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Autore: Aletta_JJ    24/12/2014    3 recensioni
Luke scrive lettere a Michael.
Michael non risponde alle lettere, però ha promesso a Luke che per Natale sarà con lui.
***
ESTRATTO:
E Michael lo guarda con attenzione mentre si inginocchia e comincia a scartare la confezione del suo regalo; sa già che cos'è. Sua madre gli ha fatto capire tutto qualche giorno fa. Comunque, non appena vede il computer portatile si finge sorpreso. Ringrazia i suoi genitori e li abbraccia entrambi.
«Così, le lettere per Michael le potrai scrivere al computer e poi stampare», gli dice sua madre.
Michael sorride sentendo il suo nome, Luke lo guarda, poi guarda sua madre.
«Preferisco scrivere a mano le lettere per Michael». Lo sa che Michael ama la sua scrittura, e lui ama scrivere per Michael, ama sentirsi tra le dita le parole. Quando gli scrive, riesce a sentirlo più vicino.
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E' una OS Muke (Michael+Luke, maleXmale, ragazzi che fanno cose con ragazzi (anche se qui non ne fanno ç_ç).) Spero di essermi spiegata, quindi se non è il vostro genere, evitate di leggere e criticare, grazie!
#Aletta_JJ ©
## OS di MIA creazione ##
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I'll be home.

di Aletta_JJ

I promise,
I'll be home with my love this Christmas.

 

 
Lima, 17 Dicembre 2005
Caro Michael,
questa è la terza lettera in due settimane. Non so se hai ricevuto le altre lettere, no so come tu stia o dove tu sia.
Lo so, mi dici sempre di non preoccuparmi, ma sono fatto per il 99% di ansia.
Concedimi almeno alcune righe per poterti dire che mi manchi e che spero vivamente di averti vicino a me a Natale.

L'anno scorso ci siamo divertiti molto, tra gli scherzi dei miei cugini, le freddure di mio padre e le canzoni natalizie cantate davanti al cammino. Sembra tutto così...fiabesco, però semplicemente assieme a te tutto è migliore.
Qui va tutto bene, nevica senza sosta da ieri sera. Vorrei poterti mandare un fiocco di neve, ma sarebbe decisamente, decisamente, troppo fiabesco. Per adesso devi accontentarti di immaginare casa mia coperta di neve e me, tutto rosso in viso mentre cerco di farmi strada per uscire dal vialetto. Sono sicuro che nella tua testolina finisco col culo per terra...mi hai sempre immaginato un po' troppo imbranato. Non dico che io non lo sia, semplicemente, devi riconoscere che il mio senso dell'equilibrio è più che ottimo.
Aspetto con ansia una risposta a questa lettera, aspetto di vedere davanti agli occhi la tua grafia disordinata e aspetto te, ti aspetto per Natale, ti aspetto per passare insieme Capodanno, ti aspetto sempre.
Ti amo, questo lo sai.
Luke.

p.s. Mi mancano i tuoi p.s.

