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Autore: SandFrost    24/12/2014    2 recensioni
La città di Londra sembrava addormentata e ogni rumore, ovattato da suoni più soavi. Una finestra aperta regalava la visione di un cielo che passava dal arancio a un colore più spento. Forse quella notte avrebbe piovuto.
Era un tardo pomeriggio di un mercoledì. Il clima era di un tipico giorno di Londra. Niente sembra straordinario o diverso quel giorno, tranne per il fatto che due amanti si stavano amando. Lo stavano facendo di nascosto perché il mondo non poteva vederlo ma allo stesso tempo alla luce del giorno. Perché quando si sta insieme, quando ci si ama, non si ha bisogno di molto. Non si ha bisogno di luci soffuse o dei colori di un tramonto. L’unica cosa che conta e essere stretti alla persona che si ama. Tutto il resto sparisce.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la mia splendida e unica Louis del mio Liam
(Robin, Amy, John, Muffin, Superman)
Perchè questo è stato il mio primo pensiero scritto sui Larry
e perchè tu sei stata la prima ad averlo letto..
Ti voglio bene raggio di sole.
Buon(a vigilia di) natale <3







 
Shut the door, turn the light off
I wanna be with you, I wanna feel your love
I wanna lay beside you, I cannot hide this
Even though I try
 
La città di Londra sembra addormentata e ogni rumore è ovattato da suoni più soavi. Una finestra aperta regala la visione di un cielo che passa dal arancio a un colore più spento. Forse quella notte avrebbe piovuto.
È un tardo pomeriggio di un mercoledì. Il clima è di un tipico giorno di Londra. Niente sembra straordinario o diverso quel giorno, tranne per il fatto che due amanti si stanno amando ancora una volta come la prima volta. Lo stanno facendo di nascosto perché il mondo non può vederlo ma allo stesso tempo alla luce del giorno. Perché quando si sta insieme, quando ci si ama, non si ha bisogno di molto. Non si ha bisogno di luci soffuse o dei colori di un tramonto. L’unica cosa che conta e essere stretti alla persona che si ama. Tutto il resto sparisce.
 
Heart beats harder, time escapes me
Trembling hands touch skin
It makes this harder
And the tears stream down my face
 
Un suono leggero di lenzuola mosse, resse il clima nella stanza calmo e profondo. Leggeri respiri tra un bacio e l’altro per riprendere fiato. Mani che si toccano e corpi che ti sfiorano. Che si esplorano, ancora e ancora. Due anime che hanno smesso di essere sole per tornare a essere finalmente complete. Cuori che battono, coprendo ogni altro suono fuori da quella porta. Solo sue amanti che si conoscono di nuovo e ancora.
Sono passate ore o forse settimane, dall’istante in cui si sono stesi su quelle coperte fresche per amarsi, dopo mesi in cui non l’hanno potuto fare. Perché il mondo sembra non capire. Perché la gente sembra non vedere. Perché tutto intorno a loro sembra non sentire.
Sentire i loro cuori che iniziano una corsa lenta quando i loro sguardi si incrociano o le loro mani si sfiorano.
 
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time, you know I'll be
 
“Vorrei bloccare questo momento nel tempo e riviverlo per sempre” esclamò Harry, lasciando carezze leggere sul braccio di Louis mentre quest’ultimo lascia tracce rosse sul addome del riccio, segnò che ci ha passato sopra le sue labbra sottili e calde.
 
“Sembra una canzone d’amore, una di quelle che scriverebbe Ed” sorride Louis, sollevando lo sguardo per osservare il ragazzo sotto di sé, che ricambiò a sua volta. “Una di quelle canzoni cosi vere che ti fanno piangere quando le ascolti. Che ti ricordano una storia, come se quella melodia abbia sempre fatto parte della tua vita”.
 
“Magari dovremmo chiamarlo e parlarli di questo pensiero. Magari ci scrive veramente su una canzone e dopo ce la lascia cantare” sorrise entusiasta dell’idea, cosi tanto da far socchiudere i suoi occhi “Sono bravo in queste cose e sono sicuro che riuscirei a convincere Ed”, allungandosi verso il bordo del letto, per raggiungere il suo telefono lasciato abbandonato sul comodino.
 
“O magari potremmo restare a letto ancora un altro po’. Com’era: bloccare il tempo? In questo momento mi sembra un ottima idea Styles” e sorridendo in modo fintamente innocente, lasciando trasparire qualche nota di malizia, domandò: “A te non sembra un ottima idea Haz?”, tirando di nuovo verso di sé il riccio e riprendendolo a baciarlo con dolcezza.
 
