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Autore: herbivicus    24/12/2014    1 recensioni
In cui è la vigilia di Natale e bisogna organizzare il matrimonio del secolo in meno di dieci ore, Harry sta per avere una crisi isterica, Louis è la fatina del Natale, Ed Sheeran e Taylor Swift sono dei dannati sprovveduti, le fedi nuziali spariscono e gli alberi di Natale cadono senza considerare il fatto che gli assistenti del Signor Amministratore hanno decisamente perso il lume della ragione.
Sequel di Moonlight Drive| Louis/Harry +altri parings| 6.000K|
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa one shot è il seguito di Moonlight Drive e quindi per capire qualcosa di quello che c’è scritto qua sotto, dovete necessariamente leggerla.
Buon Natale!
                                 

 

Harry non ha mai visto il condominio One Direction così agitato, e davvero, vive in quel fottuto palazzo praticamente da vent’anni e fino a poche ore prima era certo di poter dire che alla fin fine “la preparazione del matrimonio dell’anno” stava procedendo liscia come l’olio, e grazie tante.
Ora, Harry si chiede solamente una piccola, inutile cosuccia: a chi diavolo passerebbe mai per la testa di sposarsi durante la vigilia di Natale, quando nevica ininterrottamente da una settimana e  il cortile del palazzo così pieno di neve che chiunque per fare un solo passo deve vivere con una pala per spalare il ghiaccio  incorporata? Ed Sheeran e Taylor Swift ovviamente. Devono essere sinceramente partiti di testa  (e dire che Harry pensava che fossero gli unici sani di mente rimasti in quella cricca di spostati mentali. Evidentemente si sbagliava.) perché andiamo, già il livello di agitazione del condominio One Direction raggiunge dei livelli esorbitanti durante il periodo di Natale, se poi si aggiungono un matrimonio che deve essere “assolutamente perfetto” per riportare le parole di Olga, l’assistente femmina del Signor Amministratore e la perdita di qualcosa di fondamentale, avvenuta nemmeno un’ora prima…beh, la situazione è davvero insostenibile.
“Che cosa diamine vuol dire che avete perso le fedi, imbecilli buoni a nulla?” urla Olga dal cortile, e Harry scuote la testa mentre si alza dalla sedia –sta decorando con il glitter le stelle di Natale per i centro tavola da quella mattina all’alba- e si affaccia alla finestra, ridacchiando nel vedere Olga avvolta in un cappotto verde pistacchio con un cappello di pelo color crema calato sui capelli rossi e Ashton Irwin, con una sciarpa tirata fin sopra il naso dello stesso colore dei fiammeggianti capelli di Michael Clifford in piedi accanto a lui, con il viso bianco come un cencio. Ad Harry fanno un po’ ridere, tutti e tre immersi nella neve fino alle ginocchia mentre l’assistente continua ad urlare come un’ossessa e davvero, Harry la capisce. Ha meno di dieci ore per organizzare un matrimonio (perché ovviamente Taylor e Ed hanno avuto la brillante idea di sposarsi due giorni prima e lei e Kent , come  ha allegramente ordinato loro il Signor Amministratore, devono necessariamente organizzare il “matrimonio dell’anno per ripagare i cari Taylor e Ed!”)e quindi, in sostanza. Harry sa che Olga dopo tutto questo si licenzierà o probabilmente se ne andrà in letargo, con Kent a seguito. La seconda ipotesi è comunque quella più accreditata finora, Harry ha fatto un sondaggio in giro e non ha dubbi.
“Mhh..amore?” il batterista si gira, nel sentire una voce familiare dietro di lui e sorride, nel vedere il viso assonnato di Louis Tomlinson a pochi centimetri di distanza dal suo. Harry ridacchia e guarda l’ora della sveglia sul tavolo, che segna le 8:02 am prima di prendere il viso del suo fidanzato tra le mani e far strofinare i loro nasi, lasciandogli poi un leggero bacino sullo zigomo sinistro. “Buona vigilia di Natale, Lou. E buon compleanno.” Sussurra, mentre il solito sorriso completo di fossette gli si apre sul viso. “Ti hanno svegliato le urla di Olga?”  Louis grugnisce e sbuffa, appoggiando il mento sulla sua spalla –Harry evita di fargli notare che per farlo è dovuto salire sui suoi piedi- e il batterista gli circonda i fianchi con le braccia, arrossendo nel sentire i denti del violinista stringere un lembo della pelle lasciata scoperta tra il collo e la spalla.
“Che è successo adesso?” mugugna Louis dopo alcuni minuti passati in completo silenzio a mordicchiare la pelle nivea del collo di Harry. Il batterista, con il naso affondato nei suoi capelli, sorride e gli stringe le braccia intorno ai fianchi ancora con più forza iniziando a canticchiargli all’orecchio una specie di “Happy Birthday to you” con il sound di “White Christmas” sotto, che fa alzare gli occhi al cielo a Louis.
“Harry” ripete, scendendo dai suoi piedi e dirigendosi verso il tavolo della cucina, sgambettando un po’. “Ti decidi a dirmi che è successo?”
Il batterista lo vede sorridere, nel vedere la colazione con i pancake che ha preparato per lui con scritto “Happy Birthday” con le gocce di cioccolato sopra e il solito affetto infuocato si fa spazio nel suo cuore, facendogli mordere il labbro, perché andiamo. Non può dire a Louis delle fedi, perché per quanto sa che il violinista le riuscirebbe a trovare nel giro di poche ore perfino durante la fottuta vigilia di Natale, vuole che per una volta, per una piccolissima e singola volta, stia tranquillo e si goda il suo compleanno. E’ effettivamente il primo anno che passano insieme da fidanzati –l’anno prima Louis era ancora in Francia, e si erano dovuti sentire su Skype, mentre in passato passavano i Natali a picchiarsi e a far dannare gli abitanti del One Direction con il loro comportamento da “scimmioni idioti” per citare le parole di Gemma, la sorella maggiore di Harry.- e davvero, il batterista vuole che sia perfetto sotto ogni aspetto.
Perciò “Niente!” esclama, raggiungendo Louis in cucina, cercando di ignorare la voce di Olga che continua ad urlare dal cortile (ad Harry sembra di sentire anche le parole ‘neve’, e ‘morte’ quindi molto probabilmente deve aver ricominciato a nevicare) e, mentre guarda Louis tagliare un pezzo di pancake, non può fare a meno di pensare che deve tenerlo necessariamente all’oscuro di tutto.
 