 
_____
 
La neve cade silenziosa, appoggiandosi delicatamente su ogni superficie che incontra.
Luke, da dietro le tende della sua stanza, guarda i fiocchi di neve ondeggiare nell'aria. Ha sempre amato l'inverno, il clima natalizio, il pranzo di Natale in famiglia. È un po' meno amante delle neve, perché odia bagnarsi, però non lo da a vedere quando i suoi cugini gli chiedono di uscire in giardino e fare un pupazzo di neve. Ha sempre amato questo periodo dell'anno...ma non quest'anno.
Sposta velocemente lo sguardo sul libro che ha appoggiato sulle ginocchia. Si rende conto di essere sulla stessa pagine da ore, il che, no, non va per niente bene. Si morde il labbro inferiore, tirandosi leggermente il piercing; lo fa sempre quando è nervoso, anche se non sa cosa lo turba. Anzi, sono molte le cose che lo turbano, ma in questo preciso istante non sa quale di queste cose prevalga sulle altre. Ci pensa, distoglie ancora lo sguardo dal libro. Guarda fuori e si sente improvvisamente triste, triste dal tipo: vorrei piangere tutte le lacrime che ho.
Fortunatamente qualcuno bussa alla porta e lo distoglie dai suoi pensieri contorti.
Sussurra un timido assenso, piegando la testa sul libro e sfogliandolo a caso.
«Ehi!», dice qualcuno facendo capolino da dietro la porta. Guarda in quella direzione; è la sua migliore amica Emily. La ragazza ha le gotte rosse, i grossi occhi verdi puntanti su Luke e un sorriso spontaneo sulle labbra. Luke le vuole così tanto bene che nemmeno sa esprimerlo! Sono amici da tempo, nonostante Emily sia qualche anno più grande di lui. Sono diventati amici per caso, e Luke ringrazia ogni giorno di averla incontrata all'università e di averla scambiata per una docente. Perché sì, Emily ha l'aria di una docente universitaria; sempre così composta, elegante e aggraziata...eppure è una farmacista.
«Ciao», risponde Luke con un mezzo sorriso. Lei si avvicina, si siede per terra vicino a lui e incrocia le gambe sotto il sedere. Lo guarda, poi guarda il libro che tiene tra le mani.
«Anatomia Umana II...pensavo avessi dato l'esame il mese scorso», dice lei alzando un sopraciglio.
Luke si incurva nelle spalle, chiude il libro e lo lancia sul letto. Beccato.
«Non riesco a studiare ultimamente», ammette tristemente.
Emily gli accarezza il ginocchio con fare rassicurante, quindi lui le butta le braccia al collo e la stringe forte.
«Ti ha promesso che per Natale sarà a casa...», sussurra lei.
«Non risponde alle mie lettere. È successo lo stesso anche con...ehm, io non lo so se lui sta bene e questo mi fa impazzire. Sarebbe assurdo se...sareb-». Si interrompe di colpo, lasciandosi sfuggire un singhiozzo, poi le lacrime cominciano a scendere lungo le guance.
«Ehi, shhh. Non piangere. Per Natale, Michael sarà a casa», cerca di convincerlo Emily, ma lui non smette di piangere. E come potrebbe? Ha già vissuto momenti come questi, si è già consumato aspettando una semplicissima lettera.
È riuscito a rimettersi in piedi una volta, ma non crede di poterlo fare ancora.
«Io ho bisogno che mi aiuti con il bacchetto per il mercatino di Natale che ha organizzato la parrocchia. Non riesco a spostare le scatole da sola». Emily fa una breve pausa, lasciando che il silenzio tra di loro venga riempito solo dal respiro affannato di lui.
«Ti prego Lukey!», insiste lei. Fa scorrere le mani lungo i suoi fianchi e comincia a muovere le dita. Luke ha sempre sofferto il solletico e quindi...
«Emilia, smetti- ha...». Luke inizia a ridere, mentre ha ancora le lacrime agli occhi.
Ed è tutto così strano; le lacrime sono salate, però non sono più lacrime amare.
«E va bene!», decreta alla fine Luke. Emily lo guarda soddisfatta, scompigliandogli i biondi capelli e sorridendo come una bambina.
Sì, le vuole decisamente bene. La sua migliore amica è la sua ancora di salvezza.
Mentre Luke si cambia, Emily decide di aspettarlo di sotto, dove inizia una conversazione su come cucinare il polpettone con la nonna di Luke. Quando il ragazzo scende e trova la sua migliore amica impegnata in un discorso del genere, la guarda senza capire.
E no, non vuole davvero capire!
«Il polpettone? Davvero?!», le chiede mentre si infila i guanti e la cuffia. Emily apre la porta, lasciando che l'aria gelida compisca in pieno viso entrambi. E...brrr, dannazione fa veramente freddo!
