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Autore: Gloria Bennet    24/12/2014    1 recensioni
«Amerò sempre il tuo cuore grande. Ma non devi sentirti in colpa se sorridi alla vita, anche dopo la sua morte. Mona lo sa e di sicuro non vorrebbe che tu non dormissi a causa sua.»
Hanna lo guardò intensamente.
«Hai ragione, forse, se proprio non dovessi dormire di notte, dovrebbe essere per motivi più lieti...» Caleb rise, pensando a tutti i motivi ben più lieti che avrebbero coinvolto anche lui.
«Finché non mi dai altre botte in testa...»
Adesso fu il turno di Hanna di ridere.
«Mi sta forse minacciando, signor Rivers?»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frozen Christmas



Hanna non riusciva a dormire.

Mancava una settimana a Natale, ma quello sarebbe stato il primo Natale senza Mona e questo la faceva solo deprimere.

Come potevano fingere che andasse tutto bene quando Mona era stata uccisa?

E lei come poteva festeggiare quando si sentiva così persa e vuota dentro?

Aveva promesso a Mona che sarebbero state sempre insieme.

Invece, non era andata così. E non avrebbe potuto fare niente per cambiare quella disgustosa sensazione.

I desideri non si realizzano. Se si fossero realizzati, anche quello di Mona si sarebbe esaudito.

Si alzò dal letto e andò verso la sua finestra. Fuori nevicava.

La neve aveva già coperto il giardino con strati di candidi e delicati fiocchi.

Si concentrò sul silenzio che l'avvolgeva. Aprì la finestra e una fredda brezza la fece rabbrividire. Faceva freddo, ma nevicava.

Amava la neve, ma odiava il freddo.

Forse era così anche per la vita e la morte.

La morte si odia, ma ci deve essere per forza per avere la vita.

Si lasciò andare a quei pensieri, continuando a fissare la neve che cadeva, lenta e incessante. All'improvviso, un rumore la distolse da quei pensieri.

Qualcosa o qualcuno era caduto al piano di sotto.

«Mamma, sei tu?» chiese a voce alta, ma non ottenne nessuna risposta.

Si diresse verso le scale in punta di piedi e, prima di scendere, prese la scopa che c'era in bagno come arma di difesa.

Aveva paura, ma aveva anche voglia di colpire qualcosa per sfogare tutto il dolore che aveva accumulato dentro. Perciò, quando vide una sagoma scura darle le spalle, non esitò neanche un istante prima di colpirla. Cadde a terra.

Era «Caleb!» esclamò lei, allarmata.

«Scusami, non pensavo fossi tu. Pensavo fosse un intruso.»

Caleb la guardò, tenendosi una mano sulla testa.

«E un intruso avrebbe acceso tutte le luci, vero?»

Solo allora Hanna si rese conto che, effettivamente, tutte le luci del piano di sotto erano accese.

Lo aiutò a rialzarsi e lo fece sedere sul divano.

«Vado a prenderti la borsa del ghiaccio in cucina.»

Caleb, però, la trattenne per un braccio.

«Resta qua. Da un lato sono contento che tu sia così pronta a reagire, in caso di attacchi notturni.» Hanna ridacchiò mentre gli baciava la testa.

«Sono stata reattiva solo perché non ho dormito tutta la notte e avevo i sensi in allerta.» L'espressione di Caleb si fece preoccupata.

«É per Mona?»

Lei annuì, mentre fissava le ceneri del camino.

«So che dovrei essere contenta perché é Natale e tutto il resto, ma non ce la faccio. Non credo che sia giusto nei suoi confronti.»

Caleb la strinse tra le sue braccia, dandole il calore e la protezione di cui aveva bisogno.

«Amerò sempre il tuo cuore grande. Ma non devi sentirti in colpa se sorridi alla vita, anche dopo la sua morte. Mona lo sa e di sicuro non vorrebbe che tu non dormissi a causa sua.»

Hanna lo guardò intensamente.

