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Autore: Alexys_Tenshi    24/12/2014    1 recensioni
Sta scendendo la notte e in strada non c’è quasi più nessuno. Tutti sono al riparo, e poche persone camminano velocemente per raggiungere le proprie case. Un gatto nero attraversa la strada con due balzi e si ripara sotto la piccola tettoia della libreria. Il gatto si lecca una zampa, ma pochi secondi dopo i suoi occhi si fissano su una figura che gli passa accanto.
Il ragazzo si ferma avanti la porta rossa della libreria. Il giubbotto color sabbia è completamente zuppo d’acqua, rendendolo ancora più pesante. Stringe una busta di plastica nella mano sinistra e prima di aprire la porta si sistema i capelli scuri.
[Buon Anniversario Gio.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'A. e G.'
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Every little thing (he) does is magic.
 
A Giovanni, per il nostro quarto anniversario insieme.
Grazie perché mi sopporti ogni giorno.
 
Every little thing he does is magic.
Everything he does just turns me on.
Even though my life before was tragic.
Now I know my love for him goes on.
 
La pioggia sta cadendo incessantemente da circa cinquantatré minuti.

Sta scendendo la notte e in strada non c’è quasi più nessuno. Tutti sono al riparo, e poche persone camminano velocemente per raggiungere le proprie case. Un gatto nero attraversa la strada con due balzi e si ripara sotto la piccola tettoia della libreria. Il gatto si lecca una zampa, ma pochi secondi dopo i suoi occhi si fissano su una figura che gli passa accanto.

Il ragazzo si ferma avanti la porta rossa della libreria. Il giubbotto color sabbia è completamente zuppo d’acqua, rendendolo ancora più pesante. Stringe una busta di plastica nella mano sinistra e prima di aprire la porta si sistema i capelli scuri.

Il campanello automatico trilla mentre il giovane fa un passo all’interno del locale. Il tipico odore di carta gli solletica il naso. Cammina a passo svelto verso il bancone, osservando distrattamente qualche copertina dei libri in mostra. Quando si ritrova il lungo bancone di legno a separarlo dalla ragazza che sta leggendo, posa la busta di plastica accanto alla cassa e si toglie il giubbotto con un movimento fluido.

Lei sembra non averlo notato, infatti ha ancora la testa abbassata mentre cerca di terminare l’ultima pagina del libro. I capelli ricci le coprono una parte del viso, le labbra sono piegate in una smorfia e ogni tanto si porta inconsciamente il pollice sinistro tra i denti per mordere la pelle.

“Ciao” dice il ragazzo con la sua voce profonda.

“Oh” risponde la ragazza alzando la testa di scatto, un po’ spaventata. “Non ti avevo sentito. Ho quasi finito di leggere” gli dice come per scusarsi della sua distrazione. Lui le sorride di rimando.

“Ho portato la cena. Com’è andata oggi?” Fa il giro del bancone e prende uno sgabello per sedersi accanto a lei. Ora è di nuovo concentrata sulle parole messe nero su bianco, che vengono assimilate velocemente. Prende un lungo respiro, lo trattiene per cinque secondi e poi espira. Questo è segno che ha terminato un altro libro.

“Bene!” risponde chiudendo il libro dalla copertina ruvida e blu, mentre un sorriso si fa spazio sul suo viso. I suoi occhi verdi sembrano brillare di una strana luce. “Sono arrivati nuovi libri… e anche quelli ordinati dalla Signora Milli” spiega mentre indica dei libri posati in uno scatolo.

“Ale, saliamo sopra, oppure la cena si raffredda”. La ragazza annuisce prima di abbracciarlo. Lo stringe forte, per fargli capire che gli è mancato, e gli stampa un bacio sulla guancia destra.

Alessia corre a chiudere a chiave l’entrata e gira il cartellino con la scritta “chiuso” all’esterno. Nota il gatto che si era fermato fuori e gli sorride, inclinando un po’ la testa, mentre i ricci si spostano avanti agli occhi.