«Andiamo, anche a te piace il polpettone!», dice lei annuendo. Luke non le risponde, bensì le fa segno di uscire fuori. Chiude la porta alle loro spalle e le offre il braccio, così che lei possa appoggiarsi.
Sa quanto è imbranata e non vuole proprio vederla col culo per terra.
Camminano silenziosamente, calpestando la neve e respirando nuvole di vapore.
« Mancano quattro giorni a Natale», dice improvvisamente Luke.
Emily capisce dove vuole andare a parare, quindi decide di cambiare immediatamente discorso.
«Uhm...e tu non mi hai ancora comprato il regalo, vero?», chiede lei sbattendo velocemente le palpebre.
Luke ride, scuote la testa e ride. Sì, adora la sua migliore amica.
«O forse sei tu che non hai preso il regalo a me!».
«Sono io il tuo regalo, non essere schiocco», risponde lei con aria fiera. Luke continua a ridere, poi, di colpo, diverta serio. Emily guarda davanti a sé e capisce tutto. Ashton Irwin sta aiutando per l'allestimento di un qualche banchetto. Non è qualcosa di sorprendente di per sé, però per Luke lo è sempre.
«Non sapevo ci fosse anche lui», ammette lei. Luke scuote la testa; non importa.
Lui e Ashton non si vedono da tanto tempo, più precisamente da quando Ashton ha provato a baciarlo e lui l'ha respinto con uno schiaffo. L'ha odiato per aver rovinato la loro amicizia, per essersi innamorato di lui, per non aver nemmeno provato a capire che tra lui e Michael non è mai stato un gioco, ma vero amore.
«Va tutto bene», sussurra Luke. Ashton, che si è appena accorto di lui, alza la mano e lo saluta. Fa lo stesso anche lui, mentre Emily si stacca dal suo braccio e, attraversando la strada, entra in parrocchia. Quando Luke raggiunge l'altro lato della strada, Ashton è lì ad aspettarlo. Si guardano per una manciata di secondi, non sapendo quale sia il modo migliore per salutarsi.
Alla fine optano per un:
«Ciao».
«Ciao».
È tutto un po' imbarazzante, lo è almeno finché Ashton non chiede una mano a Luke di portare dentro degli scatoloni. Tra uno scatolone e l'altro, Ashton chiede a Luke come sta andando con la laurea, poi fa sapere al biondino che lui è riuscito a laurearsi in primavera, quindi adesso lavora come tecnico informatico. Parlano del più e del meno, Ashton addirittura riesce a strappare un qualche sorriso a Luke.
Emily guarda il tutto da lontano, con fare furtivo. È felice che Luke si sia distratto un po'.
«Ti va di andare a prendere una cioccolata?», chiede Ashton, attirando l'attenzione della ragazza.
Luke le rivolge uno sguardo, quindi lei gli consiglia di andare. Insomma, cosa c'è di male?
«Con la panna?», chiede Luke mentre prende il suo giubbotto. Ashton annuisce con un sorriso.
Quando passano vicino ad Emily, Ashton la saluta con la mano, mentre Luke si ferma e le sussurra qualcosa.
«Ma cosa sto facendo?».
«È Natale! Siamo tutti più buoni a Natale». Luke sbuffa, si infila la cuffia ed esce fuori.
Ashton lo porta di un posto poco lontano dalla parrocchia, un posto che entrambi conoscono.
Si siedono uno di fronte all'altro, ordinano e aspettano le tazze di cioccolata.
«Michael ritornerà per Natale?», chiede improvvisamente Ashton. Luke, intento a soffiare sulla tazza fumante, si ferma di colpo e alza gli occhi sul ragazzo. Lo guarda e non vede affatto malignità nel suo sguardo. Infondo è una domanda lecita e lui non sarà il primo a fargliela durante queste vacanze.
«Non credo. L'ultima volta che mi ha scritta mi ha detto che stavano distribuendo viveri alle città del sud. C'era anche uno suoi soliti  p.s.», si lascia andare Luke, non considerando che ad Ashton potrebbe anche non interessare.
«Ha detto che gli piacerebbe sentire un po' di freddo. Quindi io gli ho allegato una foto di me ed Emily nella neve...e, ehm...scusami, non credo ti interessi», si rende conto infine.
«Sono felice che stia andando tutto bene tra voi...lo dico davvero!». E a Luke pare davvero sincero.
«L'ultima sua lettera è di quasi un mese fa», dice il biondino abbassando lo sguardo. «Sono preoccupato». In maniera del tutto naturale, Ashton appoggia la sua mano su quella di Luke. Vorrebbe poterlo consolare, utilizzando le parole giuste, ma in realtà non è mai stato bravo con queste cose. E poi, cosa mai potrebbe dire? "Avere un fidanzato arruolato è così, non puoi farci niente."?
No, assolutamente no! Quindi decide di restare in silenzio, cercando di far capire a Luke che può contare su di lui.
E Luke lo capisce.