9:13 am
“Se c’è una cosa che i libri sui misteri mi hanno insegnato” esordisce Kent l’assistente, nel vedere Olga, Michael Clifford e Ashton Irwin seduti sulla panchina mezza sfondata del cortile del One Direction, coperti di neve da capo a piedi “è che non bisogna mai fidarsi del giardiniere. Mai.”
“Quello era il maggiordomo, idiota.” Olga lo incenerisce con lo sguardo, anche se in effetti non ha tutti torti, pensa Harry avvolto nel cappotto fino all’orecchie mentre cammina verso di loro, stringendo i denti per il freddo. Il giardiniere Greg li ha abbandonati proprio in un momento di estremo bisogno, andandosene a Maiorca con la sua nuova fidanzata per Natale e davvero, il giardino è in condizioni imbarazzanti. Come diavolo farà ad arrivare la macchina per prendere la sposa, con tutta quella neve, Harry proprio non riesce ad immaginarlo, anche se la sera prima quando Luke Hemmings è sceso in cortile con delle tazze di cioccolata calda ( si perché Kent, Olga e allegra compagnia lavorano in cortile, leggermente coperti dall’albero di Natale, che a proposito potrebbe precipitare da un momento all’altro) e ha proposto l’opzione slitta-trainata- da- renne, tutti l’hanno acclamato, comprese le portinaie che come al solito pur essendo state bandite dai preparativi, non hanno fanno altro che impicciarsi per tutti questi giorni di fermento. Sfortunatamente  però, dopo le occhiate gelide da parte di Olga, sono stati costretti a tornare tutti alla propria occupazione e insomma, la cosa è finita lì.
“Buongiorno vigilia a tutti!” esclama il batterista, sorridendo leggermente. “Ho finito di lavorare con il glitter da pochi minuti!”
Ecco, un’altra cosa che Harry non riesce proprio a capire è perché ha scelto di aiutare gli assistenti del Signor Amministratore e associati a seguito, visto che invece avrebbe potuto poltrire a casa come stanno facendo tutti i condomini -tralasciando sua madre e la moglie del Signor Amministratore-santa donna!- che stanno preparando i tavoli del ricevimento nel super attico del noto discografico Simon Cowell, visto che dopo essersi fatto conoscere si è rivelato decisamente più gentile rispetto a come era descritto in tutte le leggende condominiali che raccontava la signora Lisette, 106 anni piano terra, quando Harry era piccolo- da circa una settimana. Il fatto è, pensa il batterista, mentre vede gli occhi verdi di Olga farsi larghi e liquidi come due piattini da the, il fatto è che vuole vedere i suoi condomini felici.
Non vuole che siano tristi come lo è stato lui tutto l’anno passato, no, lui desidera solamente che tutti quanti si godano la viglia di Natale come più desiderano. Quando lui stava male, l’anno prima tutti quanti si erano prodigati per renderlo felice, nessuno escluso, e Harry vuole sdebitarsi anche se…tutti loro sono una famiglia, no? Anche se in giro ci sono persone che neanche vivono nel One Direction, anche se il postino è così spaventato dal condominio che si è inventato un sistema completo di fili per consegnare la posta senza dover entrare nel palazzo….Harry ama ogni singola cosa del suo condominio. Per questo, deve aiutare gli assistenti ad organizzare il più bel matrimonio che Taylor e Ed possano desiderare e deve rendere anche orgogliosa sua madre, visto che oltre a non essere andato all’università a settembre, ha iniziato a vivere perfino con Louis nell’appartamento di fronte. Vuole vederla sorridere orgogliosa e dirgli “Sei stato bravissimo tesoro” perché andiamo, sua mamma se lo merita, si merita un motivo per essere orgogliosa di lui.
“Ringraziando il cielo!” sospira Olga, sorridendo ad Harry. “Almeno ci sei tu di serio, non come questi due che hanno addirittura perso le fedi! Credi che potremmo chiedere a Lou-“
“No. Oggi è il suo compleanno e voglio che stia a casa e si riposi.” Harry annuisce, ferreo. “Louis lavora sempre, vorrei solo che per un giorno possa stare tranquillo. Ce ne occuperemo io e gli altri delle fedi, voi piuttosto---“ il batterista tira fuori dalla tasca della giacca con leggera fatica la lista che gli ha compilato la sera prima Olga, spiegandola e schiarendosi la voce. “Avete chiamato il parrucchiere, il truccatore, avete ritirato il…”
Il viso di Olga sembra di riempirsi di crepe ad ogni punto della lista e Harry ha una leggera paura che il viso le si possa rompere e cadere nella neve. Spera decisamente di no.
“Kent…” soffia quest’ultima poi, calandosi il cappello di pelo fin sopra agli occhi. “Lo sai che dopo questo noi due ce ne andremo a fare una belle vacanza per parecchi mesi da qualche parte, si?”
L’assistente maschio annuisce, preoccupato dallo stato del viso della sua socia, e Harry dopo aver finito di leggere la lista, la lascia sulle gambe di Olga, con un sorriso pieno di voglia di fare.
“Io vado a cercare le fedi, okay ragazzi? Fatevi aiutare anche dalle portinaie, giusto per affrettare i tempi.”
Detto questo gira sui tacchi e corre via, arrancando nella neve, e davvero che diamine è successo? Nemmeno nei suoi sogni più reconditi avrebbe mai potuto immaginare di dire cosa fare ad Olga, la persona più organizzata ed efficiente che conosce. Il mondo si deve essere decisamente capovolto.
 