Your life, your voice, your reason to be
My love, my heart is breathing for this
Moment, in time I'll find the words to say
Before you leave me today
 
“Sai sempre come convincermi Tomlinson, ma dopo la facciamo quella chiamata, sì?” ma Louis non gli diede nessuna risposta. Troppo preso a lasciare baci e morbidi morsi sulle sue clavicole, passando la mano sinistra sul suo ventre e l’altra tra i suoi capelli arruffati.
 
Quel momento di pausa, di respiri irregolari e battiti accelerati, venne spezzato dallo squillare di un telefono. La suoneria iniziò a mischiarsi alla vibrazione, costringendo Harry a portarsi entrambe le mani a coprirsi le sue orecchie, per mandare via quel rumore fastidioso.
 
“Credevo avessi detto telefoni spenti e allora perché il tuo sta squillando in questo momento, anche in una maniere molto fastidiosa?” quasi urlò il riccio per farsi sentire dal ragazzo, che si è già alzato dal letto per raggiungere il telefono sul pavimento “L’ultima volta che è capitato a me, te la sei presa e mi hai tenuto il muso per due giorni” chiarificò Harry, spostando le mani solo una volta che il ragazzo mise a tacere il telefono.
 
“Lo so, mi dispiace Haz” si scusò Louis, controllando il telefono e leggendo li innumerevoli messaggi che non ha sentito arrivare. “Dannazione” esclamò allora Louis, vedendo di chi era la chiamata persa e alzando lo sguardo per riservare a Harry uno sguardo di scuse.
 
Non ci volle molto per far capire al più piccolo cosa sta per succedere o di chi fosse quella chiamata appena persa. Ed era per questo che spegnevano i loro telefoni per stare insieme. Potevano dire di averli scarichi e di non aver un caricatore con loro. Invece adesso è troppo tardi ma Harry non lo avrebbe mai permesso. Non quella volta. Non dopo quella serata.
 
Close the door, throw the key
Don't wanna be reminded, don't wanna be seen
Don't wanna be without you, my judgement's clouded
Like tonight's sky
 
“Non andare!” pregò Harry, non avendo paura di sembrare patetico per quella sua supplica. “Ti prego, Lou. Non andare da lei, resta con me questa notte” continuò, mentre fissa il ragazzo più grande fermò accanto al letto “Ho bisogno di te”.
“Tutto questo mi sta uccidendo, ma se tu sei al mio fianco, tutto ha di nuovo senso” esclamò, trattenendo a stento le lacrime che minacciavano di scendere lungo le sue guancie arrossate. “Quindi resta con me, Louis. Ti amo e tutto questo fa male. Non andare” ripete ancora “Non oggi”.
“Una sola notte. Solo una. Lei ti ha tutte le notti e non mi sono mai lamentato, ma adesso ho bisogno di te. Resta con me, Lou”.
 
 “Harry, lo sai che ti amo più di tutto. Sei tutto per me e lei è solo una finzione ma devo andare” si giustificò il più grande, mostrando lo schermo del telefono con la chiamata persa e i messaggi non letti, perché tutti uguali “La Modest ha annunciato che saremo andati a cena fuori e i paparazzi sono già appostati e sai quanto si arrabbiano se non facciamo quello che dicono”.
“Sei l'unica persona nel mio cuore, anzi, il mio cuore batte solo per te. Ma devo andare e questo mi distrugge. Vorrei restare qui, lo vorrei sempre. E invece sono costretto in questo gioco, e credimi, sono terribilmente stanco, perché tutto quello che vorrei sei tu. Ti amo Harry. Ma devo andare adesso”.
 
“L'hai già detto un paio di volte” sorrise amaramente Harry, abbassando lo sguardo e giocherellando con le lenzuola intorno al suo bacino. Trovò la forza di alzare lo sguardo per pronunciare: “Stai convincendo me o te, Louis?” e poi scoppiare aggiungendo - con quasi rabbia nel tono della voce: “Perché devi prestarti al loro gioco? Perché non puoi mai restare? Perché devo essere sempre io quello che deve soffrire, quello che non vince mai?”.
 
Harry..” ma è tardi per le scuse o giustificazione, per ripetere che sarebbe andato tutto bene, che è solo per quella sera e che sarebbero stati insieme. Che quel gioco fa male anche a lui ma non sa realmente come uscirne. Che è bloccato tanto quanto lui, perché una lacrima solitaria macchiò il volto pallido del più piccolo.
Ma fu solo la prima. Senza neanche accorgersene, iniziò a singhiozzare.
 