 
_____
 
Mancano due giorni a Natale, casa Hemmings si è riempita di gente. Zii, nonni, cugini; come ogni anno! Nonostante ci siano persone in ogni angolo della casa, Luke si sente terribilmente solo. Sta seduto al tavolo in sala, ascolta i discorsi dei suoi parenti, sorride ogni tanto e spiaccica qualche parola. Ha davanti agli occhi un foglio bianco, un foglio che vorrebbe riempire con mille parole, ma non ci sono parole adatte.
Intanto, il CD con le canzoni natalizie che sua madre ha messo su, riproduce melodie piacevoli.
Adesso alleggia nell'aria la sua canzone preferita: All I want for Christmas is you
 
Tutto quello che voglio per Natale sei tu.
Scrive sul foglio di carta. Resta a guardare la sua calligrafia, ridefinisce tutte le o. Già, gli basterebbe semplicemente che il suo Michael fosse lì con lui. E forse è egoista da parte sua, ma non gli importa. Non lo vede da circa sette mesi, nemmeno ricorda più il sapore delle sue labbra. E ha paura di perderlo, di perdersi. Ha paura che finisca tutto...ancora.

 
_____
 
Oggi è la vigilia di Natale. Continua a nevicare senza sosta e Luke, inevitabilmente, appena mette piede fuori casa si ritrova inzuppato fino alle ginocchia. Pare quindi logico passare il resto della giornata appiccicato al termosifone posto vicino al banchetto che Emily gestisce. Lei continua a parlare di tante cose, cose che Luke non riesce nemmeno a capire, impegnato com'è a pensare ad altro.
«Mi stai a sentire?», chiede improvvisamene Emily incrociando le braccia al petto.
Luke scuote la testa, cercando di scacciare via i mille pensieri che lo tormentano. Niente da fare...sono tutti annidati, irremovibili.
«Tombola, ottima scelta! Però no, non possiamo condividere le cartelle. Io vinco sempre, quindi tu, che sei una schiappa, non faresti altro che approfittare della mia ottima abilità nel pescare da un sacchetto». Lei sbuffa, alza gli occhi al cielo e si gira, dandogli le spalle. Ritrovandosi davanti un cliente, comincia a conversare con lui. È gentile Emily, è sempre gentile.
Luke le si avvicina e le lascia un bacio sulla guancia. Lei lo guarda senza capire, poi vede che si sta mettendo addosso la giacca ed è tutto chiaro.
«Sono un po' stanco e ho ancora freddo», dice con un mezzo sorriso.
«Ci vediamo stasera», aggiunge subito dopo, salutando tutti e trascinandosi verso l'uscita.
Arriva a casa più bagnato di prima, il suo umore è pessimo e l'unica cosa che vuole fare è lasciarsi sprofondare nella vasca da bagno. Si toglie velocemente la giacca e gli stivali di gomma lasciandoli all'ingresso. Saluta tutti quelli che incontra, avvertendo che sta per andare a farsi un bagno. La nonna gli rammenta che non deve starsene con i vestiti bagnati addosso se non vuole prendesi un'accidenti . Quindi lui, per far contenta la nonna, ancor prima di arrivare in camera sua, si toglie la felpa e la maglietta, entrambe umide e pensanti. Le lascia cadere sul pavimento della stanza.
«Per farti spogliare ci ho messo mesi...adesso manco te lo devo chiedere!», esclama qualcuno. Luke guarda in direzione del suo letto e...no, non può essere vero. Michael è seduto comodamente tra i cuscini con la chitarra tra le braccia. Si strofina gli occhi; no, non ha mai avuto allucinazioni...però, sembra tutto così surreale. E Michael sembra mille volte più bello dall'ultima volta che l'ha visto. I capelli sono più lunghi di un paio di centimetri, è decisamente dimagrito ma non troppo, ha però sempre il suo radioso sorriso stampato sulle labbra rosee e piene.