10:34 am
 
Liam alza un sopracciglio e fa una piccola corsetta su se stesso prima di premere il citofono di casa di Niall, guardando Harry abbastanza sconvolto. E’ passato a prenderlo all’uscita della palestra e gli ha spiegato tutto in pochi secondi, e davvero, non può biasimare Liam se lo sta guardando come se un vaso di fiori gli fosse spuntato tra i capelli dal nulla. “Harry, amico, noi possiamo pure provarci. Ma dove diamine le troviamo delle fedi la mattina della vigilia di Natale?”
Il batterista batte i piedi cercando di riscaldarsi, aspettando che qualcuno venga a rispondergli al citofono (preferibilmente Niall, visto che la situazione tra Liam e Zayn si fa più imbarazzante ogni giorno che passa) e sospira, passandosi una mano ghiacciata tra i capelli disordinati e pieni di neve.
“Come la tua palestra è aperta oggi, potrà esserlo anche una gioielleria no?” domanda più a se stesso, nello stesso momento in cui la voce limpida di Niall Horan risponde al citofono con un allegro “Chi è?” che fa tirare due identici sospiri di sollievo ai due amici.
 “Nialler, siamo noi…” esclama Liam, mordendosi il labbro. “E’ successo un macello e dovete aiutarci. Ora.”
Harry sente Niall emettere un verso stupito e nello stesso momento attaccare il citofono, per poi ritrovarselo in pigiama avvolto nel cappotto, davanti a loro nel giro di pochi secondi.
“Scusate se sono venuto io, ma Zayn dorme ancora!” ansima, con le guance rosse dalla corsa che ha fatto. “Pensavo che dovessimo vederci questo pomeriggio per andare alla cerimonia, che è successo?”
Harry sospira e “Ashton e Michael hanno perso le fedi. Dobbiamo trovarne un altro paio prima delle 16:00 del pomeriggio ed è la vigilia di Natale. Louis sta a casa a riposarsi e non ho voluto chiedergli niente, quindi Niall per favore, puoi andare a svegliare quell’idiota di Zayn e dirgli che ci serve il suo aiuto?”
L’irlandese ride e annuisce, battendo una mano sulla spalla del batterista. “Vedrai che ce la faremo!” esclama, e al solo suono delle sue parole Harry sente il cuore riempirglisi di una nuova speranza. “Io non posso venire, perché devo badare ai bambini, ma cercherò di aiutarvi da casa in qualunque modo. Vado subito a svegliare Zayn e—Harry senti, ma non credi che a Louis faccia piacere aiutare dei suoi amici? Insomma, si prodiga sempre per tutti, fare la sua parte in questa storia lo renderebbe felicissimo.”
“Lo so, Nialler. Ma voglio che stia tranquillo, anche solo per una mattina.” Il batterista sorride, con le guance leggermente rosse. “Ora vai a svegliare Zayn,  su!”
Niall annuisce e corre su per le scale, non prima di aver lasciato loro un enorme sorriso.
 