Hands are silent, voice is numb
Try to scream out my lungs
It makes this harder
And the tears stream down my face
 
“No, Lou. Hai detto che devi andare e allora vai” la voce uscì fuori più rauca e spenta. Ha lo sguardo basso e le mani strette tra loro. Non trova il coraggio di mandarlo via, ma sa anche che non può opporsi al volere della Modest. Sa che in quel gioco ci è rimasto incastrato anche lui, perché si è innamorato e non avrebbe mai e poi mai rinunciato al Louis e a quello che avevano. A tutto quello per cui avevano lottato. Non sarebbe mai stato in grado di mandarlo via realmente.
“Più resti e più fa male e tutto questo dolore, di questo breve addio, resta nell'aria e non fa respirare. Vai.” quasi urlò, mentre un’altra lacrime scappò al suo controllo. Si asciugò in fretta il viso perché è troppo da sopportare. Avrebbe pianto dopo.
 
“Chi è quello che non si lamenta mai, mh?” chiese il più grande, sorridendo e lasciando cadere il telefono di nuovo sopra i suoi pantaloni, sul pavimento. “Sei perfetto anche da geloso, lo sai? Sei perfetto quando piangi, quando sorridi, prima di fare l’amore, dopo aver fatto l’amore. La tua perfezione mi lascia sempre senza fiato” sorrise ancora dicendo tutto quelle cose cosi vere per lui, mentre il suo ragazzo ha il capo basso e le guancie arrossate. E non seppe mai se per via di quei complimenti o per le lacrime versate.
 
“Lou devi andare” insistette Harry, perché non vuole farlo andare via ma sa che sarebbe successo da lì a poco e quel continuo rimandare lo manda fuori di testa. Liam gli ripete sempre che è forte, che è la loro forza. Avrebbe voluto che lo vedesse in quella situazione, perché si sente tutto tranne che forte. Sta controllando.
Anzi, non avrebbe mai voluto che Liam lo vedesse in quella situazione. Un po’ perchè sa che gli avrebbe fatto male e poi perché lo avrebbe consolato, anche se non è da lui che vuole essere consolato. O se voleva essere consolato.
 
“Non devo, o meglio non voglio” disse semplicemente, tornando sul letto, gattonando fino a trovarsi accanto al più piccolo. Con scatti rapidi, tornò sotto le coperte, al caldo, e si distese, mentre il più piccolo lo fulminò con lo sguardo chiedendo spiegazioni al quel comportamento. Louis sospirò prima di spiegare: “Dirò che non mi sono sentito molto bene, che sono stato impossibilitato a muovermi e che il mio meraviglioso, bellissimo, perfetto, adorabile ragazzo, si è presso cura di me”.
 
“Il tuo ragazzo deve avere tanta pazienza allora” sbuffò Harry, passandosi una mano sul suo viso per asciugarsi le lacrime cercando di non sorridere per quella risposa. Ma soprattutto non arrossendo per tutti quei complimenti. Spostò di nuovo lo sguardo solo quando Louis si sollevò, prendendogli il viso tra le mani sorridendo.
 
“Lo chiamano amore.” spiegò Louis, baciando le guancie, ancora leggermente bagnate, del più piccolo e sorridendo, quando le sue guance divennero ancora più rosse. Questa volta ne è sicuro, stavano arrossendo per le sue parole e non per le lacrime o il freddo. Sta arrossendo perché non è più arrabbiato con lui - anche se forse non lo è mai stato realmente. Sta arrossendo perchè lo ama a sua volta e non c’è niente di più bello.
 
“La chiamano idiozia, Lou” esclamò Harry, portando le braccia al suo petto nudo e incrociandole, mentre cerca di restare serio e di non sorridere per tutte quelle attenzione del più grande nei suoi confronti. Vuole provare a essere arrabbiato per una volta e vuole fargliela pagare. Perché il giorno dopo avrebbero avuto problemi e ci sarebbe finto di mezzo anche lui.
 
Il più grande di allontanò dal viso di Harry, solo per guardarlo meglio. Il più piccolo si sta mordendo il labbro in modo nervoso e questo è già un chiaro segno che non avrebbe retto ancora molto. Che tutto la messa in scena sarebbe caduta con solo un'altra parole e Louis ne ha giusto tre da voler pronunciare in quel momento: ”Ti amo Harry”, non aggiungendo altro, perché sarebbero state solo altre scuse e in quel momento vuole dire solo quello prova.
Dire che non sarebbe stato facile, che sapevano già che sarebbe stato complicato, non avrebbe aiutato in quel momento. Vuole solo far capire al più piccolo, che con tutte le difficoltà che hanno ancora da affrontare, per quanto avrebbe fatto male, lui non avrebbe mai smesso di amarlo.
 
Harry esitò solo per un lasso di tempo pari a un battito di ciglia, prima di sorridere ed esclamare: ”Anche io idiota”, lasciandosi andare nel abbraccio del più grande, sorridendo felice. Perché non ostante tutto, sarebbero stati sempre insieme e ogni difficoltà o dolore, sarebbe stato affrontato insieme. Come un momento bloccato nel tempo, da rivivere ogni giorno insieme.
 
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time
  
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