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Autore: chitta97    24/12/2014    5 recensioni
Raccolta di one-shot (in genere, poi può capitarci anche qualche flash-fict), una su ogni personaggio di Digimon Adventure, molte con leggeri accenni a qualche coppia, ognuna con una dedica speciale per una persona speciale che su questo meraviglioso sito ho conosciuto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mimi Tachikawa

 

C’era un freddo terribile eppure erano fuori, al parco, in quello stesso parco ormai luogo di ritrovo dei digiprescelti, rievocatore di tanti ricordi.

Lui tremava visibilmente, lei, invece, esibiva solo un colorito leggermente più arrossato sulle gote mentre il suo respiro si addensava in candide nuvolette.

Forse perché era tremendamente concentrata su quella dannata sciarpa troppo lunga con cui si avviluppava di continuo.

 

“Non possiamo tornarcene a casa? Guarda, se vuoi ti preparo pure un thé o una cioccolata, basta che la finiamo di farci autolesionismo a stare qua fuori a congelare!”

 

“Non se ne parla Kou! Ho deciso che voglio fare questo selfie e lo faremo! E poi se andassimo a casa tu resteresti incollato davanti a quel tuo maledetto computer…”

 

“Uff…Dai, Mimi, ti prometto che starò con te e lascerò il mio laptop altrove, lo giuro!”

Scongiurò il rosso sfregando le braccia sul cappotto per cercare un po’ di tepore.

 

“Non insistere, lo sai che se mi metto in testa una cosa non riuscirai a farmi cambiare idea!”

Replicò la ragazza mentre veniva finalmente a capo del nodo che la sciarpa, a furia di intrecci, aveva formato.

Sapeva bene che questo avrebbe portato alla rassegnazione del fidanzato, perché era fatta così: testarda e irremovibile.

E se poi si trattava di una foto le cose si mettevano anche peggio.

 

“Almeno fatti aiutare…” Sospirò, allora, il digiprescelto mentre si avvicinava alla compagna. Accostò le mani a quelle di lei e non riuscì a nascondere troppo il rosso che ora compariva anche sul viso facendo pendant con i capelli.

 

L’altra sorrise al suo indirizzo con fare soddisfatto e appena un poco malizioso. “Arrosisci ancora?”

Le piaceva la timidezza che ancora provava per il loro rapporto, nonostante ormai fossero fidanzati da un po’. La inteneriva quel modo di fare impacciato che spesso assumeva Koushiro. Forse era una delle cose che più l’aveva colpita di lui.

 

Non era spaccone, come la maggior parte dei suoi pretendenti, non si atteggiava per destare il suo interesse e, pur amandola, restava trasparente nei suoi confronti. A volte persino troppo, tant’è che non erano rare le volte in cui gli aveva messo il broncio, troppo capricciosa per tralasciare il suo attaccamento –morboso a suo parere- per l’adorato laptop o per passare sopra a considerazioni sui suoi atteggiamenti a volte ancora un tantino infantili.

 

Le piaceva tutto questo, tutta questa sincerità e naturalezza che vigeva nella loro relazione.

 

“Beh, scusa tanto…”

Il borbottìo del prescelto della conoscenza la distolse dalle sue riflessioni per aprire il suo sguardo ad un solare sorriso, in perfetto contrasto con il tempo cupo e gelido.

 

“E ora che hai da sorridere così?” Domandò, palesemente perplesso.

“Niente, è che sei carino.” Fece scuotendo la testa con apparente noncuranza.

Come previsto, il colorito del ragazzo passò immediatamente ad un rosso scarlatto ridestando la sua ilarità.

Ma prima che l’altro potesse replicare alcunché, gridò, con estrema soddisfazione, un “Fatto!” accompagnato dall’aprirsi delle braccia in un ampio movimento che voleva srotolare la famosa sciarpa, ma che provocò anche una bella botta sul naso al povero Koushiro.

 

“Ops, scusami, non volevo.” Accorse subito mortificata, cercando di costare la mano di lui dal naso, per vedere i danni provocati.

Per fortuna solo un po’ di rossore che si confondeva piuttosto bene tra quello provocato dal gelo e quello dall’imbarazzo.

