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Autore: JustAHeartBeat    23/12/2014    4 recensioni
Raccoltina di Missing Moments natalizie sulla storia 'Qualche lentiggine di troppo'.
“Oh, Scorp, vuoi alzarti?!” sbuffò, scoprendo l’amico, che, colto dall’improvviso freddo dei sotterranei portò le gambe al petto, stringendo gli occhi quasi a voler fingere d’essere ancora addormentato. Poi, arrendendosi all’evidenza, li riaprì rivelando due acquose iridi d’un grigio chiaro, quasi la sfumatura del cielo nuvolo, quando è appena smesso di piovere ed il terriccio bagnato profuma di muschi e licheni, quella sfumatura che assume la mattina presto, poco prima dell’alba. “Secondo te, Severus?!” fu l’acida risposta di Scorpius Malfoy, farfugliata con voce ancora impastata dal sonno. Buttando una gamba dietro l’altra fuori dal materasso, si alzò in piedi barcollando a destra ed a sinistra, braccia tese in avanti come se si aspettasse di colpire il mobilio dell’intera stanza. Albus lo ignorò, prendendo a camminargli accanto, un sorrisone enorme disegnato sul volto paffuto. “Ma hai capito, Scorp? E’ Natale! Oggi è Natale!” continuò a ripetergli tutto felice, prendendo a camminargli di fianco. “Si, Al, l’ho capito.” Rispose, infilando lentamente la felpa nera, raffreddato ed insonnolito come al solito. Albus lo prese come un 'Buon Natale anche a te'.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Qualche Lentiggine Di Troppo'
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Buonasera a tutti!
Ed ecco qui, come promesso, con il primo capitolino (perché di capitolini si parla) delle Missing. Sono indecisa riguardo ad una cosina: preferite tutti i capitoli una coppia diversa o soltanto la Rose/Scorpius?
Vi spiego, stavo pensando di scrivere il primo capitolo su Rosie e Scorp, il secondo su James e Dominique, il terzo su Hilary ed Albus ed il quarto su Ron ed Hermione, ma nel caso doveste preferire soltanto questa coppia, fatemelo sapere ;)
Beene, vi lascio alla lettura!
A prestissimissimo,
Bacionissimi(?)
JustAHeartBeat