Luke però non riesce a fare niente, a dire niente. Semplicemente se ne sta fermo, con le gambe che gli tremano un po' e i brividi che gli ricoprono il corpo. Michael lo guarda, lo contempla, gli sorride mentre appoggia la chitarra sul letto e lo raggiunge, avvolgendolo con le sue braccia possenti.
«Ciao Hemmings», gli sussurra contro la guancia. Luke respira faticosamente, pensa di morire, lì tra le braccia del ragazzo che ama. Sarebbe una morte più che perfetta, con il profumo di Michael ad avvolgerlo e la sensazione di aver fatto tutto prima di andarsene. Ma no, lui non morirà, perché Michael è essenza di vita, il suo sole e la sua luna. Se Michael c'è, Luke riesce a respirare a pieni polmoni, riesce a vedere il mondo da una diversa prospettiva. Se Michael ci fosse sempre, Luke non sarebbe mai triste.
«Luke...», lo chiama Michael con tono urgente.
«Sì?». Luke riesce finalmente a parlare e...sente il bisogno di dire così tante cose a Michael. Però prima, prima di qualsiasi parola, prima di altri sguardi, Luke ha bisogno di baciarlo. E mentre Luke lo pensa, Michael sta già assaggiando le sue labbra screpolate. Lo bacio così dolcemente da farlo sembrare davvero surreale. Le mani di entrambi si muovono lungo le guance, il collo. Poi Luke, non sazio dei baci di Michael, lo spinge sul letto e gli si siede di sopra. Si guardano negli occhi, si sorridono, poi si baciano ancora. Baci più spinti, più elaborati, baci alternati a morsi e carezze. Si stringono l'uno all'altro e improvvisamente Luke si sente andare a fuoco, sente che niente potrebbe andare meglio.
«Sei venuto», sussurra il biondino appoggiando le labbra contro il palmo della mano di Michael.
«Te l'avevo promesso», risponde l'altro con un sorriso, passandogli un braccio attorno alla spalla e tirandolo a sé.
Luke si accoccola contro il suo petto e respira a fondo. Dio, gli era mancato così tanto il suo profumo.
«Perché non hai più risposto alle mie lettere?».
«Non ne abbiamo più ricevute. Ci spostavamo ogni giorno e c'era sempre così tanto lavoro da fare», spiega Michael, mentre Luke alza lo sguardo su di lui. Ascolta le sue parole, sorride lievemente, poi carica il destro e colpisce la spalla di Michael.
«Ahia, questo per cos'era?», chiede il ragazzo sconcertato.
«Perché mi hai fatto preoccupare...cioè, lo so che non è colpa tua; non riuscivi a ricevere le lettere e... insomma, diciamo che è colpa tua perché mi hai fatto innamorare di te», dice Luke mordendosi il labbro.
«Uhm...colpevole», ammette Michael catturando le sue labbra in un bacio, e poi un altro e un altro ancora.
«Lucas, perché dei mezzo nudo? È per caso il mio regalo di Natale?», chiede malizioso.
Luke scuote la testa, si stacca da lui e si alza dal letto andando verso il suo armadio.
«Stavo andando a farmi un bagno per riscaldarmi, ma l'hai già fatto tu. Quindi...», dice il biondino infilandosi qualcosa di pulito e ritornando sul letto.
«Stiamo qui abbracciati, semplicemente abbracciati. Ti va?», chiede a Michael, il quale fa subito cenno di sì con la testa. Si coprono con la coperta, stringendosi il più possibile l'uno all'altro. Luke chiede a Michael di raccontargli qualcosa e Michael sceglie con cura cosa dire, perché non vuole turbarlo.
«Sappi che manterrò sempre le mie promesse», gli fa sapere e Luke gli crede perché nonostante tutto è qui con lui.
«Uhm...condividiamo le cartelle della tombola stasera?», chiede Luke di punto in bianco. «Sai, vinco sempre».
Michael sorride, strofinando il naso contro quello di Luke.
«Mi sei mancato Luke Hemmings».
«Mi sei mancato anche tu Michael Clifford».

