mio armadietto. Mi sedetti a terra e presi a leggere ciò che avevo scritto nel quaderno di chimica correggendo ogni tanto tutto quello che non mi sembrava corretto. Mentre scrivevo una porta alla mia desta si aprì e ne uscì...
 
*Spazio Autrice*
Chi sarà uscito da quella porta? Lo scopriremo nel prossimo capitolo ovviamente.
Ciao a tutti. Mi presento, sono Odio la Tesina e non ho mai scritto nulla sulla categoria di Teen Wolf solo che un giorno mi è venuta questa storia in mente e quindi ho deciso che l’avrei scritta proprio qui su EFP.
Passando al capitolo, so che è abbastanza lungo ma non sapevo dove spezzare la storia. Avevo intenzione di farlo ancora più lungo ma poi ho pensato che sarebbe stato troppo quindi ho tagliato qui per poi riprendere nel secondo capitolo che pubblicherò il più presto possibile.
Questa storia nasce dal fatto che non ho visto nemmeno una FF che avesse come protagonista il nostro bellissimo Liam (Dylan Sprayberry), questa cosa mi ha lasciata abbastanza perplessa quindi ho deciso di scrivere io qualcosa in modo da accontentarmi e da accontentare anche chi magari stava aspettando qualcosa del genere.
Questa era una presentazione generale ma adesso smetterò di annoiarvi quindi vi saluto. Un bacio e al prossimo capitolo.
-Odio la Tesina.
   
 
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