 
“Quindi…” Zayn sbuffa e si porta una sigaretta tra le labbra, stretto nella sua giacca di pelle nera e giocherellando con l’accendino verde tra le mani. “Hai detto che dobbiamo girare tutta la citta a piedi, Harry?”
“Beh, fai un po’ tu i conti” esordisce Liam, puntando gli occhi scuri nei suoi e cavolo, Harry ha davvero visto passare una scintilla o è solo frutto della sua immaginazione? “Gli autobus non passano e c’è così tanta neve nelle strade che è un miracolo se noi tutti siamo ancora vivi.”
Zayn lo guarda e alza un sopracciglio, non aprendo la bocca per dare una risposta però. E uao, Harry non ha davvero idea di cosa sia appena successo. Da quando in qua Liam parla così a Zayn? Fino a poco tempo prima tremava addirittura in sua presenza. Harry si ripromette di chiedere spiegazioni al suo amico una volta che questa giornata sarà finalmente finita, e sfrega le mani una contro l’altra per poi “Dividiamoci!” esclamare, con un sorrisone sulle labbra. “Faremo molto più in fretta!”
Liam annuisce. “E’ una buona idea Haz.” dice poi ridacchiando, mentre Zayn continua a fissarlo e davvero, la tensione è sempre più imbarazzante. “Ci rivediamo…tra due ore davanti la tua scuola di musica?”
“Perfetto, a dopo!”
Harry si gira e inizia a corre nella neve alla volta delle vie principali della città, con il vento gelido che gli batte sul viso e davvero, spera che qualcuno gliela mandi buona.
 
 
11: 50 am
 
Nessuno gliela manda buona. Anche perché sta girando da quasi un’ora e mezza e ancora non ha trovato una gioielleria aperta, oltre al fatto che sta tempestando Liam, Zayn e Niall con diecimila messaggi al secondo e la risposta è sempre una sola, ovvero No. Harry vorrebbe solamente cadere nella neve e morire, ma poi si dice che deve ancora mangiare il pudding e quindi non è umanamente possibile morire prima di quella sera. Sta pensando anche di intrecciare due anelli con i bastoncini ma non avrebbero un aspetto molto da matrimonio…quindi no, è un’idea abbastanza azzardata.
Sospira, per poi appoggiarsi contro il muretto dell’ennesima gioielleria chiusa ed estrarre il cellulare con le mani intorpidite dal gelo, sbuffando frustrato perché non riesce ad aprire la chat di Whatsapp con Louis.
(11:51) Lou, tutto apposto? Io sto facendo la spesa
Scrive con le mani che tremano, e davvero si sente in colpa a dire una così stupida bugia al suo fidanzato, ma davvero, ha bisogno che rimanga a casa a riposarsi. L’ha lasciato lì, davanti alla tv e gli ha detto di non preoccuparsi, mentre usciva, perché sarebbe tornato presto. Sa benissimo che Louis non gli ha creduto, lo conosce troppo bene, ma non può fare a meno di sperare che non sia sceso in cortile e che non abbia scoperto l’affare delle fedi.
(11:53) Sbrigatiiii, mi manchi!   Harry, mentre legge il messaggio, sente gli angoli della bocca curvarsi e il cuore battere più forte e---andiamo, non è possibile. Louis Tomlinson ha davvero, davvero un terribile effetto su di lui. Lo rende una tazza di budino alla crema, come quelle che prepara la mamma di Calum Hood, così dolce e pappamolla che è quasi stomachevole. Vuole stare accanto a lui per sempre, vuole baciarlo e preparargli la cena per tutta la vita, Harry non desidera altro.
 