«Hai ragione, forse, se proprio non dovessi dormire di notte, dovrebbe essere per motivi più lieti...» Caleb rise, pensando a tutti i motivi ben più lieti che avrebbero coinvolto anche lui.

«Finché non mi dai altre botte in testa...»

Adesso fu il turno di Hanna di ridere.

«Mi sta forse minacciando, signor Rivers?»

Caleb le accarezzò il viso dolcemente.

«Non potrei mai farlo, signora Rivers. Non quando é in questo stato.»

Nonostante avesse capito che lui intendeva criticare il suo bellissimo pigiama con le paperelle rosa, Hanna si concentrò esclusivamente sul suono di due parole "Signora Rivers".

Suonavano decisamente bene. "Hanna Rivers" era persino meglio di "Hanna Marin" , in effetti. Quando le labbra di Caleb si fusero alle sue, le accolse con gioia ed entusiasmo.

Passare la notte in quel modo sarebbe stata un'ottima alternativa e, a rendere tutto più poetico, c'era le neve che continuava a imbiancare il paesaggio.

Dopo un tempo indefinito trascorso a coccolarsi, abbracciandosi, accarezzandosi e baciandosi, Hanna si fermò e guardò Caleb dritto negli occhi.

«Il tuo piacevole modo di distrarmi mi ha fatto dimenticare di chiederti il motivo della tua visita notturna.»

Lui le sorrise come solo lui sapeva fare, con quel sorriso sereno e sincero in grado di illuminare la più oscura delle notti e di sciogliere il più ghiacciato dei ghiacciai.

«La mia risposta é: cucina.»

Hanna non se lo fece ripetere due volte e andò in cucina.

Il tavolo era stato imbandito con una sontuosa colazione.

Le bevande calde mancavano, ma le brioches, le fette biscottate, i cupcakes, i donuts, la nutella e la marmellata erano ben esposti, insieme a tazze e piattini a forma di renna.

Hanna contemplò quel bendidio col cuore leggero come un fiocco di neve.

Non fece in tempo a sorridere a Caleb che se lo ritrovò dietro a baciarle il collo mentre la stringeva per la vita.

«Ti piace?» le chiese.

«É meraviglioso. Mi stai facendo venire voglia di fare colazione adesso, pur essendo le 6 del mattino.»

«Allora facciamola! Siamo stati svegli e a digiuno per abbastanza tempo!»

Hanna scoppiò a ridere e, non appena capovolse la sua tazza, vide sotto una scatolina blu. «Caleeeb» disse, emozionata.

«Un regalo di natale in anticipo?»

Caleb, che stava preparando il latte e il caffè, si girò per sorriderle.

«Ho pensato che sarebbe stata una sorpresa "più sorpresa" se te l'avessi fatta quando meno te l'aspettavi.»

Hanna gli sorrise e scartò il pacchetto in un attimo.

Al suo interno, c'era una collana con un ciondolo a fiocco di neve.

«Ma questa é uguale alla collana di Anna, non ci credo! Caleb, é bellissima! Sai quanto adoro Frozen..»

Sopraffatta dalla gioia continuò a parlare e blaterare finché Caleb non le mise un croissant alla nocciola in bocca.

«Sarà meglio che te la metta, così la smetti di stare a guardarla con occhi sognanti.»

Hanna se la fece allacciare e mangiò e beve tutto quelle che Caleb le offrì con un sorriso grande stampato nel viso e nel cuore.

Aveva ritrovato lo spirito del Natale, grazie al suo Caleb.

Il suo cuore non era più ghiacciato, era un leggero fiocco di neve che si librava nel cielo attirato verso la Terra così come Caleb l'attirava a sé con la sua candida anima.



A/N

E' la prima Haleb natalizia che scrivo e la voglio dedicare a Marta  perchè lei è la mia autrice Haleb preferita e, beh, è da tanto che si aspettava una mia storia, quindi ci tengo a dedicarla a lei.
Spero che ti piaccia, tesoro :*
E spero che piaccia anche a tutti gli Haleb di EFP (:
Un bacione e Buon Natale a tutti,
Gloria

   
 
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