 
_____
 
La sera della vigilia di Natale, casa Hemmings è sempre  molto movimentata. Sono soliti aprire i regali il 24; lo fanno in sala, radunandosi attorno all'albero. A nessuno è permesso mettere in dubbio l'esistenza di Babbo Natale, quindi anche Luke, che sa benissimo dell'invenzione di Babbo Natale, e lo sa già da tempo, è costretto a cercare il suo regalo sotto l'albero. In realtà lui non vuole niente, niente di più di quello che ha. Avere Michael vicino è l'unico regalo che desiderava.
E Michael lo guarda con attenzione mentre si inginocchia e comincia a scartare la confezione del suo regalo; sa già che cos'è. Sua madre gli ha fatto capire tutto qualche giorno fa. Comunque, non appena vede il computer portatile si finge sorpreso. Ringrazia i suoi genitori e li abbraccia entrambi.
«Così, le lettere per Michael le potrai scrivere al computer e poi stampare», gli dice sua madre.
Michael sorride sentendo il suo nome, Luke lo guarda, poi guarda sua madre.
«Preferisco scrivere a mano le lettere per Michael». Lo sa che Michael ama la sua scrittura, e lui ama scrivere per Michael, ama sentirsi tra le dita le parole. Quando gli scrive, riesce a sentirlo più vicino.
Si scambiano i regali, tra sorrisi e lacrime di gioia.
Ben presto arriva anche Emily, e quindi essendo al completo, finalmente possono giocare a tombola!
«Ehi, il mio regalo per te...ecco, ehm...», inizia a dire Michael mentre sono in cucina, impegnati ad asciugare dei bicchieri. Si guardano, si capiscono al volo. Dio, Luke lo ama proprio tanto.
«Sei tu il mio regalo più grande...», lo interrompe  il biondino, poi si avvicina a lui e gli sussurra all'orecchio: «...e non vedo l'ora di far l'amore con te».
Michael sorride, gli prende il viso tra le mani impregnate di sapone e lo bacia dolcemente.
«Quindi non vuoi andare al concerto dei Green Day?», chiede Michael ridendo.
Luke lo guarda assottigliando gli occhi, un secondo dopo le sue braccia sono attorno al collo di Michael. I biglietti per un concerto dei Green Day...il ciò implica che Michael rimarrà per un po', o comunque ritornerà, così da poterci andare insieme.
Sì, lo ama decisamente tanto.
«Buon Natale Hemmings».


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Angolo autriceE con questo vi auguro un felice Natale!
Ci tenevo davvero tanto ad una OS natalizia, alla fine ho scelto i #Muke e l'idea per l'OS mi ha portato a pensare ad una Long collegata a tutto questo. Quindi, presto tornerò con una nuova long! Hahahahaha ma poveri noi. ç_ç
Comunque, un grazie a tutti, in particolar modo alla mia migliore amica Caterina.
Buon Natale lettori e Muke shippers. 

-Ale.



 

 
   
 
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