12:40 am
 
“Ehm Harry” la voce di Kent l’assistente viene distorta nell’apparecchio telefonico e Harry, mentre cammina velocemente verso la sua scuola di musica, non può fare a meno di pensare che non ha per niente un tono rassicurante. “Olga è appena svenuta, perché ecco—gli alberi di Natale sono caduti. Nel senso, hanno fatto tipo domino? Il primo è caduto e ha rischiato quasi di travolgere Eliza e Mary Rose che tornavano dal negozio di fiori, ne hanno comprati alcuni per metterli in portiner—“
Harry vuole morire, decisamente. Non è possibile che tutto questo sti accadendo proprio oggi, deve esserci per forza una specie di congiura nei suoi confronti.
“Non potete provare a tirarli su?” domanda, passandosi una mano tra i capelli. “So che saranno alti non so quanti metri, ma sono sicuro che…”
“Li stanno provando a tirare su da circa dieci minuti, l’unico problema è che ehm come sai sono davvero davvero alti. Comunque, ti ho chiamato per informarti che probabilmente ehm, chiameremo un gru nel giro di pochi minuti. Anzi, penso che il signor Hood lo stia già facendo, sai i suoi giri con la ditta di trasporti…piuttosto, le fedi?”
“Niente di niente.” Borbotta Harry, inghiottendo il labbro inferiore tra i denti candidi. “Spero solo di uscirne vivo, anche se ho i miei dubbi.”
“Olga si è svegliata, evidentemente il secchio d’acqua che gli ha versato Michael in testa deve essere servito a qualcosa…ah, ora sta minacciando di uccidere il pappagallo Pontmercy…e adesso lo sta schiaffeggiando. Che dire Harry, ti saluto perché vedo arrivare la gru in lontananza. Torna presto!”
Harry, mentre guarda lo schermo del telefono con gli occhi di fuori, sa già che morirà d’infarto molto prima del previsto. Non avrebbe mai voluto lasciare questa vita durante la vigilia di Natale, ma evidentemente le cose non vanno mai come dovrebbero andare.
 
“Sono passato al negozio e ho ritirato gli smoking per i testimoni comunque” esclama Zayn una volta che sono di nuovo tutti e tre insieme, in piedi davanti alla scuola di musica.  “E Harry, ha chiamato Niall...Louis è sinceramente preoccupato visto che non rispondi più ai suoi messaggi.”
“Mi si è scaricato il cellulare un quarto d’ora fa, sono caduti gli alberi di Natale in cortile e Kent mi ha chiamato per avvisarmi.” Borbotta Harry, afferrando gli smoking dalle mani di Zayn (deve assolutamente portarli a Sam Smith e agli altri amici di Ed nel giro di poche ore) e guardando quelli nelle mani di Liam. “Quelli invece che cosa sono?” domanda, curioso.
Liam ridacchia e “Sono i nostri” esclama, tirandoseli sulla spalla con più forza. “Sei stato così tanto occupato ad organizzare tutto che ti sei dimenticato di ritirare i nostri vestiti, che tra parentesi mi ha detto il commesso, ha pagato Louis. Quindi ringrazialo. “
Harry sospira e annuisce, mentre sente comunque un leggero dolore all’altezza del petto. Non è riuscito a trovare le fedi, è solamente un inutile buono a nulla. Si sente così demoralizzato che vorrebbe solo rinchiudersi in casa e andare in letargo fino a nuovo ordine—davvero sarebbe capace di farlo.
“Va bene. Adesso andiamo a casa però, Zayn vieni con noi?” domanda flebilmente, guardando il suo amico con gli occhi leggermente lucidi.
“Mhh…si. Ho voglia di stare con voi ragazzi, almeno per oggi.” Esclama il ragazzo moro, sorridendo. “E su con la vita, Harry! Guarda Liam, che bel sorriso che ha, perché non me ne fai uno anche tu? Non preoccuparti delle fedi, vedrai che Taylor e Ed capiranno in qualche modo.”
Harry vorrebbe replicare che non è vero, visto che le fedi sono la cosa più importante del matrimonio, ma si blocca nel vedere il viso di Liam diventare scarlatto al ‘bel sorriso’ di Zayn riferito a lui. Sono decisamente due casi cronici.
 
