All Night Long
Seppur con rammarico, qui affermo, giuro e sottoscrivo(bla, bla, bla
lo sapete meglio di me…)che i personaggi di questo racconto appartengono
alla scrittrice J.K. Rowling.
Il resto è tutto frutto del mio povero
cervellino…siate clementi! Buona lettura, eva.
Aveva
gli occhi chiusi ma non dormiva.
Come
avrebbe potuto?Il respiro irregolare faceva ancora alzare vistosamente
il suo petto, coperto da un sottile lembo di seta.
In
fondo era normale, si disse.
Non certo la situazione in cui si trovava, che era molto
lontana da quel concetto, ma la reazione del suo corpo senz’altro.
Se le
avessero chiesto come c’era finita lì, avrebbe candidamente
risposto che un angelo ce l’aveva posata. Non era successo contro la sua volontà, anzi aveva
pregato perché lui arrivasse. Un meraviglioso raggio
di sole che aveva deciso di illuminare quella finestrella di un anonimo
sottoscala, quale si sentiva, per riflettere un meraviglioso arcobaleno.
Ed era
così la loro storia che con orgoglio chiamava d’amore, un
susseguirsi di colori e sfumature che le riempivano la
vita, che riempivano le loro vite, si corresse.
Il
rosso tuttavia era il loro colore.
Racchiudeva
le sfumature dei suoi capelli, il rossore che dopo tanto tempo si era
impossessato delle guance di lui, la lucentezza di
quel frutto galeotto per entrambi, quel simbolo che rappresentava da sempre i
sentimenti di due persone innamorate e le scintille del fuoco che li bruciava.
Quella
notte però era scoppiato un incendio, di dimensioni spropositate. Quella
notte le fiamme della passione che ardevano nel cuore di entrambi, si erano
impadronite totalmente di loro, ogni centimetro di pelle di uno voleva trovare
quello dell’altra. I baci che si scambiavano, pur non essendo mai stati
timidi, erano cresciuti d’intensità, insieme al loro desiderio. Le
mani erano state più veloci e audaci del solito, e qualche vestito in
più era caduto in maniera scomposta sul pavimento. Giunti a quel punto
non potevano dirsi di no, non volevano, e non lo fecero.
Con la
fronte imperlata di sudore osservava la luce dell’alba filtrare
attraverso due pesanti strati di tende e allo stesso tempo rivedeva ogni
immagine, che aveva voluto registrare, imprimere nella sua mente.
Dopo aver nuovamente gioito di quelle sensazioni provate, decise di
deliziarsi ulteriormente con la vista del suo bellissimo uomo. Aveva il viso appoggiato sul suo
seno, ed era così vicino che non poté far a meno di notare
l’espressione di beatitudine, compiacimento e pura gioia che illuminava
il suo volto e che lo faceva sorridere involontariamente.
Era
visibilmente sconvolto, per non dire provato, dalla loro notte d’amore e
passione. Certo non avevano lavorato in miniera, ma si erano dimostrati
entrambi infaticabili in quel occasione, e si erano
amati con foga fino a poco prima.
I fili
dorati che erano i suoi capelli le ricadevano
disordinatamente addosso, un braccio le cingeva la vita e una gamba muscolosa
si intrecciava con la sua liscia e snella.
Pensò
che in quel momento sarebbe potuta morire senza nessun rimpianto, un grido, una
lacrima. Pensò che se quello era il suo angelo
biondo probabilmente era già passata a miglior vita e si trovava in
paradiso, nella parte dannatamente più perfetta di esso.
Ma un
brivido ormai familiare la riportò alla realtà. La bocca di lui si era mossa e la stava baciando, poco gli
importava dove. Un respiro caldo e una voce che, se si fosse trovata dove
sperava di essere fino ad un secondo prima, avrebbe
scambiato per il dolce suono di un arpa celeste, le sussurrarono quella parola
che aveva sentito migliaia e migliaia di volte e che altrettante aveva lei
stessa pronunciato quella notte, senza che essa perdesse intensità e
valore.
“Amore…”.
Lui si levò
sugli avambracci per poterla guardarla negli occhi, la fissò con
dolcezza, posò le sue labbra su quelle di lei senza baciarla ma
confessandole
“…sei
semplicemente la cosa più meravigliosa che mi potesse
capitare nella vita. Ti amo Ginevra, da impazzire. Volevo solo che lo
sapessi.”. A quelle parole anche la più piccola parte del suo
cuore che non fosse stata sopraffatta d’amore
venne completamente dissetata da quel sentimento. Sentì il cuore
scoppiare, traboccare di un sentimento così unico per l’uomo che
era inevitabilmente diventato quello della sua vita. Gli buttò le
braccia al collo e pianse di infinita gioia le lacrime
che le inondavano il petto.
FINE.