“A stare con te non so se finirò prima in psichiatria o al pronto soccorso…” Mugugnò in risposta con sguardo omicida.

 

“Sei il solito esagerato. E poi guarda, finalmente la sciarpa è a posto, possiamo farci il nostro selfie!”

“Evviva…” Replicò con finto entusiasmo mentre si massaggiava ancora il naso indolenzito.

“Dai vieni qua che ti devo mettere la sciarpa.” Cominciò con un tono più simile a quello della madre col figlio, che non della ragazza al proprio fidanzato.

“Ecco fatto!” Esclamò mentre si attardava a rimirare il suo capolavoro. Così, con il naso ancora arrossato al pari delle gote, l’espressione rassegnata e infagottato nella sciarpa, era davvero tenero.

La prescelta della purezza teneva ancora in mano la parte di tessuto che legava la sua parte di stola a quella di lui e, rendendosi conto di star arrossendo, sprofondò il volto nella calda lana attorno al suo collo.

 

“Ehi, siamo abbastanza sdolcinati da farti arrossire?...Comunque non credo riuscirai a darle anche forma di cuore, va bene lo stesso?”

Questa volta fu il turno della Tachikawa a rimanere spiazzata, muta perché probabilmente avrebbe balbettato. Così, per tutta risposta posizionò il telefono e iniziò il breve conto alla rovescia: “3…2…1…!”

 

Click.

 

Foto fatta. Si presero il tempo di guardarla sul cellulare di ultima generazione, mentre in realtà erano immersi in tutt’altri pensieri.

 

Perché probabilmente qualche anno fa nessuno avrebbe scommesso su di loro come coppia, perché erano così diversi eppure fatti l’uno per l’altra, perché si adoravano ma non perdevano occasione di bisticciare.

 

E chi avrebbe mai pensato che un genio del computer come lui si sarebbe accorto di una così superficiale come me? Ricordo ancora come ero arrabbiata sull’isola di File, quando prestava tutta la sua attenzione sul computer e non su di me. Era incredibile che qualcuno, per giunta un ragazzo, non mi considerasse per via di un misero aggeggio tecnologico…Forse è per questo che ho incominciato a notarlo. Perché era diverso. Era timido, intelligente e gentile eppure sincero. Anche quella volta alla fine mi ha salvato. E quante altre volte con la sua sola presenza mi ha dato coraggio e affetto?

 

“Grazie Izzy.”

E la risposta di lui le chiuse le labbra tra le sue.

 

 

 

*Spunta tremante munita di scudo e armatura per eventuali assalti/attentati* Sì, sono io, chitta97, che si fa viva dopo secoli per aggiornare la sua povera ff <3 Lo so, è decisamente troppo che non metto piede su efp in tutti i sensi, ma, a parte impegni vari, il punto stava nella mia non-voglia nel campo ff. Davvero, era un periodo in cui non avevo voglia né di recensire, né di scrivere quindi scusatemi tutti, chi mi seguiva e chi invece seguivo io. In ogni caso ci tengo a precisare che non ho mai pensato di abbandonare le mie ff o quelle altrui, quindi non spaventatevi se a volte piglio lunghi periodi di pausa, prima o poi ritornerò, sempre u.u

Ma parliamo del capitolo, intanto lo dedico a Kymyit –che spero si ricordi ancora di me XD- <3 Spero ti piaccia, anche se è da un po’ che non scrivo e quindi forse sono anche arruginita…Comunque, è un po’ diverso dagli altri, più shipposo e meno specifico sul personaggio principale, che in questo caso dovrebbe essere Mimi. Vorrei dire che era voluto, e in un certo senso lo è, ma in sostanza è che avevo voglia di  un po’ di Koumi xD Spero che la cosa non vi dispiaccia e che magari neanche questo capitolo in generale lo faccia…Auguri per una buona vigilia e già che ci siamo anche di Natale e Anno Nuovo <3

P.s. Alla fine Fallin ce l’ho fatta a scriverla *^* Anzi, ti ringrazio per il sostegno, non fosse stato per te non avrei certo ripreso in mano tutto la vigilia di Natale <3 Ti adoro <3

  
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