14:55 pm
 
Harry corre velocissimo verso il condominio –hanno  portato gli smoking a casa di Sam Smith, dandogli appuntamento alle 3:30 davanti il One Direction, per poi fermarsi al bar di Eleanor e Sophia per qualche minuto- seguito da Liam e Zayn, che tengono i loro smoking mentre cercano di non scivolare sulla neve mentre Harry, oh Harry, sembra praticamente innocuo al ghiaccio. E’ che vuole vedere come hanno sistemato il tutto così tanto che quasi non pensa al fatto che potrebbe scivolare sulla neve e rompersi l’osso del collo, no, vuole solo arrivare a casa e piangere per il nervoso tra le braccia di Louis.
Per questo, quando scopre quello che è diventato il cortile del One Direction, si blocca e cade a terra tra la neve.
La scoperta avviene così:
Harry spalanca la bocca all’inverosimile, nel vedere la neve ridotta a un solo leggero strato, gli alberi di Natale sollevati e ripuliti , quasi luccicanti; dagli alberi secchi vicino alle panchine pendono cristalli di ghiaccio modellati e un tappeto rosso collega la porta del condominio con il cancello di ferro del cortile, che è stato addirittura ridipinto. Tutto è così bello, così Natalizio che Harry vuole solo piangere. Sente anche Liam e Zayn alle sue spalle trattenere il fiato e veramente, quando vede Olga e Kent vestiti in modo elegante venire verso di lui (la prima ha i capelli rossi acconciati in uno chignon alto e un vestito verde acqua lungo fino ai piedi, che si deve alzare leggermente per non far bagnare dalla neve, e il secondo ha i capelli scuri perfettamente tirati all’indietro e uno smoking nero, che lo slancia ancora di più del solito) scoppia a piangere come un bambino, perché tutto questo non può essere possibile. E’ solo un sogno, un bellissimo sogno, ma è perfettamente irreale.
“Che diamine è successo qui?’” esclama Liam, sconvolto. “Non ho mai visto questo cortile così bello in ventuno anni di vita.”
Harry si prende il viso tra le mani e continua a piangere, solamente che, quando sente delle manine più piccole delle sue scoprirgli il viso e delle labbra morbide posarsi sulle sue palpebre, sa già che la fatina del Natale, quella persona che li salva sempre è solo una. Louis Tomlinson.
“Sei uno stupido, tesoro mio, ringrazio solo qualche buona stella che mi ha fatto scendere in cortile due ore fa.” Gli dice Louis, facendolo alzare in piedi. “Le fedi, comunque, sono nella tasca dei pantaloni di Sam Smith, gliele ha consegnate il mio maggiordomo dieci minuti fa. E tu devi smetterla di non chiedermi aiuto, quando sai benissimo che io morirei per te.”
Harry sente le guance farglisi rosse e il cuore battere più forte, mentre guarda Louis nel suo bellissimo smoking blu notte e i suoi capelli castani perfettamente sistemati, le sue ciglia lunghe che incorniciano gli occhi celesti che brillano di luce propria. “Volevo solo che stessi in pace, almeno il giorno del tuo compleanno…” borbotta il batterista imbarazzato, mentre sente gli occhi riempirglisi di nuovo di lacrime.
“No, baby boy…” Louis sorride e gli aggiusta la sciarpa, alzandosi leggermente sulle punte. “Sai benissimo che poterti aiutare sarebbe per me il regalo più bello di sempre. E ora vai a farti bello, mh? Ti voglio così splendente da accecarmi, okay?” il violinista gli bacia le labbra e Harry, oh Harry, mentre cerca di tenere a bada le farfalle nello stomaco, non può fare a meno di pensare che Louis è veramente un dono caduto dal cielo.
 
3:35 pm
 
Tutti le donne del One Direction (più Harry e Kent) e associate varie sono in cortile, vestite eleganti e con tanti sorrisi splendenti sui loro visi e Harry è così felice che potrebbe toccare il cielo con un dito. Persino sua mamma gli ha fatto i complimenti, perché comunque “ti sei prodigato così tanto tesoro mio” e quindi niente, andrà tutto bene. Stanno aspettando che Taylor scenda, visto che tutti gli uomini sono già in chiesa per sostenere Ed –Harry l’ha visto passare prima, è così nervoso che perfino le sue orecchie sono diventate rosse- tranne Harry e Kent, che sono rimasti ad aiutare Olga con l’organizzazione delle macchine. Fortunatamente la chiesa è a pochi metri dal condominio, ma comunque, visto che tutti sono invitati, c’è bisogno dei mezzi di trasporto per gli anziani.
Harry sbuffa e si rassetta il colletto della camicia nera sotto lo smoking dello stesso colore, lanciando un sorriso sghembo a Kent che continua a lanciare occhiatine furtive ad Olga, che chiacchera con il sorriso sulle labbra con Eliza e Mary Rose.
“Ti piace, eh?” Harry gli lancia una gomitata, e l’assistente arrossisce vistosamente guardandolo spaventato.
“Sh—shh!” sussurra, rosso in viso come un peperone. “E’ solo che…è bella. Bellissima, quando sorride e non fa la scontrosa come al solito.”
Il batterista annuisce e gli lascia un colpetto sulla spalla, mentre Kent abbassa lo sguardo e osserva le punte delle sue scarpe lucide, giocherellando con la manica della sua giacca.
“In realtà lei mi piace sempre, ma con questo vestito chele ha dato Louis e tutto…è splendida.” Borbotta, mentre Olga continua a ridere, buttando la testa all’indietro. “Vorrei solo…solo poterle stare vicino senza essere considerato solo un suo socio.”
Harry sta per dire qualcosa quando Taylor Swift esce dal portone al braccio di suo padre, avvolta in un cappotto bianco e lungo fino a piedi, da cui sotto si riesce ad intravedere un lembo del vestito da sposa. E’ bellissima, con i capelli sopra la nuca, gli orecchini di brillanti alle orecchie e le labbra truccate di rosso e tutti quanti prendono ad applaudire (se si escludono Eliza e Mary Rose, che iniziano a piangere, commosse) e a farle i complimenti, mentre viene scortata fino alla macchina con suo padre, che ha gli occhi più commossi che Harry abbia mai visto. E il batterista, mentre vede Taylor cercare con lo sguardo lui, Olga e Kent e sorridergli radiosa per poi  sillabare un “grazie” pieno di amore, sente una gioia infinita pervadergli le ossa.
 