Ritorna da lui e prende il sacchetto sul bancone. Si avvia verso una porta leggermente nascosta, con il cartello “Non entrare” rosso. Giovanni la segue in silenzio, a due passi di distanza, osservandola mentre prende la chiave della porta nella tasca sinistra dei jeans e la apre. Passano oltre, spengono le luci della libreria e accendono quella del piccolo corridoio.

Ci sono otto gradini da salire, prima di trovare un’altra porta piena di scritte e disegni. Al centro è disegnata di un color rosso rubino una A.

Alessia prende un’altra chiave più piccola ed entra, finalmente, nel suo appartamento. Accende subito la luce e il suo “covo privato” riprende vita. Il suo appartamento non è molto grande. La cucina e il soggiorno sono un unico ambiente. In fondo ci sono due porte, quella a sinistra è la stanza da letto e quella a destra il piccolo bagno.

Lascia che Giovanni accenda la televisione e si sieda sul divano a due posti blu. Lei lo raggiunge con il plaid arancione che ha comprato due giorni prima e apre il sacchetto per prendere i contenitori della cena. Ne passa due a Giovanni prima di aprire il suo. Stasera mangeranno fettuccine con verdure e poi del pollo fritto.

Giovanni ha già cominciato a mangiare, naturalmente con le bacchette perché “se non usi le bacchette che sfizio c’è a mangiare cinese?”. Cerca di non far cadere nulla sulla sua felpa nera, oppure sul jeans scuro.

“Alla TV non c’è mai nulla di bello” comincia a dire Alessia mentre cerca di prendere le sue fettuccine, con scarsi risultati. Giovanni annuisce e posa il contenitore vuoto nella busta. “Possiamo mettere un po’ di musica se ti va” decide Giovanni prendendo il suo iphone e facendo partire la riproduzione casuale della sua playlist.

 
Hanno finalmente terminato di mangiare anche il pollo fritto, con Alessia che prende il telefono di Giovanni per mettere una delle ultime canzoni che ha scoperto su Spotify. Si alza per prendere un bicchiere d’acqua, saltellando fino al frigo.

This time I’m ready to run, wherever you are is the place I belong” canticchia a ritmo della canzone.

Dopo aver bevuto, si ritrova con la schiena contro il petto di Giovanni, che la circonda tra le sue braccia. Le posa un bacio sulla tempia destra, sulla guancia e sul collo. Alessia continua a mormorare un motivetto, si gira e porta le braccia al collo del suo ragazzo. Lo guarda negli occhi, che le ricordano sempre la cioccolata calda, abbassa lo sguardo sulle sue labbra prima di avvicinarsi lentamente per posarci sopra le sue.

Lei sa cosa sta per succedere. Ogni volta sembra sempre la prima, e la sua mente non smette di pensare. Sembra un fiume in piena, con mille domande al secondo. Prova a fare lunghi respiri, chiude gli occhi e poi riprende a baciarlo.

Sente la pressione delle mani grandi e calde di Giovanni sulla sua schiena. Alessia si alza sulle punte, vista la differenza di altezza, e stringe le mani sulle spalle larghe del ragazzo. Giovanni la fa alzare da terra, e lei gli circonda la vita con le gambe. Non ha bisogno di aprire gli occhi per capire che la sta portando nella sua stanza da letto, basta contare i passi che sono sempre otto.

La stanza dalle pareti blu e arancioni è semibuia, con la finestra sulla parete sinistra aperta per metà. La piccola scrivania sulla destra, è piena di fogli e cianfrusaglie. Al centro è sistemato il letto ad una piazza e mezzo con la coperta blu.

La adagia lentamente sul letto, portandole un riccio dietro l’orecchio destro per poi far scendere la mano sulla guancia e baciarla ancora una volta sulle labbra. I baci si fanno sempre più lunghi ed intensi. Le labbra si separano per riprendersi subito dopo, le lingue si sfiorano, esplorano, si scontrano. Alessia non può fare a meno di mordere il labbro inferiore di Giovanni, mostrando un piccolo ghigno quando il ragazzo protesta.

Per vendicarsi le morde il collo e le pizzica il fianco sinistro. Le sfila il maglione verde e le bacia il ventre. Anche la felpa di Giovanni cade a terra, seguito dalle scarpe e dal jeans. Alessia si toglie i leggins con estrema calma, cercando di non guardare il ragazzo negli occhi. Non sa spiegare perché questi momenti le sembrano così imbarazzanti.