 
All I Want For Christmas is

(Primo anno)
…The extirpation of the carrots all over the world

“E’ NATALEE!” fu l’urlo di una vocetta acerba ed ancora terribilmente stridula, riverberante nel litico dormitorio freddo ed umido. Un bimbetto biondo di massimo undici anni si rigirò tra le coperte candide, già adeguatamente arrotolate attorno al suo corpo, il cuscino di piuma d’oca schiacciato sulla faccia a soffocare i suoi piagnistei contrariati. “Mh, Abush laami ooie” fu la prima ‘frase’che riuscì ad articolare, biascicata in tono lamentoso, ad occhi chiusi, mentre trascinava la coperta lanosa del suo letto a baldacchino, dalle tende ancora chiuse, lungo il suo corpetto, raggomitolato in posizione embrionale, sino a coprirsi la faccia al disopra del guanciale. Abush, il quale nome era in realtà Albus, scoppiò a ridere, scostando le tende di smeraldo in modo tale da far filtrare la luce delle torce accese nel ‘rifugio’ del compagno di Casa.
Era un ragazzino smilzo e bassetto, dai disordinatissimi capelli neri di pece e gli occhi verdi scuri. Era praticamente un Harry Potter in miniatura, con la differenza che, sul nasino leggermente allungato, al posto di piccoli occhiali con lenti a fondo di bottiglia, vi erano rade e leggere lentiggini.
“Oh, Scorp, vuoi alzarti?!” sbuffò, scoprendo l’amico, che, colto dall’improvviso freddo dei sotterranei portò le gambe al petto, stringendo gli occhi quasi a voler fingere d’essere ancora addormentato. Poi, arrendendosi all’evidenza, li riaprì rivelando due acquose iridi d’un grigio chiaro, quasi la sfumatura del cielo nuvolo, quando è appena smesso di piovere ed il terriccio bagnato profuma di muschi e licheni, quella sfumatura che assume la mattina presto, poco prima dell’alba. “Secondo te, Severus?!” fu l’acida risposta di Scorpius Malfoy, farfugliata con voce ancora impastata dal sonno. Buttando una gamba dietro l’altra fuori dal materasso, si alzò in piedi barcollando a destra ed a sinistra, braccia tese in avanti come se si aspettasse di colpire il mobilio dell’intera stanza. Albus lo ignorò, prendendo a camminargli accanto, un sorrisone enorme disegnato sul volto paffuto. “Ma hai capito, Scorp? E’ Natale! Oggi è Natale!” continuò a ripetergli tutto felice, prendendo a camminargli di fianco. “Si, Al, l’ho capito.” Rispose, infilando lentamente la felpa nera poggiata mollemente sopra il suo baule, raffreddato ed insonnolito come tutti i giorni. Al lo prese come un ‘Buon Natale anche a te’ e, zampettando, lo seguì nella Sala comune.
Seduta ad aspettarli su una delle poltrone smerigliate poste davanti al caminetto, a braccia e gambe conserte, v’era una ragazzina piccolina e tondetta, dai lunghi capelli di pece raccolti in due trecce laterali. Era bassina, Hilary Nott, era molto più bassa rispetto alle sue compagne, ed anche leggermente sovrappeso rispetto alla media dei ragazzini della sua età, ma allo stesso tempo, aveva gli occhi più belli che Albus avesse mai visto, ed anche i più difficili da descrivere. ‘Ha gli occhi azzurri’ aveva pensato a primo impatto, quando la McGranitt aveva chiamato il suo nome, durante lo Smistamento. ‘No, ha gli occhi verdi’ si era corretto pochi attimi dopo, quando lo aveva raggiunto alla tavolata verde-argento, saltellando teneramente, contenta del giudizio del vecchio cappello sgualcito e polveroso. ‘Ci rinuncio’ era stato il pensiero che gli aveva solcato la mente quando Hilary, seduta accanto a lui, gli aveva porto la mano, presentandosi. Soltanto giorni dopo, certo di voler trovare un modo per descrivere quegli occhi, si era rivolto al più aggiornato e fedele dei propri vocabolario: sua cugina Rose. La rossa lo aveva informato, con uno sbuffo, che “Il termine che stai cercando, Albus, è glauchi, occhi glauchi, come Atena, descritta da Omero nei suoi poemi!”. Glauchi. Albus non aveva idea che esistesse un termine così. Albus si era sentito un ignorante. Rose doveva smetterla di fare il dizionario della situazione.
“Oh, alla buon’ora! Pensavo che vi avesse inghiottito il letto!” esclamò, saltando giù dal divano ed andargli incontro. Indossava già la divisa scolastica, lo stemma della propria Casa le brillava sul petto, fiero. “No, Scorpius era stato inghiottito dal sonno. BUON NATALE!” le riferì il moro, terminando la frase con un urlò,per poi catapultarsi ad abbracciarla. La ragazza, stretta tra le braccia dell’amico, era interdetta ed a disagio, nessuno l’abbracciava mai, da tempo, neppure sua madre, suo padre, nessuno. Stretta tra le braccia di chi al confronto era un estraneo si sentì calda, nonostante il freddo, si sentì a casa, come non faceva da tempo, si sentì protetta, come mai prima d’ora. ‘Grazie’ pensò, ma non lo disse. ‘Grazie’. Non venne sbuffato in una nuvoletta di condensa, ma rimase comunque in quella stanza, il suo eco urlato tra le quattro mura, espresso solo da un battito mancato. “A-Anche a te..a voi.” Rispose, con un sorriso grato. “Nah, lascialo stare, oggi non è dell’umore giusto.” La informò ancora, Albus, sciogliendo l’abbraccio.
“Certo … Zabini? La tua ignoranza è molto divertente, per tua informazione il gene dei capelli ‘mandarino’ come li chiami tu è dovuto a livelli molto alti di feomelanina, ed a livelli molto bassi di eumelanina[1], non all’eccessiva assunzione di arance. Comunque, dov’è Albus? Non mi sono fatta sette piani di scale per parlare con te di cose che neppure afferreresti.” Una voce minuta ma al contempo altezzosa e fastidiosamente calma li raggiunse, facendo ridere di cuore il diretto interessato e sbuffare pesantemente il migliore amico. “Già odio il Natale di mio, poi ci si mette anche Carota..” mugolò, scocciato, incrociando le braccia al petto. Fantastico. Avrebbe passato una bellissima giornata ad essere corretto da un topo da biblioteca ascoltando l’etimologia di qualsiasi parola pronunciasse. Hilary sbuffò una risata. Okay, si sarebbe divertita.
Rose Weasley, comunemente nota alle Serpi come Lenticchia o Carota entrò a testa alta nella Sala comune, passo controllato, ritmo cadente. Nessuno avrebbe potuto stonare più con quell’ambiente umidiccio, freddo ed angusto. Scorpius si sorprese esterrefatto nell’osservare il corpicino sinuoso fasciato da uno sgargiante vestito scarlatto, dai contorni di finta laniccia bianca, si fermò a guardarle la vita, evidenziata da una spessa cintura in pelle di drago, o i capelli disordinati, sciolti sulle spalle, a formare tante piccole spirali, anch’essi rossissimi, o la carnagione pallida puntinata da miliardi di efelidi chiare, e si sorprese a pensare che anche la stonatura con l’ambiente smeraldo , ipocritamente perfetto non fosse poi terribile. E’ scesa nei sotterranei. Dalla torre è scesa nei sotterranei. E gli sembrava una bella cosa, davvero. Gli sembrava una cosa dolce. Poi però..
“Auguri a tutti!” disse, rivolta ad Hilary ed Albus, con ilarità, poi, mantenedo il sorriso falso adottato con la ragazzina aggiunse: “Wow! Barbie… che tinta hai usato stamattina?”, un ghignetto malefico ad incresparle le labbra. Scorpius, con disappunto, alzò gli occhi al cielo, prendendo a fare il conto alla rovescia partendo da cinque .
Caro Babbo Natale, ti prometto che l’anno prossimo sarò la persona più brava su questo pianeta, ma tu, per cortesia, te lo chiedo in ginocchio, estirpa tutte le carote nel mondo, ti prego.










[1] Spiegazione precisa sulle cause del rutilismo J [Fonte: http://www.enricopantalone.com/Rutilismo.htm]
   
 
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