16:00 pm
 
Ed ha iniziato a piangere appena ha visto Taylor, e Harry ha iniziato a piangere appena ha visto Louis seduto in una delle prime file con una rosa bianca tra le mani.  Il batterista non ha idea del perché un ragazzo così buono e bello continui ad amarlo come se non farlo potesse togliergli il respiro, e davvero, non sa chi deve ringraziare per questo privilegio. Gli si siede accanto, cercando poi con lo guardo Liam e Zayn, che sono seduti accanto a Niall e i bambini tre file dietro la loro. Zayn ha la mano sinistra intrecciata con quella di Liam e davvero, cosa? Harry strabuzza gli occhi ma si affretta a girarsi verso l’altare dove Ed ha preso la mano di Taylor e gliel’ha baciata delicatamente, facendola sorridere tra le lacrime, richiamato dal colpetto di Louis sulla sua gamba.  “Lascia stare Harry.” Gli sussurra all’orecchio. “Non riesco a capire nemmeno io i loro comportamenti. Sono uno dei misteri più grandi del nuovo millennio.”
Harry sorride e “Davvero, Sherlock?” gli mormora all’orecchio di rimando. “Pensavo che nessun mistero avesse segreti per te.”
Il violinista scuote il capo e gli bacia la guancia, mordicchiando leggermente la pelle. “Davvero davvero, John.”
Gemma, accanto a loro, li guarda sbadigliando e “Invece di giocare al roleplay di Sherlock, che ne dite di fare silenzio?” esclama, facendo arrossire i due diretti interessati.
Harry, nonostante tutto, è così contento che la sua famiglia adori Louis sotto ogni aspetto. Forse è per questo che sua madre gli permette di vivere con lui e tutto il resto, molto probabilmente lo ritine molto più responsabile di quanto non sia mai stato lui sotto ogni aspetto.
“Fatemi seguire!” conclude mamma Anne, fulminandoli tutti e tre con lo sguardo. “Altrimenti domani ve lo sognate il pudding!”
Inutile dire che nessuno fiatò più per il resto della cerimonia.
 
18:00 pm
L’attico del signor Cowell, pensa Harry mentre continua a rigirarsi sulla sedia per vedere ogni singola cosa, non è un attico, è una fottuta reggia. Tutta brilla, dai bicchieri di cristallo ai cristalli appesi ovunque, le stelle di Natale come centrotavola e l’albero pieno di luci centro della sala, che dona un’aria familiare al tutto.
“Volevo solo ringraziare” esclama Ed, alzandosi in piedi, con una mano intrecciata a quella di sua moglie accanto a lui. “Olga, Kent, Harry, Ashton, Michael e Louis, che tra parentesi compie gli anni proprio oggi. Non avrei mai pensato che sareste riusciti ad organizzare un matrimonio così bello con così pochi giorni di anticipo, anche se ho fatto la mia proposta a San Valentino…voi ragazzi mi avete reso oggi l’uomo più felice del mondo, e non so davvero come ringraziarvi. Quindi che dire, un applauso per queste fantastiche persone!”
Gli invitati iniziano ad applaudire e Harry arrossisce, quando sente qualcuno battergli una pacca amichevole sulla spalla.
“E inoltre volevo ringraziare tutti i miei condomini, a cui voglio bene sopra oltre ogni misura…siete la mia famiglia, tutti quanti…grazie. Per ogni cosa. Buona vigilia di Natale a tutti!”
Quando portano il primo, Harry non riesce quasi ad impugnare la forchetta per quanto gli dolgono le mani dagli applausi.
E se Louis si offre di imboccarlo, beh, chi è Harry per dire di no?
 