Chiude gli occhi mentre sente le labbra sulla spalla sinistra, sulla clavicola, sul collo, fino a risalire sul viso. La tiene stretta tra le sue braccia, come a dire “ti proteggo io”, e le loro pelli sono sempre più calde. Le piccole mani della ragazza percorrono la sua schiena larga con movimenti lenti, finiscono inevitabilmente tra i capelli scuri.

Quello che Alessia pensa ogni volta è come i loro corpi sembrano combaciare alla perfezione, come fossero pezzi di un puzzle che si completano. Tutto in loro urla “opposto”, ma non è proprio questo il bello? Scoprire idee diverse dalle tue, gusti che non ti avrebbero mai interessato. Compreso cose su cui non ti soffermi mai a pensare. E la loro unione, il loro completarsi, riempire voragini dell’altra persona e non sentirsi mai soli, ecco di cosa hanno bisogno.

Ed anche per questa notte si appartengono, e i loro cuori, i loro corpi, perfino le loro anime sembrano esplodere. Ed una felicità improvvisa si fa spazio dentro di loro.
 

Un nuovo giorno arriva troppo in fretta. La pioggia ha lasciato posto alla luce del Sole che illumina la stanza, riscaldando l’ambiente e i corpi dei due giovani. Alessia è sveglia, solo che non ha proprio voglia di aprire gli occhi. Come ogni notte si ritrova prona, immagina che durante la notte i capelli corti si siano arruffati. All’improvviso sente un peso sulla sua schiena. Apre lentamente prima l’occhio destro e poi quello sinistro. La prima cosa che vede è Giovanni che dorme, con la bocca semi aperta, i capelli in disordine e il braccio sinistro sulla sua schiena. Sorride inconsciamente, ammirando ogni singolo particolare del suo ragazzo.

In un secondo la mano di Giovanni preme sulla pelle, gli occhi del ragazzo si aprono ed un sorriso spunta dalle sue labbra. “Buongiorno” sussurra. Alessia si passa una mano sul viso e tra i capelli prima di rispondere con un “Giorno anche a te”. Si abbracciano forte e restano vicini per qualche minuto, senza parlare.

All’improvviso Alessia cerca di divincolarsi dall’abbraccio e si allunga verso il comodino accanto al letto. Giovanni la guarda con una chiara espressione preoccupata. La ragazza rovista nel cassetto, fin quando non prende due pezzi di carta e li porge al ragazzo.

Giovanni li prende e li osserva. Ci mette poco per capire che sono due biglietti aerei. E…

“Ma sei impazzita?” quasi urla. In compenso lei annuisce fiera.

Ancora sorpreso, Giovanni la osserva mentre Alessia comincia a parlare a raffica del viaggio, di cosa portare, dei luoghi da visitare, di tutto quello che mangeranno. Scuote la testa, lasciando che i ricci si sistemino almeno un po’.

La giornata è cominciata nel migliore dei modi. Giovanni prepara la colazione per entrambi, intanto Alessia scrive strofe di poesie su post-it e li attacca al frigorifero. Sorridono entrambi mentre si siedono a tavola. Guardano episodi di One Piece alla televisione e ogni tanto osservano i biglietti aerei per Londra posati sul divano.

Il rombo del tuono,
nel cielo nuvoloso.
Se dovesse piovere,
resterai con me?
 
Il rombo del tuono,
nel cielo nuvoloso.
E anche se non piovesse,
resterò con te.
 
N.d.A: La storia non è stata revisionata, quindi se trovate errori non uccidetemi. Il titolo e la citazione sono della canzone "Every little thing she does is magic" dei The Police. Nella storia ho sostituito she con he. La poesia finale fa parte del Manhyoshu, libro di poesie giapponese.
Spero che la storia vi sia piaciuta, di solito non scrivo mai su coppie het, ma questa è per Giovanni, quindi ho provato a renderla dolce.
Si accettano recensioni, anche critiche.
Buona vigilia di Natale a tutti!
Killuale
   
 
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