 
24:00 pm
 
Le poche persone rimaste –ovvero tutti i condomini, gli amici degli sposi se ne sono andati via ormai già da un’oretta- sono in cortile a ballare sotto la neve, e Harry ha dovuto fare un discreto occhiolino a Kent, quando l’ha visto chiedere di ballare a Olga, rossa in viso quasi quanto i suoi capelli.
Il Signor Amministratore continua a ridere ubriaco con le due portinaie, coinvolgendole in un ballo a tre e davvero, Harry non vuole stare nei panni di sua moglie, che però, quando si gira a cercarla con lo sguardo ha un sorriso innamorato all’indirizzo del marito. Il Natale deve fare davvero dei miracoli, altrimenti non si spiega nemmeno perché Luke Hemmings stia baciando Calum Hood come se volesse risucchiargli le labbra (Luke è, per inciso, la persona più timida del mondo) e toccandogli i fianchi come se non riuscisse a smettere.
Harry sospira, seduto sulla panchina accanto a Liam, che soffia sulla sua cioccolata calda che ha preparato per tutti la moglie del Signor Amministratore –santa donna!- e sorride leggermente, nel vedere Niall ballare abbracciato a Zayn pochi metri più avanti. E’ divertente vedere come tutti ballino senza musica, sotto la neve che cade, ridendo con le guance e i nasi arrossati. E’ così familiare questa scena, se Harry dovesse descrivere casa…descriverebbe l’intero condominio One Direction che balla sotto la neve la notte di Natale.
“Non dire niente” dice Liam, prendendo un sorso di cioccolata. “Ma prima io e Zayn abbiamo finalmente chiarito tutto. Cioè dovremmo averlo fatto—però ci siamo baciati, come un bacio d’addio.  E Niall…insomma ora dovrebbe essere tutto finito, no?”
Harry aggrotta le sopracciglia e si passa una mano tra i capelli, sospirando pesantemente.
“Se lo dici tu, Lee. Lo spero davvero—per te e per lui.”
Liam sorride leggermente e da un colpetto sulla spalla di Harry, invitandolo a guardare avanti a lui un Louis che gli viene incontro con cappotto e braccia tra le mani.
“Piuttosto” esclama, facendolo alzare in piedi con un calcio poco delicato sulle ginocchia. “Vai a sbaciucchiarti un po’ il tuo fidanzatino, e non pensare a me. E non tornare senza bambini!”
Harry alza gli occhi al cielo e si affretta a raggiungere Louis, che una volta davanti a lui gli fa indossare il cappotto e gli lega la sciarpa intorno al collo, ignorando i suoi borbottii.
“Non voglio che ti ammali, amore.” Sussurra Louis, una volta finito di allacciare tutti i bottoni. Fa un passo indietro e gli prende la mano, accarezzandone il palmo con le dita. “Ti ricordi che il 26 dobbiamo partire per la Francia vero?”
Harry, imbacuccato per bene, annuisce e sorride. “Non vedo l’ora di andare a Parigi con te, Lou.” Esclama, lasciandosi condurre verso l’entrata del palazzo non prima di aver fatto un cenno di saluto a tutti quanti e aver strabuzzato gli occhi alla vista di Olga e Kent baciarsi lentamente, con i capelli pieni di fiocchi di neve, stretti in un abbraccio infinito. Harry vorrebbe salutare i novelli sposi, ma sono chiusi in casa loro a fare dio solo sa cosa (Harry vuole dei bambini per il condominio, decisamente) quindi si abbandona alla stretta sicura di Louis, che lo conduce su per le scale come il faro guida la nave durante le notti tempestose.
“Andiamo a dormire, Harry?” domanda Louis una volta dentro casa, appendendo i loro cappotti e facendo un sorriso assonnato al suo fidanzato, che però ha le guance rosse e le mani dietro la schiena. “Ah, comunque, sei bellissimo oggi. Lo sei sempre ma—oggi più del solito.” Aggiunge, baciandogli il naso.
Harry sorride maliziosamente e prende a sbottonarsi i pantaloni dello smoking, facendoli cadere lentamente a terra per poi guardare la reazione di Louis alle calze verdi lunghe fino al ginocchio e le mutandine rosse di pizzo, che si è premurato d’indossare sotto lo smoking in previsione alla serata.
“Non vuoi divertirti un po’, Lou?” miagola, ed è una mossa geniale, perché il viso di Louis si fa sempre più rosso e Harry si sente sbattere al muro, mentre la lingua del suo fidanzato prende ad attaccarsi al suo collo.
Se poi la mattina dopo non riuscirà a camminare, beh, questa è un’altra storia.



         



 

 
Hello, Hello, Hello chi non muore si rivede, diceva un detto, e io in effetti non sono morta e sono qui a scrivere il sequel di Natale di Moonlight Drive come promesso.
Che dire, spero che vi sia piaciuto e tutto il resto e ringrazio tantissimo Agne che mi ha fatto il banner ♥ molto gentilmente, grazie cicci ♥♥
Non mi dilungo molto, dico solo che riprendere questi personaggi tra le mani mi ha reso felicissima, perché sono importantissimi per me e nulla---spero che il mio stile di scrittura con si sia arrugginito in questi mesi di pausa. Ora sono qui, e sono tornata per restare. (frase poetica)
Ci rivediamo a febbraio molto probabilmente con una Western!AU che spero assolutamente sia di vostro gradimento. Ne approfitto anche per farvi gli auguri di Natale e di augurare un buon compleanno a Louis Tomlinson, la mia ranocchietta♥♥
Io sono Alice,
herbivicus su twitter, e ci rivediamo presto!
 
 
   
 
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